Risultato della ricerca: degrado
Maricetta
Non la meritiamo questa città. Lei ci regala luce, colore, angoli struggenti che ce la fanno amare. E noi? Le restituiamo solo mondezza e degrado.
angelofarina
Ho scattato questo crepuscolo qualche giorno fà,sulle rive del mar tirreno nel sud pontino,in una struttura balneare abbandonata negli anni 80 e lasciata al suo degrado
Giuseppe-russo
Ci si lamenta sempre dell\' inefficienza dello Stato, delle istituzioni locali e della politica,ma l\'inciviltà non è un fattore politico,l\'inciviltà è un fattore culturale. questo per dire che il degrado che politica vive nella nostra epoca e assimilabile al degrado in cui versano questi magnifici paesaggi,entrambi figli della nostra ignoranza e noncuranza.
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico:  Zerynthia polyxena ( Schiffermüller 1775) Dimensioni:  Lunghezza ala anteriore mm. 23 - 31 apertura alare: 50 – 60 mm Descrizione della specie: Papilionide dalle dimensioni ridotte, con ali di colore di fondo giallo sul quale spiccano macchie rosse, lunule marginali molto arcuate e chiazze azzurre submarginali. La cellula presenta macchie rosse solo nella parte inferiore dell\'ala. Mancano le appendici caudali. I sessi sono simili nella colorazione, ma la taglia della femmina è poco più grande. La Polissena è una tra le più belle farfalle diurne italiane ed è inconfondibile per la sua vivace e marcata colorazione, la livrea delle ali si presenta di colore avorio/giallo con disegni neri trasversali ( simili ad un merletto), mentre una piccola fila di macchie rosse e azzurre orla il margine inferiore delle ali posteriori, dal caratteristico disegno a zig-zag. I bruchi si nutrono di varie specie di aristolochie, compiono 5 mute nell\'arco di 4/5 settimane, dopo di che le crisalidi, legate ad un sostegno, svernano per sfarfallare nella primavera successiva. Gli adulti sono attivi per non più di 3 settimane. Le piante nutrici sono le aristolochie, notoriamente tossiche; assimilate dai bruchi, passano nell\'adulto rendendolo incommestibile per i predatori; pertanto, l\'appariscente livrea della Polissena assume il significato di avvertimento La colorazione della livrea dell\'adulto, gialla, con caratteristici disegni neri, rossi e blu, è detta aposematica; (cioè ammonitrice), in quanto serve proprio a scoraggiare i potenziali predatori. E\' specie relativamente rara, sia per la riduzione degli ambienti palustri, sia per la conseguente scomparsa delle piante del genere Aristolochia di cui si nutre la larva monofaga. Maschio: colore giallo con nervature e ampi disegni trasversali neri. Lunule submarginali formanti un disegno continuo a zig-zag. Serie postdiscale di macchie semilunari rosse affiancate da piccoli spazi blu nelle posteriori. Femmina: simile al maschio ma generalmente più grande. Rovescio: colore delle posteriori biancastro. Disegni simili al dritto ma parzialmente colorati di rosso. Le uova vengono deposte singolarmente o in piccoli gruppi sulle foglie, solitamente sulla parte inferiore. Una volta stabilitasi su di una specie di Aristolochia la larva può essere riluttante nei confronti di altre specie di piante appartenenti allo stesso genere. Le larve restano sotto il sole, sulla foglia della pianta nutrice. Le crisalidi rimangono appese ai fusti delle piante, alle cortecce degli alberi oppure sotto le pietre. Svernano allo stadio di crisalide. La particolare alimentazione delle larve fornisce alle stesse sostanze tossiche, che passano poi anche alle farfalle adulte, rendendole incommestibili. Bruco: biancastro con quattro serie di escrescenze rossastre (scoli) ad apice nero. Piante Nutrici: Aristolochia longa, Aristolochia pallida, Aristolochia rotonda. Distribuzione e habitat:  Presente nel Sud Europa e nell\'Asia minore, manca nella Penisola Iberica. In tutta Italia tranne la Sardegna e l\'isola d\'Elba.. Specie mesofila, si rinviene in luoghi erbosi e cespugliosi caldi e aridi, pendii rocciosi e burroni e aree coltivate in degrado, 0-1700 m., generalmente sotto i 900 m. Periodo di attività:  una sola generazione annuale con sfarfallamenti tra aprile e maggio.
