Risultato della ricerca: piacentino
54maci
Lungo il corso mediano del Torrente Perino, affluente del Fiume Trebbia, nel Piacentino, la presenza di roccia stratificate, in alcuni punti con giacitura quasi orizzontale, favorisce la formazione di spettacolari cascate, la più alta raggiunge i 17 metri.
54maci
l monte Pénice (Pënas nel dialetto locale), il cui nome deriva dal toponimo latino Saltus Boielis, con i suoi 1460 m d’altezza s.l.m. è una delle montagne più elevate dell\'Appennino ligure, al confine fra il territorio dell’Oltrepò Pavese della valle Staffora ed il Piacentino della val Trebbia e val Tidone. (Wikipedia)
AndreaBorsani
One of life's pleasures...make your choice: red or white wine??
Max010
II castello di San Pietro in Cerro è un complesso fortificato che si trova nell'omonimo comune, in provincia di Piacenza. Posto in pianura nella campagna della bassa val d'Arda in posizione equidistante dalle città di Piacenza e Cremona. Fa parte del circuito Associazione dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. La data di costruzione, il 1491, è testimoniata dalla epigrafe in pietra posta nel cortile, probabilmente edificato sui resti di uno più antico del XIII secolo testimoniato dalle tracce di un fossato e un rivellino; la località era un avamposto piacentino contro le scorrerie dei cremonesi. Fu costruito da Bartolomeo Barattieri, figlio di Francesco studioso del diritto e ambasciatore, che acquistò il feudo nel 1446 da Bianca Maria Visconti, vedova di Francesco Sforza. La famiglia Barattieri, che risiedeva a Piacenza, mantenne il possesso del castello, usato come residenza di campagna, per quasi cinquecento anni.
GLP
appennino piacentino.
ggii1966
Rimanenza del castello sorto su di un colle, documentato nel 1037. Torre medioevale che fu di proprietà della famiglia nobiliare Anguissola e costruita sulle rovine di una più antica torre malaspiniana (già presente intorno all’anno 1000). La torre è ubicata su una collinetta e domina la Val Dorba. Attualmente in stato di abbandono, come per altre torri presenti sul territorio piacentino. Accanto alla torre, la chiesa di San Michele costruita sulla cappella medioevale del piccolo borgo
niconit
L' appennino piacentino lascia un varco dove scorre al centro la Trebbia, attorno i monti custodiscono qualche casa qua e là, ma se alzi gli occhi al cielo scopri cose belle e vecchie a ricordarci come dai tempi lontani l' uomo si è adoperato x arrivare a tutti.
azzarus70
Dal monte Lesima - appennino pavese/piacentino.
Marco.Piacentino
Un fine settimana passato tra i piccoli borghi del piacentino. E una visita a uno dei innumerevoli ponte del diavolo sparsi per tutt'Italia. Forse uno dei più belli.
Max010
II castello di San Pietro in Cerro è un complesso fortificato che si trova nell'omonimo comune, in provincia di Piacenza. Posto in pianura nella campagna della bassa val d'Arda in posizione equidistante dalle città di Piacenza e Cremona. Fa parte del circuito Associazione dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. La data di costruzione, il 1491, è testimoniata dalla epigrafe in pietra posta nel cortile, probabilmente edificato sui resti di uno più antico del XIII secolo testimoniato dalle tracce di un fossato e un rivellino; la località era un avamposto piacentino contro le scorrerie dei cremonesi. Fu costruito da Bartolomeo Barattieri, figlio di Francesco studioso del diritto e ambasciatore, che acquistò il feudo nel 1446 da Bianca Maria Visconti, vedova di Francesco Sforza. La famiglia Barattieri, che risiedeva a Piacenza, mantenne il possesso del castello, usato come residenza di campagna, per quasi cinquecento anni.
niconit
Villaggio tra i monti del piacentino.
orillo luigi
Viva l'Amore. Le cicogne di Racconigi . Se la natura umana è quella di non stare confinati in casa, ma di muoversi liberamente, quella dei grandi uccelli è di poter migrare e percorrere a ogni stagione migliaia di chilometri nei cieli di mezzo mondo, dall’Equatore alle zone artiche. La «quarantena» di questi giorni è, dunque, poca cosa rispetto alla limitazione che due cicogne del Centro Lipu di Racconigi vivono da anni. Sono una coppia e alcuni giorni fa la femmina ha deposto cinque uova nel nido di rami intrecciati, che ha laboriosamente preparato nelle scorse settimane. «È un piccolo miracolo della natura quello a cui assistiamo ogni anno con questa coppia - spiega la veterinaria Gabriella Vaschetti, responsabile del Centro alle spalle del castello di Racconigi -. I due esemplari sono stati affidati alle nostre cure diversi anni fa. La femmina era stata raccolta, ferita gravemente ad un’ala, nei pressi dello Stretto di Messina. Qualcuno le aveva sparato. Il maschio, invece, aveva colpito un cavo della linea elettrica nel Piacentino. Tutte e due le cicogne non possono più volare». Grandi migratori, possenti eppure fragili, costretti a terra per sempre. Ma a Racconigi hanno trovato una nuova vita. Hanno un grande spazio verde a disposizione, che condividono, diversi mesi l’anno, con decine di altri esemplari di passaggio durante la migrazione. Le due cicogne menomate si sono innamorate, formano una coppia fissa e, da anni, depongono uova e allevano pulcini che poi diventano esemplari che attraversano i cieli dal Nord Africa alla Germania. «Il destino – continua la Vaschetti – vuole che i piccoli di cicogna imparino a volare da soli e migrino prima dei genitori. Così non è un problema se mamma e papà restano a terra. In questo periodo, quando ci lamentiamo delle limitazioni che l’emergenza sanitaria ci impone, la storia che ci racconta questa coppia è un esempio di come la natura sappia essere meravigliosa e la vita possa andare avanti anche di fronte a destini che paiono segnati». I piccoli nati negli anni passati sono già stati segnalati in Spagna e nel Nord Africa. «Dalle 5 uova deposte - spiega la veterinaria - nasceranno due o tre piccoli. Aiuteremo la coppia ad alimentarli, perché non possono volare lontano per procacciarsi il cibo. Ma il nostro aiuto finirà lì. Al resto penseranno tutto loro. La vita va avanti, nonostante tutto».
ekaterina.pedroni
Foto fatta al tramonto in un parco cittadino di Carpaneto Piacentino
GLP
Appennino piacentino in alta val Nure. percorsi nord sud e percorsi ovest - est che si incrociano verlo il paemense i primi verso la Liguria i secondi.
niconit
Appennino piacentino.
Dalailama
Val Nure,in territorio Piacentino,a pochi Km.dalla Val D\'Aveto.
mgnello
Giunti alla sommità dello Scalone dei Morti si attraversa il Portale dello Zodiaco (1128-30), opera romanica scolpita dal Maestro Nicolao, famoso architetto-scultore piacentino. È così denominato perché gli stipiti nella loro facciata rivolta verso lo scalone sono scolpiti a destra con i dodici segni zodiacali e a sinistra con le costellazioni australi e boreali. Storicamente più importante è, per chi sale, la faccia centrale dello stipite destro sul quale, ai bordi di una scena di caccia alla lepre, stanno due versi scritti in latino e che terminano con la firma dell’autore. Di notevole pregio i capitelli storici e simbolici: