Vedendo le luci di Lugano riflettere sullo specchio d'acqua mi è sembrato impossibile non immortalare il momento. Era come se il Lago volesse partecipare alla gioia presente nell'aria, come se volesse festeggiare con noi, allungando le luci della città , dei più disparati colori.
Non ho molto da dire a proposito di questa foto, se non che è una delle mie preferite. Non vedevo l'ora di vederla a formato intero non appena la scattai, e non ne sono rimasto deluso. Spero possiate gradire!
Vi era una finestra che permetteva alla luce di entrare. La luce riflessa sul pavimento era di uno splendore unico, con tutti quei colori dovuti alla composizione del vetro. Impossibile non divertirsi con qualche "selfie".
Questa foto mi fa pensare a come i pazienti ricoverati in questo ex-manicomio fossero sottoposti a una condizione di isolamento.
La finestra mostra la luce, ma tale luce è esterna alla struttura, all'interno sono le tenebre a fare da sovrano. E' così che la follia si impossessa delle menti umane.
Una foto con cui volevo esprimere ancora una volta la difficoltà di uscire da certe condizioni di "malattia". Le soluzioni si presentano, ma sembrano irraggiungibili e indefinite, infinite. Così spiego la serie di porte, nell'angolo, una dopo l'altra.