"I filologi propendono a considerare il vocabolo "Nuraghe" come un reliquato della parlata primitiva paleomediterranea, da ricollegarsi col radicale "nur" e con le varianti "nor, nul, nol, nar etc.": radicale largamente diffuso nei paesi del Mediterraneo, dall'Anatolia all'Africa, alle Baleari, alla Penisola iberica, alla Francia, col duplice significato, opposto ma unitario, di "mucchio" e di "cavità".
Il vocabolo stesso poi indicherebbe non la destinazione ma la speciale forma costruttiva del nuraghe, il quale vorrebbe dire appunto mucchio cavo, costruzione cava, torre cava, a causa della figura turrita del suo esterno, fatta per accumulo di grossi massi, e per la cavità cupoliforme dell'interno."
Barumini, Novembre 2017
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