Risultato della ricerca: medioevo
manlio.bottegoni
Gioiello del Parco regionale del Monte Cònero, Portonovo si distende in un contesto naturale ancora intatto, dove la macchia mediterranea arriva a toccare l\'acqua cristallina del mare. L\'arenile formato da una frana staccatasi da Pian Grande in epoca remota, risplende dei bianchi ciottoli di pietra del Cònero, levigati continuamente dalle onde. Il territorio di Portonovo, è parte integrante del Cònero, un monte abitato fin dalla preistoria e ne ha seguito le sorti: piceno, dorico, romano, bizantino, pontificio, francese, e infine, italiano. Nel medioevo questa zona era contraddistinta da tracce di vita monastica , con eremiti alla ricerca di silenzio e solitudine. La sua spiaggia fu punto d\'approdo e predaggio di navi turche. Di ciò si incontrano significative testimonianze storiche quali la torre di guardia eretta nel \'700 a difesa dai pirati e il Fortino Napoleonico baluardo militare ora adibito ad albergo.
dominique.lucas
La chiesa di San Matteo si affaccia sull'omonima piazza, che nel Medioevo era il centro dell’insediamento della famiglia Doria, e rappresenta forse l'angolo meglio conservato della Genova medioevale. La chiesa è formalmente ancora oggi abbazia dei Doria.
brizio61
Le torri costiere della Sardegna, sono un complesso di strutture fortificate che dall’alto medioevo sino alla metà del diciannovesimo secolo, hanno costituito il sistema difensivo, di avvistamento e di comunicazione della fascia costiera dell\'isola.
GIUSEPPE.MAZZINI
La Catalogna è una comunità autonoma spagnola situata all'estremità nord-orientale della penisola iberica, tra i Pirenei e il Mediterraneo. Costituisce, inoltre, il più esteso e popolato dei territori catalanofoni noti, anche in virtù di connotazioni politiche, come paesi catalani. La sua posizione geografica ha favorito, fin dai tempi medievali, una relazione stretta e intensa con gli altri paesi mediterranei e allo stesso tempo con l'Europa continentale. L'origine della parola "Catalogna" è ancora incerta e aperta a diverse interpretazioni: Una teoria afferma che essa significhi "terra di castelli", in riferimento ai numerosi castelli eretti nell'Alto Medioevo. In particolare, la parola "catalano" si sarebbe sviluppata da castlà (castellano, il governatore di un castello). Secondo questa teoria, i termini "catalano" e "castigliano" sarebbero fondamentalmente omologhi. . All'incirca il 28,7% del suolo della Catalogna è dedicato alle coltivazioni; il 15,7% sono prati e pascoli, l'1% è occupato da fiumi, il 43,4% da boschi, il 6,7% da aree urbane o urbanizzabili, e il 4,6% da altre attività non specificate nelle statistiche ufficiali.