Raffaella.Coreggioli
Nome scientifico: Zerynthia polyxena ( Schiffermuller 1775) Dimensioni: Lunghezza ala anteriore mm. 23 - 31 apertura alare: 50 -60 mm Descrizione della specie: Papilionide dalle dimensioni ridotte, con ali di colore di fondo giallo sul quale spiccano macchie rosse, lunule marginali molto arcuate e chiazze azzurre submarginali. La cellula presenta macchie rosse solo nella parte inferiore dell\'ala. Mancano le appendici caudali. I sessi sono simili nella colorazione, ma la taglia della femmina è poco più grande. La Polissena è una tra le più belle farfalle diurne italiane ed è inconfondibile per la sua vivace e marcata colorazione, la livrea delle ali si presenta di colore avorio/giallo con disegni neri trasversali ( simili ad un merletto), mentre una piccola fila di macchie rosse e azzurre orla il margine inferiore delle ali posteriori, dal caratteristico disegno a zig-zag. I bruchi si nutrono di varie specie di aristolochie, compiono 5 mute nell\'arco di 4/5 settimane, dopo di che le crisalidi, legate ad un sostegno, svernano per sfarfallare nella primavera successiva. Gli adulti sono attivi per non più di 3 settimane. Le piante nutrici sono le aristolochie, notoriamente tossiche; assimilate dai bruchi, passano nell\'adulto rendendolo incommestibile per i predatori; pertanto, l\'appariscente livrea della Polissena assume il significato di avvertimento La colorazione della livrea dell\'adulto, gialla, con caratteristici disegni neri, rossi e blu, è detta aposematica; (cioè ammonitrice), in quanto serve proprio a scoraggiare i potenziali predatori. E\' specie relativamente rara, sia per la riduzione degli ambienti palustri, sia per la conseguente scomparsa delle piante del genere Aristolochia di cui si nutre la larva monofaga. Maschio: colore giallo con nervature e ampi disegni trasversali neri. Lunule submarginali formanti un disegno continuo a zig-zag. Serie postdiscale di macchie semilunari rosse affiancate da piccoli spazi blu nelle posteriori. Femmina: simile al maschio ma generalmente più grande. Rovescio: colore delle posteriori biancastro. Disegni simili al dritto ma parzialmente colorati di rosso. Le uova vengono deposte singolarmente o in piccoli gruppi sulle foglie, solitamente sulla parte inferiore. Una volta stabilitasi su di una specie di Aristolochia la larva può essere riluttante nei confronti di altre specie di piante appartenenti allo stesso genere. Le larve restano sotto il sole, sulla foglia della pianta nutrice. Le crisalidi rimangono appese ai fusti delle piante, alle cortecce degli alberi oppure sotto le pietre. Svernano allo stadio di crisalide. La particolare alimentazione delle larve fornisce alle stesse sostanze tossiche, che passano poi anche alle farfalle adulte, rendendole incommestibili. Bruco: biancastro con quattro serie di escrescenze rossastre (scoli) ad apice nero. Piante Nutrici: Aristolochia longa, Aristolochia pallida, Aristolochia rotonda. Distribuzione e habitat: Presente nel Sud Europa e nell\'Asia minore, manca nella Penisola Iberica. In tutta Italia tranne la Sardegna e l\'isola d\'Elba.. Specie mesofila, si rinviene in luoghi erbosi e cespugliosi caldi e aridi, pendii rocciosi e burroni e aree coltivate in degrado, 0-1700 m., generalmente sotto i 900 m. Periodo di attività : una sola generazione annuale con sfarfallamenti tra aprile e maggio.
Vanessa Berlanda
“Avrei solo voluto poterti stringere di più e dirti che per me nulla è cambiato, anche se sono più grande, anche se è passato un anno, anche se ho dovuto odiarti, anche se ho detto addio mille volte alla tua idea, poi l\'ho sempre vista tornare. Avrei solo voluto più tempo per averti più vicino.”
ROJCH GIAN FRANCO
..oggi più che mai vi è un difficile scambio di dialogo e confronto costruttivo; queste difficoltà sono la causa di incomprensioni e litigi che portano al degrado del rapporto di coppia, ma anche a violenze feroci nei confronti della donna. (scatto che scaturisce dagli ultimi fatti di cronaca..)
IvoMarkes
Molinetto della Croda...Refrontolo (TV) -- Il Molinetto della Croda è un antico mulino ad acqua ubicato in area paesaggistica di rilievo della provincia di Treviso, nella valle del Lierza, lungo la strada che collega l'abitato di Refrontolo (comune a cui il monumento appartiene) a quello di Rolle. Il mulino è sorto nel XVII secolo, con l'aggiunta di poco successiva di un alloggio per la famiglia custode, di una stalla e di un granaio. Sfruttava le acque del torrente Lierza, principale affluente del Soligo, ai piedi di un salto d'acqua di 12 metri; fu dismesso nel 1953]. Nella seconda metà del Novecento, dopo aver vissuto anni di degrado, il mulino è stato acquistato dal comune di Refrontolo, che ha proceduto a un accurato restauro e ne ha fatto un museo della molitura, oltre che una sede di esposizioni, tra cui, nel 2009, un'importante retrospettiva del pittore Angelo Lorenzon e, nel periodo invernale, l'annuale Mostra internazionale dei presepi. Nella tarda serata del 2 agosto 2014 lo spiazzo prospiciente il molinetto che ospitava una festa privata sotto il tendone della pro-loco è stato scenario di una violenta esondazione del torrente Lierza, una ondata di acqua e fango di un metro e mezzo che ha spazzato via tutto causando la morte di quattro persone ed il ferimento di altre otto.
Vanessa Berlanda
Quando senti il mio calore, guarda nei miei occhi, è dove i miei demoni si nascondono.
apifferi
Eppure qualcosa cambia, osservando e messo a confronto con uno scatto precedente di un anno fà (la coincidenza di data non è voluta quasi un anno esatto), non solo la condizione meteo e la diversità di luce anche un pò di riordino e pulizia dallo stato di degrado in cui versano i due cascinali. Sullo sfondo Villa Castello Durini (secoli X - XIX Architetto Amati), a lato della strada i due cascinali Case Nuove (in disuso e abbandonate dagli ultimi residenti dai primissimi anni 2.000). Gli edifici ripresi sono di propietà della Fondazione Durini.
maxdemian74
Difficile non rammaricarsi per il degrado e la sporcizia di questa (mia) città. Eppure chi sa apprezzarne le prospettive sa bene quanto potrebbe dare...agli occhi e al cuore.
apifferi
In luce Villa Castello Durini, mentre i due cascinali, abbandonati e in forte degrado, in ombra. La differenza di luce evidenzia la situazione di contrasto tra le suddette strutture. Ironia della sorte i due cascinali si chiamano: Case Nuove. (meglio in V.O.)