Risultato della ricerca: culture
Claudio_Moretti
Barriere. Le barriere sono fatte per delimitare qualche luogo, ma non solo quello, esistono altre barriere, tantissime, quelle che mettiamo noi, e servono per frenarci di fronte a forti impulsi emotivi, altre invece sono messe da altri e qui sta il grande problema in cui dobbiamo decidere, e la scelta non è sempre facile; ma quello che odio veramente sono le false barriere che ti instradano in stili di vita, modi di pensare che non ci appartengono, ma vengono da altre culture differenti alla nostra, e a queste ci vogliono guidare, come il mandriano con le sue greggi, distruggendo la nostra cultura, fatta di arte, di amore, di cibo, di sociale , e a quelle barriere io dico no, io non ci sto.
LadyGi
Per un amico, felicemente tornato nel club! (Mudec, Museo delle Culture, Milano)
mauriziot
Nell'estremo nordest dell'India, nella Ziro Valley, vivono gli Apatani, una tribù nota per la bellezza delle loro donne; per non farsele rapire, le imbruttivano con tatuaggi sul volto e sopratutto con la pratica del "Tani", e cioè l'inserimento di due grossi tappi neri nelle narici, non appena avuto il primo ciclo. Gli apatani hanno sempre mantenuto una certa distanza dalle altre culture che li circondano e questa abitudine è stata mantenuta fino alla fine degli anni 60: La donna ritratta non è una eccezione: quelle anziane sono tutte cosi. ora tale usanza è però del tutto abbandonata. Ziro valley, India marzo 2019
freschiroberto
Il Museo Delle Culture di Milano è un autentico luogo di perdizione: specie con una macchina fotografica in mano...
LadyGi
Milano, Mudec (Museo delle Culture)
LadyGi
Mudec, Museo delle Culture, Milano
en.giuliani
La petunia, come del resto spesso accade per piante che incontrano differenti culture, non ha assunto in ogni tempo e in ogni luogo lo stesso significato: alla corte inglese della regina Vittoria, le petunie rappresentavano le esplosioni di collera incontenibile e il rancore serbato successivamente. Un diverso sentimento, dunque, si legava alle stesse caratteristiche che fanno oggi della petunia uno dei simboli d'amore per eccellenza. Il legame con la collera era rafforzato dalla caratteristica della petunia di mantenere la propria fioritura per lungo tempo, anche in caso di condizioni climatiche poco favorevoli. Dal punto di vista religioso, invece, la petunia si lega alle lodi alla Madonna fin dal Medioevo, quando veniva coltivata nei giardini di Maria, dove trovavano spazio solo le piante dedicate alla figura sacra.
AntonioLimardi
Ponte sulla Sesia a Scopa (Vc) Ciascuno può essere un ponte tra culture e religioni diverse,una strada per scoprire la nostra comune umanità - Papa Francesco
jeanven
“We are concentrated in cities, we develop technologies to control everything, when everything cannot be controlled, we are stressed by everyday life…“ “At a certain point in our life a need arises, ancestral, intimate, to get away for a moment, not to escape but to rediscover the true essence of things, to give value to the essential, to activate the survival instinct, arriving at the deepest part of ourselves, taking a different path and like every other path must start from the beginning. So my journey began.” This is the intro of my first photobook made in Peru. I wanted to tell a journey not only physical but above all spiritual and introspective in one of those most mysterious and magnificent place on our planet: the sacred Valley of the Incas and Machu Picchu. The work was created and designed on a photographic level as a sort of reportage in which aspects of daily life were emphasized, faces, places and breathtaking panoramas. Above all, I have committed myself to capturing unique, perfect and unrepeatable moments.Contact with nature is total: the sensations that I felt along the way are indescribable in words but with the powerful medium that is photography, I tried to convey them to the best of my ability. All of this has had a big impact on me. I felt the need to share these feelings. Find more on: https://jeanven.com/projects/elcamino/
albymus
Il Castello di Trani al tramonto The Trani castle at sunset
sassopiatto
sempre più rare dalle mie parti, le coltivazioni di Colza, con la loro fioritura danno luce alla campagna
AndreaPerotti67
Foto scattata all' interno del museo delle culture di milano MUDEC ( Consigli e commenti sono ben accetti )
LadyGi
Il Museo delle civiltà dell'Europa e del Mediterraneo, a Marsiglia, vuole essere un luogo di incontro e di scambio, quasi un "ponte" tra le diverse culture.
