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silvano tenan
Il mattino che lasciai Lecco aprendo il balcone mi si presentò questo meraviglioso paesaggio, e la mia mente andò al Manzoni:- Addio, monti sorgenti dall\'acque, ed elevati al cielo; cime ineguali, note a chi è cresciuto tra voi......Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana..
54maci
Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare. (Matteo 26,36
massimoforti
È oggi: tutto l'ieri andò cadendo / entro dita di luce e occhi di sogno, / domani arriverà con passi verdi: / nessuno arresta il fiume dell'aurora. Pablo Neruda
sax54
POVERA ITALIA La Villa de Vecchi è¨ una costruzione di Bindo, frazione di Cortenova, della metà  dell\'Ottocento progettata dall\'architetto Alessandro Sidoli su commissione del conte Felice De Vecchi, capo della Guardia Nazionale dell\'epoca. Egli prese parte alle Cinque Giornate di Milano, nonché all\'assedio di Gaeta nel 1861. Sulla villa girano parecchie leggende, che attirano molte persone appassionate del mistero. Viene anche chiamata Casa Rossa o Villa delle Streghe. Il conte era un amante della Valsassina e decise di costruire in quello squarcio verde la sua villa per passare l\'estate o comunque i giorni caldi. Nei sotterranei fece costruire stanze adibite alle cucine, lavanderie e cantine. Aveva anche fatto costruire una specie di carrucola per trasportare indumenti dalla lavanderia alla cucina e viceversa. Al piano terra erano presenti le sale da pranzo e le stanze degli ospiti, mentre al primo piano si trovavano le stanze padronali. Il secondo piano era usato per la servitù. All\'ultimo piano, invece, nel progetto originale, doveva esserci un osservatorio astronomico, ma non venne mai realizzato. Nel prato davanti alla villa ai tempi c\'era un\'enorme fontana. Dopo la morte del conte la casa andò in rovina, nonostante fosse ancora in mano al custode. L\'ultimo piano crollò anche perché furono costruiti dei tubi all\'interno delle pareti che successivamente ebbero delle perdite rovinando la struttura. Iniziata nel 1854 e terminata nel 1858, tuttora la casa è in uno stato di degrado. La vera leggenda della Villa de Vecchi è contenuta nel libro Magie e Misteri del quotidiano. Leggende Lombarde di Ada Cattaneo (Nicolini Editore 2012)
massimomassarenti
Assisi La chiesa superiore presenta una facciata semplice a "capanna". La parte alta è decorata con un rosone centrale, con ai lati i simboli degli Evangelisti in rilievo. La parte bassa è arricchita dal maestoso portale strombato. Sul lato sinistro della facciata è stata appoggiata , nel Seicento, la Loggia delle benedizioni dalla quale, in epoca passata, si mostrava il Velo santo della Madonna. Sullo stesso lato, poco dopo la costruzione della chiesa superiore, è stato innalzato il campanile, un tempo cuspidato. L'architettura interna mostra invece i caratteri più tipici del gotico italiano: archi a sesto acuto che attraversano la navata, poggianti su semipilastri a fascio, dai quali si diramano costolature delle volte a crociera ogivali e degli arconi laterali che incorniciano le finestre. La fascia inferiore è invece liscia, e venne predisposta fin dall'inizio per la creazione di una bibbia per i poveri, rappresentata dalla decorazione didascalica ad affresco. Rispetto ad esempi marcatamente schiacciati (come la Basilica di Sant'Ambrogio a Milano) o ad altri orientati verso il verticalismo (gotico d'Oltralpe), la basilica francescana presenta un bilanciato equilibrio in alzato, con lo slancio dei pilastri e delle volte interrotto dall'orizzontalità del ballatoio che corre sotto le finestre, che dà un sofisticato ritmo di linee perpendicolari. Una certa somiglianza viene evidenziata con alcuni edifici francesi, come la cattedrale di Angers, che presenta affinità sia in alzato sia in pianta. La basilica superiore contiene la più completa raccolta di vetrate medievali d'Italia. Quelle della zona absidale (antecedenti al 1253) sono attribuite ad artisti della Germania nord-orientale, mentre quelle del transetto e della navata sono in parte di francesi e in parte di una bottega nata nell'ambito dell'officina del Maestro di San Francesco, databili nella seconda metà del XIII secolo. Intorno al 1288 sarebbero iniziate anche le decorazioni