Risultato della ricerca: umili
ambro2000
UN VASO DI FIORI SULLA FINESTRA DELLA CHIESINA, BACIATI DAL SOLE CHE DA VITA E DIGNITà A QUEI POCHI FIORI DI CAMPO, COME A DAR IMPORTANZA A QUEL GESTO DI UMILE MA RISPETTOSO OMAGGIO FATTO DA DA QUALCHE PIA DONNA, CHE COME ALTRE TENGONO APERTE E PULITE QUESTE CHIESE, PICCOLI GIOIELLI CHE SEGNANO IL TERRITORIO ....MI ERA CAPITATO IN BRETAGNA DI FARE I COMPLIMENTI PER I BEI FIORI POSTI IN UNA CHIESINA A UNA DI QUESTE DONNE E LI\' DALLA SUA RISPOSTA AVEVO CAPITO QUANTO AMORE E QUANTA DEDIZIONE DIETRO QUEI GESTI UMILI E PREZIOSI SENZA I QUALI C\'è SOLO LA ROVINA...
massimomassarenti
Matera la Città dei Sassi Patrimonio Mondiale UNESCO Matera è una città tra le più antiche del mondo il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico e senza interruzioni fino ai nostri giorni. Rappresenta una pagina straordinaria scritta dall’uomo attraverso i millenni di questa lunghissima storia. Matera è la città dei Sassi, il nucleo urbano originario, sviluppatosi a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia e successivamente modellate in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali che sono il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano. Nel 1993 l’UNESCO dichiara i Sassi di Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità I Sassi di Matera sono il 6° sito in Italia in ordine cronologico, il primo nel meridione. In occasione di questa iscrizione, per la prima volta l’UNESCO utilizza nei criteri e nelle motivazioni il concetto di Paesaggio Culturale, che in seguito verrà utilizzato per motivare l’iscrizione di altri siti nel mondo. Il 17 Ottobre 2014 Matera è stata designata Capitale Europea della Cultura per il 2019 Matera è al centro di un incredibile paesaggio rupestre che conserva un grande patrimonio di cultura e tradizioni, ed è sede di eventi espositivi di grande prestigio nazionale ed internazionale. Matera è una città dalla storia affascinante e complessa: città di confine, di contrasti, di competizione e fusione tra paesaggi, civiltà, culture, diverse. Dalla civiltà rupestre a quelle di matrice bizantina ed orientale, all’avvento dei Normanni, il sistematico tentativo di riduzione della città rupestre alle regole della cultura della città europea: dal romanico, al rinascimento, al barocco, gli ultimi otto secoli di costruzione e rifinitura della città hanno tentato di plasmare, vincere le naturali resistenze del preesistente habitat rupestre, determinando architetture e sistemazioni urbane di particolare qualità ed originalità. Oggi, nuovamente nel segno della cultura urbanistica europea, gli aspetti della sfida della riqualificazione, del recupero sostenibile, della riconquista dell’identità perduta sono le attività che hanno riportato alla ribalta questa città unica diventata a ragione patrimonio mondiale dell’umanità. Sulla scorta di questa particolare vicenda storica, Matera offre oggi ai suoi visitatori l’affascinante sensazione di scoprire, sul filo originale della propria cultura, delle proprie emozioni, le tracce, a volte apparentemente umili, a volte colte, di quella competizione che ha a lungo caratterizzato la città. L’architettura irripetibile dei Sassi di Matera racconta la capacità dell’uomo di adattarsi perfettamente all’ambiente e al contesto naturale, utilizzando con maestria semplici caratteristiche come la temperatura costante degli ambienti scavati, la calcarenite stessa del banco roccioso per la costruzione delle abitazioni fuori terra e l’utilizzo dei pendii per il controllo delle acque e dei fenomeni meteorici. La struttura architettonica è costituita da due sistemi, quello immediamente visibile realizzato con le stratificazioni successive di abitazioni, corti, ballotoi, palazzi, chiese, strade orti e giardini, e quello interno e invisibile a prima vista costituito da cisterne, neviere, grotte cunicoli e sistemi di controllo delle acque, sistemi essenziali per la vita e la ricchezza della comunità. Originariamente i Sassi di Matera erano un ambiente rupestre molto simile a quello dove si trova il Parco di fronte sull’altro lato del canyon scavato dalla Gravina di Matera. Il versante dei Sassi, quello occidentale è caratterizzato in basso da pareti ripide che si affacciano sul torrente. In alto il versante presenta una serie di terrazzamenti, colline e pianori più adatti all’insediamento