Detta anche Chiesa dell'Eleona (cioè dell’oliveto), essa fu una delle tre basiliche costruite da S.Elena, al tempo di Costantino, sulle tre «mistiche grotte»: quella del S. Sepolcro, di Betlemme e del Monte degli Ulivi. Queste grotte avevano conservato i ricordi più cari ai cristiani. L’edificio era a tre navate con davanti un portico e dei propilei. Nella cripta era venerata la grotta dove, secondo Eusebio di Cesarea, «Gesù iniziò i suoi discepoli ai sacri misteri» (Dim. Evang., 4,18).
Il riferimento è al capitolo 24 di Matteo dove Gesù siede sul Monte degli Ulivi con i discepoli e parla della fine del mondo.
Anche Luca (Lc 21,37) e Giovanni (Gv 8,1) parlano effettivamente di un ritiro di Gesù al monte degli Ulivi con i suoi discepoli. Nel Medioevo si pensò alla grotta come il luogo dove Gesù avrebbe insegnato ai discepoli il Padre Nostro, anche se ciò avvenne in Galilea (il Padre Nostro: Lc 11,1-8). La grotta è in realtà un antico sepolcro giudaico; ciò rende impossibile pensare ad una qualche sua originalità; la forma attuale è dovuta ai bizantini.
Gli edifici attuali hanno iniziato a sorgere alla fine del secolo scorso, in un secondo tempo fu aggiunto il Chiostro del Pater e nel 1875 fu costruito il convento sulle rovine della chiesa crociata. Nel Chiostro, silenzioso e suggestivo, le lapidi in maiolica riportano la preghiera del Signore in più lingue. Altre lapidi furono aggiunte nel recinto che contiene i pochi resti dell’Eleona.
Il cortile del convento carmelitano è modellato sullo stile del camposanto di Pisa!
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