Risultato della ricerca: urla
Claudio_Moretti
Il Suo cantico :Io sono solo, tra queste dolci colline, da questa posizione privilegiata, godo di un magnifico panorama, vedo l’uomo con fatica lavorare la terra e vedo il frutto del suo sforzo, germogliare, crescere, e essere pronto per la mietitura. Io sono solo, il vento è il mio amico, è lui che mi consola portandomi, affievoliti i rumori, le urla, le risate, i sussurri, il pianto, suoni raccolti chi sa dove, io li ascolto, sorrido o ne provo dolore. Io sono solo, melanconico e penso, non posso far altro che questo.
vinci62
Le urla echeggiano all\'interno del cortile graffiando migliaia di mattoni allineati. I tacchi risuonano sulle pietre separate da sporadici fili d\'erba. Il pallone corre e rimbalza sui piedi e sulle teste dei giovani studenti che si dimenticano della loro divisa. L\'orologio del cortile segna le 14:17- Westminster Abbey - scatto rubato (HDR)
Claudio_Moretti
Tutto in natura ha un colore, dal profondo siderale dell’universo alla molecola più piccola presente, e anche il vento fa parte di questo. Noi non lo vediamo ma lo percepiamo con la più sua forte a meno intensità, che ci avvolge, o travolgere tutto quello che incontra, ha anche una voce a volte sussurra e a volte urla, ha sentimento e nessuna pietà nello stesso contesto, ma se lo ascolti nei suoi momenti di calma, egli ti parla pianissimo portandoti antichi e nuovi suoni e ti porta aromi lontani e vicini, e ti mostra tutti i suoi colori.
vinci62
sono ormai aperte le bianche porte e le finestre rotte, ora puoi camminare lontano. Esci e corri, respira l\'aria fresca, dimentica le lacrime e i tormenti. Vola l\'anima che si lascia indietro solo polvere attorno al numero e alla targhetta. Le urla inghiottite dalle mura soffocano per sempre...
en.giuliani
Nazaré è una pittoresca località costiera della regione dell’Estremadura, nel Portogallo centrale. Il fascino di Nazaré sta nel suo profondo e indissolubile legame con l’oceano: un mare forte, talvolta impietoso, con onde da record che possono affascinare e al tempo stesso incutere timore. Le immagini più caratteristiche sono le tende colorate in riva alla spiaggia, affascinante contrasto con il blu dell’oceano, le coloratissime barche da pesca e le pescivendole che, come vuole la tradizione, indossano sette gonne. In estate è ancora possibile assistere al rito dell’Arte Xávega, ovvero la pesca con la sciabica: non perdetevi il momento in cui le reti cariche di pesce vengono ritirate dall’acqua e le venditrici fanno eco agli sforzi dei pescatori con le loro urla per attrarre l’attenzione dei clienti.
MaxNikonista63
Dettaglio su un "cavaliere d'Italia" che insegue (e urla verso) un gabbiano per proteggere un piccolo alle prime uscite
sassopiatto
Boato liquido, sei tra le urla primordiali del mondo, immune ad ogni caduta pieghi le rocce a te servili, col tempo, tuo fido compagno seguiterai ad imporre il tuo giusto peso scuotendo i mortali, fin all\'ultimo fiato della Terra. Tu, cascata. ......Cavalletto, filtro ND8 e comando a distanza
faloddo
Tramonto a Castiglioncello (Livorno)
Walterobia
Due bambini, della regione di Lao Cai, giocano evitando di essere ripresi dalla macchina fotografica, tra sorrisi e piccole urla. CLIK...
antoniopedroni
Mareggiata a Vernazza. Esposizione di 1,3 s con filtro ND.
