Risultato della ricerca: porta
sassopiatto
Secondo una leggenda, in questo suggestivo rifugio viveva il poeta romano Gaio Valerio Catullo. Di fatto, la struttura è stata costruita solo dopo la sua morte e tuttavia fino a oggi ne porta il nome
AlessandroFabbriFotografo
Una Porta che si apre è una che si chiude....
DomenicoAlba
Una porta delle Mure Aureliane in zona San Giovanni (Roma) Lunga esposizione con filtro nd da 6 stop
brax
Scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris) "luci ed ombre" Foto realizzata con tecnica focus stacking Alcune curiosità A volte lo scoiattolo finge di scavare una buca e nascondere il cibo, lasciandola in realtà vuota. Lo fa per disorientare altri esemplari che potrebbero impossessarsi delle sue risorse… Gli incisivi dello scoiattolo crescono continuamente: a mantenerli di dimensioni normali è la continua attività di roditore, che porta a una vera “limatura”. Venezia- Mestre Oasi Lipu Gaggio Marcon (Italy) Gennaio 2024 Nikon Z8 Nikon 180-600 serie Z
sassopiatto
L’autunno porta con sé il ricordo di una stagione generosa, colori, sensazioni, profumi, raccolto, tutto parla della bellezza della terra, della meraviglia della natura.
leonardo_lb
Il sole squarcia il cielo con i suoi ultimi raggi di luce,ed io...mi affaccio sulla porta del mare...Tramonto a Cefalu\'.
Verdegiada
sotto il ponte la barca tipica dei canali di comacchio che porta in giro i turisti attraverso il paese e le sue particolri caratteristiche da ammirare, di lato i palazzi storici riflessi nel canale che sembrano impreziosire una composizione architettonica già carica di bellezza.
Claudio_Moretti
Lo scatto che ho eseguito è stato fatto in una piazzola presente lungo la strada che porta al paese, è stata realizzata affinchè i turisti si possono fermare ed immortalare questo splendido posto, quindi non ho dovuto faticare molto, meno male di tanto in tanto ci vuole, poi ci si è messo anche il tempo, cielo scuro, e uno squarcio di sole radente, bianco fortissimo, che ha fatto incendiare l\'Etrusco paese
RosannaFerrari
Il lago di Braies è situato nell’omonima valle, nella parte settentrionale del Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies. Il lago, che spesso viene chiamato anche la “perla dei laghi dolomitici”, deve la sua origine allo sbarramento per frana. Ed anche questo lago nasconde una leggenda: con una piccola barca, ogni anno, in una notte di luna piena, la regina e Ljanta fecero il giro del lago di Braies in barca, uscendo dalla porta di roccia che ha dato il nome ladino “Sass dla Porta” alla Croda del Becco (2.810 m s.l.m.). Una giornata in cui le nubi l'han un pò fatta da padrona, resta il ricordo di una piacevole passeggiata, dalla quale ho tratto diversi scorci interessanti, che proporro' a seguire.
mauriziot
... quella del lavoro quotidiano; qui un impianto "industriale", in altre parole una struttura devoluta allo schiacciamento di sassi per la produzione della relativa sabbia, lungo la strada che da Moron porta al Cayo Santa Maria, chiamata localmente il "frantoio"; un impianto che noi avremmo definito obsoleto già diversi anni fa ma qui pienamente funzionante. Cuba, gennaio 2015
elisamez
Si proprio cosi, apro la porta della baita e a chi trovo questo bellissimo esemplare, sembrava che aveva bisogno di un po\' di compagnia. Abbiamo trascorso 10minuti insieme guardandoci e controllandoci a vicenda, poi mi decisi a prendere la reflex e lei li impassibile e curiosa si è prestata come una modella......è stato un incontro bellissimo.
mauriziot
... l'ora non era quella ideale per avere il meglio delle cromie che le Dolomiti possono offrire e purtroppo non ricordo il punto in cui è stata scattata; dovrebbe essere lungo la strada che dalla Val Gardena porta all'Alta Badia. Se qualcuno può aiutare, è il benvenuto.
manlio.bottegoni
I laghetti di Portonovo sono due caratteristici laghetti salmastri che si trovano lungo la stradina che porta al molo, dietro alla torre. Circondati da un fitto canneto di giunchi e cannucce di palude tra i bianchi ciottoli di pietra del Conero, incastonati come due gioielli si estendono il Lago Profondo e il Lago del Calcagno (o Lago Grande nella foto). Leggende quasi magiche regnano sovrane in questo verde paradiso incontaminato. Antiche fonti testimoniano infatti che i laghetti si sono formati in tempi remoti quando l’acqua salata del mare, rimasta prigioniera per effetto di enormi macigni staccatisi dal monte Conero a causa di una gigantesca frana, si è mescolata nel tempo a bolle d’acqua dolce emergenti dal terreno. Secondo la leggenda questi laghi potrebbero essere collegati al mare tramite dei canali sotterranei che formerebbero dei vortici in grado di risucchiare chiunque vi nuoti vicino. Nessuno infatti ha il coraggio di tuffarsi nei laghetti, che rappresentano il regno incontrastato della fauna acquatica. Pare, comunque, che siano stati visti più volte, anche se non in tempi recenti, dei germani reali morti e con il piumaggio malmesso, galleggiare nel mare li vicino, proprio come se fossero stati, improvvisamente e senza scampo, risucchiati da potenti vortici d’acqua.
FaustoMeini
il titolo è riferito all'ora della sveglia...,che ha suonato mentre ero a Castelluccio!!! lo so è da matti,però, almeno per me, ne è valsa la pena... e anche se la salita che porta sopra il paese è abbastanza faticosa, la voglia di vivere l'alba in questo scenario unico, ha avuto il sopravvento.... Stranamente......,unico fotografo, immerso nel silenzio, interrotto soltanto dal "cri-cri" di migliaia di grilli e il canto di qualche uccelletto, garantisco, un'esperienza da portarsi dentro per sempre.