Risultato della ricerca: vercelli
RosannaFerrari
Versione più ampia della precedente, leggera vignettatura aggiunta in post
gabriele.dimartino
Gabriele Di Martino © 2013 (Nikon D300 & Nikkor 300 ƒ/2.8)
Toto_57
Pecetto di Valenza (Apsèj in piemontese) è un comune di 1.273 abitanti della provincia di Alessandria. Di origini romane era noto come \"Pecetum Valentinum\" in quanto localizzato in prossimità dell\'attuale Valenza, allora importante presidio a guardia degli attraversamenti sul Po. Era costruito attorno ad una grande villa, la tipica struttura economica patrizia del tardo periodo repubblicano e del primo impero romano, una combinazione di resistenza di campagna, fattoria e fabbrica. Fu probabilmente evangelizzato dal vescovo di Pavia San Siro e dopo la dominazione Longobarda entrò a fare parte della marca Aleramica attorno all\'anno Mille, per poi essere feudo del vescovo di Vercelli e dei signori di Occimiano nel XI e XII secolo. La posizione dominante su una diramazione della romana via Iulia che conduceva all\'attuale Asti, i cui resti sono stati ritrovati nella sottostante Pellizzari in prossimità della moderna provinciale, ne faceva un luogo di rilevante importanza economica e militare. Sulla sommità della rupe tufacea che domina la parte nord del paese fu infatti costruito un castello, menzionato in una bolla imperiale del XIII secolo che elenca i benefici accordati ai Marchesi del Monferrato. Di esso non rimangono che le fondamenta di una torre ed il nome \"La Rocca\" che designa il luogo, posto immediatamente alle spalle del moderno edificio comunale: Pecetto fu infatti lungamente contesa tra i Visconti ed i Monferrato ed una volta annessa al Ducato di Milano fu poi coinvolta nella guerra tra Francesi e Spagnoli per il dominio in Italia, nel corso della quale il castello finì distrutto nel 1557. Passata ai Savoia non si menzionano fatti particolari in età napoleonica, risorgimentale e moderna, salvo l\'impiego come posto di osservazione delle mosse dell\'esercito austriaco da parte di Vittorio Emanuele II durante la Seconda Guerra di Indipendenza, a riprova della sua importanza militare. L\'economia del paese si basa sulle attività agricole ed artigianali legate alla lavorazione dei gioielli, in virtù della vicinanza a Valenza, cui ha sottratto un certo numero di abitanti attirati dalla panoramicità del luogo. La collocazione su una lunga e verdeggiante prominenza collinare orientata da sud a nord ne fa inoltre meta ideale di escursioni cicloturistiche, con salite impegnative da Alessandria attraverso Valle San Bartolomeo e da Valenza attraverso Pellizzari o lungo strada Citerna. tratto da wikipedia.
gabriele.dimartino
Gabriele Di Martino © 2013 Nikon D300
marcopuglieseph
tokina 11-16 Unione di 7 fotografie a diversa esposizione
54maci
Il castello di Voghera venne fatto innalzare da Azzone Visconti nel 1335, ma fu poi rafforzato e completato da Galeazzo II nel 1372. Si tratta di uno dei più importanti castelli viscontei urbani della Padania, ricollegabile nel suo impianto difensivo originariamente connesso all\'anello delle mura urbane, ai castelli di Novara, Vercelli, Abbiategrasso, Milano, Pavia e Cremona. Dall’’Ottocento fino agli ultimi anni del 1900 venne adibito a carcere. Dopo anni di abbandono e degrado, dal 2012, la Soprintendenza di Voghera ha portato a termine un lungo e minuzioso restauro del castello, iniziato negli anni Trenta grazie all’aiuto dell’ingegnere Vittorio Paron, che lo vede adesso adibito a sede di manifestazioni culturali come mostre o presentazioni di libri. Alcune sale del castello sono ora aperte ai visitatori, tra queste ricordiamo la Sala del Loggiato, con un soffitto ligneo molto ben conservato e lo Studiolo delle Muse, con una serie di affreschi attribuiti al Bramantino.
fraromy
alba infuocata a Vercelli.
bvg1958
Vercelli Basilica S.Andrea
gabriele.dimartino
Nikon D300 Nikkor AF 85 Æ’/1.8 @f/2.8 Shutter 1/4000s ISO 200
54maci
Il castello di Voghera venne fatto innalzare da Azzone Visconti nel 1335, ma fu poi rafforzato e completato da Galeazzo II nel 1372. Si tratta di uno dei più importanti castelli viscontei urbani della Padania, ricollegabile nel suo impianto difensivo originariamente connesso all\'anello delle mura urbane, ai castelli di Novara, Vercelli, Abbiategrasso, Milano, Pavia e Cremona. Dall’’Ottocento fino agli ultimi anni del 1900 venne adibito a carcere. Dopo anni di abbandono e degrado, dal 2012, la Soprintendenza di Voghera ha portato a termine un lungo e minuzioso restauro del castello, iniziato negli anni Trenta grazie all’aiuto dell’ingegnere Vittorio Paron, che lo vede adesso adibito a sede di manifestazioni culturali come mostre o presentazioni di libri. Alcune sale del castello sono ora aperte ai visitatori, tra queste ricordiamo la Sala del Loggiato, con un soffitto ligneo molto ben conservato e lo Studiolo delle Muse, con una serie di affreschi attribuiti al Bramantino.
Nikgio56
Canale Cavour nei pressi di Villarboit (Vercelli)