Risultato della ricerca: lucciole
omen74
Occhi verdi e profondi come il mare in tempesta o come il ciel che piega all\'infinito in direzion di mondi che sono quel che resta dei sogni che al risveglio hai custodito. Chi non intimorito in fondo ad essi guarda ritrovasi accecato dallo spirito alato, che come tutto ciò che ti riguarda meravigliosamente risplende d\'una luce dolce e ardente. Occhi verdi smeraldo come un puro brillante dai riflessi di giada orïentale e che risplende caldo del fascino tremante di un baglior d\'aurora boreale. Disegno inusuale che solo fa intuire, di iridi incantate limpide e screziate, quel che di loro mai potrebber dire la tela d\'un pittore o il miglior estro del miglior scrittore. Occhi verdi e sfuggenti come lucciole tristi, da oscuri stagni, in fuga, verso i cieli. I sogni tuoi, latenti, son gli sguardi mai visti che alle spalle loro cari celi; A tempo che li sveli chiari, eterei, nel lor luogo, divengon melodia che mentre fugge via fa libero chi l\'ode dal suo giogo intimo e profondo: A quella il \"la\" ch\'intona lui col mondo. - Lord Gas-
FaustoMeini
Una di queste sere attraversando una zona buia nei dintorni di casa mia, ho notato lo scintillio di centinaia di Lucciole, il pensiero è andato subito ad ormai tanti anni fa...., quando in questo periodo, mi mettevo a correre per i campi per catturare due o tre malcapitate Lucciole, per poi metterle sotto un bicchiere...con la speranza d ritrovarci al mio risveglio alcune lire,questo accadeva sempre e per fortuna, grazie a mia mamma, non trovavo più neanche le lucciole,che prontamente liberava, mentre dormivo...., ma per me rimaneva quella magia inspiegabile.... Ecco perché, ho pensato di ricreare una scena che mi riportasse in quel periodo... Ringrazio Alessandro,figlio di un mio carissimo amico che ha interpretato la mia parte (tranquilli il treno non passa mai) ;)
en.giuliani
Il Vesuvio con le luci dei paesi, borghi e agglomerati urbani che lo circondano. La ripresa e stata effettuata dalla piazzola nei pressi del valico di Chiunzi. 25 aprile 2014
AntonioLimardi
Poesia di Sully Prudhomme Il cigno Sullo specchio d'un lago d'acque calme, taglia silente l'onda il cigno, e avanza con le sue larghe palme. Bianca e lieve è la pelurie al fianco, come neve al sole che la scioglie nell'aprile. Con l'ala ferma e opaca; al vento trepida, naviga e va come un veliero antico: erge il bel collo candido, l'affonda voluttuoso in acqua, lo protende disteso a fior dell'onde, o il nero becco nel bianco petto immacolato immerge. A volte si rifugia in mezzo ai pini nella calma e nell'ombra, e con le palme, premendo l'erba ch'alta il passo ingombra, languido avanza nella grotta ombratile o alla querula fonte che lamenta un morto amore. Qualche stanco salice con le foglie gli sfiora il niveo fianco. A volte lascia il bosco e va sull'erba in pieno azzurro, alto e superbo il capo, cercando un luogo aperto dove a lungo pavoneggiarsi, e più risplenda il sole. Poi, quando a sera il lago appena scorgesi, ed ogni aspetto par vago fantasma ed arde all'orizzonte un rosso solco; quando né giunco né gladiolo trema e già la rana canta e il cielo imbruna e al chiar di luna splendono le lucciole, il cigno, a fior dell'acqua ove rispecchia la sera immensa l'ombra sua di viola, come un bel vaso argenteo fra i riflessi di lattee gemme, e sotto l'ala il capo, chiuso in due firmamenti, si addormenta.
elly.80
Ritornare un po' bambini ammirando il loro scintillio intermittente. La foto non gli rende giustizia, ma spero di fare rivivere qualche bel ricordo. Un caro saluto Elisa
AlbertoGhizziPanizza
Ci sono momenti davvero indescrivibili. Il Castello di Torrechiara l'ho fotografato tantissime volte, ma in situazioni come queste si può parlare solo di magia ed emozione. Mai viste tante lucciole come quest'anno! Immagine realizzata con Nikon Z6II e lo strepitoso Nikkor 20mm 1.8 S
Max010
La Leggenda di Padernello. Una misteriosa leggenda: un fantasma aleggia per le stanze del Castello di Padernello… È la storia della Dama Bianca. Una figura eterea che ogni dieci anni, il 20 luglio, torna nel suo maniero con un segreto scritto su un libro d'oro alla ricerca di chi la possa ascoltare. La piccola nacque a Brescia in un Castello, ormai scomparso, sito in via Palazzo Vecchio. Biancamaria era una ragazzina malinconica, pallida e cagionevole di salute sia nel corpo che nello spirito. Era innamorata della natura e del silenzio e mal sopportava un mondo fatto di violenze, soprusi e angherie, un mondo di uomini d'arme come suo padre. Fu così che si trasferì nell'autunno del 1479 dalla città alla residenza di campagna della famiglia, nel borgo di Padernello. Qui trovò vigne, rogge, campagna e boschi. Il 20 luglio del 1480 Biancamaria era a cavalcioni sui merli del maniero. Era sera e vide una piccola magia luminosa, poi un'altra e un'altra ancora; la ragazzina, piena di gioia credette di potersi librare in aria e unirsi a quelle magiche luci. Così, all'apice della gioia la piccola Biancamaria immolò la sua vita per le piccole lucciole cadendo nel fossato. Aveva tredici anni.
Albertocali
Castello di Torrechiara (PR) ho cercato di cogliere l'occasione per realizzare uno scatto (anzi, un multiscatto) che avevo pensato da tempo in questo luogo magnifico. Assicuro che la solitudine nel bosco con i rumori degli animali selvatici e la presenza di una miriade di lucciole è una esperienza unica! La luce della scena era della luna alle mie spalle. Unione di 100 scatti
AlbertoGhizziPanizza
2 serie di focus stacking: il primo è una serie di 5 immagini a f/8; 15s; ISO4000 per la zona della lucciola in primo piano; il secondo è una serie di 40 immagini a f/11; 30s e ISO3200 per la zona dietro alla lucciola. 1 bracketing finale di 5 scatti per il recupero delle alte luci sul Castello di Torrechiara.
dattaro.mattia
Panoramica di 8 scatti verticali.
DanielaAgazzi
Airuno prima dell'alba con le lucciole nel mezzo...
antsia
Uno sciame di lucciole illumino il mio startrails!