Durban, una enorme città con più di 3 milioni di abitanti, sembra una città sudamericana, con i palazzi e gli Hotel che arrivano sulla spiaggia
E’ incastonata in una natura selvaggia, rigogliosa e incantevole, bagnata da un mare caldo grazie alla corrente del Mozambico, però poco ospitale per un tipico vacanziero bagnante: onde, correnti, acque con scarsa/discreta visibilità e innumerevoli specie di squali.
Per comprendere un po’ la reale situazione di questo Paese, almeno nei grossi centri che ne rappresentano la spina dorsale socio-economica, bisogna uscire dai percorsi turistici ed addentrarsi nelle zone più periferiche della città. Ovviamente accompagnati da un residente, e di colore, che ti spiega ciò che vedi.
Praticamente il 90% della popolazione è nera, i bianchi continuano a diminuire costantemente da quando è stata finalmente abolita la segregazione razziale. Lasciano il paese perché violenza e malattie, AIDS soprattutto, ormai sono a livelli impressionanti. Quelli che rimangono vivono in zone residenziali, armati e rinchiusi in favolose ville circondate da cancelli elettrificati con guardie esterne. Questo spiega anche perché il noto atleta sudafricano Pistorius oggi sotto processo per omicidio, aveva in casa un arsenale.
C’è da aggiungere che gli sforzi finanziari governativi per aiutare la popolazione di colore non danno i risultati sperati: La maggior parte dei finanziamenti agevolati e riservati solo ai neri, in realtà vengono poi spesi per comperare nuove autovetture, megaimpianti HIFI, televisori maxischermo e beni di lusso vari.
Si ottengono i soldi per aprire un chiosco di gelati e invece ci si compra un SUV.
Questo gruppo di persone sta rovistando tra cumuli di roba usata proveniente principalmente dall’Europa, trasportata in enormi sacconi e scaricata per strada da furgoni della FedEx.
Addentrandosi in uno dei mercati rionali non servono spiegazioni per capire il motivo del’altissima percentuale di malattie che colpisce la popolazione.
Il cibo in vendita è mantenuto in condizioni igieniche praticamente inesistenti
L’odore nauseabondo che si respira toglie il fiato, e ciò che vedi non aiuta a star meglio
Per fortuna cambiando genere alimentare ci si imbatte anche in negozietti che al contrario appagano vista e olfatto con colori bellissimi di spezie profumatissime.
C’è poco altro di realmente fotografabile nei quartieri urbani, a meno che non si voglia immortalare il solito degrado e gli innumerevoli sbandati che pericolosamente vagano a volte “persi” a volte minacciosi.
La zona turistica al contrario attira milioni di visitatori e vacanzieri da tutto il mondo:
Uno dei più grossi acquari al mondo, uShaka Marine World, realizzato come un vecchio vaporetto in disuso
Un immancabile casinò dove perdere un po’ di Rand, la moneta locale
Posticini meravigliosi dove mangiare e con innumerevoli attività di svago. In queste zone turistiche la qualità del cibo, l’acqua e l’igiene sono praticamente perfetti, il mercatino che ho fotografato prima sembra distante anni luce e invece è a pochi minuti di auto.
Attualmente l’economia di questa grande città, oltre al turismo ruota attorno a grandi aziende che producono zucchero di canna, tabacco, tessiture, alcune multinazionali come la Toyota che ha un megastabilimento e infine ma non ultimo, il porto, il più grande dell’Oceano Indiano ed uno dei più importanti al mondo:
Proprio mentre passeggiavo ammirando l’immenso porto da lontano, mi imbatto in un cartello…
…che strano, siamo in una zona di mare così trafficata da navi porta-container e c’è pericolo di squali? Ma appunto, con un sorriso mi ricordo il principale motivo del perché sono qui: incontrare e fotografare gli squali, cosa che ho già fatto in altre parti del mondo ma in Sudafrica è diverso, gli incontri sono letteralmente incontri.
Al largo di questa costa, precisamente in un reef chiamato Aliwal Shoal, di fronte ad un piccolo paese 50 Km a sud di Durban chiamato Umkomaas, ci si può immergere senza gabbia e incontrare squali Tigre, Toro, Dusky, Zambesi, Black tip e altri “meno” squali come il Chitarra etc.
