Risultato della ricerca: romani
angelofarina
Questa foto e' stata scattata da me qualche mese fa', precisamente il 17 Marzo.Come alcuni avranno sentito a riguardo,il17 Marzo ci fu la famosa tempesta magnetica,un esplosione solare così potente che e' un evento che si verifica o meglio non si verificava da oltre 11 anni..Su dei libri riguardo le luci del nord,e la loro storia,lessi che addirittura ai tempi Romani e dell'Antica Grecia,ci furono queste esplosioni,e addirittura furono allora così potenti che si videro le luci del Nord anche in Italia,grecia e ma anche America centrale ed Asia. L'attività  solare sta perdendo intensità con il tempo, e infatti studio hanno trovato che il Sole sia a meta'  della sua vita.. Un giorno,tra milioni di anni, il Sole finiraà la sua attività..e finirà molto probabilmente anche la vita di tutti! Ma per ora godiamoci questo spettacolo della Natura. Grazie a tutti
mauriziot
... dalla Terrazza più bella : Il Foro Romano. Uno degli scatti preferiti dai fotografi romani sia perché difficile trovare un soggetto più suggestivo sia perché, essendo sotto casa, si può tornare a fotografarlo ogni volta che si vuole, rimediando a errori precedenti o provando nuove soluzioni. Qui è fotografato con un 15, che consente un ampia visione di quasi tutte le zone, con un diaframma classico per i paesaggi, f/8, e con un tempo, 4 secondi, che determina un leggero movimento delle nuvole, risultato che a me piace , anche se non sempre condiviso da tutti. Il bilanciamento è stato effettuato sulla luce artificiale, anche per impedire dominanti troppo calde e mantenere le colonne nei loro colori originali. Roma, gennaio 2021
mauriziot
... un angolo di Roma molto discusso (il nuovo Museo dell'Ara Pacis Augustae , un magnifico e pregevole monumento celebrativo che nel 9 a.C. Augusto dedicò alla “Pace”, nella sua accezione di divinità. ) ma a cui i romani si sono abituati; a me non dispiace. Fotograficamente è molto impegnativo per la presenza di tre elementi (museo, fontana, chiesa) da circoscrivere con equilibrio e, sopratutto, la presenza di una molteplicità di luci di diverso tipo, sia calde sia fredde. Roma, settembre, 2018
salvatoresisca
Massiccio del Pollino: Sede del pino Loricato. Questo è uno dei tanti Pino Loricato, si chiama così per via della corteccia simile alla corazza dei soldati romani. Esso vive solo in poche zone del mondo, che io sappia certamente nel Parco Nazionale del Pollino, tra la Calabria e la Basilicata; pochi esemplari in Grecia e in California. Il suo habitat naturale è intorno ai 2000m s.l.m. su montagne rocciose. Spesso le sue radici entrano nelle fessure delle pietre fino a spaccarli e nutrirsi tra l’altro di quel poco di humus trasportato dal vento è impigliatosi nella stessa. Non teme le basse temperature, anche di -25° gradi ma teme i fulmini che può spaccarlo é portalo alla morte precoce; può vivere e superare i 1000 anni come il caso di Italus di 1230 accertato con metodi scientifici, risulta essere il Pino più vecchio d'Europa. Seguono altre immagini di questa specie poco conosciuta anche sull'habitat.
BMauroS
Isola di Ponza (LT) . . . La curvatura a mezzaluna richiama alla mente proprio la luna. Era frequentata già al tempo dei Romani (e dei Greci prima di loro). Era utilizzata come approdo a mo’ di porto naturale, sulla sommità della scogliera sono ancora visibili i resti di una necropoli romana. La parete di tufo bianco a picco sulla spiaggia è alta più di 100 metri. Nell’antichità la spiaggia era raggiungibile attraverso un tunnel scavato nella roccia dai romani, costruito con una lieve pendenza in opus reticolatum. Il passaggio è lungo quasi 200 metri ed è provvisto di lucernari che servivano ad illuminare la cavità scura. Attualmente è chiusa per pericolo caduta massi . . . E' raggiungibile solo via mare. Forse anche questo contribuisce a renderti ancor più affascinante, meravigliosa Chiaia di Luna . . .
