Risultato della ricerca: combattimenti
simone.porrelli
Con Battaglia delle Tofane si intende una serie di scontri avvenuti durante la Prima Guerra Mondiale tra forze italiane e austroungariche nella sezione delle Dolomiti Orientali nota come "Tofane", a ovest di Cortina d'Ampezzo. I combattimenti sono iniziati nei giorni successivi alla dichiarazione di guerra italiana all'Impero Austro-Ungarico, e si sono conclusi nei giorni successivi alla disfatta italiana a Caporetto nell'ottobre 1917. Il luogo del combattimento lungo le Tofane e ai piedi del Lagazuoi è stato anche teatro della cosiddetta "Guerra di mina". In questo paesaggio vi sono ancora resti di filo spinato, barattoli, avamposti e trincee scavate nella roccia. E' un luogo di preghiera e di silenzio, di attenzione e meditazione nei confronti dei caduti e del nostro passato.
Davide_Bastianelli
Un giovane fusone di daino(Dama dama). Durante i combattimenti dei daini in alta quota sul Monte Catria, un giovane temerario cerca di farsi strada tra i “grandi”, con coraggio e determinazione, sfilando davanti al mio obiettivo più volte.
nikonastro
Costruito nel I secolo d.C., è uno splendido esempio dei prodigiosi sviluppi raggiunti dall’ingegneria nell’antica Roma. Veniva utilizzato principalmente per i combattimenti tra gladiatori e poteva ospitare fino a 40.000 spettatori.
southernman
Panorama da Cima Fertazza verso il Sella. In centro il Col di Lana, con la cima scoperchiata dall'esplosione della mina nella I guerra mondiale "Località di confine tra l'impero austroungarico e il Regno d'Italia, il Col di Lana è stato teatro di aspri combattimenti nel corso della prima guerra mondiale che hanno lasciato sul terreno oltre 8.000 morti (da cui il soprannome "Col di Sangue"). La cima venne infatti ripetutamente contesa nel 1915 e l'anno seguente i reparti italiani, decisi a scacciare definitivamente il nemico (che nel tenere la montagna era coadiuvato anche da reparti dell'Alpenkorps tedeschi), scelsero di copiare ciò che il nemico aveva fatto nel vicino Lagazuoi poco tempo prima, approntando una camera di mina per far saltare in aria la montagna, secondo un piano ideato da Gelasio Caetani. Gli austroungarici, accortisi del pericolo, decisero a loro volta di realizzare una contromina. I genieri italiani terminarono però per primi i lavori, e gli austroungarici, accortisi di ciò, dovettero comunque mantenere la posizione secondo gli ordini diramati. La notte del 17 aprile 1916, alle ore 23:35, esplose la colossale mina, costituita da 5 tonnellate di gelatina dinamite[1]. Una parte della montagna crollò per gli effetti dell'esplosione, causando la morte di circa 150 militari austroungarici e consentendo agli italiani di occupare la vetta[2] sconvolta da un enorme cratere di 30x55 m e 12 m di profondità. Nel 1917 tuttavia, a seguito della disfatta di Caporetto, gli italiani si dovettero ritirare[1] da tutta la zona sino al monte Grappa per mantenere la nuova linea con il massiccio delle Melette. Il Col di Lana nell'ultimo anno di guerra si trovò così in zona di retrovia imperiale e non fu più interessato dai combattimenti. " Fonte : Wikipedia
bortu83
Giochi di luce nella bellissima cornice di Punta Faro a Lignano Sabbiadoro
carlogb
Lepri del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
Brando_Bello
I palchi dei daini cadono fra la fine di marzo e l'inizio di giugno, per essere rapidamente sostituiti da un nuovo paio più grosso e forte: inizialmente i nuovi palchi sono ricoperti dal cosiddetto velluto e riccamente vascolarizzati, ma col tempo il velluto si secca ed a partire da agosto l'animale comincia a strofinarli per liberarli da tale rivestimento ed essere pronto per i combattimenti della stagione degli amori (fonte: wikipedia)
pigia1970
Arena di Arles in francia
VassiliBalocco
La stagione degli amori, meraviglioso evento che ogni anno alle porte dell’autunno riempie di magia i nostri boschi, montagne e vallate, è un periodo molto faticoso per un cervo adulto. Un mese di possenti richiami, sfide, corse e combattimenti che non lasciano spazio per il riposo o il nutrimento. Questo esemplare si concede un momento di pausa per recuperare le forze, ma senza mai lasciar calare l’attenzione. Sarà molto presto l’ora di una nuova battaglia… - Cervo nobile (Cervus elaphus), Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Zyggy
Sass de Stria m. 2477 tra il Passo Falzarego e il Passo di Valparola nelle Dolomiti Ampezzane (Belluno) Italy. Il nome deriva da antiche leggende locali che lo facevano residenza di una strega (stria in ladino). La montagna fu al centro degli aspri combattimenti avvenuti durante la Prima guerra mondiale.