ad affresco. La decorazione di entrambe le basiliche corrisponde ad una serie di programmi (in qualche caso, in parte, distrutti), ciascuno dei quali è stato pensato in vista di un piano decorativo integrale, finalizzato all'esaltazione della figura di san Francesco. Lo straordinario risultato finale è dovuto al contributo essenziale di artisti di altissimo livello come Cimabue e Giotto, le cui sperimentazioni hanno fatto, della basilica di Assisi, uno dei luoghi più importanti per l'evoluzione dell'arte italiana ed europea tra il Duecento e il Trecento. La basilica superiore è adibita alle funzioni liturgiche di carattere ufficiale, come testimonia la presenza del trono papale nell'abside. La basilica superiore fu modello e ispirazione per le chiese francescane, anche se talvolta venne liberamente reinterpretato, per esempio usando una copertura a capriate invece delle volte. Tra le derivazioni più dirette la basilica di Santa Chiara, sempre ad Assisi, le chiese di san Francesco a Arezzo e a Cortona, la basilica di San Lorenzo Maggiore a Napoli. Fuori dall'Italia si riscontrano somiglianze per esempio nella Cattedrale di Angers in Francia, dove probabilmente ci furono contatti tramite Haymo di Faversham, generale dei francescani dal 1240 al 1244. La basilica di San Francesco ad Assisi, è il luogo che dal 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del santo serafico. Voluta da papa Gregorio IX quale specialis ecclesia, venne insignita dallo stesso Pontefice del titolo di Caput et Mater dell'Ordine minoritico e contestualmente affidata in perpetuo agli stessi frati. Nella complessa storia che ha segnato l'evoluzione dell'Ordine, la basilica (e l'annesso Sacro Convento) fu sempre custodita dai cosiddetti "frati della comunità", il gruppo che andò in seguito a costituire l'Ordine dei Frati Minori Conventuali. Presso la Chiesa sepolcrale della Basilica dove fu eretto l'altare sulla tomba del Santo, il 19 novembre 1585, il papa francescano Sisto V, con la bolla Supernae dispositionis istituiva l'Arciconfraternita dei Cordigeri. Nel 1754 Benedetto XIV l'ha elevata alla dignità di Basilica Patriarcale (oggi "Papale") e Cappella Papale. Nell'anno 2000, insieme ad altri siti francescani del circondario, la basilica è stata inserita nella Lista del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Maricetta
Lia Pasqualino, a suo agio sul set del film La Stranezza, magari perché sposata con il regista, Roberto Andò.
sax54
QUESTA E' LA VISTA CHE HO DALLA FINESTRA DELLA CAMERA QUANDO APRO GLI OCCHI ANCORA CON LA TESTA SU CUSCINO E QUESTA E' UNA FAMOSA CANZONE DEDICATA A QUESTA MONTAGNA. LA LEGGENDA DELLA GRIGNA Testo di Luigi Santucci Musica di Vincenzo Carniel........ Alla guerriera bella e senza amore un cavaliere andò ad offrire il core, cantava: Avere te voglio, o morire! Lei dalla torre lo vedea salire. Disse alla sentinella che stava sopra il ponte: Tira una freccia in fronte a quello che vien su. Il cavaliere cadde fulminato: Ma Iddio punì l’orribile peccato e la guerriera diventò la Grigna una montagna ripida e ferrigna. Anche la sentinella che stava sopra il ponte fu trasformata in monte e la Grignetta fu. Noi pur t’amiamo d’un amor fedele, montagna che sei bella e sei crudele, E salendo ascoltiamo la campana d’una chiesetta che a pregare chiama. Noi ti vogliamo bella che diventasti un monte; facciam la croce in fronte, non ci farai morir.
michele/manuela
La basilica di San Francesco in Assisi, è il luogo che dal 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del santo serafico. Voluta da papa Gregorio IX quale specialis ecclesia, venne insignita dallo stesso Pontefice del titolo di Caput et Mater dell\'Ordine minoritico[2] e contestualmente affidata in perpetuo agli stessi frati. Nella complessa storia che ha segnato l\'evoluzione dell\'Ordine, la basilica (e l\'annesso Sacro Convento) fu sempre custodita dai cosiddetti \"frati della comunità\", il gruppo che andò in seguito a costituire l\'Ordine dei Frati Minori Conventuali. Nel 1754 Benedetto XIV la elevava alla dignità di Basilica Patriarcale (oggi \"Papale\") e Cappella Papale. Nell\'anno 2000, insieme ad altri siti francescani del circondario, la basilica è stata inserita nella Lista del patrimonio dell\'umanità dell\'UNESCO.
