Risultato della ricerca: predatori
mauriziot
...come la maggior parte delle donne di questa etnia ha il viso tatuato; in questo caso il tatuaggio non è un disegno ma una copertura totale del viso, come le altre donne dello stesso villaggio; dallo scatto sembra che posi, in realtà stava uscendo di casa ed è rimasta sorpresa dalla presenza, casuale, del fotografo; questo questo tipo di tatuaggio caratterizza solo le donne di un certa età e non è più ripreso da quelle giovani, un altro segno del cambiamento che è in corso nel paese. Ricordo che questo tipo di comportamento, come anche quello degli anelli al collo, serviva a rendere le donne più brutte e quindi meno appetibili per i predatori di altre tribù. Kemplet Myanmar, gennaio 2018
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico:  Zerynthia polyxena ( Schiffermüller 1775) Dimensioni:  Lunghezza ala anteriore mm. 23 - 31 apertura alare: 50 – 60 mm Descrizione della specie: Papilionide dalle dimensioni ridotte, con ali di colore di fondo giallo sul quale spiccano macchie rosse, lunule marginali molto arcuate e chiazze azzurre submarginali. La cellula presenta macchie rosse solo nella parte inferiore dell\'ala. Mancano le appendici caudali. I sessi sono simili nella colorazione, ma la taglia della femmina è poco più grande. La Polissena è una tra le più belle farfalle diurne italiane ed è inconfondibile per la sua vivace e marcata colorazione, la livrea delle ali si presenta di colore avorio/giallo con disegni neri trasversali ( simili ad un merletto), mentre una piccola fila di macchie rosse e azzurre orla il margine inferiore delle ali posteriori, dal caratteristico disegno a zig-zag. I bruchi si nutrono di varie specie di aristolochie, compiono 5 mute nell\'arco di 4/5 settimane, dopo di che le crisalidi, legate ad un sostegno, svernano per sfarfallare nella primavera successiva. Gli adulti sono attivi per non più di 3 settimane. Le piante nutrici sono le aristolochie, notoriamente tossiche; assimilate dai bruchi, passano nell\'adulto rendendolo incommestibile per i predatori; pertanto, l\'appariscente livrea della Polissena assume il significato di avvertimento La colorazione della livrea dell\'adulto, gialla, con caratteristici disegni neri, rossi e blu, è detta aposematica; (cioè ammonitrice), in quanto serve proprio a scoraggiare i potenziali predatori. E\' specie relativamente rara, sia per la riduzione degli ambienti palustri, sia per la conseguente scomparsa delle piante del genere Aristolochia di cui si nutre la larva monofaga. Maschio: colore giallo con nervature e ampi disegni trasversali neri. Lunule submarginali formanti un disegno continuo a zig-zag. Serie postdiscale di macchie semilunari rosse affiancate da piccoli spazi blu nelle posteriori. Femmina: simile al maschio ma generalmente più grande. Rovescio: colore delle posteriori biancastro. Disegni simili al dritto ma parzialmente colorati di rosso. Le uova vengono deposte singolarmente o in piccoli gruppi sulle foglie, solitamente sulla parte inferiore. Una volta stabilitasi su di una specie di Aristolochia la larva può essere riluttante nei confronti di altre specie di piante appartenenti allo stesso genere. Le larve restano sotto il sole, sulla foglia della pianta nutrice. Le crisalidi rimangono appese ai fusti delle piante, alle cortecce degli alberi oppure sotto le pietre. Svernano allo stadio di crisalide. La particolare alimentazione delle larve fornisce alle stesse sostanze tossiche, che passano poi anche alle farfalle adulte, rendendole incommestibili. Bruco: biancastro con quattro serie di escrescenze rossastre (scoli) ad apice nero. Piante Nutrici: Aristolochia longa, Aristolochia pallida, Aristolochia rotonda. Distribuzione e habitat:  Presente nel Sud Europa e nell\'Asia minore, manca nella Penisola Iberica. In tutta Italia tranne la Sardegna e l\'isola d\'Elba.. Specie mesofila, si rinviene in luoghi erbosi e cespugliosi caldi e aridi, pendii rocciosi e burroni e aree coltivate in degrado, 0-1700 m., generalmente sotto i 900 m. Periodo di attività:  una sola generazione annuale con sfarfallamenti tra aprile e maggio.
