Risultato della ricerca: stadio
mauriziot
... il simbolo della Roma Barocca, ma costruito addirittura sullo Stadio di Domizione dell'antica Roma. Lunga e stretta (265metri per 106), con tre splendide fontane e opera di grandissimi artisti (Bernini, Borromini, Rinaldi, Pietro da Cortona) rappresenta uno dei soggetti più sfidanti per un fotografo romano; si possono fare ottime foto di dettaglio ma dare una impressione dell'intera piazza con efficacia è complesso.Qui ho tentato con un 12 mm, aperto a f.8. Arretrando il PDR di un paio di metri la panchina sarebbe venuta intera e la curvatura del marciapiede si sarebbe vista completa in tutto il suo arco, ma la prima fontana sarebbe diventata troppo piccola e la seconda si sarebbe persa del tutto. Le nuvole hanno aiutato a riempire il frame. Roma, novembre 2020
mauriziot
Una delle più belle piazze al mondo in stile barocco; costruita sulla pista dell'antico "Stadio di Domiziano", o "Circus Angonalis" (86 d:c:), di cui ha mantenuto la forma rettangolare. Nello scatto, la Fontana dei Fiumi (1651) di Gian Lorenzo Bernini, con sopra un antico obelisco che, su richiesta espressa del papa Innocenzo X, vi fu portato da Massenzio dove giaceva abbandonato. Alle spalle la chiesa di Santa Agnese in Agona, completata da Borromini nel 1657. Uno scatto realizzabile solo con un grandangolo molto spinto. Roma, settembre 2018
AndreaPiccirilli
Lo stadio finale di una , volgarmente chiamata , Mazza di Tamburo. Sulla destra si puo' vedere il distacco dell'anello che segna ormai la completa sporulazione.
elisamez
Questo genere di bruco è diffusa in tutta l'area mediterranea, caratteristica degli ambienti dunali e strettamente associata allo stadio larvale alle foglie del giglio di mare.
IvoMarkes
Da 8–20 cm di diametro, colore da rosso vermiglio a rosso acceso, raramente giallastro, cosparso di verruche bianche o gialle (resti del velo); orlo liscio, ma striato nel senso delle lamelle; cuticola viscida a tempo umido, facilmente staccabile dal cappello. Allo stadio giovanile è chiuso e a forma emisferica che, una volta maturo, si apre assumendo la consueta forma a fungo. Il consumo di questo fungo causa l'insorgenza della cosiddetta sindrome panterinica, che prende il nome da un altro fungo appartenente alla stessa famiglia, Amanita pantherina. L'insorgenza di tale sindrome è dovuta alla presenza combinata di sostanze neuroattive nel fungo, come: l'acido ibotenico, il muscimolo e il muscazone. La sindrome è caratterizzata da manifestazioni come: disturbi gastrointestinali (non sempre manifesti), formicolio, delirio, allucinazioni visive e olfattive, depersonalizzazione, sensazione di sognare (stato onirico), depressione, talvolta agitazione psicomotoria e mania suicida.
