Risultato della ricerca: preparazione
mauriziot
.... in piccolo villaggio cinese. Anche questa famiglia, come tutte le altre della zona, ci ha invitato a entrare e ha sopportato con pazienza gli scatti. Da notare la resa della Z7 a 3200 iso. Guizhou, gennaio 2020
IvoMarkes
dedicata all\'amico Carlo.......................................................................................................................................................... PRALBOINO: Nel 569 Alboino, re del bellicoso popolo germanico dei Longobardi, dopo aver messo a ferro e fuoco il Friuli ed il Veneto, mosse il suo esercito alla presa prima di Mantova, poi di Brescia e delle altre città lombarde. Proprio in preparazione all\'assedio di Brescia, Alboino si accampò in un territorio posto ad una certa distanza dalla città. La località, per questo motivo, fu da quel momento chiamata Prato di Alboino, poi Prat\'Alboino ed in seguito Pralboino. Quando Desiderio, ultimo re dei Longobardi, fondò nel 758 il monastero di Leno, lo dotò di un vasto territorio, comprendente Pralboino, ed affidò ai monaci Benedettini la bonifica e la coltivazione di quelle terre. Il piccolo villaggio sorto al passaggio di Alboino, poté così svilupparsi e diventare una borgata sempre più importante. Dopo i primi duecento anni del Regno Longobardo ebbe inizio, con Carlo Magno, l\'era feudale e Pralboino fu ceduto, ai primi del novecento, dall\'Abate di Leno alla casata dei Gambara in cambio dei servigi resi al capostipite della famiglia, Ancilao, che aveva difeso le proprietà del monastero dagli attacchi degli Ungari. I Gambara ressero le sorti del paese come feudatari e signori sino al 1797, anno che segnò, ad opera di Napoleone, l\'abolizione dei diritti feudali con la caduta della Repubblica di Venezia, alla quale il territorio di Pralboino fu soggetto quasi ininterrottamente per 370 anni. Fino al 1815 Pralboino subì la dominazione Napoleonica e successivamente quella Austriaca fino al 1859. Fece poi parte del Regno d\'Italia e quindi della Repubblica dal 1946. ...da Wikipedia
mauriziot
...... in una casa di etnia Chin, come riconoscibile dai tatuaggi neri sul viso della donna, in un villaggio vicino al Monte Victoria. Da notare la pipa in bocca alla donna: quella di fumare è infatti una tipica abitudine delle donne chin. L'ora dei dati exif è regolata sul fuso orario italiano e non su quello del Myanmar (+5.30). Mindat, gennaio 2018
mauriziot
I Miao (Hmong) sono una etnia che vive in Cina da millenni, famosi anche per le loro vesti colorate. I Long Horn ne sono una tribù che si caratterizza per i tipici copricapi, una struttura nera legata con bende bianche, che si fissa su dei sostegni di legno, a loro volta legati ai capelli. Questa foto ne mostra un esempio, per una donna che inizia a pulire la cucina per preparare il pranzo, occupandosi al tempo stesso anche del figlio. Da notare le carni essiccate alle spalle della donna.Foto segnala e/o ammessa in diversi concorsi nazionali; "Awarded" all' International Salon of Photography Photo Artist 2021 Svizzera. Contest Guizhou, Cina Gennaio 2020
Grassi Renzo
Questa rosa è del tutto naturale, pubblicata fresca fresca senza nessun artifizio o preparazione. Ho usato solo i tre comandi principali di nitidezza, contrasto e luminosità con il programma dato gratuitamente a tutti i possessori delle fotocamere Nikon cioè ... ViewNX 2
mauriziot
Festival delle aquile. Foto postata in preparazione di un NikonLife da realizzare domani.
Raffaella.Coreggioli
Per realizzare questa immagine occorrono: Fotocamera, treppiede, scatto remoto, obiettivo possibilmente macro,una lampada, ( io ne ho usata una al neon) luce naturale ( finestre, porte ), un dvd o cd o anche più di uno, 4 bicchieri con stelo lungo ( consiglio di plastica, quelli di cristallo si rompono :-)) una pirofila di vetro bassa e larga, meglio rettangolare perchè appoggiano meglio i bicchieri, acqua, un cucchiaio,olio di semi. Preparazione: Cercate una posizione vicina ad una fonte di luce naturale, finestre o porte, stendete un telo a terra se non volete che la moglie o la mamma vi sgridi perchè bagnate tutto :-) posizionate il dvd , attorno ad esso mettete i 4 bicchieri rovesciati, sopra appoggiate la pirofila con un cm d\'acqua circa, fate molta attenzione alle impurità, dev\'essere perfettamente pulita altrimenti poi se ci sono dei pelucchi si vedono nell\'immagine, aggiungete un cucchiaio d\'olio di semi. Ora, posizionate il treppiede ad un\'altezza che vi consenta la messa a fuoco minima dell\'obiettivo, dev\'essere sopra la pirofila, quindi in verticale, dovete scattare una macro, quindi deve esserci un perfetto parallelismo anche qui! Ora con il cucchiaio mescolate le gocce nell\'acqua, direzionate la lampada sul dvd e cercate di fare in modo che si creino dei giochi di luce e colori, osservate che cambiando la direzione della luce sul dvd cambiano anche i colori, se un dvd è poco mettetene altri attorno, bene, ora non vi resta che mettere a fuoco le gocce nell\'acqua e scattare! Se non vi vengono subito bene non scoraggiatevi, provate e riprovate, i risultati non mancheranno e il divertimento è assicurato!;) Se volete vedere anche le immagini cliccate qui: http://www.fioregiallophoto.it/tutorial-e-articoli/come-realizzare-immagini-fantasy/
