Risultato della ricerca: dominazione
carmelo parisi
Marzamemi è una frazione marinara di cui una parte è del comune di Pachino da cui dista circa 3 km e una seconda parte è del comune di Noto da cui dista 20 km. Si trova in provincia di Siracusa. Il borgo è nato attorno all\'approdo, poi divenuto porto da pesca, e si è sviluppato grazie a quest\'ultima attività, molto praticata ancor oggi, dotandosi anche di una Tonnara, tra le più importanti della Sicilia. La tonnara di Marzamemi risale al tempo della dominazione degli arabi in Sicilia. Nel 1630 venne venduta dal proprietario al Principe di Villadorata. I Villadorata potenziarono i fabbricati della tonnara portando da Avola e da Siracusa degli abili carpentieri, che poi rimasero residenti a Marzamemi. Nel 1752 costruirono il palazzo e la chiesa della tonnara, e le casette dei marinai. Nel 1912 fu costruito a Marzamemi uno stabilimento di lavorazione del tonno salato e in seguito del tonno sottolio.
IvoMarkes
dedicata all\'amico Carlo.......................................................................................................................................................... PRALBOINO: Nel 569 Alboino, re del bellicoso popolo germanico dei Longobardi, dopo aver messo a ferro e fuoco il Friuli ed il Veneto, mosse il suo esercito alla presa prima di Mantova, poi di Brescia e delle altre città lombarde. Proprio in preparazione all\'assedio di Brescia, Alboino si accampò in un territorio posto ad una certa distanza dalla città. La località, per questo motivo, fu da quel momento chiamata Prato di Alboino, poi Prat\'Alboino ed in seguito Pralboino. Quando Desiderio, ultimo re dei Longobardi, fondò nel 758 il monastero di Leno, lo dotò di un vasto territorio, comprendente Pralboino, ed affidò ai monaci Benedettini la bonifica e la coltivazione di quelle terre. Il piccolo villaggio sorto al passaggio di Alboino, poté così svilupparsi e diventare una borgata sempre più importante. Dopo i primi duecento anni del Regno Longobardo ebbe inizio, con Carlo Magno, l\'era feudale e Pralboino fu ceduto, ai primi del novecento, dall\'Abate di Leno alla casata dei Gambara in cambio dei servigi resi al capostipite della famiglia, Ancilao, che aveva difeso le proprietà del monastero dagli attacchi degli Ungari. I Gambara ressero le sorti del paese come feudatari e signori sino al 1797, anno che segnò, ad opera di Napoleone, l\'abolizione dei diritti feudali con la caduta della Repubblica di Venezia, alla quale il territorio di Pralboino fu soggetto quasi ininterrottamente per 370 anni. Fino al 1815 Pralboino subì la dominazione Napoleonica e successivamente quella Austriaca fino al 1859. Fece poi parte del Regno d\'Italia e quindi della Repubblica dal 1946. ...da Wikipedia
rita mantarro
Torino. Il Ponte Vittorio Emanuele I, sullo sfondo la collina torinese e Superga. Il nome al ponte è stato dato dai Savoia, ma è conosciuto anche come “il ponte di pietra” per la sua elegante struttura a cinque arcate in grigia pietra di Cumiana e come “il ponte napoleonico”, poiché fu costruito nel 1810 nel corso della dominazione francese a Torino in sostituzione dell’antico ponte in legno di Porta di Po.
IvoMarkes
SOAVE..provincia di Verona ::::Per l\'epoca romana abbiamo, come testimonianza, i sepolcreti della frazione Castelletto, quello di contrada Cernìga, quello nei pressi della chiesetta della Bassanella ed altri. Inoltre alcune lapidi vennero studiate dal Mommsen. Probabilmente, vista la vicinanza, Soave era un pagus importante nei pressi della Via Postumia. Nel 932, un diacono, tale Dagilberto, fa testamento e dispone in eredità beni posti in Soave. Documento più importante è quello che attesta per la prima volta l\'esistenza del castello (934), in un secolo dove gli Ungari penetrano nell\'Europa Occidentale. In realtà è probabile che il castello sorga su un antico fortilizio romano. Nel 1029 abbiamo la Pieve di San Lorenzo segnalata tra le 48 Vicarie Foranee della Diocesi di Verona. È probabile che la chiesa fosse ubicata nel Borgo San Lorenzo, sulla strada per Monteforte d\'Alpone. Con il trattato di Campoformio (1797) cadeva la Serenissima e iniziava la dominazione austriaca che, nel 1805, ritornò francese; Soave divenne centro del Distretto della Tramigna comprendente anche Caldiero, Colognola ai Colli e Illasi. Nel 1809 ci furono scontri tra austriaci e francesi in un\'area tra Cazzano di Tramigna e Soave. Con il Congresso di Vienna (1815), il Veneto passò nel Regno Lombardo Veneto fino a quando, nel 1866, anche Soave entrò a far parte del Regno d\'Italia.
