Risultato della ricerca: dancalia
MariaRosaria_Iazzetta
Nel deserto della Dancalia una carovana di dromedari guidata da uomini Afar trasporta il sale, che verrà venduto a Makallè. Forse si vedranno passare ancora per poco!!!
gisellabella
Elaborazione di una fotografia fatta ad una carovana di dromedari che trasportano il sale, sulla piana del sale in Dancalia (Etiopia). Tutto era bianco e una sottile patina di acqua sul grande lago salato dava un effetto di irrealtà.
gisellabella
bianco come il sale nero come la fatica dei cavatori di sale, elaborazione di una fotogarfia della piana del sale in Dancalia ( etiopia)
PierGeo
Testo tratto da: www.walkingearth.wordpress.com Milano, 7 del mattino. Il cielo lentamente s’illumina della luce del sole nascente, le cime bergamasche mostrano i loro veli imbiancati come timide spose. Il treno velocemente si riempie delle persone che quotidianamente ripetono il rito del viaggio pendolare dalle loro case al posto di lavoro. Silenziose figure barcollano in cerca di un posto in cui sedere per poi rimanere con occhi bassi o alzarli vagamente per lanciare uno sguardo sospettoso al ragazzo con le cuffie di fronte. Io invece penso ancora a lei. Penso a quello sguardo durato 1/50 di secondo, appena accennato dietro il velo rosso e bianco. Penso a quell’enigmatico sorriso, più nobile di qualunque ricca principessa e più misterioso di qualunque Monna Lisa. A essere sinceri, potrei trovare diversi difetti tecnici in questo scatto: la composizione non strepitosa, il fuoco un po’ debole intorno alla bocca, lo sfondo non omogeneo e altro ancora. Tuttavia non è un caso se ho deciso di iniziare una serie di post dedicati al mio recente viaggio in Etiopia e Dancalia proprio con questa fotografia. Tra tante, meglio di altre rappresenta l’essenza di questa esperienza. La Dancalia non è una terra che si ammira al primo sguardo. L’aria soffocante ricca di polvere e il calore che sale dal terreno arso dal sole impediscono allo sguardo di correre verso i coni vulcanici che appena si intravedono in lontananza. Questa terra ci costringe a faticare per camminare, percorrere i sentieri e le piste accidentate dove sopravvivono solo secchi arbusti, invidiando l’incedere elegante dei dromedari. Ma poi, ecco che si svelano laghi azzurri, vulcani con laghi pulsanti di lava, distese luccicanti di rocce gialle, rosse e verdi. In questa terra vive un popolo che è come lei, schivo, fiero e guerriero. Sono gli afar che percorrono da millenni questo deserto infernale seguendo le stelle per spostarsi da un pozzo all’altro e abbeverare le poche capre che ne garantiscono la sopravvivenza. Per tutto il viaggio avevo cercato di ritrarre queste genti. Gli anziani che con la loro saggezza dirigono le carovane, i giovani guerrieri con i lunghi coltelli e gli immancabili mitragliatori AK-47 Kalashnikov. E le donne, bellissime, eleganti come regine, camminano come sulle nuvole e si nascondono veloci dietro i veli e nelle tende di pelli, attorniate da una miriade di bambini sorridenti. La legge dell’Islam e il costume vietano alle ragazze in età di marito di mostrarsi con facilità e tantomeno di farsi fotografare da qualche bianco in caccia del souvenir della vacanza. Non era questo che cercavo, né tantomeno avrei mai ceduto alla diffusa usanza di pagare per ottenere lo scatto desiderato. No, volevo una foto sincera che scaturisse da un incontro amichevole. Ho visto questa ragazza ad Ahmed-Ela, un villaggio di capanne a pochi chilometri dal confine eritreo. Qui da secoli gli uomini si seccano al sole della Dancalia per estrarre il sale dalla Piana del Sale e guadagnare pochi Birr in cambio degli occhi che si spengono a poco più di trent’anni. Guardavo le carovane che rientravano in città quando ho notato questa ragazza appoggiata a un angolo della baracca in cui viveva con la sua famiglia. Era bellissima, incuriosita dalla nostra presenza e attenta a non farsi fotografare. Mi sono avvicinato “Salam Alekum” le dissi e lei “Alekum Salam”. Non ci speravo, le ho indicato la macchina fotografica e lei, dopo aver controllato che il padre non la vedesse, si è tolta il velo e…click…poi è fuggita, le sorelline alla gonna, la cena da preparare, una vita e due mondi uniti in 1/50 di secondo.
levrattidb
cerimonia del caffè ad Abala
levrattidb
carovana del sale: dromedari in attesa del carico di sale
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albero alle pendici del vulcano Erta Ale
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carovana del sale in attesa del carico
massimopiconcelli
Il Dallol è un vulcano che si trova in Dancalia, una delle regioni più estreme della Terra. I soldati qui ripresi facevano parte della nostra scorta. Questa è una zona che dista circa 10 km. dal confine con l\'Eritrea. Anche se la guerra con l\'Etiopia è finita nel 2002, esistono ancora scontri sul confine. Sul vulcano Erta Ale, nel 2012 sono stati uccisi 5 turisti occidentali.
gisellabella
elaborazione di una fotografia fatta sulla bocca del vulcano Erta Ale in Etiopia ( Dancalia) Il vulcano ha una bocca piatta e la camera magmatica si guarda dal bordo.
levrattidb
Preparazione della njera (pane tipico etiope) a Bhere Ale
levrattidb
studenti in classe a Bhere Ale