en.giuliani
Lenotizie storiche sulla città risalgono a uno scritto in onore del proconsole Marco Fulvio Nobilior dello storico romano Tito Livio, in cui è nominata una località denominata Toletum, dicendo che "parva urbs erat, sed loco munita", cioè che era una piccola città, ma forte per la sua posizione. È infatti circondata per due terzi dal fiume Tago, come si vede dalla foto, sul quale i Romani costruirono un ponte, più tardi ingrandito e restaurato dagli Arabi. Il nome sembra derivare dal suo supposto fondatore, ovvero il Console romano Tolemon.
vito.s
Brescia Romana, il Capitolium
salvatoresisca
Massiccio del Pollino: Sede del pino Loricato. Questo è uno dei tanti Pino Loricato, si chiama così per via della corteccia simile alla corazza dei soldati romani. Esso vive solo in poche zone del mondo, che io sappia certamente nel Parco Nazionale del Pollino, tra la Calabria e la Basilicata; pochi esemplari in Grecia e in California. Il suo habitat naturale è intorno ai 2000m s.l.m. su montagne rocciose. Spesso le sue radici entrano nelle fessure delle pietre fino a spaccarli e nutrirsi tra l’altro di quel poco di humus trasportato dal vento è impigliatosi nella stessa. Non teme le basse temperature, anche di -25° gradi ma teme i fulmini che può spaccarlo é portalo alla morte precoce; può vivere e superare i 1000 anni come il caso di Italus di 1230 accertato con metodi scientifici, risulta essere il Pino più vecchio d'Europa. Seguono altre immagini di questa specie poco conosciuta anche sull'habitat. In questo spettacolare esemplare si può notare la corteccia di cui parlavo prima e la strozzatura all'apice dovuta all'eccessivo peso della neve durante l'inverno.
maurapre
Le fonti del Clitunno conosciute fin dall\'antichità e celebrate da pittori e poeti, le fonti sono una piccola oasi verde di valenza ambientale, storica e culturale, situata lungo la via Flaminia, fra Spoleto e Foligno, il laghetto, formato dalle sorgenti sacre ai romani, ospita fiori acquatici ed circondata da una fitta vegetazione di pioppi e salici che rende il luogo particolarmente suggestivo. Le Fonti del Clitunno nel 2011 L\'UNESCO ha incluso \" IL TEMPIETTO\" che sorge sulle rive del fiume Clitunno tra i PATRIMONI dell\'UMANITÀ.
salvatoresisca
Massiccio del Pollino: Sede del pino Loricato. Questo è uno dei tanti Pino Loricato, si chiama così per via della corteccia simile alla corazza dei soldati romani. Esso vive solo in poche zone del mondo, che io sappia certamente nel Parco Nazionale del Pollino, tra la Calabria e la Basilicata; pochi esemplari in Grecia e in California. Il suo habitat naturale è intorno ai 2000m s.l.m. su montagne rocciose. Spesso le sue radici entrano nelle fessure delle pietre fino a spaccarli e nutrirsi tra l’altro di quel poco di humus trasportato dal vento è impigliatosi nella stessa. Non teme le basse temperature, anche di -25° gradi ma teme i fulmini che può spaccarlo é portalo alla morte precoce; può vivere e superare i 1000 anni come il caso di Italus di 1230 accertato con metodi scientifici, risulta essere il Pino più vecchio d'Europa. Seguono altre immagini di questa specie poco conosciuta anche sull'habitat.
salvatoresisca
Massiccio del Pollino: Sede del pino Loricato. Questi sono due dei tanti Pino Loricato, si chiamano così per via della corteccia simile alla corazza dei soldati romani. Esso vive solo in poche zone del mondo, che io sappia certamente nel Parco Nazionale del Pollino, tra la Calabria e la Basilicata; pochi esemplari in Grecia e in California. Il suo habitat naturale è intorno ai 2000m s.l.m. su montagne rocciose. Spesso le sue radici entrano nelle fessure delle pietre fino a spaccarli e nutrirsi tra l’altro di quel poco di humus trasportato dal vento è impigliatosi nella stessa. Non teme le basse temperature, anche di -25° gradi ma teme i fulmini che può spaccarlo é portalo alla morte precoce; può vivere e superare i 1000 anni come il caso di Italus di 1230 accertato con metodi scientifici, risulta essere il Pino più vecchio d'Europa. Seguono altre immagini di questa specie poco conosciuta anche sull'habitat.