Il Tigre e lo Zambesi non si sono fatti vivi, cosa preventivata, Agosto è un mese limite per queste specie di squali che si spostano, mentre gli altri ci hanno fatto onore, soprattutto gli squali Toro, qui chiamati Reggie, che in questo periodo e solo in questo, è possibile vedere e avvicinare perché di giorno riposano in cavità rocciose dopo aver passato la notte a far baldoria con le calorose e disponibli squalesse.
E’ il loro periodo riproduttivo.
Alcuni riposano nella penombra di piccole rientranze o grotte
Altri nuotano lentamente, sempre a ridosso delle cavità…
…però non disdegnano di fare conoscenza più approfondita e vengono a curiosare a pochi cm dalla fotocamera.
Per quanto siano effettivamente possenti (2,5/3 metri) e inquietanti, non attaccano se non vengono molestati. Sono squali curiosi ma timidi, che sopportano la cattività, quindi per loro sfortuna è una specie che si ritrova spesso nei grandi acquari per la gioia dei bambini che ne ammirano i dentoni “assassini”
Le immersioni in mare aperto invece, garantiscono gli incontri con altre specie più belle d’aspetto, ma più frenetiche, invadenti, imprevedibili, come Black tip e Dusky.
Per richiamarli bisogna pasturare; si immerge un cestello chiuso ma bucherellato, pieno di aringhe, acciughe, frattaglie etc, e si aspetta che arrivino seguendo l'odore.
Una volta che sono lì, basta picchiettare con un piede sull’acqua che si avvicinano a curiosare.
Quando sono belli che numerosi ecco che al contrario di quello che farebbe un uomo sano di mente, ci si tuffa dal gommone.
In realtà i rischi sono pochi e conosciuti, l’importante è non scatenare frenesia alimentare e trattenerli solo con l’odore; per loro, noi sub siamo pesci che stanno lì per il loro stesso motivo. L’importante è non avere addosso roba riflettente e/o argentata, perché potrebbero scambiarla per un pesce azzurro e attaccarla.
Lo spettacolo è indescrivibile, l’adrenalina è altissima, l’emozione massima: sono bellissimi.
Chiudo con una foto non mia, è di una famosa fotografa subacquea che si immergeva con noi e con mio enorme piacere, mi ha immortalato mentre chiedevo a questo bel bestiolone di farmi un sorriso in camera!
Ho voluto pubblicare in questa sezione perché personalmente lo ritengo un reportage documentaristico; magari è border line per lo street a causa dell’ultima parte, però non lo riesco ad inquadrare in altre sezioni del forum.
E’ incastonata in una natura selvaggia, rigogliosa e incantevole, bagnata da un mare caldo grazie alla corrente del Mozambico, però poco ospitale per un tipico vacanziero bagnante: onde, correnti, acque con scarsa/discreta visibilità e innumerevoli specie di squali.
Per comprendere un po’ la reale situazione di questo Paese, almeno nei grossi centri che ne rappresentano la spina dorsale socio-economica, bisogna uscire dai percorsi turistici ed addentrarsi nelle zone più periferiche della città. Ovviamente accompagnati da un residente, e di colore, che ti spiega ciò che vedi.
Praticamente il 90% della popolazione è nera, i bianchi continuano a diminuire costantemente da quando è stata finalmente abolita la segregazione razziale. Lasciano il paese perché violenza e malattie, AIDS soprattutto, ormai sono a livelli impressionanti. Quelli che rimangono vivono in zone residenziali, armati e rinchiusi in favolose ville circondate da cancelli elettrificati con guardie esterne. Questo spiega anche perché il noto atleta sudafricano Pistorius oggi sotto processo per omicidio, aveva in casa un arsenale.
C’è da aggiungere che gli sforzi finanziari governativi per aiutare la popolazione di colore non danno i risultati sperati: La maggior parte dei finanziamenti agevolati e riservati solo ai neri, in realtà vengono poi spesi per comperare nuove autovetture, megaimpianti HIFI, televisori maxischermo e beni di lusso vari.
