Vezo
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11 05 2022
Fino a 10 anni fa, i Vezo erano nomadi, spostandosi dal nord al sud
della costa occidentale del Madagascar per seguire le migrazioni dei
banchi di pesci. Si trovano solo in questa zona, favorevole per le
correnti marine poco impetuose grazie alla presenza dell’isola del
Mozambico proprio davanti.
Sono abilissimi pescatori conosciuti in tutta l’Africa, che hanno
costruito una tipica imbarcazione con bilanciere (piroga) dotata di
grandi vele per navigare
anche in assenza di vento o riuscire a rientrare a terra con il mare
grosso.
Non avevano un villaggio stabile, ma si fermavano solo per la notte
riparandosi grazie alle imbarcazioni che con le vele proteggevano da
insetti e freddo. La mattina, alle prime luci dell’alba, smontavano
tutto e ripartivano.
Pochi oggi continuano a vivere così, la maggior parte sono divenuti
stanziali, sempre però lungo le rive occidentali, in piccoli villaggi
sulla spiaggia, dove la vita quotidiana si svolge dalla mattina
all’imbrunire. Sin da piccoli, i bambini giocano con oggetti che
ricordano le imbarcazioni dei loro genitori e, pian piano che
crescono, aiutano le donne nella raccolta delle alghe, che una volta
essiccate arrivano al mercato per divenire trattamenti estetici.
Con il passare del tempo, andranno ad aiutare i pescatori, alcuni
specializzati e muniti di maschera e fiocina, altri con reti da strascico,
e infine i più abili che nuotano oltre la barriera corallina alla ricerca
dei grandi pesci che popolano l’Oceano Indiano.
Ognuno il suo lavoro, ognuno la sua missione giornaliera per
mandare avanti, non una famiglia, ma un intero villaggio. Se buona
parte di loro è in mare, non pensiate che il villaggio sia deserto.
Difatti una piccola parte resta a presidiarlo, svolgendo anche piccoli
lavori per la comunità, chi prende l’acqua dal pozzo, porta i bambini
a scuola o procede all'essiccazione delle alghe e pesci per la vendita.