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Kenya 2010
di Gianluca Di Fazio
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dfgianluca
Messaggio: #1
Fin dal momento della prenotazione, sapevo che non sarebbe stato un viaggio riposante. Meta esotica per antonomasia, per noi occidentali il simbolo del relax, ma anche porta di accesso all€™affascinante continente nero. E€™ la mia prima volta in africa, e sono curioso di conoscere le persone ed i modi di vivere di questa straordinaria terra oltre che di vedere in libert animali che allo zoo oppure al circo sono la copia in bianco e nero delle proprie specie. Tutto il viaggio ruota attorno all€™attrezzatura fotografica: D 700 corredata di obiettivi dal 14 al 200 mm pi moltiplicatore di focale 2x (grazie ancora Leo€), il safari e le escursioni prenotate dall€™Italia, ed il pc per scaricare i files e riguardarli alla sera. Ma non avevo la pi pallida idea di cosa mi aspettasse. Partiamo da Roma Fiumicino alle 22.40 e dopo una notte in aereo ed uno scalo a Zanzibar arriviamo a Mombasa alle 9.30 del mattino. Sbrigate le pratiche di sbarco ci prepariamo per altre due ore abbondanti per raggiungere Malindi. Appena fuori dall€™aeroporto, si palesano le differenze con le nostre abitudini e consuetudini. La strada sterrata, il transfert si rivela essere un calvario, anche se stanco dalla notte insonne preferisco stare sveglio e puntare lo sguardo (e l€™obiettivo!) fuori dal finestrino. La prima cosa che mi colpisce il colore delle strade, rosso. La seconda il fatto che, praticamente, non ci sia asfalto.

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Uomini, donne e bambini, ciascuno con la propria meta affollano strade urbane ed extraurbane. I pi fortunati in bicicletta, i pi addirittura scalzi. E€™ un susseguirsi di emozioni, ad ogni attimo trascorso in quella terra corrisponde un solco, profondo, scavato nel mio animo. Immaginavo l€™Africa sulla base di racconti di amici e documentari, qualche articolo su riviste, ma non avevo idea di cosa significasse vivere l€™Africa. Appena sette giorni prima di partire ho partecipato ad un seminario organizzato dalla Nital presso la Sapienza di Roma. Argomento era L€™evoluzione della fotografia nel tempo. Mi colp particolarmente l€™intervento del prof. Rebuzzini: €œ nel 1839, data ufficiale della nascita della fotografia, un individuo nella propria vita poteva osservare non pi di cinquanta immagini€€. Oggi, noi occidentali, siamo affogati di immagini. Poi sono stato a Dabaso, un piccolissimo villaggio a circa 30 km da Malindi, che non servito dall€™energia elettrica. Al tramonto, dopo una giornata di lavoro ci si riunisce davanti al fuoco, si raccontano delle storie ai bambini e poi tutti a dormire perch l€™indomani si deve andare a lavorare ed a scuola, al sorgere del sole€
Niente Playstation o similari.
Niente storie per restare svegli un po€™ in pi.
Tornando chiedo alla guida di indicarmi la scuola. Dista oltre 5 km dal villaggio! Tutte le mattine i bambini vi si recano da soli ed a piedi ed una volta in classe fanno un€™ora di pulizie prima di iniziare le lezioni. Come avrebbe detto il mio amico K.D.: €œumbelieveble€!
Tornando al viaggio, dopo un giorno di ambientamento, inizio con le escursioni programmate: Robinson Island, Che Chale o spiaggia dorata, Tsavo est, Safari blu e Sardegna 2. Escursioni diametralmente opposte le une alle altre, ma che bene mi hanno illustrato le meraviglie naturalistiche del Kenya e dell€™Oceano Indiano.

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Sveglia all€™alba per fotografare gli animali oppure luculliane grigliate di aragoste e granchi su un€™incantevole atollo di candida sabbia che appare e scompare a seconda delle maree.

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L€™azzurro intenso del mare che diventa verde dove l€™acqua pi bassa contrapposto al rosso della savana. Sono contrasti forti, per emozioni stridenti. Come stridente la presenza di schermi pubblicitari lcd sui palazzi di Mombasa, e le persone che vi passeggiano sotto che non possono permettersi le scarpe! Ma questa l€™Africa e questo il Kenya. Tutto quello che avevo visto aveva riempito i miei occhi, ma non la mia anima. Mi mancava ancora il vero spirito dell€™Africa, avevo visto la parte commercial €“ turistica, cercando di andare un po€™ pi in profondit qua e l, ma non mi bastava.

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Nell'epoca in cui viviamo siamo costantemente bombardati da immagini televisive, ed i colori ed i paesaggi di luoghi lontanissimi sono ben chiari nell€™immaginario collettivo. Non ha pi senso raccontare un viaggio solo in termini di panorama. Ci che conta l'elemento umano, con cui devo interagire. Cos decido di dedicare il giorno precedente alla mia partenza per girovagare liberamente, senza guide, per le vie di Malindi.

