Risultato della ricerca: romanità
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La sua costruzione iniziò nel 1885 e i lavori si conclusero nel 1935: tuttavia, già nel 1911, il monumento fu inaugurato ufficialmente ed aperto al pubblico, in occasione delle celebrazioni del 50º anniversario dell'Unità d'Italia. Ha un grande valore rappresentativo, essendo architettonicamente e artisticamente incentrato sul Risorgimento, il complesso processo di unità nazionale e liberazione dalla dominazione straniera portato a compimento sotto il regno di Vittorio Emanuele II di Savoia, cui il monumento è dedicato: per tale motivo il Vittoriano è considerato uno dei simboli patri italiani. Il Vittoriano racchiude l'Altare della Patria, dapprima un'ara della dea Roma e poi, dal 1921, anche sacello del Milite Ignoto. Poiché questo elemento è percepito come il centro emblematico dell'edificio, l'intero monumento è spesso chiamato Altare della Patria. (fonte: Wikipedia)
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Il progetto di Bernini per piazza san Pietro. Dal punto di vista tecnico parliamo di un’opera che ha richiesto oltre quarantaquattromila metri cubi di travertino. La pietra arrivava dalla vicina Tivoli sia via terra che via fiume. Per il completamento dei lavori occorsero centinaia di operai che si spesero per la realizzazione di quest’opera monumentale. Tra questi operai ce ne sono stati anche molti volontari, specie coloro che offrivano questo lavoro come espiazione dei propri peccati. Dalla forma ovale, la piazza è racchiusa dai due colonnati semicircolari (emicicli), i quali partono ciascuno dall’estremità della facciata della basilica. Il diametro più grande raggiunge i 240 metri e i punti focali su cui è costruito il colonnato sono l’obelisco centrale (già presente all’avvio dei lavori) e le due fontane poste simmetricamente tra loro. In totale il colonnato comprende 284 colonne di ordine dorico, ciascuna alta sedici metri. (fonte: visitareroma.it)
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Sant'Ivo alla Sapienza fu tema difficilissimo per Borromini, condizionato dalla preesistenza del palazzo e del cortile già realizzati che lasciavano uno spazio quadrangolare molto limitato per far costruire la chiesa. Da questi vincoli egli ricaverà un'occasione di grande libertà. È una pianta triangolare che gli consente di creare un corpo organizzato sulle linee; raddoppia il triangolo per creare una stella a sei punte che occupi tutta la superficie a disposizione, ed a questa forma sottrae ed aggiunge spazi circolari secondo un rigoroso schema logico. L'esigenza di sfruttare il più possibile un lotto di forma quadrata, l'interesse per un involucro mistilineo (che gli permettesse di continuare l'esperienza di San Carlino alle Quattro Fontane) e l'idea di trarre spunto da forme simboliche (capaci di legare l'origine e lo schema a dei significati primari) saranno i motivi ispiratori del progetto. Il progetto di Francesco Borromini era molto diverso dalla creazione oggi esistente infatti essendo troppo complicato venne sostituito negli anni. Il risultato è ottenuto con estrema purezza ed apparente semplicità: la pianta centralizzata, mistilinea, disegna una sorta di stella a sei punte, e le mura ne ricalcano il perimetro. (fonte: wikipedia)
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Per opera dell'imperatore Aureliano ci fu la trasformazione in castello, poi nel XI secolo fu aggiunta la torre e quando nel 1277 divenne proprietà del Vaticano, furono aggiunti gli appartamenti pontifici. Inizialmente la costruzione era stata concepita come mausoleo dell'imperatore Adriano. L'Angelo bronzeo del XVIII secolo che da il nome al castello è protagonista di un'antica leggenda che risale alla terribile peste del 590. Secondo la storia la peste terminò grazie all'apparizione di un angelo che si posò sopra il mausoleo e fece il gesto di riporre la spada nel fodero a simbolo della grazia concessa. (fonte: https://www.informagiovani-italia.com/castel_sant_angelo.htm#:~:text=La%20fortezza%20di%20Castel,aspetto%20di%20un%20vero%20avamposto)