LorenzoBertoni
Un bellissimo esemplare di "Saturnia pavoniella" trovato sulle Alpi Apuane, durante una visita all'Orto Botanico "Pietro Pellegrini" sito in località Pian della Fioba (MS) P.S.: al momento dell'avvistamento l'animale si trovava tra il paleo (probabilmente per mimetizzarsi ed evitare di essere visto dai suoi potenziali predatori). Pertanto per fotografarlo bene è stato necessario rimuoverlo momentaneamente da quel punto e tenerlo sulla mano (come si può notare nella foto), operazione debitamente compiuta dalla Guida dell'Orto Botanico, esperto del settore, in maniera da traumatizzare il meno possibile l'animale. Dopo la foto l'animale è stato rimesso nello stesso punto e posizione in cui era stato trovato.
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico: Zerynthia polyxena ( Schiffermuller 1775) Dimensioni: Lunghezza ala anteriore mm. 23 - 31 apertura alare: 50 -60 mm Descrizione della specie: Papilionide dalle dimensioni ridotte, con ali di colore di fondo giallo sul quale spiccano macchie rosse, lunule marginali molto arcuate e chiazze azzurre submarginali. La cellula presenta macchie rosse solo nella parte inferiore dell\'ala. Mancano le appendici caudali. I sessi sono simili nella colorazione, ma la taglia della femmina è poco più grande. La Polissena è una tra le più belle farfalle diurne italiane ed è inconfondibile per la sua vivace e marcata colorazione, la livrea delle ali si presenta di colore avorio/giallo con disegni neri trasversali ( simili ad un merletto), mentre una piccola fila di macchie rosse e azzurre orla il margine inferiore delle ali posteriori, dal caratteristico disegno a zig-zag. I bruchi si nutrono di varie specie di aristolochie, compiono 5 mute nell\'arco di 4/5 settimane, dopo di che le crisalidi, legate ad un sostegno, svernano per sfarfallare nella primavera successiva. Gli adulti sono attivi per non più di 3 settimane. Le piante nutrici sono le aristolochie, notoriamente tossiche; assimilate dai bruchi, passano nell\'adulto rendendolo incommestibile per i predatori; pertanto, l\'appariscente livrea della Polissena assume il significato di avvertimento La colorazione della livrea dell\'adulto, gialla, con caratteristici disegni neri, rossi e blu, è detta aposematica; (cioè ammonitrice), in quanto serve proprio a scoraggiare i potenziali predatori. E\' specie relativamente rara, sia per la riduzione degli ambienti palustri, sia per la conseguente scomparsa delle piante del genere Aristolochia di cui si nutre la larva monofaga. Maschio: colore giallo con nervature e ampi disegni trasversali neri. Lunule submarginali formanti un disegno continuo a zig-zag. Serie postdiscale di macchie semilunari rosse affiancate da piccoli spazi blu nelle posteriori. Femmina: simile al maschio ma generalmente più grande. Rovescio: colore delle posteriori biancastro. Disegni simili al dritto ma parzialmente colorati di rosso. Le uova vengono deposte singolarmente o in piccoli gruppi sulle foglie, solitamente sulla parte inferiore. Una volta stabilitasi su di una specie di Aristolochia la larva può essere riluttante nei confronti di altre specie di piante appartenenti allo stesso genere. Le larve restano sotto il sole, sulla foglia della pianta nutrice. Le crisalidi rimangono appese ai fusti delle piante, alle cortecce degli alberi oppure sotto le pietre. Svernano allo stadio di crisalide. La particolare alimentazione delle larve fornisce alle stesse sostanze tossiche, che passano poi anche alle farfalle adulte, rendendole incommestibili. Bruco: biancastro con quattro serie di escrescenze rossastre (scoli) ad apice nero. Piante Nutrici: Aristolochia longa, Aristolochia pallida, Aristolochia rotonda. Distribuzione e habitat: Presente nel Sud Europa e nell\'Asia minore, manca nella Penisola Iberica. In tutta Italia tranne la Sardegna e l\'isola d\'Elba.. Specie mesofila, si rinviene in luoghi erbosi e cespugliosi caldi e aridi, pendii rocciosi e burroni e aree coltivate in degrado, 0-1700 m., generalmente sotto i 900 m. Periodo di attività : una sola generazione annuale con sfarfallamenti tra aprile e maggio.