massimomassarenti
Matera la Città dei Sassi Patrimonio Mondiale UNESCO Matera è una città tra le più antiche del mondo il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico e senza interruzioni fino ai nostri giorni. Rappresenta una pagina straordinaria scritta dall’uomo attraverso i millenni di questa lunghissima storia. Matera è la città dei Sassi, il nucleo urbano originario, sviluppatosi a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia e successivamente modellate in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali che sono il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano. Nel 1993 l’UNESCO dichiara i Sassi di Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità I Sassi di Matera sono il 6° sito in Italia in ordine cronologico, il primo nel meridione. In occasione di questa iscrizione, per la prima volta l’UNESCO utilizza nei criteri e nelle motivazioni il concetto di Paesaggio Culturale, che in seguito verrà utilizzato per motivare l’iscrizione di altri siti nel mondo. Il 17 Ottobre 2014 Matera è stata designata Capitale Europea della Cultura per il 2019 Matera è al centro di un incredibile paesaggio rupestre che conserva un grande patrimonio di cultura e tradizioni, ed è sede di eventi espositivi di grande prestigio nazionale ed internazionale. Matera è una città dalla storia affascinante e complessa: città di confine, di contrasti, di competizione e fusione tra paesaggi, civiltà, culture, diverse. Dalla civiltà rupestre a quelle di matrice bizantina ed orientale, all’avvento dei Normanni, il sistematico tentativo di riduzione della città rupestre alle regole della cultura della città europea: dal romanico, al rinascimento, al barocco, gli ultimi otto secoli di costruzione e rifinitura della città hanno tentato di plasmare, vincere le naturali resistenze del preesistente habitat rupestre, determinando architetture e sistemazioni urbane di particolare qualità ed originalità. Oggi, nuovamente nel segno della cultura urbanistica europea, gli aspetti della sfida della riqualificazione, del recupero sostenibile, della riconquista dell’identità perduta sono le attività che hanno riportato alla ribalta questa città unica diventata a ragione patrimonio mondiale dell’umanità. Sulla scorta di questa particolare vicenda storica, Matera offre oggi ai suoi visitatori l’affascinante sensazione di scoprire, sul filo originale della propria cultura, delle proprie emozioni, le tracce, a volte apparentemente umili, a volte colte, di quella competizione che ha a lungo caratterizzato la città. L’architettura irripetibile dei Sassi di Matera racconta la capacità dell’uomo di adattarsi perfettamente all’ambiente e al contesto naturale, utilizzando con maestria semplici caratteristiche come la temperatura costante degli ambienti scavati, la calcarenite stessa del banco roccioso per la costruzione delle abitazioni fuori terra e l’utilizzo dei pendii per il controllo delle acque e dei fenomeni meteorici. La struttura architettonica è costituita da due sistemi, quello immediamente visibile realizzato con le stratificazioni successive di abitazioni, corti, ballotoi, palazzi, chiese, strade orti e giardini, e quello interno e invisibile a prima vista costituito da cisterne, neviere, grotte cunicoli e sistemi di controllo delle acque, sistemi essenziali per la vita e la ricchezza della comunità. Originariamente i Sassi di Matera erano un ambiente rupestre molto simile a quello dove si trova il Parco di fronte sull’altro lato del canyon scavato dalla Gravina di Matera. Il versante dei Sassi, quello occidentale è caratterizzato in basso da pareti ripide che si affacciano sul torrente. In alto il versante presenta una serie di terrazzamenti, colline e pianori più adatti all’insediamento umano, luoghi che nel corso dei millenni sono stati trasformati da villaggi rupestri in una vera e propria città. I primi insediamenti umani nel territorio di Matera risalgono al paleolitico e si svilupparono utilizzando le grotte naturali che in gran numero definiscono il paesaggio rupestre di Matera. Nel corso del tempo alle grotte naturali si sono aggiunte quelle scavate dall’uomo che ha trovato nella friabile roccia tufacea una eccezzionale possibilità di insediamento al riparo dagli agenti naturali. I complessi rupestri hanno costituito la prima forma del nucleo urbano con ambienti ancora oggi presenti inglobati dentro edifici e fabbricati costruiti fuori terra dal medioevo in poi. Dopo aver attraversato le fasi della preistoria: il paleolitico, il neolitico e le diverse età dei metalli la storia di Matera