Cari colleghi, oggi ho notato un comportamento strano della fotocamera a cui non so dare risposta. Posto due foto fatte oggi a Mondello (PA) per chiarire meglio il mio quesito.
La prima (nr.112) è fatta ad 1/60 e F8,
la seconda (nr.113) è fatta ad 1/180 F4,5.
La mia domanda è: perchè la prima foto fatta in modalità P ha i quattro bordi più chiari mentre la seconda foto, fatta facendo in automatico scegliere tempi e diaframmi diversi a parità di esposizione, ha i bordi più scurined anche un po' più sfocati?
La prima (nr.112) è fatta ad 1/60 e F8,
la seconda (nr.113) è fatta ad 1/180 F4,5.
La mia domanda è: perchè la prima foto fatta in modalità P ha i quattro bordi più chiari mentre la seconda foto, fatta facendo in automatico scegliere tempi e diaframmi diversi a parità di esposizione, ha i bordi più scurined anche un po' più sfocati?
...sembra vignettatura... ma è strano che si verifichi a diaframmi più aperti...
Che lente?
Messaggio modificato da MarcoPagin il Mar 27 2006, 09:59 PM
Non è che hai usato un paraluce sull'ottica? E' sicuramente vignettatura dell'obiettivo, anche se mi sembra un poco eccessiva. Ovviamente le ottiche tendono a vignettare maggiormente a tutta apertura. Al chiudere del diaframma la vignettature scompare del tutto. Ma in questo caso la vignettatura mi sembra eccessiva... Che ottica hai usato?
Mi scuso per aver troppo ridotto i dati di ripresa delle foto nei miei precedenti post.
Ora vi allego i dati Exif estrapolati dalle foto dimodochè possiate comprendere meglio l'origine dell'effetto.
Grazie di nuvo
Ora vi allego i dati Exif estrapolati dalle foto dimodochè possiate comprendere meglio l'origine dell'effetto.
Grazie di nuvo
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Ho usato il 18-70 Nikkor DX AF che viene venduto in kit con la D200 e senza paraluce.
Messaggio modificato da Zullino il Mar 27 2006, 10:10 PM
Messaggio modificato da Zullino il Mar 27 2006, 10:10 PM
anche a me pare vignettatura
Senza pare, il 18-70 a 18 mm e a diaframmi aperti vignetta, è cosa nota e la D200 non centra.
Saluti
Saluti
Questo un abstract da Rorslett: "Images are crisply defined with a trace of softness into the corners at wide settings, all of which have disappeared by f/5.6 - f/8. Image fall-off into the corners is barely visible at 18 mm when the lens is set wide open..." che comunque dà un'ottima valutazione della lente, 4 su una scala da 1 a 5.
Saluti
Saluti
è vignettatura, e non è affatto strano che diminuisca ai diaframmi più chiusi, al contrario è normalissimo. Infatti tra i difetti di un grandangolo questo è il più corregibile ( e il meno grave )
Si, che fosse vignettatura è evidente. Sembrava solo un poco eccessiva...
Comunque è eliminabile in maniera perfetta in post-produzione. Usa Capture, oppure correggila con PtLens insieme alla correzione della distorsione.
Comunque è eliminabile in maniera perfetta in post-produzione. Usa Capture, oppure correggila con PtLens insieme alla correzione della distorsione.
Quindi se ho capito bene i diaframmi più aperti causano vignetatura perchè nella ripresa viene "raggiunta" anche parte dell'apertura dell'obiettivo?
QUOTE(buzz @ Mar 27 2006, 11:10 PM)
Miiiiii
Come sono ignorante
Ricordo un intervento di Lambretta in cui spiegava due tipi "diversi" di vignettatura : quella che si ottiene con diaframmi molto aperti e quella con diaframmi molto chiusi.
Se la trovo ve la linko.
Se la trovo ve la linko.
NON è vignettatura: è caduta di luce ai bordi, che si ha ai diaframmi più aperti, soprattutto con focali corte, in quanto la luce, per raggiungere gli angoli, deve percorrere una strada più lunga, decadendo repentinamente in intensità mercè la legge dell'inverso del quadrato.
La vignettatura invece è indotta da cause meccaniche, non ottiche, e si ha ai diaframmi più chiusi se qualche filtro troppo lungo od un paraluce sbagliato viene innestato sull'obiettivo: diaframmando, il guadagno in pdc rende più evidente che una parte del formato è "coperta" dalla montatura del filtro o dal paraluce troppo lungo.
Nel parlare generico i due concetti si tendono a confondere, ma la precisazione di Lambretta è del tutto corretta.
La vignettatura invece è indotta da cause meccaniche, non ottiche, e si ha ai diaframmi più chiusi se qualche filtro troppo lungo od un paraluce sbagliato viene innestato sull'obiettivo: diaframmando, il guadagno in pdc rende più evidente che una parte del formato è "coperta" dalla montatura del filtro o dal paraluce troppo lungo.
Nel parlare generico i due concetti si tendono a confondere, ma la precisazione di Lambretta è del tutto corretta.
Grazie Giallo! Qualche dubbio c'era...perché, leggendo Rorslett, in inglese fall-off non è...vignetting! e quindi mi ero contraddetto me medesimo...