Raffaella.Coreggioli
Papilio machaon (Linneus, 1758) Dimensioni: Lunghezza ala anteriore mm. 32-45 apertura alare: 70 - 100 mm Descrizione della specie: Il Macaone è una farfalla della famiglia delle Papilionidae, famiglia prevalentemente tropicale, di cui solo 9 specie presenti in Italia. Con i suoi circa 8 centimetri di apertura alare massima, non è difficile incontrarla e notarla soprattutto nelle campagne o in collina dall'inizio della primavera (periodo in cui le crisalidi sfarfallano), fino ad autunno inoltrato. Elegante ed agile nel volo, il maschio è anche difensore del proprio territorio; se vi capitasse di vederne due che volteggiano vicini in audaci acrobazie, probabilmente uno sta cercando di cacciare l'altro. Presenta il tipico comportamento da Butterfly Hilltopping, ovvero cerca di volare sopra il punto più alto del terreno in cui si trova (dominio). La parte superiore ha ali anteriori con una singolare e sgargiante livrea gialla e nera e ali posteriori con una coda di mediocre lunghezza e macchie arancioni di grandezza variabile. Inoltre, sono presenti una larga fascia nera soffusa di azzurro ed una macchia ocellata rossa posta all'angolo interno. La parte inferiore ha ali anteriori con una sottile bordatura chiara al margine anteriore. Papilio in latino significa farfalla, mentre machaon è il nome conferito alla specie in onore di Macaone, celebre medico della mitologia, figlio di Esculapio, dio della medicina ed a sua volta fratello di Podalirio, anch’egli medico. Maschio: colore giallo con nervature e ampi disegni trasversali neri. Fascia postdiscale contenente una sfumatura gialla nelle anteriori e blu nelle posteriori. Grossa macchia arancio nell'angolo anale delle posteriori. Bordo esterno delle posteriori dentato con una coda in corrispondenza della terza nervatura mediana. Femmina: simile al maschio ma generalmente più grande Rovescio: colore giallo con disegni simili al dritto, ma decisamente più chiari. Bruco: verde con anelli neri punteggiati di giallo, si nutre di Apiaceae, come ad esempio il finocchio e la carota. Se disturbato, estroflette da dietro la testa un paio di ghiandole a forma di corno (osmaterium), che emettono un odore repellente che tiene lontani i predatori. Le piante nutrici sono: Daucus carota, Foeniculum vulgare, Pastinaca sativa Ruta graveolens Distribuzione e habitat: Europa, Asia temperata e Giappone, regioni artiche e sub-artiche del Canada e degli Stati Uniti, tutta Italia. specie termofila, si rinviene in zone umide, ambienti aperti e soleggiati dalla pianura alla media montagna. 0-3000 m. Periodo di attività: da marzo a settembre con una o più generazioni annuali in accordo con la latitudine e l’altitudine.
Mauro Va
un luccio contende un pesciolino ad una garzetta
EnricoBarbini
Riflesso di giraffe nei pressi di una pozza d'acqua nell'Etosha park in Namibia. Con andamento lento e circospetto per individuare la presenza di possibili predatori, questi singolari animali si apprestano a dissetarsi dopo la calura del giorno. Il riflesso delle loro silhouette è leggermente frastagliato per effetto delle increspature dell'acqua.