verrà fortemente caratterizzata dall’avvento del Cristianesimo. L’impronta cristiana diviene culturalmente dominante in breve tempo. Durante tutto il medioevo il paesaggio rupestre fu sistematicamente trasformato con la costruzione di imponenti luoghi di culto. Durante il medioevo furono costruiti edifici imponenti tra i quali la maestosa Cattedrale di Matera, la chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa di S. Domenico, la Chiesa di Santa Maria della Valle Verde sulla via Appia. Da questo momento in poi prende forma una vero e proprio nucleo urbano concentrato inizialmente intorno alla Cattedrale che si trova in cima alla collina della Civita (Civitas, città) che divide in due i Sassi: il Sasso Barisano rivolto ad est e il Sasso Caveoso rivolto a sud. I Sassi di Matera sorgono su uno dei versanti di un canyon scavato nel tempo dal torrente Gravina. Sull’altro versante si estende il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano anche conosciuto come Parco della Murgia Materana, il cui paesaggio rappresenta il contesto originario dei luoghi, sviluppatosi nel tempo con gli insediamenti urbani soltanto sul versante dei Sassi. Il Parco custodisce gli insediamenti più antichi del territorio. Tra questi la Grotta dei Pipistrelli i cui ritrovamenti paleolitici sono conservati presso il Museo Nazionale Domenico Ridola a Matera, i villaggi neolitici di Murgecchia, Murgia Timone e Trasanello a nord e i villaggi rupestri della Selva, il villaggio Saraceno a Sud. Oggi i Sassi di Matera offrono al visitatore un grande paesaggio culturale, motivo per il quale l’UNESCO li ha inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale.Dal punto di vista architettonico presentano una serie incredibile di elementi che si sono stratificati nel tempo, dai complessi rupestri scavati dall’uomo, alle chiese rupestri, aree di sepoltura, che si alternano continuamente con fabbricati di tutte le diverse ere: medioevo, rinascimento, barocco fino all’epoca moderna. Il visitatore troverà in continuità grotte, ipogei, palazzotti, chiese, vicinati, scalinate, ballatoi, giardini e orti tutti incastonati l’uno nell’altro a formare un luogo unico e magico. Passeggiando lungo l’asse principale che collega i due rioni Sassi via Bruno Buozzi, via Madonna delle Virtù e via D’Addozio è possibile attraversare questo paesaggio e ammirare nello stesso tempo quello del versante opposto del Parco della Murgia Materana. E’ possibile salire e scendere dai numerosissimi vicoli che si alternano tra gli edifici e trovarsi in angoli sempre diversi e sorprendenti.
Maricetta
Il Chiostro di Monreale, è parte integrante di un complesso monumentale e luogo di culto per eccellenza del piccolo ma ricco centro che lo ospita. Fu edificato per volere di Guglielmo II detto il Buono, (successore di quel Guglielmo I, il quale dopo essere stato temporaneamente deposto da una congiura nobiliare, fu reintegrato alla fine di una rivolta popolare che lo rivolle sul trono. L’appellativo “Il Malo” gli fu appioppata per la severità con cui punì i congiurati) nel 1174. La leggenda racconta che il Guglielmo si fosse recato sulla collina dove oggi sorge Monreale, per andare a caccia (allora li era tutta una foresta e la città era lontana). Addormentatosi all’ombra di un grande albero di carrubo, al Re venne in sogno la Madonna (infatti il Duomo è dedicato a Santa Maria la Nuova) che gli rivelò l’esistenza di un immenso tesoro proprio sotto il carrubo in questione. Prontamente Guglielmo fece scavare e in effetti trovò il tesoro con il quale “sovvenzionò” la costruzione di questo immenso monumento. Una curiosità: che ho letto da qualche parte, sembra che il Duomo sia, per metri quadri, inferiore solamente al Santa Sofia ad Istambul e le dimensioni superino i seimila metri quadrati. Il complesso è comunque il più grande d’Europa. Ci vollero circa trent’anni per il completamento ed esso racchiude in se, diverse culture: da quella Islamica, a quella Bizantina e Levantina. Una vera meraviglia per gli occhi.
JMDV
Non è facile trovare testimonianze dell'antichissima civiltà cinese sempre più rare ma ancora non perse del tutto. È stato difficile ma ho cercato di scoprire e conoscere l'essenza e la diversità di questa affascinante cultura.
icz_photography
Dozens of eager hands, an ocean of ghostly and spectral limbs, coming out of the Underworld: an image for the Buddhist culture of that desire that is nothing but the primary cause of all suffering. • Wat Rong Khun (White Temple, Chiang Rai, Thailand • August 2018 • Nikon D7100 + AF-S Nikkor 24-120mm f/4G ED VR