Si ottengono i soldi per aprire un chiosco di gelati e invece ci si compra un SUV.
Questo gruppo di persone sta rovistando tra cumuli di roba usata proveniente principalmente dall’Europa, trasportata in enormi sacconi e scaricata per strada da furgoni della FedEx.
Addentrandosi in uno dei mercati rionali non servono spiegazioni per capire il motivo del’altissima percentuale di malattie che colpisce la popolazione.
Il cibo in vendita è mantenuto in condizioni igieniche praticamente inesistenti
L’odore nauseabondo che si respira toglie il fiato, e ciò che vedi non aiuta a star meglio
Per fortuna cambiando genere alimentare ci si imbatte anche in negozietti che al contrario appagano vista e olfatto con colori bellissimi di spezie profumatissime.
C’è poco altro di realmente fotografabile nei quartieri urbani, a meno che non si voglia immortalare il solito degrado e gli innumerevoli sbandati che pericolosamente vagano a volte “persi” a volte minacciosi.
La zona turistica al contrario attira milioni di visitatori e vacanzieri da tutto il mondo:
Uno dei più grossi acquari al mondo, uShaka Marine World, realizzato come un vecchio vaporetto in disuso
Un immancabile casinò dove perdere un po’ di Rand, la moneta locale
Posticini meravigliosi dove mangiare e con innumerevoli attività di svago. In queste zone turistiche la qualità del cibo, l’acqua e l’igiene sono praticamente perfetti, il mercatino che ho fotografato prima sembra distante anni luce e invece è a pochi minuti di auto.
Attualmente l’economia di questa grande città, oltre al turismo ruota attorno a grandi aziende che producono zucchero di canna, tabacco, tessiture, alcune multinazionali come la Toyota che ha un megastabilimento e infine ma non ultimo, il porto, il più grande dell’Oceano Indiano ed uno dei più importanti al mondo:
Proprio mentre passeggiavo ammirando l’immenso porto da lontano, mi imbatto in un cartello…
…che strano, siamo in una zona di mare così trafficata da navi porta-container e c’è pericolo di squali? Ma appunto, con un sorriso mi ricordo il principale motivo del perché sono qui: incontrare e fotografare gli squali, cosa che ho già fatto in altre parti del mondo ma in Sudafrica è diverso, gli incontri sono letteralmente incontri.
Al largo di questa costa, precisamente in un reef chiamato Aliwal Shoal, di fronte ad un piccolo paese 50 Km a sud di Durban chiamato Umkomaas, ci si può immergere senza gabbia e incontrare squali Tigre, Toro, Dusky, Zambesi, Black tip e altri “meno” squali come il Chitarra etc.
Il Tigre e lo Zambesi non si sono fatti vivi, cosa preventivata, Agosto è un mese limite per queste specie di squali che si spostano, mentre gli altri ci hanno fatto onore, soprattutto gli squali Toro, qui chiamati Reggie, che in questo periodo e solo in questo, è possibile vedere e avvicinare perché di giorno riposano in cavità rocciose dopo aver passato la notte a far baldoria con le calorose e disponibli squalesse.
E’ il loro periodo riproduttivo.
Alcuni riposano nella penombra di piccole rientranze o grotte
Altri nuotano lentamente, sempre a ridosso delle cavità…
…però non disdegnano di fare conoscenza più approfondita e vengono a curiosare a pochi cm dalla fotocamera.
Per quanto siano effettivamente possenti (2,5/3 metri) e inquietanti, non attaccano se non vengono molestati. Sono squali curiosi ma timidi, che sopportano la cattività, quindi per loro sfortuna è una specie che si ritrova spesso nei grandi acquari per la gioia dei bambini che ne ammirano i dentoni “assassini”
Le immersioni in mare aperto invece, garantiscono gli incontri con altre specie più belle d’aspetto, ma più frenetiche, invadenti, imprevedibili, come Black tip e Dusky.
Per richiamarli bisogna pasturare; si immerge un cestello chiuso ma bucherellato, pieno di aringhe, acciughe, frattaglie etc, e si aspetta che arrivino seguendo l'odore.
Una volta che sono lì, basta picchiettare con un piede sull’acqua che si avvicinano a curiosare.