Raffaella.Coreggioli
Papilio machaon (Linneus, 1758) Dimensioni: Lunghezza ala anteriore mm. 32-45 apertura alare: 70 - 100 mm Descrizione della specie: Il Macaone è una farfalla della famiglia delle Papilionidae, famiglia prevalentemente tropicale, di cui solo 9 specie presenti in Italia. Con i suoi circa 8 centimetri di apertura alare massima, non è difficile incontrarla e notarla soprattutto nelle campagne o in collina dall'inizio della primavera (periodo in cui le crisalidi sfarfallano), fino ad autunno inoltrato. Elegante ed agile nel volo, il maschio è anche difensore del proprio territorio; se vi capitasse di vederne due che volteggiano vicini in audaci acrobazie, probabilmente uno sta cercando di cacciare l'altro. Presenta il tipico comportamento da Butterfly Hilltopping, ovvero cerca di volare sopra il punto più alto del terreno in cui si trova (dominio). La parte superiore ha ali anteriori con una singolare e sgargiante livrea gialla e nera e ali posteriori con una coda di mediocre lunghezza e macchie arancioni di grandezza variabile. Inoltre, sono presenti una larga fascia nera soffusa di azzurro ed una macchia ocellata rossa posta all'angolo interno. La parte inferiore ha ali anteriori con una sottile bordatura chiara al margine anteriore. Papilio in latino significa farfalla, mentre machaon è il nome conferito alla specie in onore di Macaone, celebre medico della mitologia, figlio di Esculapio, dio della medicina ed a sua volta fratello di Podalirio, anch'egli medico. Maschio: colore giallo con nervature e ampi disegni trasversali neri. Fascia postdiscale contenente una sfumatura gialla nelle anteriori e blu nelle posteriori. Grossa macchia arancio nell'angolo anale delle posteriori. Bordo esterno delle posteriori dentato con una coda in corrispondenza della terza nervatura mediana. Femmina: simile al maschio ma generalmente più grande Rovescio: colore giallo con disegni simili al dritto, ma decisamente più chiari. Bruco: verde con anelli neri punteggiati di giallo, si nutre di Apiaceae, come ad esempio il finocchio e la carota. Se disturbato, estroflette da dietro la testa un paio di ghiandole a forma di corno (osmaterium), che emettono un odore repellente che tiene lontani i predatori. Le piante nutrici sono: Daucus carota, Foeniculum vulgare, Pastinaca sativa Ruta graveolens Distribuzione e habitat: Europa, Asia temperata e Giappone, regioni artiche e sub-artiche del Canada e degli Stati Uniti, tutta Italia. specie termofila, si rinviene in zone umide, ambienti aperti e soleggiati dalla pianura alla media montagna. 0-3000 m. Periodo di attività: da marzo a settembre con una o più generazioni annuali in accordo con la latitudine e l'altitudine.
en.giuliani
Vive in America centrale e meridionale. E’ una farfalle gregaria che di notte si riunisce in gruppo per riposare. Durante il giorno, una farfalla guida le altre sempre sugli stessi fiori delle stesse piante: come un postino che consegna la posta sempre nelle stesse case delle stesse vie. Questa farfalla è velenosa per gli uccelli predatori; essa, infatti, mangia piante venefiche quando è bruco e, conseguentemente, la sostanza tossica rimane nel suo corpo quando è adulta. I colori sgargianti delle ali aiutano gli uccelli a non mangiarla.
en.giuliani
Vive principalmente in Equador ed è anche diffusa in sud America. La sua colorazione ha una funzione di avvertimento, in quanto specie tossica per i predatori
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico:  Papilio machaon (Linneus, 1758) Dimensioni:  Lunghezza ala anteriore mm. 32-45 apertura alare: 70 - 100 mm Descrizione della specie: Il Macaone è una farfalla della famiglia delle Papilionidae, famiglia prevalentemente tropicale, di cui solo 9 specie presenti in Italia. Con i suoi circa 8 centimetri di apertura alare massima, non è difficile incontrarla e notarla soprattutto nelle campagne o in collina dall\'inizio della primavera (periodo in cui le crisalidi sfarfallano), fino ad autunno inoltrato. Elegante ed agile nel volo, il maschio è anche difensore del proprio territorio; se vi capitasse di vederne due che volteggiano vicini in audaci acrobazie, probabilmente uno sta cercando di cacciare l\'altro. Presenta il tipico comportamento da Butterfly Hilltopping, ovvero cerca di volare sopra il punto più alto del terreno in cui si trova (dominio). La parte superiore ha ali anteriori con una singolare e sgargiante livrea gialla e nera e ali posteriori con una coda di mediocre lunghezza e macchie arancioni di grandezza variabile. Inoltre, sono presenti una larga fascia nera soffusa di azzurro ed una macchia ocellata rossa posta all\'angolo interno. La parte inferiore ha ali anteriori con una sottile bordatura chiara al margine anteriore. Papilio in latino significa farfalla, mentre machaon è il nome conferito alla specie in onore di Macaone, celebre medico della mitologia, figlio di Esculapio, dio della medicina ed a sua volta fratello di Podalirio, anch’egli medico. Maschio: colore giallo con nervature e ampi disegni trasversali neri. Fascia postdiscale contenente una sfumatura gialla nelle anteriori e blu nelle posteriori. Grossa macchia arancio nell\'angolo anale delle posteriori. Bordo esterno delle posteriori dentato con una coda in corrispondenza della terza nervatura mediana. Femmina: simile al maschio ma generalmente più grande Rovescio: colore giallo con disegni simili al dritto, ma decisamente più chiari. Bruco: verde con anelli neri punteggiati di giallo, si nutre di Apiaceae, come ad esempio il finocchio e la carota. Se disturbato, estroflette da dietro la testa un paio di ghiandole a forma di corno (osmaterium), che emettono un odore repellente che tiene lontani i predatori. Le piante nutrici sono: Daucus carota, Foeniculum vulgare, Pastinaca sativa Ruta graveolens Distribuzione e habitat:  Europa, Asia temperata e Giappone, regioni artiche e sub-artiche del Canada e degli Stati Uniti, tutta Italia. specie termofila, si rinviene in zone umide, ambienti aperti e soleggiati dalla pianura alla media montagna. 0-3000 m. Periodo di attività:  da marzo a settembre con una o più generazioni annuali in accordo con la latitudine e l’altitudine.
