Via di Porta Angelica prende il nome dalla omonima porta edificata da papa Pio IV nel 1563 e che si apriva lungo il nuovo tratto di mura che, lungo l’asse piazza del Risorgimento-via Porcari-via Alberico II, si congiungeva con i bastioni di Castel S.Angelo. Porta Angelica, così denominata dal nome di battesimo di papa Pio IV, ovvero Giovanni Angelo Medici, fu costruita come alternativa a Porta del Popolo per i pellegrini che provenivano da nord ed erano diretti alla Tomba di Pietro: per questo motivo il pontefice fece realizzare anche una via lunga e diritta, chiamata Strada Angelica (oggi corrispondente a via Ottaviano-via Barletta-viale Angelico) e che, dopo avere costeggiato il Tevere per circa 1 km, si congiungeva con la via Cassia all’altezza di ponte Milvio. La sommità piana veniva utilizzata per esporvi le teste dei condannati a morte, racchiuse entro gabbie in ferro, severo e terribile monito alla cittadinanza ma anche ai pellegrini che entravano a Roma: soltanto nel 1840, con papa Gregorio XVI, l’usanza fu interrotta.