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico:  Zerynthia polyxena ( Schiffermüller 1775) Dimensioni:  Lunghezza ala anteriore mm. 23 - 31 apertura alare: 50 – 60 mm Descrizione della specie: Papilionide dalle dimensioni ridotte, con ali di colore di fondo giallo sul quale spiccano macchie rosse, lunule marginali molto arcuate e chiazze azzurre submarginali. La cellula presenta macchie rosse solo nella parte inferiore dell\'ala. Mancano le appendici caudali. I sessi sono simili nella colorazione, ma la taglia della femmina è poco più grande. La Polissena è una tra le più belle farfalle diurne italiane ed è inconfondibile per la sua vivace e marcata colorazione, la livrea delle ali si presenta di colore avorio/giallo con disegni neri trasversali ( simili ad un merletto), mentre una piccola fila di macchie rosse e azzurre orla il margine inferiore delle ali posteriori, dal caratteristico disegno a zig-zag. I bruchi si nutrono di varie specie di aristolochie, compiono 5 mute nell\'arco di 4/5 settimane, dopo di che le crisalidi, legate ad un sostegno, svernano per sfarfallare nella primavera successiva. Gli adulti sono attivi per non più di 3 settimane. Le piante nutrici sono le aristolochie, notoriamente tossiche; assimilate dai bruchi, passano nell\'adulto rendendolo incommestibile per i predatori; pertanto, l\'appariscente livrea della Polissena assume il significato di avvertimento La colorazione della livrea dell\'adulto, gialla, con caratteristici disegni neri, rossi e blu, è detta aposematica; (cioè ammonitrice), in quanto serve proprio a scoraggiare i potenziali predatori. E\' specie relativamente rara, sia per la riduzione degli ambienti palustri, sia per la conseguente scomparsa delle piante del genere Aristolochia di cui si nutre la larva monofaga. Maschio: colore giallo con nervature e ampi disegni trasversali neri. Lunule submarginali formanti un disegno continuo a zig-zag. Serie postdiscale di macchie semilunari rosse affiancate da piccoli spazi blu nelle posteriori. Femmina: simile al maschio ma generalmente più grande. Rovescio: colore delle posteriori biancastro. Disegni simili al dritto ma parzialmente colorati di rosso. Le uova vengono deposte singolarmente o in piccoli gruppi sulle foglie, solitamente sulla parte inferiore. Una volta stabilitasi su di una specie di Aristolochia la larva può essere riluttante nei confronti di altre specie di piante appartenenti allo stesso genere. Le larve restano sotto il sole, sulla foglia della pianta nutrice. Le crisalidi rimangono appese ai fusti delle piante, alle cortecce degli alberi oppure sotto le pietre. Svernano allo stadio di crisalide. La particolare alimentazione delle larve fornisce alle stesse sostanze tossiche, che passano poi anche alle farfalle adulte, rendendole incommestibili. Bruco: biancastro con quattro serie di escrescenze rossastre (scoli) ad apice nero. Piante Nutrici: Aristolochia longa, Aristolochia pallida, Aristolochia rotonda. Distribuzione e habitat:  Presente nel Sud Europa e nell\'Asia minore, manca nella Penisola Iberica. In tutta Italia tranne la Sardegna e l\'isola d\'Elba.. Specie mesofila, si rinviene in luoghi erbosi e cespugliosi caldi e aridi, pendii rocciosi e burroni e aree coltivate in degrado, 0-1700 m., generalmente sotto i 900 m. Periodo di attività:  una sola generazione annuale con sfarfallamenti tra aprile e maggio.
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico: Zerynthia polyxena ( Schiffermuller 1775) Dimensioni: Lunghezza ala anteriore mm. 23 - 31 apertura alare: 50 -60 mm Descrizione della specie: Papilionide dalle dimensioni ridotte, con ali di colore di fondo giallo sul quale spiccano macchie rosse, lunule marginali molto arcuate e chiazze azzurre submarginali. La cellula presenta macchie rosse solo nella parte inferiore dell\'ala. Mancano le appendici caudali. I sessi sono simili nella colorazione, ma la taglia della femmina è poco più grande. La Polissena è una tra le più belle farfalle diurne italiane ed è inconfondibile per la sua vivace e marcata colorazione, la livrea delle ali si presenta di colore avorio/giallo con disegni neri trasversali ( simili ad un merletto), mentre una piccola fila di