Risultato della ricerca: Repubblica
Vakinze
Gli uomini politici sono uguali dappertutto. Promettono di costruire un ponte anche dove non c\'è un fiume. Nikita Chruščëv
mauriziot
... in una notte d'agosto, quasi senza auto; per tantissimi anni ci sono passato tutti i giorni per andare a lavorare; forse per questo non l'avevo mai fotografata; un soggetto comunque difficile per la differente illuminazione, per l'ampiezza dei volumi dimensionali e la necessità di incorporare tanta strada e tanto cielo; le nuvole, finalmente hanno aiutato; un camion sempre parcheggiato in quel punto la notte (perché?) non danneggia più di tanto. Roma, agosto, 2020
mariadb
Foto scattata a Rivolto UD il 1° maggio 2014 in occasione della esibizione delle Frecce Tricolori per i Club.
mauriziot
... costruito in pietra sulla Moldava, situato nella città di Praga, collega la Città Vecchia al quartiere di Malá Strana; è forse il più famoso monumento della capitale della Repubblica Ceca. Praga, maggio 2013
IvoMarkes
dedicata all\'amico Carlo.......................................................................................................................................................... PRALBOINO: Nel 569 Alboino, re del bellicoso popolo germanico dei Longobardi, dopo aver messo a ferro e fuoco il Friuli ed il Veneto, mosse il suo esercito alla presa prima di Mantova, poi di Brescia e delle altre città lombarde. Proprio in preparazione all\'assedio di Brescia, Alboino si accampò in un territorio posto ad una certa distanza dalla città. La località, per questo motivo, fu da quel momento chiamata Prato di Alboino, poi Prat\'Alboino ed in seguito Pralboino. Quando Desiderio, ultimo re dei Longobardi, fondò nel 758 il monastero di Leno, lo dotò di un vasto territorio, comprendente Pralboino, ed affidò ai monaci Benedettini la bonifica e la coltivazione di quelle terre. Il piccolo villaggio sorto al passaggio di Alboino, poté così svilupparsi e diventare una borgata sempre più importante. Dopo i primi duecento anni del Regno Longobardo ebbe inizio, con Carlo Magno, l\'era feudale e Pralboino fu ceduto, ai primi del novecento, dall\'Abate di Leno alla casata dei Gambara in cambio dei servigi resi al capostipite della famiglia, Ancilao, che aveva difeso le proprietà del monastero dagli attacchi degli Ungari. I Gambara ressero le sorti del paese come feudatari e signori sino al 1797, anno che segnò, ad opera di Napoleone, l\'abolizione dei diritti feudali con la caduta della Repubblica di Venezia, alla quale il territorio di Pralboino fu soggetto quasi ininterrottamente per 370 anni. Fino al 1815 Pralboino subì la dominazione Napoleonica e successivamente quella Austriaca fino al 1859. Fece poi parte del Regno d\'Italia e quindi della Repubblica dal 1946. ...da Wikipedia
gigivoz
Nel 1782 Carlo Vanvitelli, per volere di Ferdinando IV di Borbone, realizza su un isolotto sul lago Fusaro, questo casino reale per la caccia e la pesca. La costruzione è a pianta poligonale, composta da tre corpi ottagonali che si intersecano l’uno alla sommità dell’altro dando vita ad una geometria di forme concavo-convesse, terrazzi, scorci vetrati e suggestive prospettive. La costruzione è su due livelli. Al piano inferiore, organizzato intorno ad un salone centrale, due ambulacri posti l’uno a nord e l’altro a sud, rendono il piano più ampio rispetto a quello superiore. Quest’ultimo è infatti più piccolo e presenta quattro terrazze corrispondenti alle coperture dei deambulatori porticati del piano inferiore. Ospiti illustri e personaggi della storia quali Mozart, Rossini, lo zar di Russia, Vittorio Emanuele III e il presidente della repubblica Luigi Einaudi, hanno soggiornato in questa dimora. Un pontile in legno collega la casina alla sponda del lago il cui perimetro è cinto da una banchina costruita con blocchi di pietra lavica del Vesuvio.
