Valsavarenche - camosci e colori nella nebbia Mi piace

Lunedi’ 14/10/2019 – Valsavarenche – colori e camosci nella nebbia. Dopo aver percorso questo itinerario nel 2015 con la moglie ed il mio primo equipaggiamento fotografico digitale (d7200+ sigma 150-600 sport + sigma 10-20) fino ad arrivare al capanno di Levionaz superiore sono voluto ritornare in bassa stagione con d810 + nikon 200-500 + 24-70 f2.8 + nikon 16-35 f4. La mia intenzione era quella di raggiungere un capanno sito a circa 3000m sotto il Grand Neyron, lunga cresta che separa il vallone di Levionaz da quello di Montandayne gia’ percorso da me nel 2018 dal rif.Chabod. Purtroppo, nonostante le previsione meteo buone, mi sono trovato immerso nella nebbia che speravo si dissolvesse nell’arrivare a quota 2300m cosa che non e’ avvenuta e che ovviamente mi ha fatto rinunciare decisamente visto che la nebbia era talmente fitta che non si riusciva a distinguere il sentiero che proseguiva verso il vallone per il capanno di Levionaz superiore. Naturalmente ero partito da casa presto visto la distanza chilometrica per arrivare ad Eau Rousse (2ore di auto) e l’itinerario abbastanza lungo ed impegnativo con la possibilita’ di effettuare anche numerosi scatti sia panoramici che naturalistici. Mi sono rassegnato all’evidenza ed ho deciso di soffermarmi con piu’ calma (visto che comunque ero attrezzato come attrezzatura fotografica) per riprendere i camosci presenti ed i bei boschi che mi circondavano gia’ con i colori autunnali. E’ la prima volta che mi trovo a scattare con la nebbia e spero di essere riuscito, nonostante tutto, ad ottenere buoni risultati che potrete visionare nella galleria ad essi dedicata. Sapevo e ne ero certo che nel bosco, preferito dagli ungulati, avrei avvistato facilmente dei camosci, cosa che e’ avvenuta. Purtroppo, un po’ per l’ora e la poca luce e per di piu’ con la nebbia, ho effettuato alcuni scatti ovviamente con alti iso e non ne sono sicuro ne sia valsa la pena. Descrizione: De E [scala d ePartenza: Valsavarenche, Loc. Eau Rousse (mt. 1666) oppure Valsavarenche, Loc. Tignet (mt. 1665) Difficoltà: E sino a Leviona Superiore, EE da Leviona Inferiore alla Casa di Caccia Periodo consigliato: giugno/settembre Dislivello: mt. 619 da Eau Rousse sino a Levionaz Inf. (quota Levionaz Inf. mt. 2285), mt. 620 da Tignet sino a Levionaz Inf., mt 361 da Levionaz Inf. a Levionaz. Sup (quota Levionaz Sup. mt. 2646), tot. circa mt 980 da Eau Rousse/Tignet a Levionaz Sup. Da Levionaz Inf. alla Casa di Caccia mt 304 (quota Casa di Caccia 2589 mt), tot. 923 da Eau Rousse alla Casa di Caccia Segnavia: 10B-Alta Via 2 da Eau Rousse a Levionaz Inf., 10 da Tignet a Levionaz Inf., 10A, 11A da Leviona Inf. alla Casa di caccia e collegamento con Bocconere (percorso EE, numeraz. assente sul terreno nel 2012) Tempi percorrenza: salita da Eau Rousse sino a Levionaz Inf. ore 2.10-2.20 (discesa ore 1.30), da Tignet a Levionaz Inf. ore 2.00 (discesa ore 1.25), da Levionaz Inf. a Levionaz Sup. ore 1.15 (discesa ore 0.50), da Levionaz Inf. alla Casa di caccia ore 1.00 (discesa ore 0.45) Acqua: Degioz (fonte in centro paese), Tignet (fra le case), Alpe Levionaz Inf. Note: escursione facile in uno dei più bei valloni della Valsavara, ottimo per chi vuole osservare animali. Possibili collegamenti col Rifugio Chabod (sent. 10A), con Cogne (Alta Via 2 attraverso il Col Lauson) e con il Casotto di Bocconere/Degioz (sent. 11A, via Casa di Caccia) Il Vallone di Levionaz (o Leviona) è uno dei più belli della Valsavarenche e merita di essere visitato in ogni stagione. Il percorso da Eau Rousse, come altri del parco (vedi ad esempio il Rif. Vittorio Emanuele) si sviluppa lungo una delle antiche mulattiere reali di caccia risalenti al secolo XIX, senza