QUOTE(furio4luglio @ Dec 5 2009, 09:31 AM)
Interessante e intelligente la discussione. Mi permetto, però, di constatare che tutto il forum soffre di un vizio di origine, che infatti caratterizza anche questa simpatica discussione. Tutti i commenti alle immagini proposte dai partecipanti si soffermano su dettagli che sovente sono insignificanti, con la riproposizione continua di "regole" della composizione arbitrarie e non statuite: ad esempio, ma chi lo dice che una foto è brutta quando presenta troppi soggetti? Allora "Guernica" di Piccaso è una brutta composizione? Chi lo dice che un'immagine deve essere sempre a fuoco? Allora i lavori dei macchiaioli sono da cestinare? Chi lo dice che l'orizzonte deve essere sempre dritto? Il nostro sguardo lo è, forse? I più grandi fotografi si sono distinti, come Cartier Bresson, proprio per aver sovvertito queste regoline da abbecedario della fotografia. Ricordo che Orson Welles, nel celeberrimo "Quarto potere", rivoluzionò i canoni della ripresa cinematografica, abbassando la cinepresa a mezzo metro da terra e utilizzando focali a 28 mm., che rendevano più drammatico il racconto. Hollywood inorridì ma quel film è uno dei grandi capolavori della storia del cinema. Ciò che è importante non è seguire pedissequamente presunte "regole" (desunte poi da quale estetica o poetica?) ma la forza espressiva di un'immagine. Non una sovraesposizione sui capelli di una modella o lo sfocato del soldato morente di Robert Capa ma la potenza della rappresentazione, il significato dello scatto, quello che gli studiosi denominano la "metonimia" in ordine agli elementi utilizzati nella raffigurazione (metonimia=oltre il nome, quindi andare oltre ciò che appare). Credo che bisognerebbe fare questo sforzo; infatti, la maggior parte dei commenti alle foto inviate dai partecipanti a questo forum sono assai noiose e, ciò che è peggio, sovente non riescono a percepire quei pochi scatti interessanti ed originali dalla cartolina di serie.
Andiamo a disturbare un intervento di 4 anni fa, per fare un altro tipo di riflessione:
Quando si impara una disciplina qualsiasi, occorre fare un percorso.
Imparare a dipingere partendo dal mix di colori non è impossibile, ma convenite che magari se si iniziasse a disegnare si eviterebbe di fare poi determinati errori, come quello di non rendere il nostro pensiero su tela?
E imparare a scrivere e coniugare i verbi, non credete sia una condizione essenziale per chi vuole fare lo scrittore?
Qualcuno dirà "l'essenziale è fare: se ci riesci senza passare dai preliminari, sei un genio". E io sono d'accordo. Ma quanti sono capaci di questo? Uno su mille e forse sono ottimista.
Allora, così come si imparano le regole grammaticali, come si imparano le regole di fisica, di matematica, come si impara la storia partendo dall'età della pietra e non dalla seconda guerra mondiale, anche l'arte della fotografia necessita di seguire determinate tappe
tappe che si possono bruciare se se ne ha la capacità.
Capacità che può essere mostrata e dimostrata sottoponendo a giudizio le proprie foto ad una mostra o più facilmente in un forum.
Per cui se un orizzonte è storto, E' STORTO! . Inutile trovare la scusa che lo so voleva così. Non possiamo entrare nella testa degli altri, però sappiamo che chi vole la foto particolare non inclina la macchina di un paio di gradi, lo fa in maniera palese.
Lasciare troppa aria sopra la testa di un soggetto ritratto, salta all'occhio come un fastidio non perchè ci sia la regola scritta da non trasgredire.
Se una foto ha poco equilibrio statico è perchè l'occhio lo vuole, non perchè qualcuno lo ha deciso scrivendo la regola.
Se una foto è mal riuscita bisogna farsene una ragione.
C'è osso e mosso: una ballerina di flamenco mossa (ma con il resto della scena fermo) è una scelta, mentre un ritratto a 1/10 di secondo con la mano da parkinson è un errore, una cosa che guasta la foto, non la valorizza.
Se consideriamo fotografia il disegno con la luce, vale anche il light painting, ma non p detto che tutte le foto dove prendi una lampadina e la spari a casaccio su una scena, siano dei capolavori, come non tutti i quadri cubisti erano capolavori.
mi citi picasso e la sua opera più significativa, ma quanti altri cubisti hanno fatto "la fame"? eppure anche loro hanno trasgredito le regole delle proporzioni umane....
In conclusione tutte quelle che sono chiamate regole, sono la conseguenza di una distinzione tra una buona foto e una no. non viceversa.
Quindi le regole si possono infrangere se la foto nel complesso ne guadagna, ma non possiamo usare la trasgressione come scusa per una nostra mancanza.