I AM | VITTORIO.GROTTO

Mi chiamo Vittorio Grotto, e vivo a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano.
Ho sempre avuto la passione per la fotografia, anche se per anni si è limitata soprattutto agli aspetti tecnici, che mi hanno sempre affascinato.
Penso che se potessi avere indietro tutti i denari che ho speso per questa passione in tutti questi anni, potrei permettermi di passare le mie ferie in luoghi esotici per molti anni a venire… ma credo che valga per molti. In ogni caso, non me ne sono mai pentito.
Ho letto moltissimo, quasi tutto, ciò che parla di fotografia. Feininger, Hedgecoe, Freeman, Adams, Ghirri… da autodidatta (la mia principale caratteristica, e in fondo il mio limite), ho cercato di migliorarmi tecnicamente, e, osservando le immagini dei grandi fotografi, di definire un personale modo di esprimere il mio punto di vista attraverso le immagini.
La strada è ancora molto lunga, ma credo che oggi le mie immagini riescano ad esprimere un pochino meglio come vedo quel che mi vive intorno.

La mia attrezzatura:
Per chi ama queste cose (tipo me…); ho iniziato un sacco di anni fa con una reflex della Fuji: la STX1N, una reflex totalmente meccanica, ovviamente a pellicola. Lo dico per chi non sa nemmeno che esistessero, e non sono pochi, ormai… oh, aveva solo tre led nel mirino! Impensabile, oggi, vero?
Con il mio obbiettivo “normale”, il 50 mm 1,9 in dotazione, ho passato tantissime ore a guardare il mondo attraverso un mirino e mi sono innamorato della fotografia.
Oggi ho ancora quella reflex. Non è proprio lei, purtroppo, perduta per strada in una delle tante permute che hanno costellato la mia carriera di consumatore di novità fotografiche. O forse si, chissà. Ritrovata su Ebay, dove è finita dopo aver forse svezzato altri apprendisti della fotografia.
Con lei ho scoperto il bianconero, mio grande amore. Vedere per la prima volta l’immagine apparire sulla carta bianca nella bacinella dello sviluppo, rimane una delle emozioni più forti che ricordo come fotografo.

Da allora Nikon, molte, fino all’avvento del digitale; Nikon D50, poi D7000 e oggi finalmente full frame; D700! Stavolta non per rincorrere l’ultima tecnologia, anzi.
È che uso solo ottiche fisse, perché ti costringono a muoverti avanti e indietro, nella ricerca dell’inquadratura migliore. Perché garantiscono luminosità al mirino, e consentono tempi più brevi (e io sotto 1/60 faccio paura…). Perché mi piace usare lo sfocato per isolare il soggetto, e cavoli, con uno zoom 12-450mm 5,6-8 ti voglio vedere… e con una full frame le mie ottiche possono essere usate per ciò per cui sono state progettate. Il 24 è un 24!

Utilizzo un 24mm f 2,8, un 35mm f 2, un 50mm f 1,8, IL 105 f 2,5 (quello di Steve Mc Curry, il fotografo del ritratto della ragazza afgana sul National Geographic..) e, unico zoom, il 70-210 f 4-5,6.

Uso meno le focali più corte, anche se amo l’angolo di campo del 35mm. Forse la timidezza, ma non riesco ad avvicinarmi molto al soggetto e rimanere lucido. Ma Robert Capa diceva:”Se le tue foto non sono abbastanza buone, è perché non eri abbastanza vicino.” E quindi dovrò migliorare, anche sotto questo aspetto.

Si, mi piacciono le citazioni. Perché non inventiamo nulla, e finchè non troviamo un modo migliore, conviene usare le parole di chi è riuscito ad esprimere meglio di noi quello che abbiamo nel cuore. Rendendogli merito.