Risultato della ricerca: caltagirone
elisamez
Bosco Santo Pietro (Caltagirone)
elisamez
Detta anche Orchidea farfalla per via di sui petali. Ritrovo presso il bosco di Santo Pietro ( Caltagirone)
Eduardo_Dippolito
Questo monaco che vedete nella foto era una vera e propria icona vivente ! E\' stato molto difficoltoso fare questa foto per tanti motivi. Ero rimasto veramente imbambolato dalla serietà e dalla profondità d\'animo che ispirava questo personaggio. Lui stava a presidiare il famoso presepe dei cappuccini. Forse era infastidito dalle voci che commentavano il presepe e non seguivano attentamente la voce narrante che raccontava i passi della vita di cristo. Prima di andare via mi ha sorpreso incredibilmente !! Mi fa : \"ragazzo spero che non ti ho bruciato la macchina ! \" E alla fine mi ha concesso una foto molto sorridente e simpatico! Grazie !
elisamez
Bosco S. Pietro ( caltagirone)
gabepix
Interno del carcere borbonico di Caltagirone.
sean mac alpa
Carretto siciliano nei pressi di una masseria nella campagna di Caltagirone (CT), ottenuta da dia scannerizzata
costanzipaolo
52
Doveva essere la \"Città dello sport\", si è rivelata essere l\'ennesimo spreco italiano. Il complesso sportivo fu progettato per ospitare i Campionati mondiali di nuoto del 2009, e ora che siamo nel 2015 è ancora fermo lì, incompleto. Inizialmente il costo dei lavori – che ebbero inizio nel 2005 quindi ben dieci anni fa – si aggirava intorno ai 120 milioni di euro e non prevedeva quella struttura metallica a forma di vela che poi ha dato il nome all’intero polo sportivo. Ed è proprio con l’inserimento di questo nuovo progetto dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava che i costi iniziano a lievitare. Nel frattempo la mano passa alla Protezione Civile che affida l’esecuzione dei lavori alla società “Vianini Lavori Spa” del Gruppo Caltagirone. Dai pochi – si fa per dire – 120 milioni si passa a oltre 200 per poi arrivare fino a superare i 600 milioni di euro: troppi, dunque i lavori si fermano dal momento che ne mancano all’appello circa 400 e che nessuno vuole più sborsare un euro. La Protezione Civile si sfila dalla cordata e rimane solo il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Delle due Vele solo una è finita, della seconda ci sono solo i grossi pilastri di sostegno per la sovrastante struttura metallica a rete. Se da un lato c’è la proposta del siciliano Giovanni Caudo, assessore all’Urbanistica di Roma, di convertire il tutto in un enorme orto botanico da 130 ettari, in pratica il più grande giardino coperto del mondo, dall’altro c’è il Codacons che senza tanti fronzoli afferma: «Buttate giù quel mostro. Danneggia il paesaggio e la collettività». Ancora più in là un’altra idea: trasferirvi la Facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Tor Vergata. E dopo questa, caliamo il sipario.
Maricetta
La posizione geografica della Sicilia ha favorito le dominazioni che si sono avvicendate nei secoli. Fenici, Greci, Cartaginesi, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni e ancora Svevi, Spagnoli e Francesi. Nonostante tutto però la scuola di ceramica Siciliana ha sempre dato un carattere proprio nella produzione delle ceramiche, anche se gli Arabi hanno lasciato un impulso che si legge chiaramente ancora oggi sulla produzione. Santo Stefano di Camastra (Me), Caltagirone (Ct) e Sciacca (Ag) sono le scuole tradizionalmente conosciute come le migliori dell'isola. A Palermo però si possono trovare dei luoghi di tutto rispetto, la cui produzione non ha niente da invidiare a nessuno. Un esempio? Questa magnifica Vespa, realizzata interamente in ceramica dai nostri ceramisti palermitani. (Spunti raccolti da Creartceramiche.it. La Vespa è in esposizione da Ceramicando- Palermo)
costanzipaolo
53
Doveva essere la \"Città dello sport\", si è rivelata essere l\'ennesimo spreco italiano. Il complesso sportivo fu progettato per ospitare i Campionati mondiali di nuoto del 2009, e ora che siamo nel 2015 è ancora fermo lì, incompleto. Inizialmente il costo dei lavori – che ebbero inizio nel 2005 quindi ben dieci anni fa – si aggirava intorno ai 120 milioni di euro e non prevedeva quella struttura metallica a forma di vela che poi ha dato il nome all’intero polo sportivo. Ed è proprio con l’inserimento di questo nuovo progetto dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava che i costi iniziano a lievitare. Nel frattempo la mano passa alla Protezione Civile che affida l’esecuzione dei lavori alla società “Vianini Lavori Spa” del Gruppo Caltagirone. Dai pochi – si fa per dire – 120 milioni si passa a oltre 200 per poi arrivare fino a superare i 600 milioni di euro: troppi, dunque i lavori si fermano dal momento che ne mancano all’appello circa 400 e che nessuno vuole più sborsare un euro. La Protezione Civile si sfila dalla cordata e rimane solo il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Delle due Vele solo una è finita, della seconda ci sono solo i grossi pilastri di sostegno per la sovrastante struttura metallica a rete. Se da un lato c’è la proposta del siciliano Giovanni Caudo, assessore all’Urbanistica di Roma, di convertire il tutto in un enorme orto botanico da 130 ettari, in pratica il più grande giardino coperto del mondo, dall’altro c’è il Codacons che senza tanti fronzoli afferma: «Buttate giù quel mostro. Danneggia il paesaggio e la collettività». Ancora più in là un’altra idea: trasferirvi la Facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Tor Vergata. E dopo questa, caliamo il sipario.
steve1407
Scalinata di Santa Maria del Monte