nucciovm
Piazza della Repubblica, Pizzo (VV)
sax54
Viaggio di quest\'estate in IRLANDA come sempre in Moto. Poche sono le terre che sanno incantare l’immaginazione del viaggiatore ancor prima che il viaggio inizi.L’Irlanda è tra queste.Il segreto di ciò? Non c’è dubbio,l’elemento mitico,il senso di magia e di leggenda profondamente radicati e tuttora operanti nell’animo di quest’isola grande tre volte la Sicilia composta dalla Repubblica d’Irlanda o Eire e dalll’Irlanda del Nord di appartenenza Inglese.La sua lingua originaria,il gaelico (è ancora lingua nazionale dell’Eire) seduce con una fonetica scattante e musicale. Quando poi si sbarca sulle sponde smeraldine dell’isola e quindi se ne percorre il territorio,questo sentimento non fa che crescere.Perchè la natura è fiaba,una rapsodia di verdi(i pascoli le colline le foreste)e di azzurri(i cieli di cristallo,il mare spumoso,e i suoi laghi)di monti sassosi e scogliere brunite quali i CLIFF OF MOHER,di paesaggi solitari come le torbiere del nord,oppure solari come accade al sud,intorno a Killarney e nelle penisole delle “Cinque dita”.Perchè le città ,da Dublino a Galway,da Cork a Linmerick,stanno vivendo un rinascimento dettato dal miracolo economico,che dopo un periodo critico,dove stavano messi peggio di noi Italiani,sono stati capaci di rimettersi in gioco,non so con quale prezzo pagato dalla popolazione. Il nostro viaggio inizia dalla terra francese dove ci imbarchiamo, non prima di aver visitato i paesini di GIVERNY,dove CLAUDE MONET trascorse parte della sua vita di artista e ROSCOFF, nostro punto d’imbarco, e la stupenda isola di BATZ situata a poche miglia dalla terra ferma e percorsa interamente in bicicletta, dove si aprivano ai nostri occhi scenari stupendi.
linuxpac
La Torre Guaita vista dai dintorni di Rocca Cesta.
IvoMarkes
MONTERIGGIONI:Il Castello di Monteriggioni fu costruito dai senesi, per ordinanza del podestà Guelfo da Porcari, in un periodo compreso tra il 1214 e il 1219. Il terreno, acquistato dalla famiglia nobile Da Staggia, era la sede di un'antica fattoria Longobarda (la denominazione di Montis Regis probabilmente indicava un fondo di proprietà regale o che godeva di esenzioni fiscali da parte della corona). La costruzione del castello ad opera della Repubblica di Siena ebbe principalmente scopo difensivo, in quanto il borgo sorse sul monte Ala in posizione di dominio e sorveglianza della Francigena, per controllare le valli dell'Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, storica rivale di Siena. L'edificazione praticamente ex novo di un castello rappresentava una novità nella politica espansionistica senese: in precedenza, infatti, la città aveva acquistato castelli già esistenti, come quello di Quercegrossa. Il tracciato circolare delle mura fu ottenuto semplicemente seguendo l'andamento naturale della collina. Non c'è accordo degli storici sull'eventuale presenza del ponte levatoio. Certa è invece la presenze delle saracinesche, ovvero spesse porte di legno ricoperte di ferro che venivano azionate tramite carrucole. Anche oggi le due porte presentano i segni dei cardini e delle buche causati delle stanghe di chiusura. Sulla porta San Giovanni si possono anche notare i segni del rivellino, un'altra struttura difensiva di forma rettangolare collocata di fronte alla porta e anch'essa dotata di un ponte levatoio o di una seconda porta. Il Castello di Monteriggioni era inoltre circondato dalle cosiddette carbonaie, ovvero fossati pieni di carbone che veniva incendiato per respingere gli assalti. Le leggende parlano di cunicoli sotterranei e di passaggi segreti che connettevano i luoghi sotterranei del castello con le fortificazioni vicine... si parla addirittura di una strada sotterranea che arrivava fino a Siena ...info wikipedia
Paolo_Squizzato
Considerata uno dei capolavori di architettura religiosa di Andrea Palladio, venne fatta costruire dal Senato della Repubblica nel 1577, come tempio votivo consacrato al Redentore per la cessazione della peste del 1576. La chiesa del SS. Redentore è anche il centro di una delle feste popolari più sentite dai veneziani: la festa del Redentore che si svolge la terza domenica di luglio. La chiesa, che sorge sull'isola della Giudecca, venne infatti concepita come stazione finale per la solenne processione del Redentore, che attraversa il canale della Giudecca sopra un ponte di barche (334m), costruito per l'occasione. Al termine dei festeggiamenti il famosissimo spettacolo pirotecnico.
