Risultato della ricerca: figlio
BATTAGLIA59LUCIANO
Questa foto di due anni fa mi ha ricordato, quando bambino, osservavo estasiato, attraverso i vetri della finestra, la neve scendere copiosa e di mio padre, seduto dinnanzi al focolare, che mi diceva dei suoi inverni più rigidi e nevosi...mi ha ricordato di quel fantastico calore domestico che emanava lo stare chiusi in casa, seduti davanti al focolare, mentre fuori imperversava una bufera di neve negli anni 60...quei meravigliosi inverni e quel puro-sano calore domestico, purtroppo non ci sono più...come del resto non c\'è più mio padre da tantissimi anni oramai...dedicata a lui, il giusto padre che ogni figlio vorrebbe avere...riposa in pace, Romano Battaglia, tuo figlio...Luciano
FaustoMeini
Facendo un salto indietro di qualche mese e lasciando momentaneamente la stupenda Val d\'Orcia,viste le temperature di questi giorni e ripensando ad un\'estate, non troppo idilliaca, il mio pensiero sognante, va al viaggio nella Mitologica Creta,terra del Minotauro e del Re Minosse,nonchè figlio di Zeus e di Europa... Una terra, piena di colori e profumi...tutta da scoprire
fabiofoni
Scatto eseguito da mio figlio Giacomo nei dintorni di Mosca
dolcecrudelia
Giulio figlio di Cesare vi augura buona notte a tutti
mauriziot
... a pesca, poco prima dell'alba; Cuba, gennaio 2015
FabrizioSgrignuoli
Questa mattina fa molto freddo ma a Gabriele non importa, vuole andare con il suo Papà a fare fotografie seguendo ogni sua MOSSA! Fabrizio,il suo Papà,ne ha il cuore pieno di gioia,ha persino creato per lui un album sul suo computer con le foto più belle. E\' consapevole che non sarà così per sempre. Gabriele Crescerà. Forse un giorno quando sarà grande farà lo stesso con suo figlio pensando a quanto era bello uscire con il suo Papà a fare Fotografie.
leonardo_lb
...offesa da un folle gesto vandalico e segregata dietro una vetrata,cosi' ho potuto riammirarla dopo tempo...Ho atteso per questo scatto,tra la calca dei turisti,ed alla ricerca di un angolo dove la luce incidente sulla vetrata non arrecasse disturbo all'immagine...Leggero viraggio sepia red color,che mi e' sembrato rendere al meglio l'espressione addolorata della Madre con il Figlio deposto tra le sue braccia...Spero solo che la mia modesta ars fotografica...non abbia sminuito il capolavoro del grande Michelangelo. Per una migliore visione...cliccare sulla foto.
nikiseicarri
La Casina Vanvitelliana è un suggestivo casino di caccia ubicato su un\'isoletta del Lago Fusaro, nel comune di Bacoli. A partire dal 1752 l\'area del Fusaro, all\'epoca scarsamente abitata, divenne la riserva di caccia e pesca dei Borbone, che affidarono a Luigi Vanvitelli le prime opere per la trasformazione del luogo. Salito al trono Ferdinando IV gli interventi furono completati da Carlo Vanvitelli, figlio di Luigi, che nel 1782 realizzò il Casino Reale di Caccia sul lago, a breve distanza dalla riva. Dal punto di vista architettonico, la Casina si inserisce tra le più raffinate produzioni settecentesche, con alcuni rimandi alla conformazione della Palazzina di caccia di Stupinigi, progettata alcuni anni prima da Filippo Juvarra facendo ricorso a volumi plastici e ampie vetrate. L\'edificio voluto dai Borbone presenta infatti una pianta assai articolata, composta da tre corpi ottagonali che si intersecano l\'uno alla sommità dell\'altro, restringendosi in una sorta di pagoda, con grandi finestre disposte su due livelli; un lungo pontile in legno collega inoltre la Casina alla sponda del lago, anche se il ponte è stato creato recentemente per rendere agevole la visita.
