autunno 2020 ValSesia Val Mastallone Mi piace

Val Sesia - Val Mastallone 29/10/2020 - autunno 2020 Ho scoperto questa bellissima e caratteristica valle laterale della ValSesia in maggio del 2020 e non mi ha deluso con i colori autunnali in ottobre. Ricca di acqua, boschi, chiesette ed angoli ameni e tipici della cultura walser di un tempo. Zaino con provviste di cibo ed acqua, d810 con nikon 16/35 e d7200 con 18/300 per poter cogliere al meglio paesaggi e particolari dei tanti boschi presenti nella valle. La Val Mastallone è una valle laterale della Valsesia lungo l'omonimo torrente Mastallone. Si estende dalla città di Varallo per circa 25 km[1] passando per i comuni di Cravagliana (che è il capoluogo) per poi biforcarsi: uno dei due rami porta al paese di Fobello e Cervatto, mentre l'altro al paese di Rimella. È abitata da circa 750 residenti. Tuttavia si registra un buon flusso di villeggianti durante il periodo estivo e natalizio che permettono di triplicare tale cifra. Nella Valle sono compresi una parte del comune di Varallo ed i comuni di Cervatto, Cravagliana, Fobello e Rimella. Per il suo elevato valore ambientale è riconosciuta come Sito di importanza comunitaria. Attraverso i comuni di Fobello e Rimella passano i sentieri della GTA Alzando lo sguardo da Fobello attrae la bella esposizione del sovrastante Cervatto, ultimo paese della vallata, sulla parte montuosa sinistra del Mastallone. Un forte  dislivello sembra separare  Fobello da Cervatto ma in realtà il paese si raggiunge facilmente con una comoda e panoramicissima carrozzabile, affacciata come un balcone sulla maestosa apertura della conca. Una posizione eccelsa distingue questo piccolo grappolo di abitazioni montane alternate a signorili ville, fra le quali spicca  il castello di Montaldo, eretto su un poggio panoramico  a fine ottocento e oggi trasformato in elegante residence; una famiglia quella dei Montaldo che portò benefici alla località  fin da quei tempi decisa a puntare sull’eccellente residenzialità, risorsa che ancor oggi fa di Cervatto un posto speciale. La descrizione dell’ambiente di Cervatto non può che servirsi di aggettivi superlativi in quanto nessun altro  paese valsesiano gode di tanto panorama: la conca di Fobello, le cime di Baranca, molte delle frazioni fobellesi sparse sui crinali della montagna, le vette del Kaval, la Tracciora, la Punta Castello con i loro alpeggi e le tormentate creste che dividono questa valle da quella attigua di Rimella. Una sventagliata panoramica mozzafiato, possibile soltanto da alte cime e qui invece godibile con pochi tornanti di una comoda strada. Sono comodi anche i parcheggi all’inizio del paese, pochi passi prima della piazzetta sulla quale sorgono la Casa Comunale, con i busti dei suoi personaggi illustri del passato e l’elegante porticato che fronteggia quello della bella chiesa parrocchiale, con medaglioni dipinti dai fratelli Avondo, affreschi del De Dominici, il bell’altare della Madonna del Rosario, arredi e decori di  pregio, comprese le decorazioni interne di Marco Berra. Dalla piazzetta può partire il breve tragitto di visita al paese, dal Castello di Montaldo   alla chiesetta di San Giovanni Battista e all’irrinunciabile visita alla Via Crucis, come a Fobello disseminata lungo il paese, dipinta nelle sue quattordiici stazioni dai fratelli Lorenzo e Giovan Battista Peracino e poi restaurata dal pittore varallese Francesco Burlazzi. Meritevole la visita alla zona residenziale del paese, compresa fra belle abitazioni e angoli sui quali sorgono piccole cappellette devozionali, così come non trascurabile è certamente il giro frazionale, Oro Negro, Cadvilli, Cadiano, Giavina, Campo Cervo, Orlino, Taponaccio.. in ognuno di questi luoghi lo spirito di un turismo estivo, da “seconda casa” che consente in bella stagione di portare un gran numero di presenze in tutta la zona. Insomma a Cervatto forse più che altrove è palpabile un rapporto uomo- ambiente di grande valore; un’evidenza che certo ha portato nel tempo attenzioni e scelte a dimensioni di equilibrio e di conservazione, qualità che hanno fatto di questo paese un luogo eletto, fra i più speciali del territorio valsesiano. Le indicazioni per un bellissimo, facile e corto itinerario per godersi appieno dei colori dei tanti faggi presenti: Madonna del Balmone Santuario della Madonna del Balmone Comune: Cervatto Codice catasto: 507 Partenza: Giavina, a metri 1033 Arrivo: Madonna del Balmone a metri 1363 Stato del sentiero: Percorribile regolarmente Tempo di percorrenza: 1 ore Dislivello: 330 metri Questo itinerario coincide in parte con il "Sentiero dell'Arte". Tocca graziose frazioni e numerosi oratori per arrivare al suggestivo piccolo santuario montano della Madonna del Balmone. Il punto di partenza si raggiunge da Cervatto,1002m, percorrendo su strada l'itinerario 501 fino a Giavina, 1033m (ore 0.15). Qui si prende la mulattiera di destra, lasciando in basso gli itinerari 501 (Tracciora) e 503 (Villa Banfi). Si passa sotto l'oratorio della Consolata e in breve si raggiunge la piccola frazione di Orlino, 1101m (ore 0.15), con le caratteristiche case a molti piani per sfruttare al meglio la modesta area di edificazione. Si transita sotto lo sperone roccioso ove sorge la chiesetta dedicata a San Martino e con un largo semicerchio, attraversato un torrentello, ci si inoltra nel bosco in continua salita tra roveri, abeti e faggi per arrivare alla romita chiesetta dei Santi Pietro e Paolo, 1184m (ore 0.15-0.30), costruita su una prominenza della montagna. Si entra nel vallone dominato da Punta Castello, 2096m, quindi ci si innalza dolcemente sbucando in breve nei prati della frazione Taponaccio, 1236m (ore 0.10-0.40), non più abitata stabilmente, nei cui pressi si lascia a sinistra l'itinerario 502 per Oro delle Balme. Attraversati i pascoli circostanti, il sentiero prosegue in salita e raggiunge, preceduto da una bella baita risistemata, il santuario della Madonna del Balmone, dedicato alla Madonna di Oropa, col suo piccolo piazzale allungato sopra una balma rocciosa, 1363m (ore 0.20-1).

Effettua il Login per commentare!