Museo Ebraico, Berlino

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  9 anni fa
74.84 Punteggio più alto 16 Settembre 2015
26.27
Image Impact
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Shalechet (foglie morte), opera dell'artista israeliano Menashe Kadishman: moltitudine di faccine di ferro semi-arrugginito, con espressione sofferente, che vengono calpestate dal visitatore, rievocando il ricordo delle vittime della Shoa.

Dati EXIF
Dispositivo NIKON D5000
Obiettivo 18.0-105.0 mm f/3.5-5.6
Data 11/02/2010 09:35:46
Lunghezza focale 21 mm
Diaframma f 3.8
Tempo di posa 1/30 sec
Sensibilità ISO 1100
Image Info
Categoria Foto a tema libero
Album U Berlin

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bluebell 9 anni fa
QUOTE (teresa.zanetti @ 04 Ottobre 2015 16:32)
Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga ...
Parte del nostro esistere ha sede nelle anime di chi ci accosta: ecco perché è non-umana l’esperienza di chi ha vissuto giorni in cui l’uomo è stato una cosa agli occhi dell’uomo.
(Primo Levi, Se questo è un uomo).
Questa stanza dello Judisches Museum è un'esperienza davvero inquietante.
Camminare su questi volti di ferro produce un suono che le orecchie immediatamente associano a un vero urlo di dolore. Molti visitatori si affacciano dalle finestrelle superiori per capire di che cosa si tratti. Credo che fosse esattamente nelle intenzioni di Libeskind ricreare, attraverso simboli molto forti, la realtà dei calpestati, dei calpestatori e di quelli che stavano a guardare e non capivano, o non volevano capire.
Ma il tuo scatto, con questa lama di luce che illumina tanta sofferenza regala anche un raggio di speranza.
Immagine veramente bella e evocativa
T


Ciao Teresa, ti ringrazio per il bel commento e la toccante citazione, a vedere ciò che sta accadendo nel mondo in questo periodo c'è da augurarsi davvero la speranza di non arrivare ai livelli toccati dall'Olocausto.. mi vengono i brividi a pensarci.
Un caro saluto, Chiara

Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga ...
Parte del nostro esistere ha sede nelle anime di chi ci accosta: ecco perché è non-umana l’esperienza di chi ha vissuto giorni in cui l’uomo è stato una cosa agli occhi dell’uomo.
(Primo Levi, Se questo è un uomo).
Questa stanza dello Judisches Museum è un'esperienza davvero inquietante.
Camminare su questi volti di ferro produce un suono che le orecchie immediatamente associano a un vero urlo di dolore. Molti visitatori si affacciano dalle finestrelle superiori per capire di che cosa si tratti. Credo che fosse esattamente nelle intenzioni di Libeskind ricreare, attraverso simboli molto forti, la realtà dei calpestati, dei calpestatori e di quelli che stavano a guardare e non capivano, o non volevano capire.
Ma il tuo scatto, con questa lama di luce che illumina tanta sofferenza regala anche un raggio di speranza.
Immagine veramente bella e evocativa
T

bluebell 9 anni fa
QUOTE (andreotto @ 25 Settembre 2015 19:16)
bella


grazie

QUOTE (Promettente55 @ 16 Settembre 2015 23:12)
Memorie che non sembrano affievolire la voglia di sangue di tante nazioni,purtroppo......,ciao, Roberto


condivido.. un saluto a te

andreotto 9 anni fa
bella

Promettente55 9 anni fa
Memorie che non sembrano affievolire la voglia di sangue di tante nazioni,purtroppo......,ciao, Roberto

bluebell 9 anni fa
QUOTE (guini55 @ 14 Settembre 2015 16:01)
Ottima anche questa.


grazie Gianni :)

QUOTE (torci @ 14 Settembre 2015 14:58)
geometricamente bellissima ....


grazie Nicola, un caro saluto

guini55 9 anni fa
Ottima anche questa.

torci 9 anni fa
geometricamente bellissima ....

Museo Ebraico, Berlino