Risultato della ricerca: chiusa
FrancescoChianese
Ho provato ad allontanare la sofferenza: l'ho chiusa in un cassetto... l'ho soffiata nel vento..... l'ho lanciata nel mare.... l'ho sepolta in un campo di grano... In verità  mi resta ancora un sogno: Chiudere gli occhi e provare a volare...
mauriziot
di san Basilio, nella piazza Rossa; un breve sosta a Mosca, andando in Mongolia; la piazza Rossa chiusa per una manifestazione politica e questa era l\'unico angolo di ripresa possibile; le nuvole hanno aiutato; Mosca, giugno 2013
mauriziot
.. le ultime barche si muovono nel bacino di San Marco; pochi minuti dopo verrà chiusa la navigazione nell\'area dove vengono sparati i fuochi pirotecnici della Festa del Redentore. Altre foto nell\'apposito reportage. Venezia, luglio 2014
carmelo parisi
dell\'Alcantara – Randazzo. La ferrovia Alcantara-Randazzo era una linea ferroviaria secondaria della Sicilia, a scartamento ordinario, delle Ferrovie dello Stato, che collegava Randazzo e l\'alta Valle dell\'Alcantara con la linea costiera jonica Messina – Catania. Inaugurata il 31 maggio 1959 fu sospesa dal servizio nel 1994 e chiusa nel 2002. E\' stata dismessa nel 2011. Questo fotografato è un esempio di ponte ferroviario ad archi e si trova in territorio di Motta Camastra (ME).
fernandospirito55
PIAZZA DEL DUOMO...NEL CUORE DEL CENTRO STORICO DI LECCE .....UNA SPLENDIDA PIAZZA IN STILE BAROCCO CHIUSA DA TRE LATI.. NEL SUO INTERNO LA CATTEDRALE IL SUO CAMPANILE ... L'EPISCOPIO...E IL PALAZZO DEL SEMINARIO .....
en.giuliani
Le teste sono un tema fortemente presente nell’arte di Mitoraj, ma la decisione di raffigurare il S. Giovanni Battista ha determinato il rifacimento ai suoi modelli classici con la connotazione del bendaggio, di cui lo stesso autore dà questa spiegazione: “Il bendaggio simboleggia per me una sorta di protezione che una realtà sin dagli anni giovanili mi si presentava quanto mai ostile. E’ per me un simbolo di sopravvivenza. Nello stesso tempo è una componente della coscienza polacca, una coscienza sofferta, ferita, chiusa. E’ l’espressione plastica di questa coscienza”. La testa è stata poi definitivamente realizzata in marmo statuario bianco di Carrara, velando la bocca, le orecchie, gli occhi come è nello stile dell’artista. Donata alla Basilica, si trova qui esposta nella Cappella di S. Pietro. Roma, 20 marzo 2015
IvoMarkes
La Lessinia è una zona geografica delle Prealpi situata per la maggior parte nella provincia di Verona e, solo parzialmente, in quelle di Vicenza e di Trento. Una parte del territorio lessinico costituisce il Parco naturale regionale della Lessinia. Chiusa a Nord dalla profonda e selvaggia Valle dei Ronchi e dal maestoso Gruppo della Carega, delimitata ad Est dalla Val Leogra, a Sud dal corso dell'Adige e dall'alta pianura veronese e ad Ovest dalla Val Lagarina, essa è quasi un'unità  a sè stante nell'ambito delle Prealpi Venete. La solcano numerose valli che dagli alti pascoli scendono e si spiegano a ventaglio verso Verona e la pianura. Procedendo da Ovest verso Est, troviamo le valli di Fumane, di Marano e di Negrar (che insieme costituiscono un'unità  che ha più carattere storico che geografico: la Valpolicella) e poi le valli Valpantena, di Squaranto, di Mezzane, d'Illasi, le valli Tramigna, d'Alpone, valle del Chiampo, valle dell'Agno. Le sue alture ad Ovest rientrano nelle Prealpi Venete, con cime tra i 1500 e i 1800 m, e il gruppo del Carega a Nord-Est (che supera i 2200 m). La fascia centrale si attesta invece tra i 1000 e i 1300 metri.