umano, luoghi che nel corso dei millenni sono stati trasformati da villaggi rupestri in una vera e propria città. I primi insediamenti umani nel territorio di Matera risalgono al paleolitico e si svilupparono utilizzando le grotte naturali che in gran numero definiscono il paesaggio rupestre di Matera. Nel corso del tempo alle grotte naturali si sono aggiunte quelle scavate dall’uomo che ha trovato nella friabile roccia tufacea una eccezzionale possibilità di insediamento al riparo dagli agenti naturali. I complessi rupestri hanno costituito la prima forma del nucleo urbano con ambienti ancora oggi presenti inglobati dentro edifici e fabbricati costruiti fuori terra dal medioevo in poi. Dopo aver attraversato le fasi della preistoria: il paleolitico, il neolitico e le diverse età dei metalli la storia di Matera verrà fortemente caratterizzata dall’avvento del Cristianesimo. L’impronta cristiana diviene culturalmente dominante in breve tempo. Durante tutto il medioevo il paesaggio rupestre fu sistematicamente trasformato con la costruzione di imponenti luoghi di culto. Durante il medioevo furono costruiti edifici imponenti tra i quali la maestosa Cattedrale di Matera, la chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa di S. Domenico, la Chiesa di Santa Maria della Valle Verde sulla via Appia. Da questo momento in poi prende forma una vero e proprio nucleo urbano concentrato inizialmente intorno alla Cattedrale che si trova in cima alla collina della Civita (Civitas, città) che divide in due i Sassi: il Sasso Barisano rivolto ad est e il Sasso Caveoso rivolto a sud. I Sassi di Matera sorgono su uno dei versanti di un canyon scavato nel tempo dal torrente Gravina. Sull’altro versante si estende il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano anche conosciuto come Parco della Murgia Materana, il cui paesaggio rappresenta il contesto originario dei luoghi, sviluppatosi nel tempo con gli insediamenti urbani soltanto sul versante dei Sassi. Il Parco custodisce gli insediamenti più antichi del territorio. Tra questi la Grotta dei Pipistrelli i cui ritrovamenti paleolitici sono conservati presso il Museo Nazionale Domenico Ridola a Matera, i villaggi neolitici di Murgecchia, Murgia Timone e Trasanello a nord e i villaggi rupestri della Selva, il villaggio Saraceno a Sud. Oggi i Sassi di Matera offrono al visitatore un grande paesaggio culturale, motivo per il quale l’UNESCO li ha inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale.Dal punto di vista architettonico presentano una serie incredibile di elementi che si sono stratificati nel tempo, dai complessi rupestri scavati dall’uomo, alle chiese rupestri, aree di sepoltura, che si alternano continuamente con fabbricati di tutte le diverse ere: medioevo, rinascimento, barocco fino all’epoca moderna. Il visitatore troverà in continuità grotte, ipogei, palazzotti, chiese, vicinati, scalinate, ballatoi, giardini e orti tutti incastonati l’uno nell’altro a formare un luogo unico e magico. Passeggiando lungo l’asse principale che collega i due rioni Sassi via Bruno Buozzi, via Madonna delle Virtù e via D’Addozio è possibile attraversare questo paesaggio e ammirare nello stesso tempo quello del versante opposto del Parco della Murgia Materana. E’ possibile salire e scendere dai numerosissimi vicoli che si alternano tra gli edifici e trovarsi in angoli sempre diversi e sorprendenti.
photoplayer
Nei "favolosi anni '60" era un segno indiscutibile dell'automobile di classe, la Lancia Flavia - auto del 'Commenda'.. (La mia preferita era invece la FULVIA coupe', introdotta poco piu' tardi). Purtroppo dopo l'incorporazione del marchio in Fiat (come e' successo anche all'Alfa), queste auto si sono sempre piu' rarefatte dalle strade italiane.. FCA ora vorrebbe fare 'rinascere' con la nuova Giulia il marchio Alfa Romeo: speriamo non sia un buco nell'acqua, e che non si rimanga solo con due o tre modelli di automobili (i piu' umili: Panda-500-Punto) da costruire in buon numero, aventi il cuore Italiano. Non ce lo meritiamo - e se anche la Ferrari dovesse passare in altre mani, dopo la incombente quotazione in Borsa USA per farne cassa, tutto un glorioso passato di motoristica nazionale diverrebbe solo un ricordo..
guido_str
Fiori a grappolo di una pianta spontanea che qui chiamiamo \'Primavera\'. Sono piccoli e umili ma riempiono il giardino.