macchie rosse e azzurre orla il margine inferiore delle ali posteriori, dal caratteristico disegno a zig-zag. I bruchi si nutrono di varie specie di aristolochie, compiono 5 mute nell\'arco di 4/5 settimane, dopo di che le crisalidi, legate ad un sostegno, svernano per sfarfallare nella primavera successiva. Gli adulti sono attivi per non più di 3 settimane. Le piante nutrici sono le aristolochie, notoriamente tossiche; assimilate dai bruchi, passano nell\'adulto rendendolo incommestibile per i predatori; pertanto, l\'appariscente livrea della Polissena assume il significato di avvertimento La colorazione della livrea dell\'adulto, gialla, con caratteristici disegni neri, rossi e blu, è detta aposematica; (cioè ammonitrice), in quanto serve proprio a scoraggiare i potenziali predatori. E\' specie relativamente rara, sia per la riduzione degli ambienti palustri, sia per la conseguente scomparsa delle piante del genere Aristolochia di cui si nutre la larva monofaga. Maschio: colore giallo con nervature e ampi disegni trasversali neri. Lunule submarginali formanti un disegno continuo a zig-zag. Serie postdiscale di macchie semilunari rosse affiancate da piccoli spazi blu nelle posteriori. Femmina: simile al maschio ma generalmente più grande. Rovescio: colore delle posteriori biancastro. Disegni simili al dritto ma parzialmente colorati di rosso. Le uova vengono deposte singolarmente o in piccoli gruppi sulle foglie, solitamente sulla parte inferiore. Una volta stabilitasi su di una specie di Aristolochia la larva può essere riluttante nei confronti di altre specie di piante appartenenti allo stesso genere. Le larve restano sotto il sole, sulla foglia della pianta nutrice. Le crisalidi rimangono appese ai fusti delle piante, alle cortecce degli alberi oppure sotto le pietre. Svernano allo stadio di crisalide. La particolare alimentazione delle larve fornisce alle stesse sostanze tossiche, che passano poi anche alle farfalle adulte, rendendole incommestibili. Bruco: biancastro con quattro serie di escrescenze rossastre (scoli) ad apice nero. Piante Nutrici: Aristolochia longa, Aristolochia pallida, Aristolochia rotonda. Distribuzione e habitat: Presente nel Sud Europa e nell\'Asia minore, manca nella Penisola Iberica. In tutta Italia tranne la Sardegna e l\'isola d\'Elba.. Specie mesofila, si rinviene in luoghi erbosi e cespugliosi caldi e aridi, pendii rocciosi e burroni e aree coltivate in degrado, 0-1700 m., generalmente sotto i 900 m. Periodo di attività : una sola generazione annuale con sfarfallamenti tra aprile e maggio.
demetriobruno
Bruco di Sfinge testa di morto al 5° stadio
Raffaella.Coreggioli
Un Papilio machaon nato nel mio campo, l'ho tenuto monitorato dallo stadio di bruco, volevo vedere se aveva probabilità di sopravvivere, la mia paura era che venisse punto da vespe o altri animali parassiti, ho seguito la fase da bruco fino a quella di Pupa su questa pianta di Erigeron annuus, man mano che passava il tempo vedevo che la stessa cambiava colore e una sera con grande gioia mi sono accorta si intravedevano le ali, ho subito pensato che sarebbe nato dopo poche ore, infatti la mattina era là, splendido e fiero, gli ho fatto qualche scatto a mano libera per documentare l'evento, per me unico dal momento che è la prima volta che riesco a vedere dove vanno a impuparsi! È rimasto nel mio campo per parecchi giorni a deliziarmi della sua presenza sulle mie Zinnie!
RosannaFerrari
Spiego, per chi non è avvezzo a contemplare questo genere di fenomeno naturale... trattasi di crisalide di Papilio machaon, all'ultimo stadio di sviluppo... nella parte superiore, grazie alla trasparenza dell'involucro, si può notare la trama delle ali della farfalla... a questo punto, è quasi giunto il momento della nascita (avvenuta il mattino seguente allo scatto), la farfalla spinge sulla parte superiore sino a spaccare l'involucro che la ricopre per uscirne e attendere di poter distendere al meglio le ali... come sempre succede, dacchè ho intrapreso questa bellissima esperienza di allevamento, la nascita avviene quando sono al lavoro eh heheheh... ci vogliono pochissimi secondi in realtà... per cogliere l'attimo ci vorrebbe un pò di.... fortuna....
