Risultato della ricerca: rive
en.giuliani
Progettato da Teófilo Seyrig, allievo di Eiffel, il ponte, che congiunge le due rive del fiume Duero, è composto da due strati di ferro sovrapposti, con un arco in ferro battuto che era il più grande al mondo fino al 2017. Lungo 395 metri e largo 8, il ponte è ora parte della metropolitana di Porto.
mattiabonavida
Lunga esposizione sulle rive del Lago di Garda (TN) Pagina FB: https://www.facebook.com/mattiabonavidasphoto?ref_type=bookmark
mattiabonavida
particolare tramonto ripreso sulle rive del Lago di Toblino (TN)
ambro2000
SULLE RIVE DI UN LAGO PREALPINO PIENO DI RIFLESSI..
angelofarina
Ho scattato questo crepuscolo qualche giorno fà,sulle rive del mar tirreno nel sud pontino,in una struttura balneare abbandonata negli anni 80 e lasciata al suo degrado
mauriziot
...Nazionale d'Abruzzo, sulle rive del lago di Barrea, poco dopo l'un'alba piena di nebbia, che si va diradando lentamente. Foto vincitrice di diversi concorsi fotografici, tra "Fotografare il Parco"; Club Ribbon al Doboj Contets, Bosnia e Herzegovina, foto segnalata al Milkway contest, Turchia; pubblicata su "la Rivista della Natura", n1/2022 marzo e su l'Annuario FIAF 2022. Villetta Barrea, ottobre 2020
mauriziot
... sulle rive del fiume Albenga, in Maremma, un paio di chilometri dalla foce, vicino ad Albinia; novembre, 2017
EmanueleBasile
uno dei tanti colorati tramonti in scena sul lago di Bolsena, nella parte delle rive di Montefiascone
mattiabonavida
Scatto ripreso sulle rive del lago di Ledro (TN) durante una notte di luna piena.
snoffke
Questa foto è stata scattata sulle rive del lago del Moncenisio in Francia aspettando che arrivasse notte per fotografare la Via Lattea.
sassopiatto
E’ vicino il piccolo laghetto montanaro, segreto a chi non è di queste parti. Il passo s’affretta a raggiungere le sponde fresche carezzevoli, materne. Giorni lontani queste rive hanno nascosto piccole impronte curiose, che per mille volte si son rincorse in tondo. Ora adulto ritrovo la pace che le dolci acque infondono, la loro calma perpetua mi fa dimenticare il male degli uomini. Stare ancora un po….per rubare il silenzio, il profumo, l’aria di questo luogo e lasciare orme vicino all’acqua per ricordare al lago, che sono cresciuto e non ho mai dimenticato. Da un pensiero di Mirella Narducci
BATTAGLIA59LUCIANO
Ciò che resta di un pontile usurato dal tempo aggrappato ad anonime rive trasimene; scheletrici chiodati marci travetti di legno che sembrano braccia protese verso dei bastoni agonizzanti immersi ed emersi nelle limacciose acque di un glorioso tramonto appena trascorso.....dedicata ad Armando.....il giusto padre di mia moglie.....con i travetti usurati ho voluto rappresentare la sua infida e subdola malattia,con le acque limacciose il suo lento ma inarrestabile progredire verso la fine,con il tenue e fievole crepuscolo rosato la speranza di un suo eterno e sereno riposo. Addio Armando sarai per sempre nel mio cuore e di tutti coloro che ti hanno apprezzato,stimato e voluto bene.....con affetto e gratitudine...Luciano
IvoMarkes
Chenonceau_Il castello_ In origine nella tenuta sede dell'attuale castello si trovava un maniero che fu bruciato dalle truppe reali nel 1411 per punire il proprietario, Jean Marques, accusato di una cospirazione. Nel 1430 Marques ricostruì il castello insieme ad un mulino fortificato ma il suo erede, fortemente indebitato, nel 1513 vendette il castello a Thomas Bohier, tesoriere dei re Carlo VIII, Luigi XII e Francesco I. Bohier distrusse tutti gli edifici esistenti e diroccati tranne la torre di vedetta e tra il 1515 e il 1521 costruì un nuovo castello per la moglie, Catherine Briçonnet, che vi soleva intrattenere la nobiltà francese e in due occasioni ospitò anche re Francesco I. Alla morte di Bohier (1524) e della moglie (1526) il figlio Antoine dovette cedere il castello alla corona per pagare i debiti del padre. Prese possesso del castello il governatore di Montmorency in nome del re Francesco I impegnato in quegli anni nella costruzione del castello di Chambord. Il suo successore, Enrico II, offrì il castello in dono alla sua amante, Diana di Poitiers, nel 1551 questa divenne duchessa del Valentinois e acquisì la proprietà del castello, divenne anche una delle donne più influenti dell'epoca. A Diane de Poitiers si deve in gran parte l'attuale struttura del castello, sua fu infatti la realizzazione del ponte sul fiume. Fece anche realizzare degli splendidi giardini lungo le rive del fiume. Nel 1864 divenne proprietaria del castello Marguerite moglie del chimico Théophile Pelouze, che lo aveva comprato dagli eredi di Madame Dupin. Dopo la morte del marito Marguerite iniziò dei lavori di ristrutturazione che riportarono il castello all'aspetto che probabilmente aveva all'inizio del XVI secolo Nel 1913 il castello divenne proprietà della famiglia di industriali cioccolatai Menier. Durante la prima guerra mondiale il castello fu in parte usato come ospedale mentre durante la seconda guerra mondiale venne usato come via di fuga dalla zona di Vichy occupata dai nazisti.
en.giuliani
Si trova nella contrada di San Boldo. Il Ponte Storto unisce i sestieri di San Polo e Santa Croce, attraversando il lungo e caratteristico Rio di San Boldo. Con tale denominazione ci sono a Venezia ben sette ponti \"Storto\". Infatti, non tutti i ponti di Venezia furono costruiti perpendicolarmente alle rive che dovevano congiungere; alcuni di questi congiungevano delle calli o delle rive opposte su dei punti non perpendicolari ma spesso obliqui. Così essi assunsero il nome di Ponte Storto. Venezia, 22 febbraio 2014
vir87
Una leggenda scozzese racconta di una bellissima fanciulla, Fiona MacDonald, che il giorno delle sue nozze cadde da cavallo e, totalmente sfigurata in viso, venne rifiutata dal promesso sposo. In lacrime, corse sulle rive del fiume sotto il ponte di Sligachan, dove incontrò il Re delle Fate. Colpito dalla bellezza interiore della ragazza, quest’ultimo le disse di immergere il viso nell’acqua del fiume, in modo da recuperare il suo aspetto. Una volta tornata bellissima, Fiona decise di rinunciare a tutto per colui che era riuscito ad amarla senza fermarsi alle apparenze, scomparendo insieme al Re sulle sponde del fiume #blackcuillins #sligachanbridge #scotland #legendofscotland #skyeisland #sligachan #oldbridge #natura #nikon #landascape #naturephotography #scozia #fiume #fate #fairy #fairystories #clouds #skye
Matteo.Montanari
luci, colori e fantastiche strutture che solo una passeggiata notturna sulle rive del Tamigi ti può regalare
tirex24
Passeggiando sulle rive del Sile