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Nel 1651 papa Innocenzo X, dopo aver fatto costruire il palazzo di famiglia e la Fontana dei quattro fiumi (ad opera del Bernini) decise di erigere una nuova chiesa nello stesso sito dell'antica, come una cappella di famiglia vista l'adiacenza col Palazzo di famiglia, e dove vi sarebbe poi stata anche la sepoltura dello stesso pontefice. L'incarico venne affidato a Rainaldi e i lavori iniziarono nel 1652 con la demolizione dell'antica chiesa. L'architetto ebbe come collaboratore il proprio figlio, Carlo. A pianta centrale a croce greca con cupola senza tamburo, con un portico davanti e nicchie nei pilastri all'incrocio dei bracci, con facciata rettilinea e non ricurva, l'edificio doveva presentare anche due torri campanarie laterali e una gradinata prima del portico come collegamento alla piazza. Nel 1653 il Papa decise di affidare i lavori a Borromini, il quale decide nel proprio progetto di eliminare il portico, di fare un alto tamburo e lanterna a sedici colonne, distanziare maggiormente la distanza fra i campanili cosi da dare maggiore visibilità alla cupola e impostare la facciata in modo concavo. Alla morte del papa, il successore Alessandro VII decise di istituire una commissione per indagare su eventuali errori del Borromini, rovinando i rapporti con l'architetto che decise poi di abbandonare i lavori. Cosi il cantiere venne affidato, per l'ultimazione degli ultimi lavori, ad un insieme di sei architetti diretti da Carlo Rainaldi fino al 1660, quando la direzione passò a Baratta e Del Grande. Nel 1667 Olimpia Maidalchini, vedova del fratello di papa Innocenzo X, affidò i lavori al Bernini per finire tutti i lavori dell'interno dell'edificio. Infine nel 1672 fu richiamato Rainaldi, il quale corresse il progetto borrominiano alterando tutta la creatività e genialità del Borromini: modifiche alla facciata, alla lanterna e ai due campanili.
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Il Pantheon ("tempio di tutti gli Dei") in latino classico Pantheum, è un edificio della Roma antica situato nel rione Pigna nel centro storico, costruito come tempio dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future. Fu fondato nel 27 a.C. dall'arpinate Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto. Fu fatto ricostruire dall'imperatore Adriano tra il 120 e il 124 d.C., dopo che gli incendi dell'80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione precedente di età augustea. La cupola del Pantheon è la parte più notevole dell'edificio. Con i suoi 43,44 m di diametro interno, è la più grande mai costruita in calcestruzzo non armato. É la dimostrazione duratura del genio degli architetti romani, visto che l'edificio si trova ancora oggi praticamente intatto. (fonti: wikipedia e archeoRoma)
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Fin dalla costruzione la chiesa fu sede dell'omonimo titolo cardinalizio. Secondo il catalogo di Pietro Mallio, stilato sotto il pontificato di papa Alessandro III, questo titolo era legato alla basilica di San Lorenzo fuori le mura ed i suoi sacerdoti vi officiavano a turno. Gestita in seguito e fino al 1580 dai paolini ungheresi, la chiesa da allora appartiene al Pontificio collegio germanico-ungarico in Roma. È stata eretta basilica minore ed è la chiesa nazionale di Ungheria. Essa è una delle chiese stazionarie di Roma. (fonte: Wikipedia)
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Undici anni di lavoro (1656-1667), 44.000 metri cubi di travertino, centinaia di operai impiegati. La pietra veniva trasportata da Tivoli (30 km da Roma) via terra o tirata da cavalli e bufale lungo le sponde del fiume. La piazza è ovale, chiusa da due portici colonnati semicircolari a materializzare l’abbraccio della Chiesa ai fedeli, ma anche agli “eretici, per riunirli alla Chiesa e gl’Infedeli per illuminarli alla vera fede» (Bernini). Il diametro maggiore misura 240 metri; l’obelisco centrale e le due fontane simmetriche costituiscono l’asse trasversale. Il colonnato di ordine dorico ha 284 colonne alte 16 metri, disposte su quattro file a creare 3 corsie parallele, la centrale carrabile e le laterali pedonali. (fonte: voxmundi.eu)