Risultato della ricerca: cento
Claudio_Moretti
Come nella nostra vita, anche la natura trova ostacoli che l’uomo con la sua intelligenza e tecnica crea per contrastarla, ma lei persiste, incurante di tutto lei SA che tutto questo è effimero, e se vuole può inficiare tutto, è solo questione di tempo, cento, mille un milione di anni, per Lei sono soli attimi, il tempo di uno sbadiglio, ma per noi, un’enormità.
leonardo_lb
...mi sembrava di essere immerso in uno di quegli spazi metafisici urbani dipinti dal grande De Chirico...invece cari amici mi trovavo alla vecchia Tonnara nell'Oasi faunistica di Vendicari,sita in provincia di Siracusa,tra Noto e Marzamemi.La pesca del tonno a Vendicari cessa nel secolo scorso.Oggi quelli che erano i ruderi diroccati dello stabilimento con i suoi cento metri circa di lunghezza,i pilastri che sorreggevano il tetto,sono stati restaurati e la Tonnara e' diventata uno dei simboli di Vendicari,una struttura che con il suo fascino domina la zona centrale della Riserva. Nessun fotoritocco...il sole alto ed un filtro polarizzatore allo scatto,mi hanno regalato questa emozione...spero piaccia anche a voi...
Promettente55
Ascesa alla duna di Pilat,nei pressi d'Arcachon,una collina di sabbia finissima alta oltre cento metri dalla quale si gode una vista privilegiata sull'Atlantico e sui bacini d'allevamento delle ostriche
Promettente55
Parafrasando la celebre canzone.....
mauriziot
...... "prova a mettere a fuoco i miei occhi, prima che me ne vado ". Incontro a Bisegna, nel Parco Nazionale d'Abruzzo: quando la maf è il 50 per cento della foto.
IvoMarkes
La strada delle 52 gallerie (o strada della Prima Armata) è una mulattiera militare costruita durante la prima guerra mondiale sul massiccio del Pasubio. La strada si snoda fra Bocchetta Campiglia (1.216 m) e le porte del Pasubio (1.934 m) attraversando il versante meridionale del monte, situato al riparo dal tiro dell'artiglieria austro-ungarica, caratterizzato da guglie, gole profonde e pareti rocciose a perpendicolo. E' lunga 6.555 metri, dei quali ben 2.335 sono suddivisi nelle 52 gallerie scavate nella roccia; ogni galleria è numerata e caratterizzata da una propria denominazione. La larghezza minima è stata originariamente prevista in 2,20 m (il raggio esterno in curva è di almeno 3 m), con una media di 2,50 m per permettere il transito contemporaneo di due muli con le relative salmerie. La pendenza della strada raggiunge il 22 per cento, con una media del dodici per cento. Caratteristica, tra le molte gallerie, è la 19ª perchè, oltre a essere la più lunga (320 m), ha un tracciato elicoidale a 4 tornanti, all'interno di un gigantesco torrione di roccia. Anche la successiva n. 20 è scavata all'interno di un torrione roccioso e, per superare il notevole dislivello, si avvita su sè stessa come un cavatappi. Il tratto della 43ª corre sotto il passo Fontana d'Oro (1.875 m).All'uscita della 47ª si raggiunge il punto più alto della strada (2.000 m), dal quale si gode un panorama grandioso. La strada è un vero e proprio capolavoro d'ingegneria militare e di arditezza, considerando anche le condizioni e l'epoca in cui fu costruita, nonchè la rapidità  d'esecuzione: i lavori cominciarono il 6 febbraio 1917 e furono conclusi nel novembre 1917. Fu realizzata dalla 33ª Compagnia minatori del 5º reggimento dell'Arma del genio dell'Esercito Italiano, con l'aiuto di sei centurie di lavoratori: compagnia 349, 523, 621, 630, 765 e 776. A capo della 33ª Compagnia fu posto il tenente Giuseppe Zappa, dal 18 gennaio al 22 aprile 1917; gli succedette il capitano