MaRaMaya
I suoi tre castelli, le sue fortificazioni e la sua cinta muraria rappresentano da soli un più che valido motivo per visitare Bellinzona. Sono stati iscritti nel 2000 nella lista dei patrimoni dell\'umanità stilata dall\'UNESCO. I tre castelli sono Castelgrande, il Castello di Montebello e il Castello di Sasso Corbaro. I castelli di Bellinzona si annoverano fra le più mirabili testimonianze dell\'architettura fortificata medievale dell\'arco alpino. La configurazione odierna della chiusa bellinzonese, che ha le sue lontane origini in un nucleo preistorico sulla collina di Castelgrande, si deve sostanzialmente all\'intensa e complessa attività edilizia promossa dai duchi di Milano nel quattrocento. Rimonta a quell\'epoca la costruzione di un possente impianto difensivo che sbarrava la valle del Ticino in tutta la sua larghezza per arrestare l\'avanzata dei confederati svizzeri. Ancora oggi queste fortificazioni, con le loro mura merlate, le torri e le porte, non cessano di destare meraviglia e di attirare turisti
BMauroS
Isola di Ponza (LT) . . . La curvatura a mezzaluna richiama alla mente proprio la luna. Era frequentata già al tempo dei Romani (e dei Greci prima di loro). Era utilizzata come approdo a mo’ di porto naturale, sulla sommità della scogliera sono ancora visibili i resti di una necropoli romana. La parete di tufo bianco a picco sulla spiaggia è alta più di 100 metri. Nell’antichità la spiaggia era raggiungibile attraverso un tunnel scavato nella roccia dai romani, costruito con una lieve pendenza in opus reticolatum. Il passaggio è lungo quasi 200 metri ed è provvisto di lucernari che servivano ad illuminare la cavità scura. Attualmente è chiusa per pericolo caduta massi . . . E' raggiungibile solo via mare. Forse anche questo contribuisce a renderti ancor più affascinante, meravigliosa Chiaia di Luna . . .
JessicaT
Day 6: 08/09/2017 *Dopo esserci concessi un giorno di shopping (ecco perché manca il "day 5") ecco un'altra levataccia: partenza alle 4 per il lago di Braies! L'idea era di arrivare al lago entro le 7, non per beccare l'alba, ma più che altro per evitare il turismo di massa che caratterizza quel magnifico posto. Le foto da fare le avevo già tutte programmate in testa (ho pure evitato di vestirmi da montagna come mio solito per farmi qualche autoscatto da VIP) e tutte prevedevano la rimessa delle famose barche. Sorpresa! La rimessa era chiusa da un lucchetto. Fortuna volle che un gentile (ma di poche parole) signore dall'accento tettesco ci ha lasciati entrare (per poi chiuderci dentro, il patto era che per uscire dovevamo saltare giù, ovviamente non poteva aspettarci). In poche parole: ho potuto fare tutte le foto che avevo voluto (senza turisti in mezzo), più qualche inedito, come questa!