sebras
Lei lo chiamava, ma lui, sazio, se ne andò.
michele/manuela
La basilica di San Francesco in Assisi, è il luogo che dal 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del santo serafico. Voluta da papa Gregorio IX quale specialis ecclesia, venne insignita dallo stesso Pontefice del titolo di Caput et Mater dell\'Ordine minoritico[2] e contestualmente affidata in perpetuo agli stessi frati. Nella complessa storia che ha segnato l\'evoluzione dell\'Ordine, la basilica (e l\'annesso Sacro Convento) fu sempre custodita dai cosiddetti \"frati della comunità\", il gruppo che andò in seguito a costituire l\'Ordine dei Frati Minori Conventuali. Nel 1754 Benedetto XIV la elevava alla dignità di Basilica Patriarcale (oggi \"Papale\") e Cappella Papale. Nell\'anno 2000, insieme ad altri siti francescani del circondario, la basilica è stata inserita nella Lista del patrimonio dell\'umanità dell\'UNESCO.
michele/manuela
La basilica di San Francesco in Assisi, è il luogo che dal 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del santo serafico. Voluta da papa Gregorio IX quale specialis ecclesia, venne insignita dallo stesso Pontefice del titolo di Caput et Mater dell\'Ordine minoritico[2] e contestualmente affidata in perpetuo agli stessi frati. Nella complessa storia che ha segnato l\'evoluzione dell\'Ordine, la basilica (e l\'annesso Sacro Convento) fu sempre custodita dai cosiddetti \"frati della comunità\", il gruppo che andò in seguito a costituire l\'Ordine dei Frati Minori Conventuali. Nel 1754 Benedetto XIV la elevava alla dignità di Basilica Patriarcale (oggi \"Papale\") e Cappella Papale. Nell\'anno 2000, insieme ad altri siti francescani del circondario, la basilica è stata inserita nella Lista del patrimonio dell\'umanità dell\'UNESCO.
testaecuore
\"Va\' a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto\". Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose. \"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente\", disse. \"Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora è per me unica al mondo\". E le rose ...erano a disagio. \"Voi siete belle, ma siete vuote\", disse ancora. \"Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perchè è lei che ho innaffiata. Perchè è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perchè è lei che ho riparata col paravento. Perchè su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perchè è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perchè è la mia rosa\". E ritornò dalla volpe. \"Addio\", disse. \"Addio\", disse la volpe. \"Ecco il mio segreto. E\' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L\'essenziale è invisibile agli occhi\". \"L\'essenziale è invisibile agli occhi\", ripetè il piccolo principe, per ricordarselo. \"E\' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante\". \"E\' il tempo che ho perduto per la mia rosa...\" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo. \"Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa...\" \"Io sono responsabile della mia rosa...\" ripetè il piccolo principe per ricordarselo. [cit. Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupery]
Beatricemauri
Politico, attivista e medico. E' stata così influenzata dalla povertà e dalle malattie della Grande Carestia che all'età di sedici anni ha deciso di diventare medico. Dopo la sua laurea nel 1899, andò negli Stati Uniti, dove ha lavorato per dieci anni, prima di tornare in Irlanda per diventare la prima donna medico al Royal Victoria Eye and Ear Hospital. Divenne un membro dell'esercito irlandese e capo ufficiale medico. Per la sua parte nella insurrezione d'Irlanda è stata imprigionata al Kilmainham Gaol, con le sue compagne Constance Markiewicz, Madeleine ffrench-Mullen e Helena Molony. Morì nel 1955. In riconoscimento del ruolo che ha avuto nell'insurrezione del 1916 e nella Guerra d'indipendenza irlandese, fu sepolta con gli onori militari.
pierotten
La baciai di nuovo,stringendola tra le mie braccia,baciarla era come respirare,era una cosa che dovevo fare,non riuscivo a farne a meno. Strinsi il mio corpo al suo,sentivo il suo respiro,il suo cuore che batteva contro il mio petto,tutto il mio sistema nervoso ando' in corto circuito E.w.