difficoltà, mai ripida con molti tornanti attraverso un bosco di abeti e larici sino a Levionaz Inferiore (sede di un casotto P.N.G.P.). Poi prosegue in falsopiano nel vallone profondo sino alla biforcazione dalla quale ci si collega a Cogne attraverso il Colle Lauson ed al Rifugio Federico Chabod, poco prima dell'Alpe Levionaz Superiore. E' inoltre possibile il collegamento con il casotto P.N.G.P. di Bocconere tramite il sentiero 11A che passa dalla "Casa di Caccia", antico ricovero che domina il vallone (visibile anche da appena sopra Eau Rousse) ma dopo essa le indicazioni sono scarse. Lo stesso sentiero è la via di accesso al Bivacco della Grivola di recente costruzione (2009 ?), anche se dalle relazioni che si trovano in ambito internet pare che questa via, oltre che di una certa difficoltà, sia anche mal segnalata. Al Vallone di Levionaz si accede anche dalla frazione Tignet, poco sopra Degioz, tramire un sentiero più ripido del precedente che si collega con quello proveniente da Eau Rousse poco prima di Levionaz Inferiore, nella zona del Canalone delle Chauds. Lungo il sentiero dell'Alta Via 2 sino Levionaz Inf. sono stati recentemente posizionati dei pannelli esplicativi sulla vita degli animali del parco. Prolungando l'escursione sino all'Alpe Levionaz Sup. si ha una bella visuale dall'alto dell'ampio Vallone di Levionaz. La zona di Levionaz è una delle più consigliate per chi voglia osservare gli animali del parco (presenti stambecchi, camosci, marmolte ed anche il raro gipeto) ed è stata "location" per il fil documentario "In un altro mondo" (vedi pagina Video della bibliografia). Come in tutto il parco si raccomanda di non lasciare i sentieri, non arrecare disturbo agli animali e soprattutto non lasciare rifiuti (anche quelli che si presume siano "biodegradabili"). Come in tutti i casotti dei guardaparco recintati e non l'ingresso al Casotto di Levionaz Inferiore è possibile solo se autorizzati (n.b. i casotti sono strutture di servizio per il personale del parco, NON sono rifugi o bivacchi destinati agli escursionisti). ne prevalente: Ovest quota partenza (m): 1663 Raggiungere la frazione Eau Rousse (così chiamata a causa i sorgenti di acqua ferruginosa, con colorazione rossastra che cola da alcune rocce sul lato sinistro della valle, visibili durante la salita), poco dopo che la statale attraversa il torrente Savara di fronte alla vicina piccola frazione di Maisonasse. Si parcheggia negli slarghi sulla strada (park), dinanzi alle case, non lontano dal ponte in legno (ponte1) sul Savara che segna l'inizio del sentiero. Attraversato il torrente troviamo i segnali del parco. Il sentiero sale tra muretti a secco, svoltando a destra (ignorare subito una deviazione invasa da erbe che prosegue verso Pont, comunque segnalata) e poi a sinistra, in modo da tagliare i prati per la massima pendenza. Si interseca una poderale e si prosegue sotto alcuni abeti (circa 10 minuti dalla partenza) per poi tornare all'aperto. Inizia così una parte un po' monotona del percorso, ovvero una prima serie di tornanti in un ambiente spoglio ed un po' brullo, di terra e sassi e pochi alberi. Raggiunta la quota di circa 1870 mt il sentiero punta deciso verso sinistra e si immette in un canalone dove scorre un ruscello (ruscello1, ore 0.30 dalla poderale, ore 0.40 da Eau Rousse). E' l'unico tratto del sentiero dove occorre un po' di attenzione poichè si tratta di terreno friabile, sabbia e sassi, eroso in primavera dalle valanghe che scedono lungo i canaloni dei torrenti. Non c'e ponte, si passa fra le pietre (attenzione in caso di piogge). E' inoltre possibile (come a giugno 2013) che in questo canalone permangano valanghe ad inizio stagione, per cui occorre traversare con la massima attenzione, scavando