en.giuliani
Fontana delle Naiadi. Pazza della Repubblica, Roma 3 gennaio 2017
panastef
Punta Rucia Repubblica Domenicana
panastef
Repubblica Domenicana. Bayahibe .
sax54
Viaggio di quest\'estate in IRLANDA come sempre in Moto Poche sono le terre che sanno incantare l’immaginazione del viaggiatore ancor prima che il viaggio inizi.L’Irlanda è tra queste.Il segreto di ciò? Non c’è dubbio,l’elemento mitico,il senso di magia e di leggenda profondamente radicati e tuttora operanti nell’animo di quest’isola grande tre volte la Sicilia composta dalla Repubblica d’Irlanda o Eire e dalll’Irlanda del Nord di appartenenza Inglese.La sua lingua originaria,il gaelico (è ancora lingua nazionale dell’Eire) seduce con una fonetica scattante e musicale. Quando poi si sbarca sulle sponde smeraldine dell’isola e quindi se ne percorre il territorio,questo sentimento non fa che crescere.Perchè la natura è fiaba,una rapsodia di verdi(i pascoli le colline le foreste)e di azzurri(i cieli di cristallo,il mare spumoso,e i suoi laghi)di monti sassosi e scogliere brunite quali i CLIFF OF MOHER,di paesaggi solitari come le torbiere del nord,oppure solari come accade al sud,intorno a Killarney e nelle penisole delle “Cinque dita”.Perchè le città ,da Dublino a Galway,da Cork a Linmerick,stanno vivendo un rinascimento dettato dal miracolo economico,che dopo un periodo critico,dove stavano messi peggio di noi Italiani,sono stati capaci di rimettersi in gioco,non so con quale prezzo pagato dalla popolazione. Il nostro viaggio inizia dalla terra francese dove ci imbarchiamo, non prima di aver visitato i paesini di GIVERNY,dove CLAUDE MONET trascorse parte della sua vita di artista e ROSCOFF, nostro punto d’imbarco, e la stupenda isola di BATZ situata a poche miglia dalla terra ferma e percorsa interamente in bicicletta, dove si aprivano ai nostri occhi scenari stupendi.
panastef
Boca Chica .Repubblica Domenicana
nonzo
Consiglio la visione in Salva originale ______________________________________________________________________________________________________________ Il ghetto di Venezia era la zona di Venezia dove gli ebrei veneziani erano obbligati a risiedere durante il periodo della Repubblica veneta. Il Ghetto si trova nel sestiere di Cannaregio ed è sede della Comunità Ebraica di Venezia. All\'inizio del Cinquecento gli sconvolgimenti della guerra della Lega di Cambrai portarono numerosi ebrei a riversarsi dalla terraferma a Venezia, destando sospetti e preoccupazioni da parte dei residenti cristiani. Il 29 marzo 1516 il Senato mise mano alla questione stabilendo che tutti gli israeliti dovessero obbligatoriamente risiedere nella località del Ghetto Nuovo. Nasce così un\'istituzione che verrà poi ampiamente applicata anche nel resto d\'Europa. Il Ghetto Nuovo si presenta tuttora come un\'isola i cui accessi avvengono solo tramite due ponti. In corrispondenza di questi esistevano dei robusti cancelli che venivano chiusi e sorvegliati di notte, poiché agli abitanti era permesso uscire dal quartiere solo di giorno e con dei segni distintivi. Tutto ciò non impedì la crescita demografica della comunità, favorita anche da consistenti ondate immigratorie da tutta l\'Europa. Per ricavare un numero sufficiente di alloggi si dovette provvedere all\'espansione in verticale degli edifici; tutt\'oggi le costruzioni del Ghetto, caso unico a Venezia, si caratterizzano per la notevole altezza, sino ad otto piani. Con la caduta della Repubblica e l\'avvento di Napoleone furono eliminate le discriminazioni nei confronti degli ebrei i quali furono equiparati in tutto agli altri cittadini. Le porte del ghetto furono eliminate così come l\'obbligo di residenza. Al giorno d\'oggi questo complesso è rimasto abbastanza integro anche se gli ebrei veneziani sono ormai poche centinaia. Due sinagoghe sono tuttora aperte al culto. Fonte Wikipedia