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10 Anni Fa.....
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scotucci
Messaggio: #1
in un hotel moriva un uomo.....solo e sconfitto
sarebbe di per se gia' una storia triste se non fosse che quest'uomo aveva reso orgogliosi pochi anni prima tutti gli Italiani....
era stato portato in trionfo per poi essere gettsato nella polvere ed essersi visto voltare le spalle da tutti quelli che dicevano di amarlo....
A me restera' per sempre negli occhi il suo arrivo in solitaria sull'alpe d'huez....
Ciao Marco......Ciao Campione

http://www.youtube.com/watch?v=ffssywdmG_w
paolor965
Messaggio: #2
un grande... che ha pagato per tanti
GiulianoPhoto
Messaggio: #3
Un doveroso omaggio smile.gif ad un grande campione lasciato solo...
viciosg
Messaggio: #4
Dopo la sua morte nn ho più seguito il ciclismo
ROCOBI2
Messaggio: #5
QUOTE(viciosg @ Feb 14 2014, 09:28 AM) *
Dopo la sua morte nn ho più seguito il ciclismo

anche io
_FeliX_
Messaggio: #6
Però è stato accertato e confermato che come il 99% dei ciclisti professionisti non era pulito e ha barato.
Dispiace per la morte ingiusta e immatura, dispiace perchè per un errore così tutti gli hanno voltato le spalle, però personalmente non lo ritengo un campione a 360°.
omysan
Messaggio: #7
vero non era forse il campione eroico che si pensava... ma era un uomo avvolto nel dolore... del resto avrà pensato, perchè solo io? tutti lo facciamo ( e lo fanno ancora aggiungo io)

un dramma nel dramma...

ecco un uomo stigamtizzato come diavolo o reietto.. solo per non far pensare che tutti sono così


personlamente schifo dal profondo chi idolatra Maradona... un cocainomane con relazioni forti nella malavita... bah... in confronto a lui Pantani è un martire...

PS. non amo e non seguo ne il calcio ne il ciclismo ^_^
aluba
Messaggio: #8
Ricordo ancora 10 anni fa, credo un sabato sera, lo seppi quando ero in discoteca, qualcuno che conoscevo me lo comunico' a tarda notte. Ci rimasi male, da appassionato anche di ciclismo.
cele7
Messaggio: #9
Era il migliore!!! doping o non doping...perche un asino se si dopa,rimane un asino...non diventa un cavallo...E poi francamente a quei livelli credo che nessuno è un santo...solo che sono stati più bravi i loro medici...
primo60
Messaggio: #10
QUOTE(cele7 @ Feb 14 2014, 09:20 PM) *
Era il migliore!!! doping o non doping...perche un asino se si dopa,rimane un asino...non diventa un cavallo...E poi francamente a quei livelli credo che nessuno è un santo...solo che sono stati più bravi i loro medici...



Riflessione!!!!!!!!!
Che fine ha fatto lo SPORT autentico . Pulito .
Rispondiamoci
E così cadranno molti miti
E rispettivi eroi
cele7
Messaggio: #11
QUOTE(primo60 @ Feb 15 2014, 10:51 AM) *
Riflessione!!!!!!!!!
Che fine ha fatto lo SPORT autentico . Pulito .
Rispondiamoci
E così cadranno molti miti
E rispettivi eroi


Sport autentico...Pulito?
Non esiste nemmeno al livello dilettantistico a mio parere...
Sempre a mio parere non si fanno 200 km al giorno con medie di 40 km orari solamente mangiando sano...
De luca ultimamente a detto che se un ciclista non si adegua al sistema...non arriva nei primi dieci in una corsa a tappe...
Quindi a mio parere... ad armi pari i campioni sarebbero gli stessi... texano.gif
Dr Fafnir
Messaggio: #12
Consideriamo che in uno dei tour annullati ad Armstrong (ho letto l'articolo tempo fa e non ricordo quale) se avessero dovuto assegnare il titolo al primo atleta che non aveva mai avuto relazioni provate con il doping lo avrebbero dovuto assegnare al 23esimo. Semplicemente non è umano farsi 200km al giorno per un mese, come dice cele7. Ma anche negli altri sport è così, anche nel calcio non sarà mica normale che un giocatore di 80kg faccia 10/15 km a partita più tutti gli allenamenti che saranno altrettanti km su per giù ogni giorno
luigi67
Messaggio: #13
QUOTE(primo60 @ Feb 15 2014, 10:51 AM) *
Riflessione!!!!!!!!!
Che fine ha fatto lo SPORT autentico . Pulito .
Rispondiamoci
E così cadranno molti miti
E rispettivi eroi


Beh,io l'ho trovato qui...