IvoMarkes
Borghetto sul Mincio. La storia di Borghetto è quella di un punto di passaggio importante e di una zona di confine contesa da opposti eserciti. Il guado del Mincio era il più comodo e sicuro a sud del lago di Garda, e il fiume una barriera naturale, nei secoli, tra le terre del mantovano e quelle del veronese, in una zona di frontiera presa di mira da signorie ed eserciti che qui avevano i loro appetiti: i Gonzaga, gli Scaligeri, i Visconti, la Serenissima di Venezia, l´Austria, la Francia. Hanno plasmato questi luoghi anche le battaglie napoleoniche e, soprattutto, quelle risorgimentali: eppure, il verde serpente del Mincio che qui si snoda per le campagne, rivela un´Arcadia insospettabile, suscita rêveries senza fine. Il paesaggio è immobile, perenne, senza tempo e ci riporta al nostro bisogno di sorgenti, alle nostre fonti, come in ogni mito fluviale in cui acqua e sogni si confondono. Passeggiare a Borghetto di sera per vedere un tramonto sul Mincio, o quando la nebbia confonde i contorni delle case facendo affiorare solo i merli ghibellini, è come naufragare in un medioevo immaginario. Borghetto è solo questo pugno di case, un antico villaggio di mulini in completa simbiosi con il suo fiume. Un idillio fluviale, con i tre antichi mulini che sembrano nascere dall´acqua. Il Ponte Visconteo, straordinaria diga fortificata, costruita nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, è stato definito un "check-point d´antico regime". Lungo 650 m. e largo 25, ultimato nel 1395, era raccordato al sovrastante Castello Scaligero da due alte cortine merlate e integrato in un complesso fortificato che si estendeva per circa 16 km. Il Castello dalla sommità della collina continua a dominare con le sue torri la valle del Mincio. Della sua parte più antica resta la torre Tonda, singolare costruzione risalente al XII sec., mentre il resto del complesso è databile al XIV sec. Era dotato tre ponti levatoi di cui solo uno si è conservato. Infine, dentro il borgo, la Chiesa di S. Marco Evangelista è la ricostruzione in stile neoclassico (1759) dell´antica pieve romanica dedicata a Santa Maria (sec. XI), di cui restano due pregevoli affreschi quattrocenteschi.
antoniopedroni
un tramonto indimenticabile a Torrechiara, Parma.
en.giuliani
Il "Mascherone" è una grossa pietra circolare (circa 1,80 m di diametro) che rappresenta una testa di fauno urlante: è la famosa "Bocca della Verità". Probabilmente un chiusino, a forma di maschera, di una cloaca risalente al IV secolo a.C. Durante il Medioevo era consuetudine condurre l'indagato dinanzi al mascherone (allora affisso alle mura esterne della chiesa di S.Maria in Cosmedin) e fargli introdurre la mano nella "bocca della verità": se innocente, ritirava la mano indenne, ma, se colpevole, il mascherone avrebbe chiuso la bocca, troncando di netto la mano (alcuni maligni insinuavano che i giudici, qualora fossero stati convinti della colpevolezza del malcapitato, aiutassero il mascherone a compiere il suo dovere, ponendovi dietro un carnefice con una spada affilatissima). La tradizione sopravvive ancora ai giorni nostri, dimostrandosi un utile espediente per verificare la fedeltà di sposi e amanti! Oggi il chiusino è posizionato sotto il portico della chiesa di S.Maria in Cosmedin.
DanieleBoffelli
Girando per le vie di Oxford mi sono imbattuto in questo fantastico passaggio. Per dieci minuti, sotto la pioggia battente, ho atteso il passaggio di qualche soggetto interessante. Questo ciclista con la giacca svolazzante mi è sembrato subito perfetto per uno scatto che ricordasse le atmosfere di Harry Potter, a cui Oxford, precisamente l'Università, è legata per aver dato ispirazione alla sala da pranzo dei film.
en.giuliani
Come noto, è una grossa pietra circolare (circa 1,80 m di diametro) in marmo pavonazzetto che rappresenta una testa di fauno urlante: è la famosa "Bocca della Verità". Probabilmente, un chiusino, a forma di maschera, di una cloaca risalente al IV secolo a.C. Durante il Medioevo era consuetudine condurre l'indagato dinanzi al mascherone (allora affisso alle mura esterne della chiesa di S. Maria in Cosmedin) e fargli introdurre la mano nella "bocca della verità": se innocente, ritirava la mano indenne, ma, se colpevole, il mascherone avrebbe chiuso la bocca, troncando di netto la mano (alcuni maligni insinuavano che i giudici, qualora fossero stati convinti della colpevolezza del malcapitato, aiutassero il mascherone a compiere il suo dovere, ponendovi dietro un carnefice con una spada affilatissima). La tradizione sopravvive ancora ai giorni nostri, dimostrandosi un utile espediente per verificare la fedeltà di sposi e amanti! Oggi il chiusino è posizionato sotto il portico della chiesa di S. Maria in Cosmedin.