JohnnyDep
I laghetti di Marinello si trovano ai piedi del promontorio di Tindari, dove sorge il Santuario della Madonna Nera. E’ una vasta area di sabbia con dei laghetti d’acqua salmastra, che si modificano in continuazione per effetto delle maree che aggiungono o spostano la sabbia (foto 1). Ad un fenomeno così singolare è inevitabilmente legata una leggenda, quella della Madonna Nera del Tindari (foto 2), che dall’alto domina la zona. "Si narra che una siciliana con il suo bambino venne ad adorare la Madonna nera del Tindari, trovata casualmente da pescatori del posto. Alla vista della Madonna nera rimase alquanto delusa, sebbene la statua della Madonna di Tindari sia ornata dalla frase: nigra sum sed formosa, «sono nera ma bella». Spontaneamente la contadina esclamò: Hàju vinutu di luntana via ppi vidiri a una cchiù brutta di mia! Pronunciare quelle parole e girarsi attorno senza più vedere suo figlio fu tutt'uno. Disperata si accorse che il bambino si dibatteva tra le onde del mare dinnanzi. Stravolta corse verso le onde per afferrarlo. E più correva e più le onde si ritiravano lasciando la spiaggia, finchè la povera donna potè afferrare il figlio e tornare facilmente sulla terraferma. A prova del miracolo compiuto, nella leggenda, dalla Madonna Nera si possono vedere proprio i laghetti di Marinello."
FaustoMeini
Una di queste sere attraversando una zona buia nei dintorni di casa mia, ho notato lo scintillio di centinaia di Lucciole, il pensiero è andato subito ad ormai tanti anni fa...., quando in questo periodo, mi mettevo a correre per i campi per catturare due o tre malcapitate Lucciole, per poi metterle sotto un bicchiere...con la speranza d ritrovarci al mio risveglio alcune lire,questo accadeva sempre e per fortuna, grazie a mia mamma, non trovavo più neanche le lucciole,che prontamente liberava, mentre dormivo...., ma per me rimaneva quella magia inspiegabile.... Ecco perché, ho pensato di ricreare una scena che mi riportasse in quel periodo... Ringrazio Alessandro,figlio di un mio carissimo amico che ha interpretato la mia parte (tranquilli il treno non passa mai) ;)
Vakinze
Figlio chi t’insegnerà le stelle se da questa nave non potrai vederle? Chi t’indicherà le luci dalla riva? Figlio, quante volte non si arriva! Chi t’insegnerà a guardare il cielo fino a rimanere senza respiro? A guardare un quadro per ore e ore fino a avere i brividi dentro il cuore? Che al di là del torto e la ragione contano soltanto le persone? Che non basta premere un bottone per un’emozione? Roberto Vecchioni, Figlio
ROJCH GIAN FRANCO
Qualunque cosa tu voglia fare e sognare, vai fiducioso nella direzione dei tuoi sogni..
antonio.raciti
All’ombra di un castagno, ebro di fresco e di odore di muschio Lucio Dalla confidò che stava tracciando una canzone dal titolo “Siciliano” che cominciava proprio così. Era sul vialetto della sua casa a Milo, Lucio disse che la nuova canzone avrebbe visto la luce nel nascente disco con la prossima estate. La lava in fiamme scendeva la collina esattamente allo stesso modo anche la domenica mattina del 4/3/2012. Arrivò otto mesi dopo. Quella mattina alle 8 circa del mattino salivamo con Carmen lungo il versante del cono millenario dal nome monte Ilice. Nel cuore avevamo l\'emozione di pochi giorni prima, l\'1 marzo 2012. Lucio chiudeva per sempre la sua milizia poetica e terrena. Il 4 marzo anche l’Etna dava l’ultimo addio al suo figlio adottivo, a modo suo. Con boati, fumi, tutto udibile e visibile da distanze lontane, con una copiosa eruzione \'eretica\' che macchiava come sangue il manto bianco di neve che avvolgeva il vulcano. Forse lo stesso Lucio spinse il mio dito sul pulsante di scatto.