gradini con lo scarpone e puntando bene i bastoncini soprattutto a valle, maggior attenzione al pomeriggio quando il sole tende a rendere la neve più molle). Appena oltrepassato il ruscello si entra nel bosco e troviamo due targhe che segnano l'inizio del parco (targaparco, sono su una grossa pietra sulla destra ma rivolte un po' verso monte). Ha inizio subito dopo una seconda serie di tornanti che attraversano il bosco e fanno salire di quota. Più sopra comincia a vedersi fra gli alberi l'altro versante della valle, nella parte alta oltre i boschi, in particolare la zona poco sopra Orvieilles (la Casa di Caccia però è nascosta alla vista da una collinetta). Troveremo anche delle vecchie tracce di sentiero (falsatrac1, falsatrac2, falsatrac3) che corrispondono a tratti del percorso abbandonati, da scartare (anche questi ben segnalati). Si svolta poi a sinistra in un valloncello (ruscello2, ore 0.50 dal precedente ruscello1, ore 1.30 totali) e poco più avanti si percorre un tratto in piano aperto dal bosco, dal quale si ha una bella visuale a valle ed a monte (panoramico, 0.05 dal ruscello2, 1.35 totali, zona dove è facile vedere già stambecchi e camosci che spesso pascolano in alto). E' il canalone delle Chouds. Dopo questo tratto il sentiero si mantiene in falsopiano, attraversando zone di grossi massi al di sotto del bosco che si fa più rado (zona in cui è possibile osservare il picchio). Passato un tornante si attraversa un'ampia zona aperta di sassi, poi subito dopo un tratto alla base di una parete rocciosa con a sinistra, seminascosto, un altro sentiero che scende. E' il sentiero 10 proveniente da Tignet (bivio1, ore 0.15 da panoramico, ore 1.50 totali). Dopo una svolta a destra si esce dal bosco e si comincia ad intravedere la piccola edicola votiva che su un roccione precede l'Alpeggio di Levionaz Inferiore. Con alcuni tornanti la si raggiunge (madonna, ore 0.15 dal bivio1, ore 2.05 totali) e, superato il promontorio, si intravede un tavolo in legno con panche con vicino una fontana e, appena dopo, l'Alpeggio di Levionaz Inferiore (mt. 2289) con il casotto del P.N.G.P. (ore 0.05 dalla madonna, ore 2.10 totali da Eau Rousse). Il vicino rifugio privato Rosenkrant Giorgio si raggiunge in pochi minuti, è situato su una collinetta e domina la zona. Di proprietà dell'Ente Parco è utilizzato abitualmente da ricercatori, tesisti, studenti, ecc. nel nel periodo estivo. Dietro l'alpeggio è presente un vecchio sentiero che porta, attraverso un ponte in legno, sull'altro versante del vallone (ponte5 nel tracciato n° 83), ma non prosegue oltre, è utilizzato essenzialmente dal personale del parco. Pur arrivando a Leviona Inf. è consigliabile proseguire un poco perchè dopo una svolta del sentiero, il vallone si apre alla vista. Il sentiero principale infatti, svolta a destra per entrare deciso nel vallone di Leviona che si allarga in un pianoro percorso dal torrente e con sfondo il M. Herbetet. Poco più avanti, dopo una breve discesa, un ponticello (ponte2, mt. 2280 circa, 10-15 minuti da Levionaz Inferiore) che valica il torrente segna l'inizio del sentiero 11A diretto alla Casa di Caccia (anch'essa risalente all'epoca delle battute reali), che domina la valle dall'alto. E' un fabbricato vuoto, privo di porta, al quale è stato rifatto il tetto alcuni anni fa. Questo percorso inizialmente non è molto evidente, sull'erba, poi diviene una traccia che sale con numerosi tornanti ben visibili, sino a raggiungere le rocce che costituiscono il versante destro del vallone. Il collegamento con Bocconere è comunque un percorso di tipo EE perchè non molto evidente. quota vetta/quota massima (m): 2303 dislivello salita totale (m): 640difficoltà:

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