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Inizio dal lungomare, e procedendo in direzione sud incontro un villaggio di pescatori che avevo adocchiato giorni prima in una escursione in barca. Il colpo d€™occhio strabiliante, il cielo velato ma i contrasti cromatici sono netti: sabbia dorata lambita dal mare azzurro. Barche ormeggiate a pochi metri dalla battigia ed altre adagiate sulla spiaggia; improbabili cantieri navali in cui gli operai lavorano con attrezzi che nemmeno il pi conservatore dei maestri d€™ascia nostrano userebbe. Mi avvicino per scattare delle foto. Mi chiedono dei soldi. Questa l€™Africa. Indisposto dalla richiesta tiro diritto, provo a rubare qualche scatto, ma continuo per il mio tour. La giornata calda ed umida, la polvere alzata dai tuc tuc (diffusissimo mezzo di trasporto locale, un€™ape piaggio modificata per il trasporto di persone) mi si appiccica addosso. Nel mio girovagare per il lungomare vengo affiancato da diversi beach boys i quali mi accompagnano in giro per la citt in cambio di una mancia. Provo a farli desistere ma non c€™ verso. Non mi rimane che prendere un tuc tuc e farmi portare al mercato vecchio. Sembra un formicaio, brulicante di vita, di colori e di odori. Subito a destra c€™ l€™angolo dove lavorano il ferro e, naturalmente, vendono i manufatti. Direttamente sulla terra ci sono pentole, mestoli, bracieri ed oggetti vari. In Italia nessuno si sognerebbe mai di comperare un mestolo poggiato a terra.

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Vengo immediatamente riconosciuto come turista, anche se qui i beach boys hanno ceduto il passo agli street boys. L€™unica differenza il numero. Sono contornato da una frotta di guardaspalle. Ne ho pi del Primo Ministro!!! Ignorandoli (per quanto possibile€) procedo con la mia €œpasseggiata€ nel mercato vecchio, affascinato dal modo di vivere degli indigeni osservo le bancarelle e le contrattazioni e tutto quanto accade attorno. Un pescivendolo che pulisce il pesce sul ciglio della strada, su un sudicio banchetto di legno, coi gatti che cercano di arrampicarsi ed arraffare qualcosa e rimediare il pranzo€ Sono in Africa.

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Procedo fino ad un bivio in cui sulla destra si apre una sorta di corridoio con il mercato della frutta e della verdura. E€™ angusto ed affollato, ed io sono ormai attorniato da oltre venti guardaspalle. Per fare una foto devo chiedere ai miei gorilla di spostarsi per liberarmi l€™inquadratura. Provo a chiedere loro di lasciarmi in pace, ma questa frase, sebbene parlino italiano ed inglese fluentemente, non la comprendono. Avvilito, stravolto dalle condizioni meteo e dagli street boys escogito per la seconda volta nella mattinata di fuggire con un tuc tuc. Purtroppo non sar l€™ultima. Mi reco al Tourist Market, un mercato di souvenir a meno di un km dal mio hotel. Il posto caratteristico, si accede dalla strada e si apre un dedalo di viuzze con baracche che fungono da negozietti. Anche qui avevo fatto i conti senza l€™oste. Ero l€™unico turista all€™interno del mercato!!! Immediatamente assalito dai venditori sono obbligato a fare la voce grossa per ristabilire l€™ordine, e far tornare tutti ai propri posti. Inizio un giro tra animaletti scolpiti nella pietra saponaria oppure intagliati nel legno. A questo punto conosco un€™altra abitudine indigena, quella di contrattare il prezzo.

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Armato di santa pazienza inizio a controbattere alle richieste folli che mi venivano fatte dai venditori, strappando un prezzo di poco superiore alla met della richiesta iniziale, ma se avessi avuto l€™energia per continuare sarebbe stato ancor pi basso!!! Avvilito dall€™insistenza dei venditori riesco a guadagnare l€™uscita ed a rincamminarmi verso l€™hotel, meno di un kilometro a piedi una passeggiata piacevole anche con attrezzatura in spalla e busta di souvenir. Ma non con nuovi beach boys in cerca di fortuna a mie spese! Per la terza volta nella mattinata ricorro allo stratagemma del tuc tuc. Sono le 11.30 e mi sento stravolto€
Dopo il pranzo ed un rigenerante bagno in piscina, alle 15.30 mi incontro con il sig. Peppe, persona eccezionale che ho avuto la fortuna di conoscere in albergo. Lui presidente di un€™associazione di volontariato e si trova a Malindi per comperare un terreno e costruire un orfanotrofio. Decido di andare con lui, da casa avevo portato un po€™ di colori, penne, matite e qualche medicinale da donare a dei bambini e ne approfitto. Non ci sono parole per descrivere le emozioni provate in quel pomeriggio, il sorriso di quei bambini riempie l€™anima.