stefettina
Bolla de Sapone Lo sai ched'è la Bolla de Sapone? L'astuccio trasparente d'un sospiro. Uscita da la canna vola in giro, sballottolata senza direzzione, pe' fasse cunnolà come se sia dall'aria stessa che la porta via. Una farfalla bianca, un certo giorno, ner vede quela palla cristallina che rispecchiava come una vetrina tutta la robba che ciaveva intorno, j'agnede incontro e la chiamò: - Sorella, fammete rimirà! Quanto sei bella! Er cielo, er mare, l'arberi, li fiori pare che t'accompagnino ner volo: e inentre rubbi, in un momento solo, tutte le luci e tutti li colori, te godi er monno e te ne vai tranquilla ner sole che sbrilluccica e sfavilla. La Bolla de Sapone je rispose: - So' bella, sì, ma duro troppo poco. La vita mia, che nasce per un gioco come la maggior parte delle cose, sta chiusa in una goccia... Tutto quanto finisce in una lagrima de pianto. Trilussa
CaterinaFarina
Credo che ogni immagine vada “raccontata” per ciò che vede colui che la ferma in un istante… questa per me rappresenta la “chiusura” che molti di noi hanno verso il loro vero io…. Girare le spalle alla luce x non essere “visti” nel proprio intimo…. A volte ci si nasconde dietro ad una facciata, nell’ombra di quello che è il nostro riflesso, difficilmente si apre i propri orizzonti e si mostra quella parte della nostra anima sensibile il nostro “colore”…. Questo è visto troppe volte come debolezza…si tende a nasconderlo x non soffrire… riuscire ad uscire allo scoperto e dimostrare quello che davvero si sente è un gradino difficile da superare… dimostrare l’amore, il dolore, la gioia ,o sorridere ad un estraneo solo perché è gentile con noi è un dono per noi stessi…a volte si può trovare una porta chiusa, ma quando si trova chi comprende e ti legge dentro perché lo permettiamo ripaga lo spirito e ritempra l’anima…. Vale la pena di uscire allo scoperto e trovare quella luce che troppe volte viene nascosta….la vita è un dono… a volte difficile da scartare… ma pur sempre un gran regalo….
pierdimi
Via Giovanni Battista Moroni - Bergamo - 10 settembre 2016
mgnello
La sacra di San Michele è un complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano, all'imbocco della bassa val di Susa. Situato nel territorio del comune di Sant'Ambrogio vicino ai Laghi di Avigliana di Torino e poco sopra la borgata San Pietro, che appartiene alla diocesi di Susa. Un posto quasi unico nel suo genere... Secondo alcuni storici, già in epoca romana esisteva, nel luogo in cui sorge ora l'abbazia, un presidio militare che controllava la strada verso le Gallie. Successivamente anche i Longobardi installarono un presidio che fungesse da baluardo contro le invasioni dei Franchi, facendo del luogo un caposaldo delle cosiddette chiuse longobarde delle quali rimangono alcune vestigia nel sottostante paese di Chiusa di San Michele. Il culto micaelico presso i Longobardi era già diffuso all'epoca, e questo porta a supporre che l'origine del culto a San Michele presso la vetta del Monte Pirchiriano fosse già presente precedentemente all'edificazione della Sacra di San Michele.
dylan72
Terremoto del Belice. Nella notte fra il 14 e il 15 gennaio 1968 un violento terremoto (magnitudo 6,4 della scala Richter) sconvolse una vasta area della Sicilia Occidentale compresa fra le province di Agrigento, Trapani e Palermo. La zona più colpita fu la Valle del Belice. Quattro paesi rimasero completamente distrutti: Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Montevago. Le vittime furono 370, un migliaio i feriti e circa 70mila i senzatetto. Gli altri centri che subirono danni ingenti furono Menfi, Partanna, Camporeale, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Sambuca di Sicilia, Sciacca, Santa Ninfa, Salemi, Vita, Calatafimi, Santa Margherita di Belice. L'immagine ritrae la piazza principale della ormai città fantasma di Poggioreale (TP).
maurapre
Chiesa di Santa Maria arroccata sullo scoglio dell'isola, chiusa per crolli nel 2005 e ora riaperta.
Paolo Tomberli
La fotografia rivisita in modo simbolico tre momenti (o fasi) della vita: l’infanzia, la gioventù e la vecchiaia, tra loro contrapposte, in una rappresentazione della vita che - come spesso si vede nell'arte è inevitabilmente ciclica. La resa figurativa è controbilanciata dallo straordinario fondo nero astratto, una vibrante superficie chiusa da un’ampia fascia nera nella quale si incastra il pullulante bianco e nero della scena centrale.