simone.porrelli
La sua costruzione iniziò nel 1885 e i lavori si conclusero nel 1935: tuttavia, già nel 1911, il monumento fu inaugurato ufficialmente ed aperto al pubblico, in occasione delle celebrazioni del 50º anniversario dell'Unità d'Italia. Ha un grande valore rappresentativo, essendo architettonicamente e artisticamente incentrato sul Risorgimento, il complesso processo di unità nazionale e liberazione dalla dominazione straniera portato a compimento sotto il regno di Vittorio Emanuele II di Savoia, cui il monumento è dedicato: per tale motivo il Vittoriano è considerato uno dei simboli patri italiani. Il Vittoriano racchiude l'Altare della Patria, dapprima un'ara della dea Roma e poi, dal 1921, anche sacello del Milite Ignoto. Poiché questo elemento è percepito come il centro emblematico dell'edificio, l'intero monumento è spesso chiamato Altare della Patria. (fonte: Wikipedia)
Toto_57
Pecetto di Valenza (Apsèj in piemontese) è un comune di 1.273 abitanti della provincia di Alessandria. Di origini romane era noto come \"Pecetum Valentinum\" in quanto localizzato in prossimità dell\'attuale Valenza, allora importante presidio a guardia degli attraversamenti sul Po. Era costruito attorno ad una grande villa, la tipica struttura economica patrizia del tardo periodo repubblicano e del primo impero romano, una combinazione di resistenza di campagna, fattoria e fabbrica. Fu probabilmente evangelizzato dal vescovo di Pavia San Siro e dopo la dominazione Longobarda entrò a fare parte della marca Aleramica attorno all\'anno Mille, per poi essere feudo del vescovo di Vercelli e dei signori di Occimiano nel XI e XII secolo. La posizione dominante su una diramazione della romana via Iulia che conduceva all\'attuale Asti, i cui resti sono stati ritrovati nella sottostante Pellizzari in prossimità della moderna provinciale, ne faceva un luogo di rilevante importanza economica e militare. Sulla sommità della rupe tufacea che domina la parte nord del paese fu infatti costruito un castello, menzionato in una bolla imperiale del XIII secolo che elenca i benefici accordati ai Marchesi del Monferrato. Di esso non rimangono che le fondamenta di una torre ed il nome \"La Rocca\" che designa il luogo, posto immediatamente alle spalle del moderno edificio comunale: Pecetto fu infatti lungamente contesa tra i Visconti ed i Monferrato ed una volta annessa al Ducato di Milano fu poi coinvolta nella guerra tra Francesi e Spagnoli per il dominio in Italia, nel corso della quale il castello finì distrutto nel 1557. Passata ai Savoia non si menzionano fatti particolari in età napoleonica, risorgimentale e moderna, salvo l\'impiego come posto di osservazione delle mosse dell\'esercito austriaco da parte di Vittorio Emanuele II durante la Seconda Guerra di Indipendenza, a riprova della sua importanza militare. L\'economia del paese si basa sulle attività agricole ed artigianali legate alla lavorazione dei gioielli, in virtù della vicinanza a Valenza, cui ha sottratto un certo numero di abitanti attirati dalla panoramicità del luogo. La collocazione su una lunga e verdeggiante prominenza collinare orientata da sud a nord ne fa inoltre meta ideale di escursioni cicloturistiche, con salite impegnative da Alessandria attraverso Valle San Bartolomeo e da Valenza attraverso Pellizzari o lungo strada Citerna. tratto da wikipedia.
Dario Peracchi
La città prende nome dal termine latino oppidum (città fortificata) ed è ubicata nei pressi della città romana di Eburobrittium. Fu sottratta alla dominazione araba nel 1148 e fu assegnata in dote a moltissime regine del Portogallo fra le quali: Urraca di Castiglia sposa di Alfonso I di Aragona Isabella di Aragona sposa di Dinis Filippa di Lancaster sposa di Giovanni I Eleonora di Aragona sposa di Edoardo Eleonora di Viseu sposa di Giovanni II La cittadina è cinta da mura fortificate ancora intatte e al suo interno, lungo la via Diretta, la strada principale, si susseguono una serie di case bianche con bordi in verde e blu. I fiori sui balconi conferiscono un aspetto molto caratteristico al borgo. La prima regina del Portogallo che la ebbe in dote fu Santa Isabella che la visitò nel 1282. La regina se ne innamorò a prima vista e il marito Dinis la regalò subito alla regina. Da allora fu consuetudine dare in dote alle regine del Portogallo questo splendido borgo.
Ssinatra
Il Castello di Venere ericina, trae il suo nome dal fatto che sorge sopra i resti del tempio di Venere ad Erice. Al suo interno, dimoravano, pare, le Vestali, ossia le sacerdotesse dedite alla prostituzione sacra, dove i marinai in transito tra la Grecia e Roma, si recavano quando attraccavano al sottostante porto di Trapani. Ogni anno una importante processione si svolgeva tra trapani ed Erice, dedicato alla dea dell\'amore ed al ritorno della primavera. La processione, in epoca cristiana (sotto la dominazione spagnola) fu trasformata in quello che è oggi la processione dei Misteri di Trapani che si celebra il venerdì santo ed è occasione di attrazione di migliaia di turisti.
