Risultato della ricerca: contorni
giancarlo valentini
Composizione realizzata con tecnica Fine art e liberamente ispirata alle sculture volanti di Michal Trpak (esposte a ICASTICA AREZZO) e alla pittura surrealista di Magritte. La composizione cerca di rappresentare il distacco dalla realtà contemporanea e il susseguente ingresso in un mondo ad essa parallelo, fiabesco e onirico, dai contorni psichedelici. Un volo pindarico digitale che parte da un’idea, per essere poi realizzato con fotografie, software di fotoritocco e grafica vettoriale.
IvoMarkes
Borghetto sul Mincio. La storia di Borghetto è quella di un punto di passaggio importante e di una zona di confine contesa da opposti eserciti. Il guado del Mincio era il più comodo e sicuro a sud del lago di Garda, e il fiume una barriera naturale, nei secoli, tra le terre del mantovano e quelle del veronese, in una zona di frontiera presa di mira da signorie ed eserciti che qui avevano i loro appetiti: i Gonzaga, gli Scaligeri, i Visconti, la Serenissima di Venezia, l´Austria, la Francia. Hanno plasmato questi luoghi anche le battaglie napoleoniche e, soprattutto, quelle risorgimentali: eppure, il verde serpente del Mincio che qui si snoda per le campagne, rivela un´Arcadia insospettabile, suscita rêveries senza fine. Il paesaggio è immobile, perenne, senza tempo e ci riporta al nostro bisogno di sorgenti, alle nostre fonti, come in ogni mito fluviale in cui acqua e sogni si confondono. Passeggiare a Borghetto di sera per vedere un tramonto sul Mincio, o quando la nebbia confonde i contorni delle case facendo affiorare solo i merli ghibellini, è come naufragare in un medioevo immaginario. Borghetto è solo questo pugno di case, un antico villaggio di mulini in completa simbiosi con il suo fiume. Un idillio fluviale, con i tre antichi mulini che sembrano nascere dall´acqua. Il Ponte Visconteo, straordinaria diga fortificata, costruita nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, è stato definito un "check-point d´antico regime". Lungo 650 m. e largo 25, ultimato nel 1395, era raccordato al sovrastante Castello Scaligero da due alte cortine merlate e integrato in un complesso fortificato che si estendeva per circa 16 km. Il Castello dalla sommità della collina continua a dominare con le sue torri la valle del Mincio. Della sua parte più antica resta la torre Tonda, singolare costruzione risalente al XII sec., mentre il resto del complesso è databile al XIV sec. Era dotato tre ponti levatoi di cui solo uno si è conservato. Infine, dentro il borgo, la Chiesa di S. Marco Evangelista è la ricostruzione in stile neoclassico (1759) dell´antica pieve romanica dedicata a Santa Maria (sec. XI), di cui restano due pregevoli affreschi quattrocenteschi.
IvoMarkes
La storia di Borghetto è quella di un punto di passaggio importante e di una zona di confine contesa da opposti eserciti. Il guado del Mincio era il più comodo e sicuro a sud del lago di Garda, e il fiume una barriera naturale, nei secoli, tra le terre del mantovano e quelle del veronese, in una zona di frontiera presa di mira da signorie ed eserciti che qui avevano i loro appetiti: i Gonzaga, gli Scaligeri, i Visconti, la Serenissima di Venezia, l´Austria, la Francia. Hanno plasmato questi luoghi anche le battaglie napoleoniche e, soprattutto, quelle risorgimentali: eppure, il verde serpente del Mincio che qui si snoda per le campagne, rivela un´Arcadia insospettabile, suscita rêveries senza fine. Il paesaggio è immobile, perenne, senza tempo e ci riporta al nostro bisogno di sorgenti, alle nostre fonti, come in ogni mito fluviale in cui acqua e sogni si confondono. Passeggiare a Borghetto di sera per vedere un tramonto sul Mincio, o quando la nebbia confonde i contorni delle case facendo affiorare solo i merli ghibellini, è come naufragare in un medioevo immaginario. Borghetto è solo questo pugno di case, un antico villaggio di mulini in completa simbiosi con il suo fiume. Un idillio fluviale, con i tre antichi mulini che sembrano nascere dall´acqua.