mauriziot
.... cucciolo di volpe, presumibilmente il figlio del soggetto già fotografato. Il miglior scatto delle vacanze nel Parco nazionale d'Abruzzo. Pescasseroli, agosto 2020
Giulio_Bertocci
Durante il mio viaggio in Etiopia mi sono soffermato a jinka un villaggio nella valle dell'omo, villaggio autentico dove ho incontrato questa madre molto provata dalle dure condizioni di vita vissuta, ma altrettanto forte spinta dall'amore e dalla speranza di un futuro migliore che rivede in suo figlio.
IvoMarkes
Chenonceau_Il castello_ In origine nella tenuta sede dell'attuale castello si trovava un maniero che fu bruciato dalle truppe reali nel 1411 per punire il proprietario, Jean Marques, accusato di una cospirazione. Nel 1430 Marques ricostruì il castello insieme ad un mulino fortificato ma il suo erede, fortemente indebitato, nel 1513 vendette il castello a Thomas Bohier, tesoriere dei re Carlo VIII, Luigi XII e Francesco I. Bohier distrusse tutti gli edifici esistenti e diroccati tranne la torre di vedetta e tra il 1515 e il 1521 costruì un nuovo castello per la moglie, Catherine Briçonnet, che vi soleva intrattenere la nobiltà francese e in due occasioni ospitò anche re Francesco I. Alla morte di Bohier (1524) e della moglie (1526) il figlio Antoine dovette cedere il castello alla corona per pagare i debiti del padre. Prese possesso del castello il governatore di Montmorency in nome del re Francesco I impegnato in quegli anni nella costruzione del castello di Chambord. Il suo successore, Enrico II, offrì il castello in dono alla sua amante, Diana di Poitiers, nel 1551 questa divenne duchessa del Valentinois e acquisì la proprietà del castello, divenne anche una delle donne più influenti dell'epoca. A Diane de Poitiers si deve in gran parte l'attuale struttura del castello, sua fu infatti la realizzazione del ponte sul fiume. Fece anche realizzare degli splendidi giardini lungo le rive del fiume. Nel 1864 divenne proprietaria del castello Marguerite moglie del chimico Théophile Pelouze, che lo aveva comprato dagli eredi di Madame Dupin. Dopo la morte del marito Marguerite iniziò dei lavori di ristrutturazione che riportarono il castello all'aspetto che probabilmente aveva all'inizio del XVI secolo Nel 1913 il castello divenne proprietà della famiglia di industriali cioccolatai Menier. Durante la prima guerra mondiale il castello fu in parte usato come ospedale mentre durante la seconda guerra mondiale venne usato come via di fuga dalla zona di Vichy occupata dai nazisti.
mauriziot
I Miao (Hmong) sono una etnia che vive in Cina da millenni, famosi anche per le loro vesti colorate. I Long Horn ne sono una tribù che si caratterizza per i tipici copricapi, una struttura nera legata con bende bianche, che si fissa su dei sostegni di legno, a loro volta legati ai capelli. Questa foto ne mostra un esempio, per una donna che inizia a pulire la cucina per preparare il pranzo, occupandosi al tempo stesso anche del figlio. Da notare le carni essiccate alle spalle della donna.Foto segnala e/o ammessa in diversi concorsi nazionali; "Awarded" all' International Salon of Photography Photo Artist 2021 Svizzera. Contest Guizhou, Cina Gennaio 2020
KRONOTURTLE
Le dita intrecciate, il pollice che accarezza il dorso della piccola mano; una mamma trasmette amore al proprio figlio anche, semplicemente, tenendolo per mano.