Corrado Picone fino alla fine della guerra. Nei primi giorni di dicembre 1917, prima di lasciare il Pasubio, la 33ª Compagnia minatori inaugurò simbolicamente la strada, abbattendo un muro costruito appositamente davanti alla prima galleria. Sarà  la 25ª minatori, assieme alle centurie rimaste, ad ultimare la strada, comprese le gallerie 49 e 50, ed in definitiva ad aprirla. La "strada storica militare delle 52 gallerie" si percorre in ore 2:30/3:30 partendo dal passo di Xomo o raggiungendo (da quest'ultimo) la bocchetta Campiglia (vasto parcheggio -a pagamento-, ma sempre molto affollato). Il dislivello è di circa 750 metri e si percorrono gallerie molto ardite, anche con curve e biforcazioni, ed è indispensabile una affidabile torcia elettrica. L'escursione non è da sottovalutare e non è una passeggiata turistica, pur non presentando particolari difficoltà o pericoli, bisogna però prestare attenzione a non sporgersi oltre l'arditissima stradina e a non inoltrarsi in gallerie secondarie, spesso semicrollate o pericolose. Il fondo del sentiero è sempre buono, ma specie nelle gallerie alcuni tratti sono scivolosi causa il continuo stillicidio d'acqua. E' una escursione di grandissima soddisfazione, un percorso storico che tutti gli appassionati di escursionismo, e a maggior ragione coloro che s'interessano di storia, dovrebbero almeno una volta frequentare. Raggiunto il rifugio Generale Achille Papa, si può salire a Cima Palon per il sentiero storico tricolore e rientrare a bocchetta Campiglia o passo Xomo per la strada degli Scarubbi, sul versante nord.
CIMBRI
Cento anni e ti ho ritrovata cara gavetta.. Chissa\' a quale buon soldato avrai fatto compagnia durante le lunghe notti fredde sull\'Altopiano.. Chissa\' quante storie avrai da raccontare....
en.giuliani
Uno dei luoghi più suggestivi di Ancona è quello del "Passetto" e delle sue grotte, più di cento, scavate nella roccia nel periodo che va dalla metà dell'ottocento agli anni sessanta dello scorso secolo, e utilizzate come ricoveri di imbarcazioni per la piccola pesca, principalmente lance e batane. Ripari realizzati dai pescatori locali, nel corso degli anni e tramandati di padre in figlio: è qui che si assapora la vita marinara del luogo e si conoscono i suoi abitanti, i "grottaroli". I cancelli colorati, gli scali per le barche, le attrezzature per la pesca rendono l'insieme suggestivo; caratteristico è anche l'uso di materiali quasi sempre di recupero: traversine ferroviarie usate come sostegno agli scali di alaggio, mattonelle di vario tipo e colore usate per la pavimentazione, arredi scartati dalle case di città e poi riverniciati ed adattati. Le grotte del "Passetto" rappresentano un raro esempio di architettura spontanea armoniosamente inserita in un ambiente naturale
Titti52
Cento miglia 2022
MAURY06
A 10-15 Minuti a piedi dal cento di Asiago si trova un piccolo laghetto che con i suoi riflessi offre ai visitatori un paesaggio veramente suggestivo.
RosannaFerrari
... visto da qui, dalla Forcella Lavaredo, il rifugio Locatelli pare un puntino.... di fatto la strada, seppure agevole fino a là, è parecchio lunga.... ma un passo dietro l'altro... una, cento foto dietro l'altre :D :D :D ... ci si arriva, e dà lì puoi solo guardare in silenzio, puoi solo "respirare" l'immensità di questo spettacolare ambiente montano... non serve altro.... si, magari un panino e un pò d'acqua ahhahhhhh....nella conca alla sua destra, ancora nascosti dal dislivello e dal costone roccioso, i bellissimi Laghi dei Piani si offrono alla vista in tutto il loro spettacolare cromatismo...
