Risultato della ricerca: d'agostino
IvoMarkes
Dal Ponte di Trepponti_Comacchio_-----Il complesso architettonico dei Trepponti, conosciuto anche come Ponte Pallotta, è il più noto ponte di Comacchio nonché il suo monumento più rappresentativo. Esso è ubicato lungo l'antico canale navigabile Pallotta che conduceva al mare Adriatico ed era la porta fortificata della città. Fu costruito nel 1638 per volere del cardinale legato Giovanni Battista Maria Pallotta e l'incarico fu affidato all'architetto ravennate Luca Danese, impegnato negli stessi anni in una più generale opera di riqualificazione urbanistica di Comacchio, che per decenni era stata abbandonata dagli estensi alle incursioni veneziane. Venne innalzato dal cappuccino Giovanni Pietro da Lugano e si compone di cinque ampie scalinate in laterizio che culminano in un rialzo in pietra d'Istria. Al di sotto del suo unico arco termina il canale navigabile Pallotta che si distribuisce all'interno del centro storico sino a formare quattro diversi canali detti Salara, Sant'Agostino, Borgo e San Pietro. Nel corso dei secoli il manufatto subì diversi interventi di modifica del suo assetto, soprattutto di valore estetico, testimoniati dall'aggiunta delle due torrette di guardia in cima alle due scalinate posteriori e dei sei pilastrini posti alla sommità delle tre scalinate anteriori. Nei pressi dei Trepponti si trova anche un altro ponte di Luca Danese, definito Ponte degli Sbirri in virtù della sua vicinanza alle antiche carceri cittadine.
ambrogini
Chiesa di Sant\'Agostino XI - XII secolo Vagli di Sotto LU.
en.giuliani
Piazza IX aprile è il luogo più elegante di Taormina. Dalla balconata si ammira un magnifico panorama che abbraccia l'Etna, la baia di Naxos e i ruderi del teatro antico di Taormina. La piazza si chiama così perché il 9 aprile del 1860, durante una messa nella cattedrale taorminese, si sparse la voce che Garibaldi era sbarcato a Marsala per cominciare dalla Sicilia la liberazione dai Borboni. La notizia si rivelò falsa: infatti Garibaldi sarebbe sbarcato a Marsala solo un mese dopo, cioè il 9 maggio. I taorminesi vollero ugualmente ricordare quella data, dedicandole la piazza più bella della città. Prima di allora, la piazza si chiamava Piazza Sant'Agostino, dal nome della chiesa edificata nel 1448 e che occupa un lato della piazza. La chiesa è oggi sede della Biblioteca Comunale. Un altro edificio religioso si trova su piazza IX aprile. Si tratta della chiesa di San Giuseppe, edificata nel XVII secolo. La chiesa è ancora aperta al culto ed è affidata ai Padri Salesiani. Rappresenta un bell'esempio di barocco siciliano. Di notevole bellezza è la duplice scalinata collocata davanti l'ingresso. L'edificio più importante della piazza è certamente la torre, detta dell'Orologio. Costruita nel XII secolo, fu più volte distrutta nel corso del tempo, ma fu sempre ricostruita.
ambrogini
Chiesa di Sant\'Agostino Vagli di Sotto Lu.
IvoMarkes
Il complesso architettonico dei Trepponti, conosciuto anche come Ponte Pallotta, è il più noto ponte di Comacchio nonché il suo monumento più rappresentativo. Esso è ubicato lungo l'antico canale navigabile Pallotta che conduceva al mare Adriatico ed era la porta fortificata della città. Fu costruito nel 1638 per volere del cardinale legato Giovanni Battista Maria Pallotta e l'incarico fu affidato all'architetto ravennate Luca Danese, impegnato negli stessi anni in una più generale opera di riqualificazione urbanistica di Comacchio, che per decenni era stata abbandonata dagli estensi alle incursioni veneziane. Venne innalzato dal cappuccino Giovanni Pietro da Lugano e si compone di cinque ampie scalinate in laterizio che culminano in un rialzo in pietra d'Istria. Al di sotto del suo unico arco termina il canale navigabile Pallotta che si distribuisce all'interno del centro storico sino a formare quattro diversi canali detti Salara, Sant'Agostino, Borgo e San Pietro. Nel corso dei secoli il manufatto subì diversi interventi di modifica del suo assetto, soprattutto di valore estetico, testimoniati dall'aggiunta delle due torrette di guardia in cima alle due scalinate posteriori e dei sei pilastrini posti alla sommità delle tre scalinate anteriori. Nei pressi dei Trepponti si trova anche un altro ponte di Luca Danese, definito Ponte degli Sbirri in virtù della sua vicinanza alle antiche carceri cittadine.