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico: Melitaea didyma (Esper, 1779) Dimensioni: Apertura alare: 34 – 46 mm. Descrizione della specie: Farfalle con ali di colore ocra-arancio con disegni nerastri; le ali posteriori hanno grosse macchie submarginali scure. Il maschio è arancione vivace con disegni neri ben marcati. Macchie circolari marginali nere sulla parte inferiore delle ali posteriori. Macchie circolari o quadrate marginali nere, usualmente ben definite, sulla parte superiore. Parte superiore con macchie submarginali nere non collegate al bordo marginale nero. Il lato inferiore delle ali anteriori è arancione pallido con macchie nere, mentre quello delle ali posteriori è prevalentemente color crema con disegni neri e arancioni. Le antenne sono fortemente clavate. È molto variabile come colorazione anche se si riconosce per la presenza, nella parte inferiore delle ali, di una larga fascia arancione parallela al margine delle ali posteriori. Dimorfismo sessuale: le femmine sono in genere più grandi e più pallide. Stadi giovanili: le uova sono deposte in gruppi. Il bruco è ricoperto di spine ramificate, è bianco con linee nere e macchie arancioni sul dorso. Sverna allo stadio di piccolo bruco, spesso in gruppo, al riparo fornito da foglie o piante morte. Le larve mature riposano spesso sulla cima di steli d’erba che assieme alle pietre sono i siti favoriti per le crisalidi, quelle nate dall\'ultima generazione svernano; tra le loro piante ospiti la Plantago e la Veronica. Piante nutrici del bruco: Linaria spp., Plantago spp., Veronica spp., Digitalis spp., Stachys recta, Valeriana spp., Verbascum thapsus. Distribuzione: paleartica: diffusa in Europa, Nordafrica e Asia temperata. Distribuzione e habitat:  vive in tutta l’Italia ad eccezione della Sardegna ed è comune soprattutto in pianura e in collina, anche se può raggiungere i 2000 m di quota. Periodo di attività: due generazioni all’anno con sfarfallamento degli adulti in genere in maggio-giugno e agosto-settembre
RosannaFerrari
Ischnura allo stadio immaturo, si distingue dagli adulti per l'acceso colorito arancione... vi posso garantire che, a vederle, ci vuole una bella vista... perchè la lunghezza totale di appena 25 mm. e comprensiva delle ali, totalmente trasparenti, per cui in mezzo alla vegetazione spariscono che è un piacere eh ehehehehh... sempre scatto a mano libera e scatto con orientamento originario in orizzontale, croppato ai lati
RosannaFerrari
Bruco di Papilio Machaon al secondo stadio di muta....scatto a mano libera rasoterra :)))... i bruchi alla nascita sono completamente neri e pressochè invisibili.. alla seconda muta cominciano ad acquisire la classica forma, pur rimanendo sempre neri con una piccola macchia bianca a forma di quadrifoglio sul dorso... come si può notare vicino alla testa l'involucro semi trasparente si sta aprendo, segno che il piccolo bruchino (che qui è delle dimensioni di un cm.scarso) sta per "sfilarsi" la pelle per far emergere la nuova livrea, che si vede in trasparenza.... questa è la nuova generazione... in giardino ne ho rinvenuti una trentina... più altre piccolissime uova, naturalmente alcuni di loro saranno destinati alla predazione, in natura avviene anche questo, ma sono fiduciosa che nuove e tante farfalle vedranno la luce...vi consiglio la visione in salva originale
Raffaella.Coreggioli
Melanargia russiae (Esper, 1783) Dimensioni: il maschio ha una apertura alare di 26-30 mm. Descrizione della specie: E' superficialmente simile alle altre specie del genere Melanargia, la differenza piùvistosa tra Melanargia galathea e Melanargia russiae è costituita dal disegno all'interno della cellula discoidale dell'ala anteriore che in M.galathea è interamente bianca, mentre in M.russiae è barrata a metà da un linea nera. La cosa è visibile sia sul diritto che sul rovescio. Esso sverna allo stadio larvale. Le larve si nutrono Brachypodium , Poa , Stipa pennata e Aegilops geniculata . Distribuzione e habitat: popolazioni sparse in Spagna, Portogallo, Francia sud-orientale, Russia meridionale, Caucaso e Siberia occidentale, in Italia è molto locale in Appennino, Lazio e sud di Puglia e Lucania; in Sicilia, spesso di grandi dimensioni. Questa specie vola a 1000-1600m in luoghi erbosi di montagna, anche se soprattutto nel mese di luglio in luoghi rocciosi. Periodo di attività : una generazione all'anno. Gli adulti volano da giugno ad agosto, Luogo di ritrovamento: Lago di Rascino