Max010
Maccastorna e il castello dei settanta fantasmi - Settanta fantasmi trovano dimora nel castello di Maccastorna: passi, urla e lamenti di terrore sono il ricordo di un eccidio avvenuto secoli fa. Un edificio solido, maestoso ed austero così potremmo definire questo maniero che al suo interno racchiude il pozzo di spade, ovvero il luogo in cui furono gettati i corpi dei settanta uomini uccisi. Il castello fu acquisito da Gugliemo Bevilacqua nel 1385, che lo voleva lasciare in eredità alle figlie. Non erano però dello stesso parere i fratelli, una notte una delle figlie del Bevilacqua diede ordine al marito di trucidare i suoi zii. Successivamente Carlo Cavalcabò, signore di Cremona, aveva ricevuto in dono il maniero dal capitano di ventura Cabrino Fondulo di Soncino e di ritorno da un lungo viaggio una notte decise di fermarvisi con i suoi fratelli. Cabrino Fondulo li accolse bene ma nella notte li massacrò, poiché desiderava d’esser signore di Cremona, il 24 luglio del 1406 per l’appunto. Fondulo si proclamò signore di Cremona ma a causa degli orrendi delitti morì per impiccagione. Si narra che da allora il castello sia abitato da 70 spettri che vagano senza pace, in particolare nella notte della strage pare che il castello si animi proprio: urla, porte che sbattono, colpi, rumori di spade, tanto che l’attuale proprietario in quei giorni sceglie di non sostare nel castello.
FRASPE
... e sotto la tramontana urla e biancheggia il mar ... p.s.: modificato da Carducci, Il Cacciatore :-)
Maricetta
Abbannio, voce del verbo abbanniare. L’abbannio è un metodo tradizionale siciliano usato dai venditori, nei mercati, per esaltare la freschezza o la bellezza della loro merce, urlando frasi divertenti e accattivanti. Immaginate cosa deve essere un luogo in cui quasi tutti i venditori usano questi metodo. Torni a casa frastornato da tante urla.
Edward_10
Vista e rivista, penserete; come darvi torto?! Ma il soggetto di questa foto non è l'isola di San Giorgio, sebbene sia l'unica cosa nitida. Il soggetto è il movimento delle gondole! Sapete, c'è una certa magia in questo esatto punto di Venezia. Per chi non lo conoscesse, questo punto di ripresa si trova proprio in Piazza San Marco, zona di enorme afflusso turistico. Eppure, il dondolio delle gondole, il loro lieve sciabordio, si trasforma in un frastuono per le orecchie di chi sa ascoltare. Frastuono che copre le urla, le chiacchiere, tutto il resto dei rumori provocati dalla marea di persone che vanno e vengono per la Città Lagunare. Ed è in quel momento che avviene la magia! Spariscono tutti! Turisti, commercianti, pendolari..tutti svaniti nel nulla. E tu resti da solo, lì, con quel suono di onde che rievoca le tradizioni e le opere maestose di una Città che, con il tempo, sbiadendo.
Etneo71
Natura Viva! La bigia sul piedistallo!! Una cincia bigia, mi urla di fargli una foto, ed io non posso, minimamente esitare. Quando mi ricapita di rivederla, cosi bellina!!! Tanti saluti e Buon Weekend!!!! Cincia bigia (Poecile palustris) Fotografata con: Nikon Z9 & Nikkor 500mm
Francispy76
Non esiste nulla di piU¹ bello per cui valga la pena crederci, sognare e amare. Vita che scorre Vita che esplode Vita che delude Vita che urla Vita che mi urla Vita che mi urta Quanto cazzo amo questa mia vita, non mi stanchero' mai di lei.
Max010
Maccastorna e il castello dei settanta fantasmi - Settanta fantasmi trovano dimora nel castello di Maccastorna: passi, urla e lamenti di terrore sono il ricordo di un eccidio avvenuto secoli fa. Un edificio solido, maestoso ed austero così potremmo definire questo maniero che al suo interno racchiude il pozzo di spade, ovvero il luogo in cui furono gettati i corpi dei settanta uomini uccisi. Il castello fu acquisito da Gugliemo Bevilacqua nel 1385, che lo voleva lasciare in eredità alle figlie. Non erano però dello stesso parere i fratelli, una notte una delle figlie del Bevilacqua diede ordine al marito di trucidare i suoi zii. Successivamente Carlo Cavalcabò, signore di Cremona, aveva ricevuto in dono il maniero dal capitano di ventura Cabrino Fondulo di Soncino e di ritorno da un lungo viaggio una notte decise di fermarvisi con i suoi fratelli. Cabrino Fondulo li accolse bene ma nella notte li massacrò, poiché desiderava d’esser signore di Cremona, il 24 luglio del 1406 per l’appunto. Fondulo si proclamò signore di Cremona ma a causa degli orrendi delitti morì per impiccagione. Si narra che da allora il castello sia abitato da 70 spettri che vagano senza pace, in particolare nella notte della strage pare che il castello si animi proprio: urla, porte che sbattono, colpi, rumori di spade, tanto che l’attuale proprietario in quei giorni sceglie di non sostare nel castello.