gianpierodemuro
Piana di Sant'Agostino (Gaeta)
nikonexodus
Vista dal piazzale antistante il Convento di Sant'Agostino.
fgd2000
La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose e il coraggio per cambiarle. (Sant\'Agostino)
Menszeta
La Sala della Musica presso la chiesa dell'Ospedaletto a Venezia è solitamente nota soltanto ai musicologi, che ne apprezzano la storia legata all'attività di famosi musicisti o agli appassionati delle ariose pitture parietali del Settecento Veneziano, che ne gustano il virtuosismo decorativo di Agostino Mengozzi Colonna che fa quinta architettonica ai vivaci affreschi di Jacopo Guarana. Il nobile veneziano Girolamo Miani inaugurò qui il metodo, poi divenuto comune in città, di istruire gli orfani nelle arti e nelle lettere, introducendo l'insegnamento del canto ai giovani. Il XVII secolo vide il progressivo evolversi della scuola musicale dell'Ospedaletto, fenomeno socio-educativo ben presto diffuso anche negli altri ospedali cittadini, nei quali si accoglievano fanciulle orfane, così da creare un clima di concorrenza fra i cori.
Ottavia3
Sorgenti del Kupa, all'interno del Parco Nazionale del Risnjak, in Croazia.
Rob75
Il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, meglio conosciuto con il nome di Vittoriano o Altare della Patria, è un monumento nazionale situato a Roma, sul Campidoglio, opera dell\'architetto Giuseppe Sacconi. Il nome \"Vittoriano\" deriva da Vittorio Emanuele II di Savoia, primo Re d\'Italia. Da quando, nel 1921, accolse le spoglie del Milite Ignoto, il monumento assunse una nuova valenza simbolica, e quello che era stato pensato inizialmente come monumento dinastico, divenne definitivamente una celebrazione dell\'Italia unita e della sua libertà . L\'idea di base del Sacconi, d\'altra parte, era proprio questa: rappresentare allegoricamente, ma anche geograficamente, tutta l\'Italia, per mezzo di raffigurazioni simboliche. La prima pietra del monumento fu posta solennemente da Umberto I nel 1885. Per erigerlo fu necessario, fra il 1885 e il 1888, procedere a numerosi espropri e demolizioni nella zona adiacente il Campidoglio, effettuati grazie a un preciso programma stabilito dal primo ministro Agostino Depretis. Si procedette così alla demolizione di un vasta area di origine medioevale abbattendo la Torre di Paolo III, il cavalcavia di collegamento con palazzo Venezia (l\'arco di S. Marco), i tre chiostri del convento dell\'Ara Coeli e tutta l\'edilizia minore presente sulle pendici del colle. In questo modo cambiò radicalmente l\'assetto urbanistico della zona con il sacrificio di via dell\'Ara Coeli, che pur essendo oggi ancora esistente, non è più la strada principale che collega il Campidoglio con il quartiere adiacente. La statua equestre di Vittorio Emanuele II, fulcro dell\'intero monumento, fu affidata ad Enrico Chiaradia (1851-1901) già  nel 1889; fu poi completata da Emilio Gallori ed inaugurata nel 1911. Le altre sculture e opere d\'arte hanno impegnato i maggiori artisti allora attivi in Italia. Il complesso monumentale venne inaugurato da Vittorio Emanuele III il 4 giugno 1911, in occasione dell\'Esposizione internazionale per i cinquant\'anni dell\'Unità  d\'Italia, alla presenza della famiglia reale, del presidente del Consiglio Giovanni Giolitti e di seimila sindaci provenienti da tutta Italia. Il complesso del Vittoriano da allora celebra la grandezza e la maestà  di Roma, eletta al ruolo di legittima capitale d\'Italia, rappresentando l\'unità  del paese (Patriae Unitati) e la libertà  del suo popolo (Civium Libertati). Nel 1921 il monumento fu scelto per accogliere il Milite ignoto, la cui salma fu tumulata nell\'Altare della Patria il 4 novembre del 1921, con una cerimonia a cui partecipò un\'immensa folla e alla presenza di Vittorio Emanuele III e della regina Margherita. Con la realizzazione delle quadrighe dell\'Unità  e della Libertà , che vennero poste sui propilei fra il 1924 e il 1927, il monumento potè dirsi completato negli spazi esterni. Il completamento degli spazi interni, compresa la cripta del Milite Ignoto (con mosaici di Giulio Bargellini) è dovuto ad Armando Brasini. Lo stesso architetto progettò anche il prospetto laterizio a contrafforti su via di San Pietro in Carcere. Gli ultimi lavori di completamento dell\'opera ebbero fine nel 1935, con l\'inaugurazione del Museo del Risorgimento.