gigivoz
Il nome Avernus deriva dal greco άορνος (\'senza uccelli\'). Si narra che tale assenza fosse dovuta al fatto che le acque del lago esalassero dei particolari gas che non permettessero la vita agli uccelli. Secondo la religione greca e poi romana, era un accesso all\'Oltretomba, regno del dio Plutone. Per tal motivo gli inferi romani (l\'Ade greco) si chiamano anche Averno. Il lago di Averno giace all\'interno di un cratere vulcanico spento nato 4.000 anni fa. Infatti anche il poeta Virgilio nel sesto libro dell\'Eneide colloca vicino a tale lago l\'ingresso mistico agli Inferi, dove l\'eroe Enea deve recarsi (scrupea, tuta lacu nigro nemorumque tenebris VI, 238).
Panizza Ilario
Lo scorso fine settimana a Roma vicino al Colosseo di pomeriggio. Mi fermo ad osservare e vedo di tutto , edifici nuovi edifici vecchi , resti ,mura antiche , macchine ,autobus ,fermata della metro , bancarelle ,soldati romani , venditori abusivi, gente da tutto il mondo che cammina con il naso all\'insù fotografa commenta apprezza e intanto viene sera. Poi alzo lo sguardo e vedo alberi e un stupendo tramonto con colori morbidi mi sembra in secondo di aver cambiato posto. E\' proprio vero al Colosseo puoi veder di tutto.
PierPaoloMiglietta
Nesazio (Nesactium) era un'antica città  fortificata degli Histrii. Le sue rovine sono situate nel sud dell'Istria, in Croazia, tra i villaggi di Muntić e Valtura.Nel 177 aC la città  fu conquistata dai Romani e distrutta. Ricostruita, fu una città  romana fino al 46-45 aC. L'interessante sito archeologico si trova a circa 10 km da Pola nel comune di Lisignano ed è visitabile gratuitamente. Non è un sito qualunque, la sua storia è raccontata nel "De Bello Histrico" (perduto) e riportata da Ennio nei suoi "Annales" e da Livio in "Ab Urbe.condita". https://500px.com/photo/106041335/
FabioCamoli
Cio' che vedevano gli antichi romani da questa trifora...
cirro71
\"La basilica di Sant\'Apollinare in Classe è una basilica situata a circa 5 chilometri dal centro di Ravenna. Fu consacrata nel 547 dal primo arcivescovo Massimiano ed è stata dedicata a sant\'Apollinare, il primo vescovo di Ravenna\" da Wikipedia. Lo stile architettonico è quello tipico delle basiliche paleocristiane, così da richiamare nei canoni molte chiese romane, come San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e soprattutto Santa Sabina, per la divisione in tre navate e per l\'epoca di costruzione. Per questo motivo volevo dedicare questo scatto agli amici romani Simona, Stefano e Max, che con i loro scatti immortalano, ognuno la propria abilità e sensibilità, la città eterna. davide braiato
cirro71
\"Il santuario sorge su di uno sperone di roccia (260 m) sul margine sinistro del fiume Marecchia, in posizione strategica fra Montebello, Pietracuta, Verucchio e San Marino. Il suo nome ci riporta agli antichi romani che lo chiamavano “Saxum Jani- Sasso di Giano” e probabilmente doveva esserci un tempio pagano a lui dedicato. Saiano anticamente apparteneva al territorio e Parrocchia di Pietracuta, Diocesi del Montefeltro. Poi passò alla Parrocchia di S.Pietro di Montebello. Il suo nome compare frequentemente fra le liste dei Castelli che passavano dall’uno all’altro signore.... \" http://www.madonnadisaiano.it/Notizie.htm
en.giuliani
VERSIONE IN BIANCO E NERO gli exif sono errati perché l'obiettivo è privo di CPU e quindi viene riportata, per il diaframma, l'apertura maggiore della lente, appunto f 4,5. Anche il tempo è diverso: l'esposizione e di 8 secondi. Ad ogni buon fine ecco i parametri corretti: Nikon Z6 II, Voigtlander Super-Wide Heliar 15mm f/4.5 Aspherical, iso 100, f 8, 8 sec., treppiede. Crop del 15% per eliminare il muso di una auto di rappresentanza che disturbava una cifra!!