Risultato della ricerca: imperiale
mauriziot
... di Istanbul, nella notte0: la Moschea Yeni Cami o Moschea della Valide Sultan, una moschea imperiale ottomana situata nel distretto di Fatih e nel quartiere di Eminönü, quasi sulla sponda meridionale del Corno d\'oro e di fronte al Ponte di Galata. È uno degli edifici più visitati di Istanbul. Istanbul, maggio 2014
GIUSEPPE.MAZZINI
Il tempio di Debod è un tempio dell'antico Egitto localizzato attualmente a Madrid in Spagna. Si trova ad ovest della plaza de España, a fianco del Paseo del Pintor Rosales (Parque del Oeste), su un colle dove si trovava il Cuartel de la Montaña, teatro di un sanguinoso episodio della Guerra civile spagnola. In seguito al trasporto verso la Spagna, fu ricostruito in modo da rispettare approssimativamente l'orientamento originario, da est a ovest. Il tempio di Debod fu un regalo dell'Egitto alla Spagna (1968), come ricompensa per l'aiuto spagnolo, in risposta all'appello internazionale dell'Unesco per salvare i templi della Nubia, principalmente quello di Abu Simbel, in pericolo per la costruzione della diga di Assuan. L'Egitto donò quattro templi salvati a quattro diverse nazioni che avevano collaborato al salvataggio: Dendur agli Stati Uniti d'America (si trova attualmente al Metropolitan Museum of Art di New York), Ellesija all'Italia, Taffa ai Paesi Bassi e Debod alla Spagna. Il tempio risale al II secolo a.C.. Il suo nucleo più antico fu eretto sotto il faraone Tolomeo IV Filopatore e decorato successivamente sotto il re nubiano Adijalamani di Meroe all'incirca fra il 200 e il 180 a. C., dedicato ad Amon di Debod ("Amani", in lingua kushita) e Iside. Possiede importanti aggiunte di epoca tolemaica e romano-imperiale (dal I secolo a.C. al I secolo d.C.).
stefano_fiori
La Spiaggia delle Grotte di Nerone è situata nel comune di Anzio, all\'interno di una rinomata area archeologica che accoglie la Villa imperiale di Nerone a picco sul mare ed il porto di Anzio, fatto costruire da Nerone stesso, di cui l\'area dei magazzini portuali è nota col nome di Grotte di Nerone. Si tratta di una bella spiaggia di soffice sabbia dorata, caratterizzata da un litorale orlato da scogliere verticali e dal fascino unico grazie alla presenza dei resti archeologici, ancora ben visibili. Molti ruderi sono stati sommersi dall\'acqua ed ospitano oggi una ricca fauna marina. Il mare è molto bello, azzurro, cristallino e trasparente, con fondali digradanti, sabbiosi e ricchi di pesci, ideale per fare il bagno e per gli amanti di immersioni. Raggiungere la spiaggia è semplice seguendo le indicazioni dal faro di Anzio.
CIMBRI
Dedicata a Giuseppe , vero maestro del \"Bianco e Nero\".. Questa vecchio scatto del 1920 circa e\' posto all\'ingresso dell\'ex cimitero militare Austroungarico in contrada Vanzi-Molini di Laghi (VI) dove furono sepolte le salme di 48 soldati dell\'armata Imperiale che con la \"strafen-expedition\" del 1916 arrivarono fino alle porte della Pianura vicentina... L\'immagine ritrae tre sorelle del luogo ed e\' tratta dall\'archivio Fotografico Paolo Marzari , Schio.
gisor
Realizzata dai romani in epoca imperiale per collegare l'area flegrea alla piccola baia della Gaiola a Posillipo; fu dimenticata ed abbandonata. Scoperta in età borbonica, Ferdinando II la fece restaurare ed attualmente dalla discesa di Coroglio, dove è ubicata, ci permette di raggiungere l'area archeologica della villa Dotium del Pausilipon.