mauriziot
.... la PP è stata complessa e finalizzata ad evidenziare contorni, trasparenze e tridimensionalità; Roma Agosto, 2020
AntonioLimardi
“L'aurora cominciò a filtrare dagli scuri; la notte a svanire, come tutte le notti; e ogni cosa a riassumere in pochi minuti, grazie al passo maestoso e rassicurante della rotazione terrestre, i suoi veri contorni, illuminati e ragionevoli.” MICHELE SERRA
IvoMarkes
La storia di Borghetto è quella di un punto di passaggio importante e di una zona di confine contesa da opposti eserciti. Il guado del Mincio era il più comodo e sicuro a sud del lago di Garda, e il fiume una barriera naturale, nei secoli, tra le terre del mantovano e quelle del veronese, in una zona di frontiera presa di mira da signorie ed eserciti che qui avevano i loro appetiti: i Gonzaga, gli Scaligeri, i Visconti, la Serenissima di Venezia, l´Austria, la Francia. Hanno plasmato questi luoghi anche le battaglie napoleoniche e, soprattutto, quelle risorgimentali: eppure, il verde serpente del Mincio che qui si snoda per le campagne, rivela un´Arcadia insospettabile, suscita rêveries senza fine. Il paesaggio è immobile, perenne, senza tempo e ci riporta al nostro bisogno di sorgenti, alle nostre fonti, come in ogni mito fluviale in cui acqua e sogni si confondono. Passeggiare a Borghetto di sera per vedere un tramonto sul Mincio, o quando la nebbia confonde i contorni delle case facendo affiorare solo i merli ghibellini, è come naufragare in un medioevo immaginario. Borghetto è solo questo pugno di case, un antico villaggio di mulini in completa simbiosi con il suo fiume. Un idillio fluviale, con i tre antichi mulini che sembrano nascere dall´acqua. Il Ponte Visconteo, straordinaria diga fortificata, costruita nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, è stato definito un \"check-point d´antico regime\". Lungo 650 m. e largo 25, ultimato nel 1395, era raccordato al sovrastante Castello Scaligero da due alte cortine merlate e integrato in un complesso fortificato che si estendeva per circa 16 km. Il Castello dalla sommità della collina continua a dominare con le sue torri la valle del Mincio. Della sua parte più antica resta la torre Tonda, singolare costruzione risalente al XII sec., mentre il resto del complesso è databile al XIV sec. Era dotato tre ponti levatoi di cui solo uno si è conservato. Infine, dentro il borgo, la Chiesa di S. Marco Evangelista è la ricostruzione in stile neoclassico (1759) dell´antica pieve romanica dedicata a Santa Maria (sec. XI), di cui restano due pregevoli affreschi quattrocenteschi.
SAR10
L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita. (Goethe)
AngioloManetti
Il sorgere dell'alba illumina i contorni del Trabocco del Turchino (Abruzzo, Italia)
Menszeta
Skyline di Treporti al tramonto con la chiesa che ne detta i contorni
davidecanta
come cercare di trovare i contorni nell' anima di una donna se appena ti avvicini questi spariscono nelle nebbie più profonde
steveddies
Anche in questo caso mi sono cimentato in una sperimentazione sfruttando in primo luogo gli errori fotografici affinché diventassero attimi creativi ed in secondo luogo tutta la forza della vignettatura. Ho fatto di questa immagine 2 scatti, uno lasciato naturale a colori, l\'altro invece (che è questo) simulando una camera vintage e relativa grana, che qui condivido con voi. = 1 = Per scattare questa immagine ho dovuto utilizzare come tecnica creativa, quello che può essere considerato un errore nella fotografia digitale, infatti ho eseguito lo scatto alzando gli ISO a 1600 utilizzando una D3200 (che ovviamente a 1600 genera molto rumore). Questo fatto genera un rumore che simula perfettamente la grana fotografica vintage, sopratutto quella degli anni 50. = 2 = Per fare questo scatto avete in ogni caso bisogno di una focale 50mm meglio se con apertura massima f/1.4 in modo da garantire un gradevole bokeh. = 3 = Dovete giocare sulla sottrazione dei colori prima della conversione in bianco e nero, avendo cura di dosare il rosso e la luminanza del rosso e dell\'arancio, fino ad ottenere l\'effetto desiderato. = 4 = Non andate alla ricerca dell\'eccessiva nitidezza, nel vintage non era molto prevedibile e quindi per ottenere una immagine in questo stile, non si deve ricorrere alla nitidezza. = 5 = Non curate la correzione del rumore, poichè altrimenti non otterrete l\'effetto grana. = 6 = Chiedete alla modella una posa leggera dove il viso e le spalle siano il punto focale. = 6 = Non usate l\'AF, il fuoco manuale è indispensabile. = 7 = Accentuate lievemente il contrasto subito dopo la conversione fino ad ottenere un\'immagine dai contorni gradevoli = 8 = Non ritoccate le ombre... devono simulare una macchina anni 50\' quindi queste diventano creative. = 9 = Per quanto vi sia possibile usate solo la luce naturale e niente flash per evitare cercando magari situazioni naturali di gioco ombra-luce. Utilizzate sempre l\'esposizione spot in modo da poter controllare la vignettatura ed eventualmente correggerla in post-pro.
freschiroberto
Come contorni, mi piace servire immagini del fuori-Expo, di come Milano viva l'evento. (Palazzo dei Giureconsulti)
allo1953
DA UNA LEGGERA NEBBIOLINA AUTUNNALE, CHE SFUMA I CONTORNI LONTANI
massimoforti
Le Luci del Nord hanno forme, colori ed intensità che cambiano continuamente, a volte capita che assumano contorni di animali, persone od oggetti comuni, in questo caso la forma è quella di un artiglio.
Gianclaudio_Curia
Bagno Vignoni è un borgo termale situato nel Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d\'Orcia nominato nel 2004, dall\'UNESCO, Patrimonio mondiale dell\'Umanità. Al centro del borgo si trova la famosa vasca d\'acqua che disegna i contorni di una piazza unica al mondo dove da più di 2000 anni sgorga una sorgente di acqua calda termale a 49 °C che nasce da una profondità di circa 1000 metri.
CaterinaFarina
Airone ripreso in sardegna, mentre il sole faceva capolino e lasciava brillare i suoi ultimi raggi... un immagine che ho scelto di lasciare in controluce...perchè la bellezza non sempre deve far vedere i suoi colori per essere considerata tale .. la bellezza è racchiusa anche nei contorni dell\'essere... nelle sue ombre e nei suoi chiaro scuri....
Antonino98
L'Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto.La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l'unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra...chi li ha visti una sola volta, li possede...rà per tutta la vita J.W.Goethe foto scattata con la mia Nikon D7100 obiettivo 18-55 vr II