DanieleBoffelli
Sono appena stato in Slovenia con la mia ragazza dove abbiamo praticato lunghe escursioni dormendo principalmente in alcuni dei bivacchi più belli che possiate trovare nelle alpi e penso nel mondo. Sono tutti recenti e frutto di lavori di architetti, designer o come in questo caso di studenti di Harvard. Dentro sono abbastanza confortevoli e sicuramente di impatto con i loro vetri panoramici. Ovviamente essendo Agosto sono stati sempre pieni, a parte in un caso dove il maltempo ci ha aiutato (vi racconterò un'altra volta). A dir la verità in questo bivacco più di qualcuno ha dovuto dormire per terra o fuori. Il paesaggio lunare circostante formato da pietre bianche con grandi e taglienti fessure che entrano nel terreno rendono tutto ancora più magico. Il bivacco si trova sotto il monte Skuta e il percorso per arrivarci richiede abbastanza preparazione fisica. Nulla di impossibile ma non è sicuramente una passeggiata per chiunque. Il risveglio, sebbene sia stato anticipato da escursioniste che sono uscite alle 4 del mattino, è stato magico come anche negli altri bivacchi. Le grandi vetrate che danno sulla valle permettono di godere a pieno del sorgere del sole stando comodamente sdraiati nel vostro a pelo. Ovviamente per noi non è stato così dato che volevamo fotografare l'alba :D
mauriziot
Foto postata in preparazione di un NikonLife da realizzare domani.
AngioloManetti
Si lavora alla preparazione dei mazzi di incenso ed un cappello giallo (tipicamente vietnamita) non può che svettare in un mare di incenso rosso (Quang Phu Cau, Vietnam)
Andrea Mastronardi
Una marcia di coccinelle. Realizzata al mattino presto, quando le coccinelle sono lente ed è possibile fotografarle con sufficiente tempo di preparazione.
Lady O
Questo è il Campo Base per la preparazione tecnica della "passeggiata" tra i ghiacci del Perito Moreno, che poi proprio passeggiata non è, presenta passaggi più o meno impegnativi, laghetti e scricchiolanti crepacci di cui se ne vede l'apertura ma spesso non se ne conosce la profondità ; viene effettuata con i ramponi chiodati ai piedi, passeggiata il cui percorso, tra saliscendi di ghiaccio di un blu quasi inverosimile, viene deciso giornalmente dalle guide locali, di passo in passo e al momento in cui lo si effettua, e senza alcuna protezione che possa arginare scivoloni o cadute, non sono richieste particolari preparazioni, ma bisogna essere corredati di un buon paio di resistenti gambe. Un'esperienza fantastica.
mauriziot
Foto postata in preparazione di un NikonLife da realizzare domani.
ascal83
OMAGGIO A FELLINI Scene di film, scene come in un film. Attori e comparse che sembrano usciti dalla nebbia del tempo, dove un’altra vita corre parallela, altrove. L’Omaggio a Fellini parte da lì: dai frammenti di memoria che si ricompongono tra sogno e realtà, tra idea e aspirazione; in mezzo la fotografia, testimone dei luoghi, ma anche dei sentimenti. Come nella celebre pellicola del Maestro riminese (Otto e mezzo) è proprio l’ispirazione a cercare se stessa, a iniziare dal “dove”. Le fotografie vivono quindi di un’ambiguità genuina, dove l’equilibrio è precario: tra quel privato che è di ognuno di noi, e quel teatro dove tutto scorre; senza trama, ma con desideri precisi. Omaggio a Fellini nasce da un’idea di Roberto Gatti, fotografo innanzitutto. La sua ricerca, nel tempo, si è indirizzata in varie direzioni, ma la “fiaba” è sempre emersa nei suoi lavori: quella che non c’è, ma che in molti hanno sperato. Sono state coinvolte tre compagnie teatrali: le comparse del Magico Carnevale, il San Prospero Fantasy, un gruppo giovanile che fa recitazione sperimentale. Lo scopo era chiaro: ricreare atmosfere, da tradurre in fotografia. In cifre, Omaggio a Fellini si compone di: 14 fotografi (tra cui, Gianni Berengo Gardin e Luciano Bovina, poi riuniti nel gruppo F8 e mezzo), 45 comparse in costume “da film”, tre mesi di preparazione, giorni e giorni di scatto. Premiante è stato l’entusiasmo, di tutti: comparse comprese. Molte di loro provenivano da San Felice sul Panaro e San Prospero, località che ancora soffrono delle ferite telluriche e alluvionali. Tutte hanno conservato il loro modo di essere, alla ricerca della trama della vita.
MaxNikonista63
Preparazione al decollo
vinci62
Guardatevi intorno, fiori, icone di Gesù, piccoli pani in preparazione, gnocchi in gruppo sull\'asse di legno che prendono vita dalla farina e dalle mani. Mestoli appesi mossi dal vapore delle pentole. Scaffali pieni di utensili, armadi aperti e pronti a sfornare contenitori di qualsiasi forma. Mio cugina, suo figlio. Una tradizione. La casa, i sapori, la vita...