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico: Colias crocea (Fourcroy, Geoffroy 1785) Dimensioni: Lunghezza ala anteriore mm. 23-27 Apertura alare: 46 - 54 mm Descrizione della specie: Queste farfalle hanno come colore dominante il giallo, arricchito da sfumature aranciate, più tenue per la femmina, più intense per il maschio. Si osserva ancora, nel maschio, un bordo nero nella parte terminale delle ali anteriori che continua anche nelle posteriori. Nella femmina al posto di questo bordo nero vi è una serie di piccole macchie scure disposte in fila in maniera crescente dal basso verso l'alto. In entrambi gli esemplari presentano un margine intero e convesso con due venature anali nelle ali posteriori. Si può confondere con C. alfacariensis e C. hyale, che però hanno meno nero nel bordo esterno delle psap. La femmina può essere della forma helice Hubner, con colore giallastro chiaro sulle ps anziché arancio. La parte inferiore delle ali anteriori ha macchie postdiscali scure ed aree discali e basali giallastre, mentre, sempre inferiormente, le ali posteriori hanno colore di fondo giallo-citrino con una macchia discoidale bianca contornata di rossiccio ed una serie di punti scuri nella regione postdiscale. Possono dare origine a ibridi nei luoghi dove C. erate è presente. Dimorfismo sessuale: la parte superiore presenta l'apice nero delle ali anteriori delle femmine chiazzato di giallo, mentre nei maschi l'apice è nero uniforme. Le femmine nel 5% dei casi assumono una colorazione di fondo biancastra (forma ?helice', gene legato al sesso). Maschio: colore arancio con ampia fascia submarginale nera attraversata da esili strie nervulari gialle. Sfumatura basale nerastra e macchia nera disco cellulare nelle anteriori. Posteriori ampiamente velate di nerastro dal quale emerge una macchia disco cellulare arancio vivo. Femmina: simile al maschio ma presenti alcuni spazi gialli nella fascia submarginale. Velatura nerastra delle posteriori più estesa. Nelle femmine è frequente la forma "helice" a fondo bianco giallognolo. Stadi giovanili: le uova vengono deposte sulla parte superiore delle foglie della pianta nutrice. Il bruco è colore verde scuro con una fascia subdorsale e una laterale di colore giallo affiancate da grosse macchie nere.. Sverna allo stadio di bruco. In primavera avviene la metamorfosi in crisalide, appuntita all'estremità cefalica. Piante nutrici del bruco: Fabaceae (Coronilla spp., Lotus spp., Vicia spp., Trifolium spp., Medicago spp., Melilotus spp.). Distribuzione e habitat: paleartica: diffusa in Europa centro-meridionale, Nordafrica ed Asia minore, è una specie migrante. Specie non minacciata. specie euricora e migratrice, si rinviene in ambienti aperti dal piano basale a quello montano e cacuminale fino a oltre 2000 metri s.l.m. Periodo di attività: sfarfallamento: da maggio a ottobre con più generazioni annuali. Migrante.
Raffaella.Coreggioli
Pontia edusa (Fabricius, 1777) Nome Volgare: Edusa Famiglia: Pieridae Descrizione: Apertura alare: 42 - 48 mm. Lunghezza ala anteriore mm. 18-25 Farfalla di medie dimensioni, la cui livrea ricorda molto quella delle cavolaie, superiormente bianca con disegni neri all\'angolo anteriore e netta macchia sul limitare della cellula. La parte superiore delle ali anteriori ha colore di fondo bianco ed una macchia discale nera che si estende fino alla costa; sono anche presenti macchie marginali apicali bianche. La parte inferiore ha ali posteriori marmorizzate bianche e verdi. Simile alla femmina dell’Aurora (Anthocharis cardamines), morfologicamente molto simile a P. daplidice, da cui è distinta geneticamente; tuttavia le due specie possono frequentemente dare origine ad ibridi. La sua posizione sistematica è stata rivista solo recentemente, per cui in alcuni testi è possibile ritrovarla sotto il vecchio binomio di Pontia daplidice. Dimorfismo sessuale: macchie scure più marcate e più presenti nelle femmine. Maschio: Colore bianco con macchia discocellulare nera nelle ali anteriori e disegni neri o grigi all\'apice delle stesse. Nelle posteriori traspare in grigio il disegno del rovescio Femmina: Simile al maschio ma con disegni neri più estesi che interessano anche le ali posteriori. Stadi giovanili: le uova sono deposte principalmente sulla parte superiore delle foglie delle Piante Nutrici. Bruco: colorazione di fondo bluastra sulla quale fanno spicco strisce longitudinali gialle. I bruchi usualmente si cibano dei fiori ed assumono frequentemente forme di parassitismo con Apanteles spp., di solito A. glomeratus (Hymenoptera); L’ibernazione avviene allo stadio di crisalide. Piante nutrici: Brassicaceae (Arabis spp., Sisymbrium spp.) Reseda lutea, Diplotaxis tenuifolia, Sisynbrium officinalis, Sinapsi avensis Periodo di sfarfallamento: da marzo ad ottobre con due-quattro generazioni annuali. Habitat: Specie euricora, si rinviene in diversi ambienti dal livello del mare al piano montano, ghiaioni e prati aridi, 0-2300 m. Distribuzione: Tutta Italia esclusa la Sardegna e la Liguria occidentale.
