Risultato della ricerca: Cristo
massimovico
...un giorno d'agosto prima del temporale la costa di Maratea - PZ
Manuel.Triches
Foto scattata in volo dall'elicottero dietro il Cristo Redentore sul monte Corcovado
sunny65
Sorge per desiderio dell\'Imperatrice Madre Maria Feodorovna vedova di Alessandro III e madre di Nicola II, per l\'esercizio del culto cristiano-ortodosso nella città ligure. La chiesa ortodossa è formata da quattro arconi laterali con cinque cupole sovrastanti a telo azzurro di cui la centrale è la più alta e maestosa a ben 50 metri da terra, esso sono dorate e lucenti, smaglianti di colori policromi, sormontate da croci russe a tre braccia. Al lato sud dell\'edificio sorge il campanile, le cinque piccole campane che erano previste dal progetto originario, non sono effettivamente mai state collocate.
mauriziot
... qui l'ambiente è molto buio e la foto dà già una luminosità maggiore di quella reale. L'ambiente trasmette misticismo e antichità che la foto solo in parte può rendere. Il monastero di Gherard, parzialmente scavato nella roccia, risale al IV secolo d.c.. Il nome significa “il monastero della lancia”, con riferimento proprio alla lancia che ferì Cristo durante la crocifissione, che secondo la leggenda sarebbe stata portata in Armenia dall’apostolo Taddeo e conservata nel monastero insieme a molte altre reliquie. Nel 2000 il monastero è entrato a far parte della lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Armenia, luglio2022
leonardo_lb
...e' iniziata la Settimana Santa e voglio proporre questo particolare della Deposizione di Cristo del grande Raffaello Sanzio,olio su tavola di cm 179x174 datato 1507. Il tema,la compo e le intense cromie mi hanno emozionato.Spero di averla interpretata al meglio ...ma potete vederla dal vivo a Villa Borghese a Roma.Colgo l'occasione per augurare,con questa immagine,una Serena e Buona Pasqua a tutti gli Amici del Nikon Club !
Rob75
Al Cortile di Pilato, così chiamato per ricordare il lithostrotos, luogo dove fu condannato Gesù, si accede uscendo dalla chiesa del Sepolcro, una delle Chiese del meraviglioso Complesso di Santo Stefano. Il cortile è delimitato a nord e a sud da due porticati in stile romanico con caratteristiche colonne cruciformi in mattone. Significativo per la simbologia della passione di Cristo è che la distanza tra questo cortile e la vicina chiesa di San Giovanni in Monte (così chiamata perché sorge sull'unica protuberanza naturale del piatto centro di Bologna) sarebbe la medesima che c'è a Gerusalemme tra il Santo Sepolcro ed il Calvario
mauriziot
.... nell\'oratorio del Cristo Risorto, a Savona. Opera splendida e intensa, visitata con gli altri amici nikonisti, ... ma forse sono stato il solo a fotografarla. Una foto che mi ha fatto felice. Savona, maggio 2013
Arman Matteo
Suggestiva alba insieme al Cristo del Piz dele Agole (TN) e alle sue montagne.
allo1953
IN VALLE AURINA ( SENTIERO DELLA VIA CRUCIS, DA CASERE ALLA PICCOLA CHIESA DEL SANTO SPIRITO, COSTEGGIATO DA COLONNE LIGNEE CON SCULTURE CHE RAPPRESENTANO I MOMENTI DELLA PASSIONE DI CRISTO)
nikonexodus
Secondo la tradizione, san Paolo, giunto a Messina per predicare il Vangelo, trovò la popolazione ben disposta a lasciarsi convertire: ben presto molti cittadini aderirono all'invito convertendosi al Cristianesimo, e nel 42, quando Paolo si accingeva a tornare in Palestina, alcuni messinesi chiesero di accompagnarlo per poter conoscere la Madonna di persona. Così una delegazione di messinesi si recò in Palestina con una missiva, nella quale i molti concittadini convertiti alla fede di Cristo professavano la loro fede e chiedevano la protezione di Maria. Maria li accolse e, in risposta alla missiva, inviò indietro una sua lettera, scritta in ebraico, arrotolata e legata con una ciocca dei suoi capelli. La delegazione tornò a Messina l'8 settembre del 42 recando l'importante missiva: in essa Maria lodava la loro fede, diceva di gradire la loro devozione ed assicurava loro la sua perpetua protezione. La ciocca di capelli è custodita presso il Duomo di Messina ed esposta nel giorno del Corpus Domini incastonata nell'albero di un piccolo galeone costruito in argento, che rappresenta uno degli esempi della protezione della Madonna per Messina.
en.giuliani
Scultura lignea opera di Antonio Brilla del 1866, conservata nell\'Oratorio del Cristo Risorto a Savona. La deposizione nel Sepolcro è la quattordicesima delle quindici \"casse\" che vengono portate a spalla durante la processione del Venerdì Santo che si svolge ogni due anni, negli anni pari.