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L€™unica cosa che sento di descrivere il momento in cui Elisabetta, mia compagna di viaggio, stava distribuendo delle caramelle ai bambini nell€™orfanotrofio, e questi si sono disposti in una fila ordinata, coi piccoli avanti ed i grandi dietro e con una compostezza unica tutti hanno preso una sola caramella, senza provare ad avere il bis. Questa immagine io la rapporto alla nostra quotidianit, in cui ognuno di noi prova ad €œaccelerare€ la coda in posta, in banca o al supermercato e cos via a scapito della persona pi educata o distratta. Beh, posso solo dire che il terzo mondo, come noi lo definiamo, mi ha insegnato, tra le altre cose, il rispetto e l€™educazione!
Asante Sana Kenya!

Messaggio modificato da dfgianluca il Nov 26 2010, 11:38 AM
fedebobo
Messaggio: #2
Hai ben raccontato e molto ben ripreso i colori che ci sono da quelle parti.
Benvenuto tra i malati d'Africa! biggrin.gif
Dario Corso
Messaggio: #3
Ciao Gianluca,

Complimenti per le foto. Sicuramente avrai un HD pieno zeppo di immagini e la selezione stata dura ma trovo che hai unito tutti gli aspetti pi qualificanti del tuo viaggio.
Certo, forse l'emozione pi forte quella di vedere bambini in uno stato di difficolt estrema, ma sempre con il sorriso. Un esempio stridente con i nostri bambini pieni di mille cose ed attenzioni ma sempre con aria insoddisfatta.

Complimenti bei colori e ottima gestione delle focali!

Dario
dibernardoe
Iscritto
Messaggio: #4
Beh! che dire vero sei orami uno di noi... di chi nel cuore porta questo splendido paese ehhhh si hai il cos detto mal d'Africa... poi rileggendo il tuo racconto e vedendo le foto mi sembrato di essere ancora li con loro .... sai raccontare lo devo ammettere!!!!! e spero di imparare molto da te....
davcal77
Messaggio: #5
gran belle foto specialmente le facce sorridenti dei bambini
complimenti

DAvide
dfgianluca
Messaggio: #6
grazie.gif a Tutti per il passaggio, per i commenti, e per i complimenti!
Non mi aspettavo tutte queste visite!!!
Non so cosa sia il mal d'Africa e forse, come dite voi, mi ha contagiato... stato un viaggio nudo e crudo, tra le sabbie africane e dentro di me, con l'amara consapevolezza di tornare ad una casa in cui mi sento ospite forse neanche tanto desiderato, mentre l mi sono sentito a casa, sebbene turista, nonostante diverso.
Rivivo ancora quei momenti in cui i bambini mi correvano incontro, sorridendo, gridando "Muzungu! Muzungu!" che in lingua swhaili significa "uomo bianco" e la loro palpabile eccitazione nel toccare la mia pelle, diversa...
Forse questo il mal d'Africa, o forse il distacco dalla Terra che fu la culla della civilt di cui noi occidentali ci vantiamo di esser portatori...
Non lo so e non credo lo sapr mai ma esserci stato, almeno una volta in vita, mi ha riappacificato (temporaneamente) con me stesso!!!

P.S.: chiedo scusa per l'errore che da sugli apostrofi e sulle lettere accentate :(

@Dario: si, la scelta stata estenuante e sicuramente la cosa pi difficile. ti allego qualche altra foto wink.gif

@Elisa: grazie, ma ricorda che sono andato l per imparare, non per insegnare.
Lascia correre la tua mente, falla volare libera tra le emozioni tue e di chi ti intorno in quel momento e cerca di far correre l'obiettivo dietro di lei! l'unico consiglio che sento di darti...

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maxver
Messaggio: #7
Gran bel racconto, a me il Kenya rimasto scolpito nell'anima, il tuo racconto mi ha ricordato escursioni che ho fatto anche io e le emozioni provate nell'attraversare parchi naturali e conoscere persone. grazie e un saluto
dibernardoe
Iscritto
Messaggio: #8
Hai un dono naturale! riesci a trasmettere cio' che provi aldil della bella foto si riesce a leggere molto di pi! Vorrei tanto riuscirci anche io !!! Grazie del consiglio rolleyes.gif
macromicro
Messaggio: #9
[i]l€™oste. Ero l€™unico turista all€™interno [/i]

come mai nel tuo racconto ci sono tutte queste intrusioni ? racconto affascinante, a prescindere
dfgianluca
Messaggio: #10
QUOTE(macromicro @ Mar 17 2011, 06:25 PM) *
[i]l€™oste. Ero l€™unico turista all€™interno [/i]

come mai nel tuo racconto ci sono tutte queste intrusioni ? racconto affascinante, a prescindere


Ciao macromicro,
non so perch ci siano tutte queste intrusioni, Nital mi ha detto che probabilmente dovuto al font utilizzato...mi dispiace, credo che penalizzi molto il life... grazie mille del passaggio.
Mauro Va
Messaggio: #11
Ottimo reportage. Complimenti.

Ciao Mauro
 
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