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico:  Ephemera danica (MÜLLER, 1764) Dimensioni:  apertura alare mediamente sui 12 mm. Descrizione della specie: L\'ordine degli Efemerotteri o Effimere comprende insetti arcaici, conosciuti già dai tempi antichi per la brevità della loro vita allo stato di adulti, da cui il nome di Ephemeroptera (dal greco ephemeros=che vive un giorno). Gli adulti sono terrestri, ma le forme larvali e ninfali, la cui vita può durare fini a tre anni, sono acquatiche L\'insetto adulto è caratterizzato da brevi antenne filiformi, apparato boccale atrofizzato, ali posteriori ridotte e un lungo addome terminante con due o tre filamenti composti da numerosi articoli. A riposo, le ali sono mantenute in posizione verticale cioè non possono essere ripiegate sul corpo. Le larve e ninfe sono dotate di un apparato boccale ben sviluppato, di tipo masticatore, frequentano le acque dolci correnti e stagnanti. Lo stato adulto è preceduto da uno stadio di \"subimmagine\" alato.Gli adulti non vivono più di qualche ora, il tempo di compiere il volo nuziale, preceduto da danze aeree per i maschi e seguito immediatamente dalla deposizione della femmina, che lascia cadere le uova sulla superficie dell\'acqua. L\'accoppiamento avviene in aria, anche se gli insetti accoppiati spesso cadono sul terreno o in acqua. La femmina muore subito dopo la deposizione, ma è comunque sopravvissuta più a lungo del maschio. Nel corso della loro vita gli adulti non assorbono alcun cibo e il loro apparato digerente è trasformato in un organo aerostatico. Le larve e le ninfe, invece, si nutrono soprattutto di particelle vegetali, alghe microscopiche o detrito. Questi insetti sono inoffensivi e offrono un abbondante nutrimento ai pesci e ad altri animali acquatici. Infatti la comparsa delle Effimere è stagionale e pesci ed uccelli sono in grado di compiere previsioni sulla loro comparsa e di prepararsi ad un lauto banchetto offerto loro da questi insetti. Distribuzione e habitat: frequentano le acque dolci correnti e stagnanti. In Europa sono presenti 14 famiglie (su 19 distribuite in tutto il globo, eccetto che in Artide e in Antartide) suddivise in circa 200 specie, di cui 80 vivono in Italia. Periodo di attività:  Negli Stati Uniti gli Ephemeroptera prendono il nome di Mayfly, ovvero letteralmente \"mosche di maggio\" (nonostante sfarfallino anche in altri periodi).
GloriaISA
...quando un Ingegnere è anche Architetto....
IvoMarkes
Da 8–20 cm di diametro, colore da rosso vermiglio a rosso acceso, raramente giallastro, cosparso di verruche bianche o gialle (resti del velo); orlo liscio, ma striato nel senso delle lamelle; cuticola viscida a tempo umido, facilmente staccabile dal cappello. Allo stadio giovanile è chiuso e a forma emisferica che, una volta maturo, si apre assumendo la consueta forma a fungo. Il consumo di questo fungo causa l'insorgenza della cosiddetta sindrome panterinica, che prende il nome da un altro fungo appartenente alla stessa famiglia, Amanita pantherina. L'insorgenza di tale sindrome è dovuta alla presenza combinata di sostanze neuroattive nel fungo, come: l'acido ibotenico, il muscimolo e il muscazone. La sindrome è caratterizzata da manifestazioni come: disturbi gastrointestinali (non sempre manifesti), formicolio, delirio, allucinazioni visive e olfattive, depersonalizzazione, sensazione di sognare (stato onirico), depressione, talvolta agitazione psicomotoria e mania suicida.