QUOTE(k2-karakorum @ Jan 1 2011, 08:10 PM)
... il fatto di essere un 300mm soltanto ad infinito pregiudica un poco la sua versatilità e potrebbe anche far venire meno alcune motivazioni che ne hanno spinto l'acquisto.
La Nikon (come le altre case) ha spesso usato questo approccio: anche le ottiche fisse cambiano lunghezza focale variando la distanza di messa a fuoco.
Questa cosa si chiama: "schema ottico a elementi flottanti".
E' nata con il 24/2.8 AI e Nikon chiamò questo "trucco" con la sigla CRC (Close Range Correction, ovvero: correzione alle corte distanze). E in cosa consisteva la correzione? Consisteva nel cambiare la lunghezza focale dell'obiettivo quando si ruotava la ghiera di messa a fuoco. E a cosa serve? Serve a garantire una buona qualità di immagine sia all'infinito, sia alle corte distanze. Nessuno ha mai "ammesso esplicitamente" che la lunghezza focale variava.
Perché? perché fa più "scena" dire che l'obiettivo apporta una correzione per minimizzare le aberrazioni alle corte distanze.
E l'approccio è stato usato largamente in tutti i Micro-Nikkor a partire dagli AIS 55/2.8 e 105/2.8.
Ma anche in ottiche grandangolari (oltre al 24/2.8, ricordo due classici come l'AIS 28/2.8 e l'AI/AIS 35/1.4).
Nel caso degli obiettivi non grandangolari, il trucco fa "diminuire" la lunghezza focale.
Da allora, lo stesso stratagemma viene usato anche nelle ottiche zoom. Soffre del problema anche il 18-200 VR, che alla focale massima, alle corte distanze, è circa un 135 mm.
Soffre dello stesso problema anche il 70-200 VR II: alla focale massima è sì e no un 130 mm a 1,5 m.
Poiché il 28-300 è l'analogo su FX del 18-200 su DX, non sorprende che Nikon abbia ripetuto la stessa cosa ...
Ma, ripeto, la storia di Nikon è piena di simili casi.
QUOTE(k2-karakorum @ Jan 1 2011, 08:10 PM)
Per quanto riguarda gli altri due aspetti negativi da me evidenziati, e cioè la eccessiva distorsione a barilotto a 28mm e l'ombra visibile agli angoli dell'immagine montando un filtro polarizzatore, vorrei rimarcare che sono due particolari negativi tutto sommato marginali e facilmente eliminabili in post-produzione
Il primo dei due aspetti (ovvero la distorsione) è inevitabile in uno zoom di così ampia escursione focale.
La vignettatura coi filtri dipende dal fatto che il barilotto dell'obiettivo a 28 mm è piuttosto corposo e, soprattutto, lungo e dunque la circonferenza del filtro interseca il cono corrispondente all'angolo di campo a 28 mm.
QUOTE(k2-karakorum @ Jan 1 2011, 08:10 PM)
danno un fastidio tremendo proprio in virtù del fatto che sono provocati da un obiettivo Nikon pagato profumatamente
Se prendi il Canon EF-L 28-300/3.5-5.6 IS, scoprirai che a 28 mm distorce un po' meno, ha un po' meno aberrazione cronatica ed è costruito meglio. Ma costa il
triplo del 28-300 Nikon ...
Non so se la nitidezza del tuo vecchio Tamron era ai livelli del Nikon, ma i miracoli non li fa nessuno. Se uno compra uno zoom 11X, non ci si può aspettare che vada con il 200/2 VR o il 24-70/2.8 ...