Toto_57
Pecetto di Valenza (Apsèj in piemontese) è un comune di 1.273 abitanti della provincia di Alessandria. Di origini romane era noto come \"Pecetum Valentinum\" in quanto localizzato in prossimità dell\'attuale Valenza, allora importante presidio a guardia degli attraversamenti sul Po. Era costruito attorno ad una grande villa, la tipica struttura economica patrizia del tardo periodo repubblicano e del primo impero romano, una combinazione di resistenza di campagna, fattoria e fabbrica. Fu probabilmente evangelizzato dal vescovo di Pavia San Siro e dopo la dominazione Longobarda entrò a fare parte della marca Aleramica attorno all\'anno Mille, per poi essere feudo del vescovo di Vercelli e dei signori di Occimiano nel XI e XII secolo. La posizione dominante su una diramazione della romana via Iulia che conduceva all\'attuale Asti, i cui resti sono stati ritrovati nella sottostante Pellizzari in prossimità della moderna provinciale, ne faceva un luogo di rilevante importanza economica e militare. Sulla sommità della rupe tufacea che domina la parte nord del paese fu infatti costruito un castello, menzionato in una bolla imperiale del XIII secolo che elenca i benefici accordati ai Marchesi del Monferrato. Di esso non rimangono che le fondamenta di una torre ed il nome \"La Rocca\" che designa il luogo, posto immediatamente alle spalle del moderno edificio comunale: Pecetto fu infatti lungamente contesa tra i Visconti ed i Monferrato ed una volta annessa al Ducato di Milano fu poi coinvolta nella guerra tra Francesi e Spagnoli per il dominio in Italia, nel corso della quale il castello finì distrutto nel 1557. Passata ai Savoia non si menzionano fatti particolari in età napoleonica, risorgimentale e moderna, salvo l\'impiego come posto di osservazione delle mosse dell\'esercito austriaco da parte di Vittorio Emanuele II durante la Seconda Guerra di Indipendenza, a riprova della sua importanza militare. L\'economia del paese si basa sulle attività agricole ed artigianali legate alla lavorazione dei gioielli, in virtù della vicinanza a Valenza, cui ha sottratto un certo numero di abitanti attirati dalla panoramicità del luogo. La collocazione su una lunga e verdeggiante prominenza collinare orientata da sud a nord ne fa inoltre meta ideale di escursioni cicloturistiche, con salite impegnative da Alessandria attraverso Valle San Bartolomeo e da Valenza attraverso Pellizzari o lungo strada Citerna. tratto da wikipedia.
IvoMarkes
Sabbioneta : Deriva da “sabbia”, cioè dai depositi alluvionali dei fiumi Po e Oglio. Vespasiano Gonzaga Colonna sulla sabbia asciutta, frutto della bonifica benedettina dell’X I secolo, fece crescere la sua città nuova.Oggi Sabbioneta conserva pressoché intatta la struttura urbanistica, abbracciata da mura stellate e raffinati edifici rinascimentali ed ha tra i maggiori punti di interesse le porte di accesso Imperiale e della Vittoria, la Galleria degli Antichi in piazza d’Armi, il Teatro Olimpico progettato da Vincenzo Scamozzi e decorato con affreschi di Paolo Veronese, la chiesa di Santa Maria Assunta, il Palazzo Ducale e il Palazzo Giardino.
IvoMarkes
L’Arcibasilica del SS.mo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista, comunemente detta San Giovanni in Laterano, sorge nelle vicinanze del monte Celio. E’ la mater et caput di tutte le chiese di Roma e del mondo. In questa zona, sorgeva anticamente una dimora di proprietà della nobile famiglia dei Laterani. La loro casa sorgeva nei pressi della Basilica, probabilmente verso l’attuale Via Amba Aradam, e i terreni coprivano tutta la zona che comprende anche l’attuale area basilicale. Secondo gli “Annali” di Tacito nel 65 queste case e terreni furono confiscati dall’Imperatore Nerone, poiché Plauzio Laterano, console designato per l’anno 65, cospirò contro l’imperatore stesso nella congiura detta dei “Pisoni”. Fallita la congiura, Plauzio fu condannato a morte ed espropriato dei suoi beni, che passarono all’Erario Imperiale. E’ del 1650 il totale riassetto della Basilica ad opera di Francesco Borromini che ricostruisce la navata centrale e quelle laterali. Tale intervento fu voluto da Papa Innocenzo X e terminato nel 1660 sotto il papato di Alessandro VII, che fece restaurare anche il mosaico dell’abside e trasferire, dalla Chiesa di Sant’Adriano al Foro Romano, i battenti di bronzo dell’antica Curia romana che oggi costituiscono il grande portone centrale della Basilica. Nel XVIII sec, proseguendo l’opera che privilegiava la compiutezza dell’immagine esterna, venne finalmente completata la facciata della Basilica con il nuovo prospetto di Alessandro Galilei (autore anche della Cappella Corsini all’interno della Basilica), ultimato qualche anno prima del Giubileo del 1750. nell’interno della Basilica vengono messe nei nicchioni Borrominiani le statue dei 12 Apostoli.
ambro2000
ESSENDO IN RESTAURO HO POTUTO RIPRENDERE IN UNA GIORNATA NON PROPRIO FELICE SOLO IL RETRO DELLA VILLA . RIPRESA A MANO LIBERA AIMè CON UN CINQUANTINO OFFERTA IN UNA VERSIONE UN Pò\' PARTICOLARE.... LA STORIA- Maria Teresa d\'Austria decise la costruzione della Villa Arciducale quando stabilì di assegnare al figlio Ferdinando d\'Asburgo-Este la carica di Governatore Generale della Lombardia austriaca. La scelta di Monza fu dovuta alla salubrità dell\'aria e all\'amenità del paese, ma esprimeva anche un forte simbolo di legame tra Vienna e Milano, trovandosi il luogo sulla strada per la capitale imperiale.
Alekos76
Parco di Villa Imperiale
dylan72
Il palazzo di Schönbrunn, famosa reggia imperiale di Vienna, è stata la sede della casa imperiale d'Asburgo dal 1730 al 1918. Una volta si trovava in campagna, ma ormai è stato inglobato dalla città. È ubicato a Hietzing, nella periferia ovest di Vienna.
Massimo_2015
Un volto distinto con una dignità imperiale.....