mgnello
La farfalla adulta si nutre di nettare di diversi fiori o da frutta in fermentazione. Sulle ali posteriori è presente una striscia azzurra e due macchie ocellari rosse, da dove dipartono due corte code (appendici caudali), che rendono inconfondibile la specie e la distinguono dal Podalirio (Iphiclides podalirius). Gli ocelli rossi sono utilizzati per distrarre i predatori, soprattutto uccelli insettivori. Il maschio e la femmina sono molto simili tra loro, si possono distinguere solo per le dimensioni maggiori nella femmina e dall’addome lievemente più stretto e a punta nel maschio, rigonfio e più arrotondato nella femmina.
54maci
La mamma vola avanti e indietro in cerca di cibo per il suo piccolo, osservando attentamente la presenza di predatori in giro!
Giuseppe_D_Amico
Tra le emozioni più belle che vivo nei miei viaggi fotografici nei luoghi che in questo mondo globalizzato ancora possono definirsi selvaggi, vi sono quelle che provo alla fine della giornata. Quando si fa buio e si torna al "campo" .... e si accende il fuoco e attorno ad esso si mangia e si parla delle esperienze della giornata per poi prepararsi per andare a dormire nella piccola tenda .... sempre abbastanza sporchi e stanchi. Nella savana o nella boscaglia, la notte è il momento in cui la natura si esalta nella sua bellezza e nella suo essere selvaggio, in cui i suoni e i versi degli animali aumentano per numero e intensità e vengono amplificati dall'oscurità che, nelle pause di quiete, amplifica in modo assordante anche lo stesso silenzio. E' il momento in cui gli animali aumentano le loro attività e si celebra l'eterno ciclo della vita, nella sfida tra prede e predatori.... ma anche nel rituale dell'accoppiamento per conservare la continuità della specie. E' il momento in cui le stelle, lontano dagli inquinamenti luminosi, risplendono di luce fantastica rivelando colori e ammassi galattici incredibili, mentre gli alberi e la natura attorno, invece, sono ombre misteriose e impenetrabili. E' il momento in cui si percepiscono movimenti e suoni a volte pericolosamente vicini, fino a sfiorare e toccare la tenda in cui ci si è da poco stesi per dormire. In quei luoghi così selvaggi e veri, è il momento in cui le paure più ancestrali e primitive presenti nel profondo dell'animo umano riemergono e fanno guardare al buio e alla notte come a qualcosa di misterioso e magico, di imperscrutabile e pericoloso. E' anche il momento, però, in cui si esalta la voglia di conoscenza e esplorazione, di sfida e confronto, soprattutto con noi stessi, obbligandoci a guardare dentro il nostro io più profondo e a misurarci con poteri e forze molto più grandi di noi e del nostro quotidiano moderno. E' un ritorno all'ancestrale e alla natura che si accompagna anche ad una visione della vita un po' narcisista, che rimanda alla figura dell'esploratore ante litteram, voglioso di conoscenza e avventura ma anche un po' esteta nella consapevolezza del privilegio di cui gode nel potersi misurare con il bello, il magico, la forza, il pericolo e la grandezza che solo la natura selvaggia sa offrire....