Dario Peracchi
Nel cuore di Piazza Vecchia si erge la Torre civica, detta il Campanone, che con i suoi 52,76 metri di altezza offre una vista panoramica mozzafiato sulla città antica. Alla sommità, raggiungibile a piedi (230 gradini) o più comodamente in ascensore, trovate la più grande campana della Lombardia. Ancora oggi, tutte le sere alle 22.00 il Campanone batte i suoi suggestivi cento rintocchi a perenne ricordo della chiusura delle porte della città, lungo le mura, durante la dominazione veneta. Fonte "visitbergamo.net"
cristian.tomasiello
Palazzo Ducale di Mantova, noto anche come reggia dei Gonzaga, è uno dei principali edifici storici cittadini. Dal 1308 è stata la residenza ufficiale dei signori di Mantova, i Bonacolsi, e quindi la residenza principale dei Gonzaga, signori, marchesi ed infine duchi della città virgiliana. Ospitava il Gonzaga dominante del tempo, sua moglie, il figlio legittimo primogenito e gli altri figli legittimi sino alla maggiore età nonché gli ospiti importanti. Assunse la denominazione di Palazzo Reale durante la dominazione austriaca a partire dall'epoca di Maria Teresa d'Austria regnante.
FabioCamoli
L'Albayzín (detto anche Albaicín o El Albaicín) è un quartiere dell'attuale città di Granada, in Spagna, che ha conservato le strette strade, i cortili con alberi e fiori, le terrazze, le cisterne e le fontane pubbliche risalenti al passato dominio medievale dei Mori. L'Albayzín sorge su una collina di fronte all'Alhambra, da cui è separato dal fiume Darro, e durante la lunga dominazione arabo-berbera ed ebraica visse il momento di massimo splendore, giungendo ad avere circa 60 mila abitanti e ben 26 moschee. Il quartiere presenta una marcata impronta araba e deve il suo nome agli arabi della città di Jaén (bayyas?n, ossia "quelli di Baeza") che si trasferirono in massa a Granada dopo essersi arresi alle truppe cristiane di Ferdinando III. I punti di interesse all'interno del quartiere comprendono i resti di un complesso di bagni arabi di Granada, il museo archeologico di Granada, la chiesa di San Salvador costruita sulle macerie di una moschea e il Mirador di S. Nicolás, che permette una spettacolare veduta dell'Alhambra. Nel 1984 venne dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO insieme all'Alhambra ed al Generalife. (Wikipepia)
Gianclaudio_Curia
Cosenza, vicoli del centro storico tipo qasba che richiamano la dominazione araba.
maurapre
Il Forte Spagnolo, è una fortezza dell'Aquila. Venne costruito nella prima metà del cinquecento durante la dominazione spagnola in Italia meridionale. Un Grande Saluto alla bellissima Gente incontrata all'Aquila!!!!
alpacigno
Avevo inserito un'altra fotografia di questa bicicletta. Le foto entrambe scattate nello stesso momento, l'altra a colori l'avevo inserita tempo fa. Non so se esiste ancora, verso quel periodo dentro l'antico mercato di Marsala, visitabile durante il giorno e nel periodo estivo è più affollato di turisti. È un "vecchio" mercato, risalente al periodo arabo e successivamente modificato dalla dominazione spagnola. La caratteristica principale è che c'è un viale principale con al centro una piazzetta rotonda e una fontana. Ai lati due altri vialetti. In passato c'erano soltanto pescivendoli e fruttivendoli, poi hanno modificato una parte laterale inserendo delle botteghe artigianali e piccoli fast food che la sera, soprattutto il sabato, si affollavano di giovani. C'era anche un'altra bicicletta, posta all'entrata principale girando subito a sinistra. Una bicicletta dipinta di bianco, con due cestini (uno anteriore e uno posteriore) a mo' di fioriere. Mi sembra che avevo inserito la foto, dovrei ricontrollare. Fotografia trovata in una pendrive USB, ridimensionata, avevo inserito un copyright.
sanzarellos
Polignano a Mare (Peghegnéne in dialetto barese, fino al 1863 chiamata Polignano) è un comune italiano di 18 023 abitanti[1] della città metropolitana di Bari in Puglia. Il nucleo più antico della cittadina sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare Adriatico a 33 chilometri a sud del capoluogo. L'economia del paese è essenzialmente basata sul turismo e l'orticoltura. Di notevole interesse naturalistico sono le sue grotte marine e storicamente importanti sono il centro storico e i resti della dominazione romana. Tra questi ultimi il ponte della via Traiana, tuttora percorribile, che attraversa Lama Monachile.
luigi_salatiello
Via Tribunali è situata in pieno centro storico, il portico nella foto risale all\'epoca della dominazione angioina.