I AM | Nikon Talents 2018

Il cornetto al Forno Brisa (Bologna) nasce da Filippo, un lievito madre che viene rinfrescato con acqua, farina ed amore ogni giorno. Al microscopio, le cellule di lievito (genere Saccharomyces) appaiono rotondeggianti, con bordi regolari e con il nucleo spesso visibile in posizione centrale (foto 1). Tutto parte da Filippo, per arrivare ad ottenere un soffice impasto di farina, acqua, uova sguisciate a mano e zucchero di canna, che accoglierà nelle sue braccia, dopo una prima lievitazione, dell’ottimo burro, piega dopo piega (foto 2). Infine, questi strati di tecnica e passione vengono tagliati a forma di triangolo ed avvolti uno ad uno, a mano, ottenendo la tipica forma del cornetto (foto3). Una storia di dedizione, studio, e golosità, che ogni giorno si ripete per la gioia di chi é fiero di produrre dell’eccellenza italiana e chi é felice di gustarla.

Ci sono viaggi affascinanti che si compiono nei luoghi e nel tempo, tra storie e tradizioni che muovono emozioni e ragione. Dalla campagna fertile che va dall’Appennino al Po, in allevamenti e caseifici in cui si conserva la passione per le cose fatte con cura, in magazzini di stagionatura in cui lentamente matura ciò che di meglio gli uomini sanno fare per offrirvi la combinazione magica tra il genio dell'uomo e la meravigliosa fantasia della natura.

Tradizione, passione, innovazione solo così puoi avere successo nel mondo della ristorazione italiana. Con la tradizione ci ricordiamo da dove veniamo e chi siamo tramite i prodotti della nostra terra. Passione è il sentimento che tutti i cuochi provano indossando la divisa, cucinando e impiantando, senza quella non c'è amore, non c'è cucina. Innovazione, solo così possiamo migliorare, crescere e reinventando i piatti tipici si può modernizzare e riscrivere la storia della cucina italiana.

Sono Daniele Pellegrini sono un cuoco professionista con la passione della fotografia iniziata con la nikon d90. Di seguito alcuni lavori Nella prima foto il tortello realizzato con sfoglia all0uovo e semola di grano duro senatore cappelli,ripieno di ricotta di bufala e borragine,nella seconda foto abbiamo gli gnocchi,realizzate con patate cotte sotto sale per conservare al meglio le proprietà della patata,con pizzico di noce moscata tuorlo d'uovo e farina,lavorati a mano su i rebbi di una forchetta.Nella terza foto abbiamo un piatto vegano, composto da rapa bianca,puntarelle polvere di barbabietola rossa essiccata ed una maionese di latte si mandorle ottenuto dalla spremitura a freddo con estrattore delle mandorle, queste foto rappresentano alcuni dei miei lavori.

Vi presento quei profumi (lu ciavuru in dialetto) che mi ricordano la mia amata terra: la Sicilia. Siamo per l'esattezza in provincia di Trapani. Ciavuru d'agghia: aglio rosso di Nubbia, sale grosso delle saline di Mothia, olio extra vergine della nocellara del Belice, basilico di casa, un mortaio e questo è tutto quello che vi serve per un buon pesto. Ciavuru du mari: siamo a Selinunte, piccolo paesino di mare. Ogni mattina alle 8.30 i pescatori tornano dal mare per vendere all'asta il pescato. Molta gente si riunisce per provare a fare l'affare. Sul piatto una cernia da 7 Kg. Ciavuru du mustu: avete mai provato ad andare di notte d'estate in un vigneto? L'odore del mosto sovrasta ogni cosa. Quell'odore mi ricorda quando da bambina andavo a vendemmiare a mano, proprio tra questi filari.

Un piccolo "viaggio" tra alcune delle tipicità tutte italiane, raccontate attraverso i volti di chi conserva gelosamente quelle tradizioni che ci rendono famosi in tutto il mondo.

Voglio raccontare tramite queste tre foto la tradizione,i colori ed il folklore della mia terra,ricca di risorse ed usanze rimaste immutate nel tempo. La Sicilia

Foto scattate durante un piccolo tour enogastronomico in Val d'Orcia incentrato sull uvaggio San Giovese e sui salumi e formaggi della zona.

La natura ci offre spesso paesaggi e rappresentazioni mozzafiato. Talvolta, la bellezza della natura è conferita anche dalla geometria quasi artificiosa delle sue forme o dalla coerenza dei colori che, nelle varie sfumature, rifiniscono una determinata scena o situazione. Secondo me, un piatto che segue questa logica è un piatto armonioso e coerente anzitutto nei colori e poi, si spera, nel gusto. La cucina italiana è un tripudio di colori, basta solo andare a cercarli coerentemente!