Raffaella.Coreggioli
Papilio machaon (Linneus, 1758) Dimensioni: Lunghezza ala anteriore mm. 32-45 apertura alare: 70 - 100 mm Descrizione della specie: Il Macaone è una farfalla della famiglia delle Papilionidae, famiglia prevalentemente tropicale, di cui solo 9 specie presenti in Italia. Con i suoi circa 8 centimetri di apertura alare massima, non è difficile incontrarla e notarla soprattutto nelle campagne o in collina dall'inizio della primavera (periodo in cui le crisalidi sfarfallano), fino ad autunno inoltrato. Elegante ed agile nel volo, il maschio è anche difensore del proprio territorio; se vi capitasse di vederne due che volteggiano vicini in audaci acrobazie, probabilmente uno sta cercando di cacciare l'altro. Presenta il tipico comportamento da Butterfly Hilltopping, ovvero cerca di volare sopra il punto più alto del terreno in cui si trova (dominio). La parte superiore ha ali anteriori con una singolare e sgargiante livrea gialla e nera e ali posteriori con una coda di mediocre lunghezza e macchie arancioni di grandezza variabile. Inoltre, sono presenti una larga fascia nera soffusa di azzurro ed una macchia ocellata rossa posta all'angolo interno. La parte inferiore ha ali anteriori con una sottile bordatura chiara al margine anteriore. Papilio in latino significa farfalla, mentre machaon è il nome conferito alla specie in onore di Macaone, celebre medico della mitologia, figlio di Esculapio, dio della medicina ed a sua volta fratello di Podalirio, anch’egli medico. Maschio: colore giallo con nervature e ampi disegni trasversali neri. Fascia postdiscale contenente una sfumatura gialla nelle anteriori e blu nelle posteriori. Grossa macchia arancio nell'angolo anale delle posteriori. Bordo esterno delle posteriori dentato con una coda in corrispondenza della terza nervatura mediana. Femmina: simile al maschio ma generalmente più grande Rovescio: colore giallo con disegni simili al dritto, ma decisamente più chiari. Bruco: verde con anelli neri punteggiati di giallo, si nutre di Apiaceae, come ad esempio il finocchio e la carota. Se disturbato, estroflette da dietro la testa un paio di ghiandole a forma di corno (osmaterium), che emettono un odore repellente che tiene lontani i predatori. Le piante nutrici sono: Daucus carota, Foeniculum vulgare, Pastinaca sativa Ruta graveolens Distribuzione e habitat: Europa, Asia temperata e Giappone, regioni artiche e sub-artiche del Canada e degli Stati Uniti, tutta Italia. specie termofila, si rinviene in zone umide, ambienti aperti e soleggiati dalla pianura alla media montagna. 0-3000 m. Periodo di attività: da marzo a settembre con una o più generazioni annuali in accordo con la latitudine e l’altitudine.
elisamez
La ghiandaia è dotata di una memoria eccezionale e per questo durante l'autunno ripone il cibo in nascondigli sotto terra, certa di ritrovarli durante l'inverno.La parola garrulus significa " chiaccerona" di fatti riesce ad imitare una vastissima varietà di suoni, che utilizza per far spaventare i predatori o gli uccelli riproducendo richiami di altre specie per esempio i rapaci.
fiocer
Sirfide. Fortemente somigliante alle api e alle vespe. Il mimetismo serve per ingannare i predatori. Formidabile volatore non ha pungiglione. Il fiore (1 cm) è di Graptopetalum.