ambro2000
LA MODERNA TECNOLOGIA DIGITALE HA ABBATTUTO MOLTE BARRIERE TRA CUI QUELLA DEI COSTI, COSI' QUANDO SCATTI TWO IS MEGLIO CHE ONE COSì PIU' SCATTI E PIU' HAI LA PROBABILITA' DI FARE UNA FOTO BELLA O NON MOSSA ECC. MA IL DILEMMA VIENE DOPO QUANDO DEVI CANCELLARE, QUELLE BRUTTE VANNO VIA SENZA PROBLEMI MA QUANDO HAI PIU' DI UNA FOTO BELLA ALLORA LI' VIENE IL DIFFICILE PPERCHE' SONO TUTTI FIGLI TUOI E IL COMPUTER SI RIEMPIE SEMPRE DI PIU' ...QUALE DELLE DUE LA MEGLIO A VOSTRO GIUDIZIO?
pietrolannunziata
PIETRAPERTOSA E IL MISTERO DEL MAJO. Lo spirito di don Oreste Ettorre, l’erudito parroco di Pietrapertosa, aleggia e racconta ancora, con dotte citazioni, il fascino misterioso del «majo», celebrato in onore del Solstizio d’estate con l’ecatombe, il sacrificio di cento buoi. Il corteo si avviava da Castro Laureoso, l’antica Laurenzana, preceduto da un tronco di lauro o di agrifoglio, trascinato da una coppia di buoi. Seguivano i buoi espiatori, bendati e ornati alle corna di focacce di farro. La centralità dell’albero nelle feste risale all’antichità.
delorenzidavide
Genova, manifesto per la mostra fotografica a Palazzo Ducale per celebrare i cento anni della nascita di Pasolini
serenamontesano
"Buona fortuna se aspetti qualcuno a un angolo di strada e non si vede nessuno. Se credi che c'è un posto nel mondo dove non c'è più la guerra anche per un secondo. Se il giorno che ti sta passando accanto è uguale agli altri cento giorni che hai riso e che hai pianto. Buona fortuna se il tuo cuore ha quattro mura e un letto caldo che ci puoi dormire. Se al tua casa ha una finestra sulla via se puoi chiudere una porta alla malinconia. Se qualche volta resti solo in mezzo al mare e trovi un'altra stella che ti fa tornare. Se puoi volare senza le ali e tieni il cielo e non ricadi giù."
en.giuliani
Uno dei luoghi più suggestivi di Ancona è quello del "Passetto" e delle sue grotte, più di cento, scavate nella roccia nel periodo che va dalla metà dell'ottocento agli anni sessanta dello scorso secolo, e utilizzate come ricoveri di imbarcazioni per la piccola pesca, principalmente lance e batane. Ripari realizzati dai pescatori locali, nel corso degli anni e tramandati di padre in figlio: è qui che si assapora la vita marinara del luogo e si conoscono i suoi abitanti, i "grottaroli". I cancelli colorati, gli scali per le barche, le attrezzature per la pesca rendono l'insieme suggestivo; caratteristico è anche l'uso di materiali quasi sempre di recupero: traversine ferroviarie usate come sostegno agli scali di alaggio, mattonelle di vario tipo e colore usate per la pavimentazione, arredi scartati dalle case di città e poi riverniciati ed adattati. Le grotte del "Passetto" rappresentano un raro esempio di architettura spontanea armoniosamente inserita in un ambiente naturale.
FRASPE
scusate il disturbo, ci sarebbe anche questa, prometto che non ne metterò altre, quasi cento punti in tre foto dello stesso luogodi mi bastano :-)
Alessandro_Brezzi
peccato per la foschia che occludeva la vista agli appennini del Parco dei Cento Laghi, carichi di neve
ambro2000
OSSERVANDO L\'INFIORATA SONO RIMASTO COLPITO DA QUANTE PERSONE STAVANO SCATTANDO FOTOGRAFIE DALLE POSIZIONI PIù IMPREVEDIBILI, OGNUNO PER FISSARE UN\'IMMAGINE O UN\'EMOZIONE DA CONSERVARE PER SE O DA CONDIVIDERE CON I PROPRI AMICI .......