Clara2023
Sua Maestà Brigitta di Plessy-Belier, gatta di umili origini ma di nobili sentimenti.
AngeloFerlisi
I fiori umili della primavera accompagnano le mie passeggiate su sentieri sconosciuti dove mi ritrovo naufrago.L'occhio attento della mia fotocamera ne coglie il momento
Perotti Roberto
Sono sicuro anche se posso solo immaginarlo, che se dovessi incontrarli per strada vedrei persone semplici, umili e discrete. Certo è che una volta indossata la divisa, e lo dimostrano ogni qual volta ve ne sia bisogno, sono dei veri e propri eroi; i nostri eroi.
deboratofy
“ La pioggia ha un vago segreto di tenerezza una sonnolenza rassegnata e amabile, una musica umile si sveglia con lei e fa vibrare l'anima addormentata del paesaggio. È un bacio azzurro che riceve la Terra, il mito primitivo che si rinnova. Il freddo contatto di cielo e terra vecchi con una pace da lunghe sere. È l'aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori e ci unge con lo spirito santo dei mari. Quella che sparge la vita sui seminati e nell'anima tristezza di ciò che non sappiamo. La nostalgia terribile di una vita perduta, il fatale sentimento di esser nati tardi, o l'illusione inquieta di un domani impossibile con l'inquietudine vicina del color della carne. L'amore si sveglia nel grigio del suo ritmo, il nostro cielo interiore ha un trionfo di sangue, ma il nostro ottimismo si muta in tristezza nel contemplare le gocce morte sui vetri. E son le gocce: occhi d'infinito che guardano il bianco infinito che le generò. Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco e vi lascia divine ferite di diamante. Sono poeti dell'acqua che hanno visto e meditano ciò che la folla dei fiumi ignora. O pioggia silenziosa; senza burrasca, senza vento, pioggia tranquilla e serena di campani e di dolce luce, pioggia buona e pacifica, vera pioggia, quando amorosa e triste cadi sopra le cose! O pioggia francescana che porti in ogni goccia anime di fonti chiare e di umili sorgenti! Quando scendi sui campi lentamente le rose del mio petto apri con i tuoi suoni. Il canto primitivo che dici al silenzio e la storia sonora che racconti ai rami il mio cuore deserto li commenta in un nero e profondo pentagramma senza chiave. La mia anima ha la tristezza della pioggia serena, tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile, ho all'orizzonte una stella accesa e il cuore mi impedisce di contemplarla. O pioggia silenziosa che gli alberi amano e sei al piano dolcezza emozionante: da' all'anima le stesse nebbie e risonanze che lasci nell'anima addormentata del paesaggio!„ (Federico Garcia Lorca)
piera_60
Oggetti umili, che segnano lo svolgersi della fatica quotidiana
Paolo_Boriosi
Vedere queste umili piante grasse affiorare dall'ardesia nera, arsa, quasi ad insistere per affermare la dignità della loro presenza mi ha colpito molto. Una Natura che mostra la sua forza. "Solleva la natura, Dio è sotto." (Victor Hugo)
Paolo Tomberli
La natura primordiale. I segni scuri disegnati dallo zoom trasformano la natura primordiale in un’immagine ai limiti dell’astrazione. Le umili piante della palude sono disegnate con pochi segni essenziali creando una trama per raccontare le canne, i riflessi d’acqua, la natura primordiale. Il fiume Ombrone, ha un regime marcatamente torrentizio, spiegato in parte dall’indiscriminato prelievo agricolo delle sue acque. Questi ambienti sono caratterizzati da acque poco profonde, spesso con vegetazione palustre e zone umide.
cristiansub
Scuba Fashion - Scubaportal.it Model: Marina Saba Location: Dive in Town - Peschiera Borromea (MI) Scatto rubato mentre tenevo il workshop
pierino.barbella
'O mpagliasegge. Tanto celebre fu quest’arte da essere menzionata in una famosa canzone del poeta napoletano Salvatore di Giacomo, ‘O Vascio, che racconta la storia di una mpagliasegge che viveva, come suggerisce il titolo stesso, in un basso con il marito, il quale svolgeva la professione di Maestro d’Ascia, l’attuale falegname. Nonostante le umili e modeste origini, questa coppia aveva avuto la fortuna di dare alla luce una figlia ch’ è na vera meraviglia.
cristiansub
Matrimonio a Reggio Emilia.