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

e anche qui...
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

lo so,sono considerati sport "minori" ma qui prevale la voglia di divertirsi e competere con gli altri...non per soldi rolleyes.gif


saluti,Gigi

P.S. la seconda foto forse non si capisce bene... è trial, non motocross...

Messaggio modificato da luigi67 il Feb 15 2014, 03:08 PM
_FeliX_
Messaggio: #14
QUOTE(luigi67 @ Feb 15 2014, 03:05 PM) *
Beh,io l'ho trovato qui...



e anche qui...


lo so,sono considerati sport "minori" ma qui prevale la voglia di divertirsi e competere con gli altri...non per soldi rolleyes.gif
saluti,Gigi

P.S. la seconda foto forse non si capisce bene... è trial, non motocross...



Bravo Luigi... a me basterebbe che chi segue il calcio, il ciclismo e annessi e connessi accetti il fatto che non si debba più considerarli sport.
Ma basta leggere qualche intervento precedente per rendersi conto che è un utopia.

QUOTE(primo60 @ Feb 15 2014, 10:51 AM) *
Riflessione!!!!!!!!!
Che fine ha fatto lo SPORT autentico . Pulito .
Rispondiamoci
E così cadranno molti miti
E rispettivi eroi


Come non quotarti! Pollice.gif
omysan
Messaggio: #15
il vero sport? è dove non c'è una competizione agonistica "professionale"

a 13 anni quando facevo nuoto agonistico mi hanno chiesto se potevo convincere i miei a prendere degli "integratori" e quando ho detto no sono stato vessato dall'intera squadra....

ora personalmente vivo lo sport e le competizioni solo se non si tratta di agonistica ma solo gruppi di amici che si dviertono....

cele7
Messaggio: #16
Un'intervista di un altro grande(Gimondi) in merito alla vicenda del pirata...

DOMANDA. Cosa ricorda di quella sera del 2004 quando seppe della morte di Pantani?
RISPOSTA. Ero appena stato a cena con mia moglie. Era la sera di San Valentino e, di ritorno dal ristorante, mi comunicarono la notizia dall'Eco di Bergamo.
D. Come reagì?
R. Rimasi impietrito, non tanto per Marco, quanto per come un ragazzo di 34 anni potesse smettere di vivere in quel modo, da solo, in una spoglia camera d'albergo.
D. Con Marco avete collaborato a lungo. Lei fu pure presidente del team che celebrò i trionfi più luminosi del Pirata. Non si accorse dei suoi travagli interiori?
R. Il ragazzo (così lo chiama Gimondi, ndr) non aveva di certo un carattere facile. Come tutti i leader non si guardava mai alle spalle, voleva vincere e basta. Tra di noi non scoppiò mai una vera e propria scintilla.
D. Perché?
R. Non era un tipo espansivo e si vedeva che non amava condividere i propri tormenti. Ma era fatto così.
D: Non si riprese mai da quella mattina di giugno del 1999: fragilità umana o solo questione di doping, come sostengono i suoi detrattori?
R. Marco commise un unico, grave, errore. Il giorno dopo la tappa di xxx di Campiglio avrebbe dovuto inforcare la bici e ripartire immediatamente. Che avesse sbagliato o meno, non sarebbe stato il primo ad avere una nuova chance.
D. Era un momentaccio per il ciclismo?
R. A quei tempi erano in pochi ad avere le coscienza a posto. Ma ciascuno è fatto a modo suo.
D. Merckx dopo essere stato cacciato dal Giro nel 1969 tornò più feroce che mai.
R. Nonostante la positività al doping e il clamore che la vicenda suscitò all'epoca, la sua fu una reazione rabbiosa. Chiese la deroga di un giorno alla squalifica, tornò in sella al Tour conquistando la maglia gialla nel prologo portandola fino a Parigi.
D. Doveva ispirarsi a lui Pantani?
R. Marco non ha avuto quella forza di reagire e da lì ha avuto inizio il suo calvario.
D. Il mondo del ciclismo lo lasciò solo?
R. Dicono sempre che sia stato abbandonato. Io penso piuttosto che sia stato lui a volersi isolare. Mi sarei aspettato, e avrei voluto, una reazione diversa.
D. Molti credono che Pantani sia stato un perseguitato e la sua morte per alcuni avrebbe non pochi lati oscuri. Crede che sia stata colpa solo di un'overdose?
R. Non sta a me giudicare. Quel che so è che a Marco nessuno voleva male, come qualcuno vorrebbe far credere. Lui è stato l'ultimo a regalarci un ciclismo fatto di emozioni. Chi mai avrebbe avuto interesse ad affondarlo?
D. Come riuscì a farsi amare tanto dal pubblico?
R. Aveva doti atletiche infinite. Non potrò mai dimenticare l'impresa al santuario di Oropa, al Giro del 1999. Quel guasto meccanico a pochi chilometri dal traguardo, poi la rimonta imperiosa, con gli avversari superati di slancio uno dopo l'altro. L'ultimo, il francese Jalabert, a 800 metri dal traguardo, tagliato a testa bassa, senza nemmeno sapere di aver vinto. Quel giorno fu immenso.
D. Quanto pesano oggi i sospetti su queste imprese?
R. Si ricordi sempre che un asino, per quanto possa essere dopato, non diventerà mai un cavallo da corsa. Le vittorie di Pantani nessuno potrà mai cancellarle, è assurdo metterle ancora in discussione.
D. Nemmeno quelle di Lance Armstrong?
R. Per quanto mi riguarda è lo stesso, dato che non fu mai trovato positivo all'epoca dei suoi Tour.
D. Eppure il texano ha confessato l'uso di sostanze dopanti.
R. D'accordo, ma non posso credere che i controlli siano stati manomessi. Erano troppe le persone vi prendevano parte. Impossibile mantenere il segreto
D. Danilo Di Luca ha confessato a Le Iene che non esiste un ciclista pulito.
R. Trovo la sua intervista decisamente fuori luogo, visti anche i suoi precedenti. Sarò presuntuoso, ma continuo a considerare la nostra disciplina la più pulita di tutte.
D. Eppure non si direbbe.
R. Nessun altro subisce controlli 365 giorni l'anno. Nessun altro è costretto a dare la propria disponibilità in ogni momento della giornata.
D. A distanza di 10 anni tuttavia il ciclismo non ha ancora trovato l'erede di Pantani.
R. Talenti ce ne sono, ma è cambiato il modo d'intendere la professione. Ora si corre per obiettivi, nessuno sarebbe più in grado di ripetere un'impresa come quella di Marco, che nel 1998 fece l'accoppiata Giro-Tour. E poi mancano i grandi duelli.
D. Un vuoto incolmabile?
R. Per diventare un campione non basta solo andare forte. La gente deve sapere che servono gambe, testa e cervello. E Pantani aveva tutto.
Venerdì, 14 Febbraio 2014