CIMBRI
Panoramica da Punta Marana sulle Prealpi Vicentine con la croce in primo piano x ricordare Gesu Cristo morto in croce x noi.
FabioCamoli
riproduzione , in base ai reperti ritrovati delle prime civiltà lagunari risalenti al 2000 avanti Cristo, di un capanno con i suoi attrezzi di vita quotidiana, abitato da presunti pescatori e cacciatori....nel frattempo, in Egitto, le piramidi erano già vecchie... (ndr)
KRONOTURTLE
Che la venuta di Gesu' Cristo ci aiuti a superare le incertezze, le inquietudini e le paure di questo periodo. Buon Natale a tutti voi e alle vostre famiglie!
ROJCH GIAN FRANCO
W il nuovo Papa: Jorge Mario Bergoglio. Buon Lavoro, Santo Padre Francesco...
Eduardo_Dippolito
Questo monaco che vedete nella foto era una vera e propria icona vivente ! E\' stato molto difficoltoso fare questa foto per tanti motivi. Ero rimasto veramente imbambolato dalla serietà e dalla profondità d\'animo che ispirava questo personaggio. Lui stava a presidiare il famoso presepe dei cappuccini. Forse era infastidito dalle voci che commentavano il presepe e non seguivano attentamente la voce narrante che raccontava i passi della vita di cristo. Prima di andare via mi ha sorpreso incredibilmente !! Mi fa : \"ragazzo spero che non ti ho bruciato la macchina ! \" E alla fine mi ha concesso una foto molto sorridente e simpatico! Grazie !
Amorvena
Questa pianta fu introdotta in Europa nel 1610 da Emmanuel de Villegas, padre agostiniano che rientrava dal Messico. Era rimasto affascinato da una pianta che produceva un fiore straordinario, che gli indigeni chiamavano granadilla e della quale mangiavano il frutto. Il missionario era rimasto colpito, non dal frutto ma dal fiore in quanto ad esso associava la passione e la crocifissione di Gesù Cristo: la corona di filamenti colorati che circonda l'ovario era la corona di spine; i 5 stami, le 5 ferite di Gesù; i 3 stigmi, i 3 chiodi; i 5 petali ed i 5 sepali gli apostoli rimasti fedeli a Gesù; l'androginoforo la colonna della flagellazione ed i viticci i flagelli mentre le 5 antere le 5 ferite. Appena rientrato in patria fece vedere la pianta a padre Giocomo Bosio, e ne fu talmente affascinato che ne parlò nel suo trattato sulla crocifissione di Nostro Signore, con la prima descrizione del fiore che venne chiamato, passione incarnata. Fu però Linneo che nel 1753 classificò questa pianta e mantenne il nome "Passiflora" che deriva appunto dal latino "Flos passionis = Fiore della passione". Sono state coltivate per tantissimi anni dagli Aztechi e dagli Incas di cui mangiavano i frutti. Sono diventate molto popolari nell'epoca vittoriana nel Regno Unito fino a passare di moda per poi ritornare in voga ai nostri giorni non solo grazie ai tantissimi ibridi che sono stati creati ma anche perchè sono state scoperte diverse proprietà terapeutiche (P. incarnata) soprattutto come sedativo.
serenamontesano
nella foto precedente ero sulla porta della chiesetta in foto, questa è invece fatta dal lato esattamente opposto, con la statua del Cristo alle mie spalle. e i monti lucani fanno da cornice.
en.giuliani
Opera di Giovan Battista Gaulli (1639-1709) detto il Baciccio che impiegò cinque anni, dal 1674 al 1679 per realizzare questo capolavoro: "la Gloria del Nome di Gesù" che affresca la volta della chiesa del Gesù a Roma. Anche qui, come in ogni volta barocca, il titolo ha qualcosa a che vedere con il centro dell'affresco. Il punto di partenza è il monogramma IHS (Gesù in greco antico) da cui la luce inonda le scene dell'affresco. Quest'ultimo vuole rappresentare il passo di San Paolo: “nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo in terra e sottoterra e ogni lingua proclami che Gesù è il Signore” (Fil 2,10). Ed, infatti, il Baciccio questo rappresenta chiamando sul palcoscenico santi e laici perché nessuno manchi nel cantare la gloria di Cristo.