CIMBRI
Un ultimo raggio di sole illumina il piccolo paesino di Parrocchia nella vallata di Vallarsa (TN). Un pensiero va a tutti i soldati caduti su queste vette ed in particolare a Cesare Battisti ed a Fabio Filzi che durante i combattimenti della prima Guerra Mondiale vennero catturati su questi monti ed impiccati il 12 Luglio 1916 nel castello di Buonconsiglio di Trento, allora sotto il dominio del Regno Austroungarico....
ferprado
Giovani maschi incrociano le corna simulando i combattimenti che li impegneranno da adulti
Marilena1958
Il cimitero militare canadese di Ortona, in inglese come Moro River Canadian War Cemetery, è situato nella frazione di San Donato nel Comune di Ortona, su un\'altura nei pressi della costa adriatica. Nel cimitero sono raccolte le spoglie dei soldati del Commonwealth britannico, in massima parte canadesi, morti nel dicembre del 1943 durante i combattimenti per l\'attraversamento del fiume Moro e successivamente nella battaglia di Ortona.Il numero dei caduti (1665 in totale) in base alla nazionalità è così suddiviso [3]: 1375 del Canada; 169 del Regno Unito; 4 dell\'Australia; 42 della Nuova Zelanda; 16 del Sudafrica; 5 dell\'India; 2 di altri stati; 52 non identificati.
SevePhoto
L\'orologio di mio nonno Era entrata la primavera, i prati cominciavano a fiorire e, come di solito, mio nonno portava anche noi nipotini in campagna. Mentre lavorava con il cugino più grande, io e la mia cuginetta giocavamo felicemente. Era quasi mezzogiorno quando il nonno si avvicina al casale dove riponeva gli attrezzi. Tutto ad un tratto, guardando verso terra dice: “chi ha rotto l\'orologio?” E noi: \'quale orologio?\'. Mio nonno risponde serio: “l\'orologio che era qui in terra, ora come facciamo a sapere che ore sono?”. Noi ribadiamo che non avevamo visto nessun orologio... E lui: “non avete visto due bastoni piantati a terra?”... \'Si, ci abbiamo fatto le spade per fare i combattimenti...\'. Allora il nonno, con il solito sorriso che ritorna sul suo volto, si siede sul ceppo di legno e ci dice: “Venite qui, ora state attenti e ascoltate quando suonano le campane di mezzogiorno...”. Quando le campane suonarono ci mostrò che, con quei due bastoni, lui aveva costruito una meridiana ed era il suo orologio quando si trovava in campagna... Tornati a casa raccontammo l\'accaduto ai genitori che si fecero una gran risata. Dato che di li a breve i mie nonni festeggiavano le loro nozze d\'oro, pensarono di regalare al nonno un orologio... Alla sua morte, quell\'orologio fu donato a me… Oltre ad aver avuto un caro oggetto in eredità, ogni volta che suona mezzogiorno mi torna in mente il ricordo della sua meridiana... Severino De Santis 20.03.2013
TiGeRshot