TAG: MARCO PANTANI - FELICE GIMONDI - PANTANI GIMONDI - MORTE PANTANI - PANTANI DOPING
tommo
Messaggio: #17
purtroppo molta gente che non ha mai fatto sport, e non ha la minima idea di cosa sia lo sport a livello agonistico/professionistico cede molto spesso all'idea che certi sforzi non si possano fare se non ricorrendo al doping, e quindi bollando di conseguenza certi sport come dopati "per forza".

la realtà è assai più triste, perchè in qualsiasi sport, e dico qualsiasi, in cui c'è in palio qualche cosa da vincere, o meglio, ci siano soldi ed interessi di mezzo, si ricorre al doping. e sfido chiunque a dire il contrario.

ho passato diventi anni in ambienti sportivi agonistici sia da praticante che da non, e da ex ciclista vorrei però dire una cosa che forse molti non sanno o ignorano:

nel ciclismo il doping non serve per fare 200 km al giorno o meno. perchè qualunque ciclista amatore evoluto che non è dopato (come il sottoscritto) se è ben allenato e dotato di passione 150 km di uscita in gruppo sono fattibilissimi. quindi pensate ad un professionista che si allena da quando ha 13 anni 8 ore al giorno, con pioggia, sole, neve etc cosa volete che siano 200 km al giorno (che poi in un grande giro poche tappe superano i 200 km) per 20 giorni?
come disse il disgraziato di luca, il doping ti da quel 5-6% in più sulle tue prestazioni massimali, cioè al massimo dello sforzo, che in una tappa accade forse per 30 minuti al massimo.
ma ripeto, se uno ha la "gamba", tutte quelle cose che alla gente comune che non ha mai messo il sedere su una sella sembrano impossibili, le fa senza doping.

purtroppo il ciclismo non è stato in grado di gestirsi sul doping a livello di coerenza,immagine,equità di regolamenti e norme, il che ha fatto si che ogni federazione faceva quel cavolo che gli pare, con conseguente perdita totale di credibilità.

ma se pensate che gli altri sport siano puliti....vi piace vivere nel paese dei balocchi o mettere la testa sotto la sabbia wink.gif


vi ricordo che il caro dottor fuentes ha detto per anni che i ciclisti erano solo una parte dei suoi clienti, ma si è ben pensato in sede processuale di distruggere (si, distruggere) tutte le sacche di sangue di qualunque sportivo che non fosse riconducibile al ciclismo.

viva lo sport pulito
 
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