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Il Mare Non Bagna Napoli
Cinque informali frammenti
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Francesco T
Messaggio: #1
Il titolo rimanda ad un' opera ben più interessante, ça va sans dire.

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

1 - Lo sfondo classico è immerso in una luce vibrante tra due barche; nel nobile e scarno strumento di lavoro si legge il peso della memoria di una storia drammatica.
Francesco T
Messaggio: #2
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

2- Sarà un pescatore o un contrabbandiere?
La questione oscilla ambiguamente sulla soglia di una porta. Non ci è dato di sapere se fugge dal mare o ne viene attratto.
maurizioricceri
Messaggio: #3
bella la cromia e la prospettiva di questo scatto.
Francesco T
Messaggio: #4
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

3 - Seduta con lo sguardo impenetrabile, il volto tra le mani, mentre nei suoi occhi sembra scorrere tutta la sua storia, pochi istanti prima della tragica fine.

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

4 - La solitudine è la condizione necessaria della libertà.
Anche per un bidone della spazzatura.

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

5 - L' atmosfera gelida è rotta.

Un saluto.
Francesco T
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #5
Conosco bene quella città, anche se non è la mia...
Guardando e leggendo ho sentito il sapore di 'o pere e 'o musso e di caffé...

Complimenti e grazie,
Robi

Messaggio modificato da tide il Nov 2 2007, 06:41 PM
maurizioricceri
Messaggio: #6
buone le immagini ma credo che la presenza umana avrebbe arrichito e reso più suggestivo il racconto.
Francesco T
Messaggio: #7
QUOTE(maurizioricceri @ Nov 2 2007, 06:50 PM) *
buone le immagini ma credo che la presenza umana avrebbe arrichito e reso più suggestivo il racconto.



Il tipo di narrazione scelto da me (in questo caso, ma anche in tutti gli altri) è di co-costruire insieme a chi osserva.
Perché narrare è un atto che richiede lo scambio tra chi narra e chi ascolta / osserva, a proposito del significato. Questo scambio è anche però viziato da un gap – che c’è sempre – tra ciò che un racconto vorrebbe dire e ciò che viene recepito da chi ne sta di fronte.
Cercherò quindi di spiegare questo racconto.
Ogni storia ha uno o più soggetti, che agiscono in un tempo e in un luogo, il cui comportamento non è casuale ma basato su motivi includenti valori, credenze, istinti ed esperienze. In questa storia abbiamo due soggetti, il mare e Napoli, la città. La città è quindi prevalente sui cittadini, sebbene le loro storie si intreccino. Ma è sempre necessario mostrare le persone per raccontare la loro storia? Quante volte un luogo ci dice molto di come sono i suoi abitanti, anzi molto più di quanto potrebbero dire i loro stessi volti?

Saluti
Francesco T
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #8
Delle foto proposte mi piacciono la prima e l'ultima che trovo ricche di significato.
In quanto alla tua domanda: Ma è sempre necessario mostrare le persone per raccontare la loro storia?, è una domanda davvero interessante e su cui si potrebbero scrivere fiumi di pagine e magari sarebbe anche bello farlo in altro spazio, trovo comunque che per dare almeno una sensibile dimostrazione del loro fare, le tracce dovrebbero essere molto più significative com appunto nella prima e nell'ultima foto.
margior
Messaggio: #9
QUOTE(Francesco T @ Nov 2 2007, 05:28 PM) *
Il titolo rimanda ad un' opera ben più interessante...


Che oggi ascoltavo con la voce di Iaia Forte su Radiotre...
Rammentandomi di questi scatti...

Saluti
 
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