MONTE ZEBIO - m. 1767 Questo Monte divenne un importante arroccamento austroungarico della prima linea, che si estendeva nell\'Altopiano di Asiago tra l\'Ortigara, il Colombara, l\'Interrotto e la profonda gola della Val d\'Assa nel periodo dal luglio 1916 al dicembre 1917. Questa linea conobbe, tra tentativi di conquiste e riconquiste risultate poi sempre del tutto inutili (si parla di poche decine di metri di terreno), uno tra i maggiori sacrifici in vite umane. I tentativi di prendere una quota o caposaldo dalla gloriosissima Brigata Sassari, avvenivano sull\'onda dell\'avanzamento di massa, dove il compagno che era davanti faceva da scudo, fino a che l\'ultimo, riusciva (se e quando) ad arrivare vicino alla trincea nemica lasciandosi dietro una moltitudine di uomini colpiti che giacevano uno sopra l\'altro. Per la strategia militare il Monte Zebio e Colombara e Ortigara ricoprivano una enorme importanza per tutto il fronte. Infatti sul retro vi era una unica via che conduceva, attraverso Casera, Zingarella e Galmarana alla Val D\'Assa a da là al Passo Vezzena dove poi si sarebbe arrivati a Levico Caldonazzo e quindi a Trento. Se tale fronte fosse stato perduto si sarebbero inoltre tagliati i rifornimenti facendo venir meno la posizione avanzata dell\'Ortigara e Campigoletti. Per tutta una stagione prima del rigido inverno del 1916 gli italiani tentarono lo sfondamento nel tentativo di arrivare al portule vero obbiettivo. Trascorso l\'inverno rigidissimo il Comando Italiano pensò di riprendersi tale linea. Ma la grande mina scoppiata nella Lunetta dello Zebio permise agli Austro Ungarici di occupare quel territorio. Nel frattempo gli innumerevoli Caduti dell\'Ortigara fecero svanire le mire del Comando Italiano in merito al Portule. Il settore Orientale del Piave e Grappa divennero dopo dicembre 1917 i nuovi fulcri dove si incentrò il destino della guerra. I caposaldi italiani vennero spostati quindi a sud di Asiago tra il Col d\'Ecchele e Valbella per la tenuta in linea con il Grappa, la Valstagna e Valsugana. Resta comunque indubbia la preminente importanza che tale Monte accanto a quello dell\'Ortigara ricoprì in tutte queste fasi. Venne occupato dagli Austriaci il 29 maggio 1916 a seguito del ritiro della Brigata Catanzaro. Immediatamente venne attrezzato a difesa con sistemi di sotterranei e comunicazioni diverse con numerose gallerie e caverne di ricovero. Nel mese di luglio, nel tentativo ri riprenderlo, furono numerosissime le perdite che si contarono nelle Brigate Sassari e Piacenza. I combattimenti continuarono tutto il perido, in una stretta sintonia tragica con i vani tentativi compiuti dagli Alpini sull\'Ortigara. Vennero utilizzati gas asfissianti e mine. Non ultima quella dell\'8 giugno 1917 dove alle 17:30 scoppiava una mina italiana prima del tempo a causa di un fulmine che cagionò la morte di 120 soldati italiani vicino alla lunetta dello Zebio. In realtà quella mina avrebbe dovuto essere il preludio della seconda Battaglia dell\'Ortigara avvenuta nel 1917. il reparto Pesaro si riversò contro Casera. del Catania contro la cima, della veneto contro quota 1.603 falcidiati tutti dalle mitragliatrici. La XIII Div. perse in questi inutili massacri ben 1636 effettivi in pochi assalti.
tumasin
Il vincitore di uno dei tanti combattimenti. Soddisfatto, almeno per il momento, mi guarda fiero e senza tanta paura, si lascia fotografare e quando ha deciso di fare basta, se ne è andato in tutta calma rientrando cosi nel bosco...