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico:  Empusa pennata (Thunberg, 1815) Descrizione della specie: Estremamente mimetica, il dorso dell’empusa pennata appare rugoso e macchiettato, con colori tendenti al bruno-marrone nei giovani, e al verde negli adulti. Con zampe mediane e posteriori lunghissime e sottili, possiede una coppia di zampe captatrici anteriori dotate di una doppia fila di piccolissimi aculei sugli avambracci e di un lungo dito “prensile”, con il quale trattiene le prede. Il suo nome deriva dalla caratteristica penna posizionata tra le due antenne, sulla testa di forma triangolare e molto mobile. Segni particolari: nonostante faccia parte dell’ordine delle Mantoidee, e condivida con le sue “colleghe” la fama di killer spietato, a differenza di molte altre mantidi, la femmina di Empusa pennata non ha l’abitudine di divorare il maschio dopo l’accoppiamento. Ha abitudini solitarie, e trascorre molto tempo immobile in attesa di avvistare una preda. Abilissima cacciatrice, preferisce nutrirsi di insetti volanti, non disdegnando, talvolta, piccoli grilli e cavallette. Le sue zampe raptatorie sembrano appositamente disegnate per la cattura al volo, di cui è una vera specialista. L’Empusa pennata riesce a sopravvivere per oltre una settimana senza cibarsi. Dopo l’accoppiamento, al termine del quale non ha l’abitudine di divorare il suo compagno, depone un’ooteca di notevoli dimensioni se rapportate alla sua misura: circa un terzo dell’insetto stesso. L’ooteca è costituita da una sostanza schiumosa all’ interno della quale l’animale depone le uova, e che modella prima che disseccandosi, si irrigidisca. Le ooteche si trovano solitamente su pietre di colore chiaro, o su piante robuste, prevalentemente in posizioni nascoste, o comunque di difficile accesso per i predatori. Distribuzione e habitat: Predilige ambienti secchi con vegetazione non molto alta e prevalentemente cespugliosa, con un altitudine massima di 800-1000 metri sul livello del mare. Specie a diffusione mediterranea. In Italia E. pennata è presente in tutte le regioni appenniniche nonché in Sicilia e in Sardegna. Predilige le aree aride e soleggiate con scarsa vegetazione.
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico:  Papilio machaon (Linneus, 1758) Dimensioni:  Lunghezza ala anteriore mm. 32-45 apertura alare: 70 - 100 mm Descrizione della specie: Il Macaone è una farfalla della famiglia delle Papilionidae, famiglia prevalentemente tropicale, di cui solo 9 specie presenti in Italia. Con i suoi circa 8 centimetri di apertura alare massima, non è difficile incontrarla e notarla soprattutto nelle campagne o in collina dall\'inizio della primavera (periodo in cui le crisalidi sfarfallano), fino ad autunno inoltrato. Elegante ed agile nel volo, il maschio è anche difensore del proprio territorio; se vi capitasse di vederne due che volteggiano vicini in audaci acrobazie, probabilmente uno sta cercando di cacciare l\'altro. Presenta il tipico comportamento da Butterfly Hilltopping, ovvero cerca di volare sopra il punto più alto del terreno in cui si trova (dominio). La parte superiore ha ali anteriori con una singolare e sgargiante livrea gialla e nera e ali posteriori con una coda di mediocre lunghezza e macchie arancioni di grandezza variabile. Inoltre, sono presenti una larga fascia nera soffusa di azzurro ed una macchia ocellata rossa posta all\'angolo interno. La parte inferiore ha ali anteriori con una sottile bordatura chiara al margine anteriore. Papilio in latino significa farfalla, mentre machaon è il nome conferito alla specie in onore di Macaone, celebre medico della mitologia, figlio di Esculapio, dio della medicina ed a sua volta fratello di Podalirio, anch’egli medico. Maschio: colore giallo con nervature e ampi disegni trasversali neri. Fascia postdiscale contenente una sfumatura gialla nelle anteriori e blu nelle posteriori. Grossa macchia arancio nell\'angolo anale delle posteriori. Bordo esterno delle posteriori dentato con una coda in corrispondenza della terza nervatura mediana. Femmina: simile al maschio ma generalmente più grande Rovescio: colore giallo con disegni simili al dritto, ma decisamente più chiari. Bruco: verde con anelli neri punteggiati di giallo, si nutre di Apiaceae, come ad esempio il finocchio e la carota. Se disturbato, estroflette da dietro la testa un paio di ghiandole a forma di corno (osmaterium), che emettono un odore repellente che tiene lontani i predatori. Le piante nutrici sono: Daucus carota, Foeniculum vulgare, Pastinaca sativa Ruta graveolens Distribuzione e habitat:  Europa, Asia temperata e Giappone, regioni artiche e sub-artiche del Canada e degli Stati Uniti, tutta Italia. specie termofila, si rinviene in zone umide, ambienti aperti e soleggiati dalla pianura alla media montagna. 0-3000 m. Periodo di attività:  da marzo a settembre con una o più generazioni annuali in accordo con la latitudine e l’altitudine.