nicolagrella
L'Uzbekistan ha investito moltissimo nel recupero della sua ricchissima storia. Khiva, Bukhara sono musei a cielo aperti. Samarcanda è un nome che da solo evoca storie che sconfinano nel mito. Al di là dell'importanza della memoria, si è guardato anche ai capitali portati dal turismo. Shakhrisabz, la città natale di Tamerlano, una specie di cattedrale deserta, testimonia più di altre città come gli investimenti tardino ad essere ripagati. Il racconto degli uzbeki è quello d'un Paese che dopo la fine del comunismo lascia indietro molti suoi figli, quelli che, per svariati motivi, non riescono ad industriarsi e a ritrovarsi nei negli ingranaggi d'un capitalismo iper-protezionista. Molti rimpiangono l'Unione Sovietica. Gli anziani, per contro, sembrano essere gli spettatori della storia, non rassegnati, ma consapevoli dei suoi corsi e ricorsi: aspettano. Aspettano con i loro abiti tradizionali sullo sfondo delle geometrie del Zoroastrismo che sembrano oggi le tracce binarie di un mondo che corre troppo veloce per preoccuparsene