Eh, il dottor Lambretta...qualcosuccia dovrebbe sapere.
Eh, il dottor Lambretta...qualcosuccia dovrebbe sapere.
E' cafuta di luce ai bordi (TA).
Se fosse vignettatura da paraluce, sarebbe assai più evidente a diaframmi chiusi.
Esattamente il contrario di quanto sostiene Vinicius.
Se fosse vignettatura da paraluce, sarebbe assai più evidente a diaframmi chiusi.
Esattamente il contrario di quanto sostiene Vinicius.
Fu così che alla fine, chi pose la domanda, illusosi per un attimo di aver capito l'origine del problema, si ritrovò a scoprire non solo di non aver compreso bene l'origine il problema in sè ma realizzò anche tutti gli sforzi fatti per capire le successive spiegazioni erano stati vani.
Sigh!
Sigh!
Non ti abbattere.
La caduta di luce ai bordi non è complicata da capire, ma occorre avere un minimo di cognizione di come funzioni un obiettivo.
Ti consiglio di leggere le spiegazioni dal link che ho precedentemente postato, e se qualcos'altro ti è oscuro non esitare a fare domande.
Il forum esiste apposta.
La caduta di luce ai bordi non è complicata da capire, ma occorre avere un minimo di cognizione di come funzioni un obiettivo.
Ti consiglio di leggere le spiegazioni dal link che ho precedentemente postato, e se qualcos'altro ti è oscuro non esitare a fare domande.
Il forum esiste apposta.
QUOTE(Zullino @ Mar 28 2006, 08:37 PM)
Fu così che alla fine, chi pose la domanda, illusosi per un attimo di aver capito l'origine del problema, si ritrovò a scoprire non solo di non aver compreso bene l'origine il problema in sè ma realizzò anche tutti gli sforzi fatti per capire le successive spiegazioni erano stati vani.
Sigh!
Sigh!
Zullino, immagina due fasci di luce che dall'obiettivo colpiscono contemporaneamente il sensore o la pellicola.
Un fascio è perpendicolare al piano focale, e percorre una certa distanza, diciamo N. Immaginalo come una riga verticale che scende dall'obiettivo e interseca il piano focale. L'altro fascio invece va a colpire il bordo estremo del sensore: immaginalo quindi come una riga obliqua che parte sempre dal centro dell'obiettivo, ma va a finire sul bordo del p.f., poniamo il bordo destro: visti in una prospettiva piana, raggio centrale (altezza), raggio periferico (ipotenusa) e sensore (base) formano un triangolo rettangolo.
Il percorso della luce fino al centro del fotogramma è perciò più breve di quello che giunge al bordo.
Una legge fisica dice che un raggio di luce perde intensità al variare della distanza in funzione del quadrato della distanza stessa; il che significa che un oggetto posto a due metri da una lampadina riceverà UN QUARTO (e non la metà) della luce che riceve un altro oggetto identico, ma posto ad un metro di distanza.
Quindi, tornando al nostro triangolo rettangolo di cui sopra, è evidente che il bordo del formato riceve MENO luce di quanta ne riceva il centro, in funzione del rapporto tra il lato del triangolo (centro) e ipotenusa (bordo).
Quindi non solo una differenza di intensità luminosa che colpisce i bordi ed il centro c'è, ma questa sarà tanto più sensibile quanto più il nostro triangolo rettangolo avrà un'altezza ridotta e (quindi) un'ipotenusa più lungo ovvero quanto più l'obiettivo è grandangolare. Infatti, se ci pensi, il grandangolare proietta la propria immagine sui bordi del sensore in maniera molto più angolata di quanto lo faccia, ad esempio, un teleobiettivo: nel caso del tele il rapporto tra altezza ed ipotenusa diventa sempre più prossimo ad 1 al crescere della l.f. dell'obiettivo, e quindi la differenza centro bordi - anche se c'è - risulta molto più trascurabile e meno evidente.
A tutto ciò si può rimediare - spesso con risultati sorprendenti - chiudendo il diaframma, che "taglia" i raggi periferici più angolati.
Fin qui la teoria, per come il sottoscritto - dalle modestissime cognizioni di ottica elementare - la può illustrare.
Riviste, libri e manuali, oltre ai molto più competenti guru del Forum potranno esserti certamente più utili.
Bye
Messaggio modificato da Giallo il Mar 29 2006, 10:38 AM
M.....a (tipica espressione siciliana soventemnte usata dalla popolazione dell'isola come intercalare alla media di circa 1 pronuncia su 3/4 parole).
Conoscere le materie scientifiche è già difficile di per se e chi le ha apprese è meritevole di lode.
Ma colui il quale oltre ad aver appreso le specifiche nozioni scientifiche è capace di sminuzzarle e renderle comprensibili ai più, è concretamente padrone della materia.
Complimenti e grazie "Giallo".
Messaggio modificato da Zullino il Mar 29 2006, 12:31 PM
Conoscere le materie scientifiche è già difficile di per se e chi le ha apprese è meritevole di lode.
Ma colui il quale oltre ad aver appreso le specifiche nozioni scientifiche è capace di sminuzzarle e renderle comprensibili ai più, è concretamente padrone della materia.
Complimenti e grazie "Giallo".
Messaggio modificato da Zullino il Mar 29 2006, 12:31 PM