Quando sono belli che numerosi ecco che al contrario di quello che farebbe un uomo sano di mente, ci si tuffa dal gommone.
In realtà i rischi sono pochi e conosciuti, l’importante è non scatenare frenesia alimentare e trattenerli solo con l’odore; per loro, noi sub siamo pesci che stanno lì per il loro stesso motivo. L’importante è non avere addosso roba riflettente e/o argentata, perché potrebbero scambiarla per un pesce azzurro e attaccarla.
Lo spettacolo è indescrivibile, l’adrenalina è altissima, l’emozione massima: sono bellissimi.
Chiudo con una foto non mia, è di una famosa fotografa subacquea che si immergeva con noi e con mio enorme piacere, mi ha immortalato mentre chiedevo a questo bel bestiolone di farmi un sorriso in camera!
Ho voluto pubblicare in questa sezione perché personalmente lo ritengo un reportage documentaristico; magari è border line per lo street a causa dell’ultima parte, però non lo riesco ad inquadrare in altre sezioni del forum.
Interessantissima proposta Fel,notevoli le foto sub,complimenti per il genere.....un bel documento in generale, molto più interessante vedere ciò con gli occhi di un bravo aappassionato fotografo
...un bel reportage di viaggio di quello che piacciono a me....complimenti....io col piffero che sarei sceso in acqua a fotografare gli squali!!!...
Documentario molto interessante complimenti. Fa molto riflettere.
Fa un po senso vedere le teste in vendita in quel modo, e sopratutto leggere il cartellino "uncleaned sheep tripe on stock" (trippa di pecora non ancora pulita disponibile)
Fa un po senso vedere le teste in vendita in quel modo, e sopratutto leggere il cartellino "uncleaned sheep tripe on stock" (trippa di pecora non ancora pulita disponibile)
che non eri normale lo avevo capito tempo fa in Questo thread,
complimenti per questo ennesimo bellissimo documento!!
sauro
complimenti per questo ennesimo bellissimo documento!!
sauro
Ciao, ora capisco la tua richiesta di più spiegazioni scritte sul mio post di viaggio in Marocco. Ne terrò conto per la prossima volta.
Pensa che avevamo iniziato a pianificare il viaggio in Sudafrica, poi per motivi vari, abbiamo deciso di rimandare. Gran bel viaggio ben documentato. Bravo.
Pensa che avevamo iniziato a pianificare il viaggio in Sudafrica, poi per motivi vari, abbiamo deciso di rimandare. Gran bel viaggio ben documentato. Bravo.
Ciao Fel68,
bello, mi ha fatto piacere leggere il tuo reportage.
La parte sugli squali è impressionante, si legge anche la tua passione.
Forte
ciao
Ric
bello, mi ha fatto piacere leggere il tuo reportage.
La parte sugli squali è impressionante, si legge anche la tua passione.
Forte
ciao
Ric
il reportage sulla citta' e' veramente ben fatto....quello submarino pure.....ma inutile intrattenere rapporti epistolari con te....prima o poi TE SE MAGNENO
bravissimo
alla prossima ( forse )
Riccardo
Messaggio modificato da riccardoal il Aug 26 2013, 05:08 PM
bravissimo
alla prossima ( forse )
Riccardo
Messaggio modificato da riccardoal il Aug 26 2013, 05:08 PM
Un doveroso ringraziamento a tutti per essere passati ed aver lasciato un commento.
le foto subbaqque sono impressionanti.
Davvero.
Complimenti.
Davvero.
Complimenti.
Bravo. Hai iniziato piano, certamente ridondante in alcune scene,
e poi hai finito in modo inquietante e certamente hai tenuto lo spettatore attaccato alla sequenza.
Ciao! Paolo
p.s.: sulla questione degli squali ...
e poi hai finito in modo inquietante e certamente hai tenuto lo spettatore attaccato alla sequenza.
Ciao! Paolo
p.s.: sulla questione degli squali ...
Documentario veramente molto bello......mi hai fatto viaggiare e poi immergere nell'oceano, senza muovermi dalla mia "comodissima" poltrona........
Grazie
ciao
Grazie
ciao