en.giuliani
La petunia, come del resto spesso accade per piante che incontrano differenti culture, non ha assunto in ogni tempo e in ogni luogo lo stesso significato: alla corte inglese della regina Vittoria, le petunie rappresentavano le esplosioni di collera incontenibile e il rancore serbato successivamente. Un diverso sentimento, dunque, si legava alle stesse caratteristiche che fanno oggi della petunia uno dei simboli d'amore per eccellenza. Il legame con la collera era rafforzato dalla caratteristica della petunia di mantenere la propria fioritura per lungo tempo, anche in caso di condizioni climatiche poco favorevoli. Dal punto di vista religioso, invece, la petunia si lega alle lodi alla Madonna fin dal Medioevo, quando veniva coltivata nei giardini di Maria, dove trovavano spazio solo le piante dedicate alla figura sacra.
maurapre
Una delle chiese matrici cristiane della Lomellina del V sec., venne riutilizzata da Carlo Magno come sepolcro dei caduti della battaglia fra gli eserciti dei Longobardi e dei Franchi, avvenuta il 12 ottobre 773.Nel medioevo per i pellegrini provenienti dalla Britannia e dalla Francia e diretti a Roma, S. Albino rappresentava una obbligata tappa spirituale. Questa Abbazia si trova alla periferia di Mortara
IvoMarkes
La storia di Borghetto è quella di un punto di passaggio importante e di una zona di confine contesa da opposti eserciti. Il guado del Mincio era il più comodo e sicuro a sud del lago di Garda, e il fiume una barriera naturale, nei secoli, tra le terre del mantovano e quelle del veronese, in una zona di frontiera presa di mira da signorie ed eserciti che qui avevano i loro appetiti: i Gonzaga, gli Scaligeri, i Visconti, la Serenissima di Venezia, l´Austria, la Francia. Hanno plasmato questi luoghi anche le battaglie napoleoniche e, soprattutto, quelle risorgimentali: eppure, il verde serpente del Mincio che qui si snoda per le campagne, rivela un´Arcadia insospettabile, suscita rêveries senza fine. Il paesaggio è immobile, perenne, senza tempo e ci riporta al nostro bisogno di sorgenti, alle nostre fonti, come in ogni mito fluviale in cui acqua e sogni si confondono. Passeggiare a Borghetto di sera per vedere un tramonto sul Mincio, o quando la nebbia confonde i contorni delle case facendo affiorare solo i merli ghibellini, è come naufragare in un medioevo immaginario. Borghetto è solo questo pugno di case, un antico villaggio di mulini in completa simbiosi con il suo fiume. Un idillio fluviale, con i tre antichi mulini che sembrano nascere dall´acqua.
DomenicoAlba
Edificata sui resti dei Fori quasi a simboleggiare la continuità con l'antica storia di Roma, nel medioevo la Loggia fu casa di ordini monastici cavallereschi analoghi ai famosi Templari (f/11 20" ISO 100)
vito.s
La cattedrale di Saint Andrews, centro della Chiesa Cattolica in Scozia durante il Medioevo, è oggi un edificio in rovina i cui resti in pietra contribuiscono a creare uno scenario particolarmente suggestivo
Rob75
Il duomo dei Santi Mariano e Giacomo è il principale luogo di culto cattolico di Gubbio, in Umbria. L'interno si presenta nella caratteristica struttura eugubina, ad un'unica navata ritmata da una sequenza trasversale di dieci imponenti archi ogivali, soffitto a capriate, e coro rettangolare con abside . I recenti lavori di restauro hanno portato alla scoperta di un sepolcro di stile gotico, di due statue di pietra raffiguranti dei santi e soprattutto dell'altare originario, costituito da un sarcofago d'epoca romana abbellito nel medioevo da colonnine di marmo rosa: in questo sarcofago sono le reliquie dei santi titolari della cattedrale. Sopra l'altare è un importante Crocifisso in legno del XIII secolo.
dylan72
Scalinata in pietra lavica che conduce ad un lavatoio dove nel medioevo convogliava l'acqua del fiume Cefalino.