Etoile

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  11 anni fa
55.84 Punteggio più alto 09 Giugno 2013
18.08
Image Impact
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Dati EXIF
Dispositivo NIKON D7000
Obiettivo 105.0 mm f/2.8
Data 05/06/2013 16:19:44
Lunghezza focale 105 mm
Diaframma f 3
Tempo di posa 1/60 sec
Sensibilità ISO 800
Image Info
Categoria Foto a tema libero


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silvano tenan 11 anni fa
Molto bella e insolita come composizione.
Brava Silvano

brizio61 11 anni fa
Ciao Piera mi piace,un saluto fabrizio :)

Mauve60 11 anni fa
QUOTE (francesco.martinelli @ 07 Giugno 2013 21:21)
bello l'effetto che gli hai dato, molto delicato, mi piace molto anche la compo. Brava....come al solito.

Grazie...mi piace giocare...non sempre mi riesce bene...ma ci provo....

bello l'effetto che gli hai dato, molto delicato, mi piace molto anche la compo. Brava....come al solito.

anto@nikon 11 anni fa
Ogni tanto mi perdo qualcosa di te e poi devo far di corsa!! bellissimo questo scatto, taglio e colori!! brava! un abbraccio!
antonella

Mauve60 11 anni fa
QUOTE (sergio3 @ 06 Giugno 2013 10:31)
Ciao Piera.

E' quello che penso o quello che dovrebbe essere? Perché se così fosse la foto sarebbe centrata in pieno!

Una primadonna...protagonista assoluta della scena...avvolta in una cappa di crepe di seta(per questo la scelta della trama granulosa) con un 'occhio di bue' puntato ad esaltare tutta la sua eleganza....questo mi ispirava l'immagine...ma mica sono tutta normale io......:-) Ciao



QUOTE (luisgio @ 06 Giugno 2013 12:18)
Trovato


Il lago di Corlo, da molti chiamato lago di Arsiè è un lago artificiale nato nel 1954, quando con lo sbarramento del torrente Cismon, grazie alla diga presente nei pressi della frazione di "Corlo" l'acqua cominciò a salire fino a coprire come da progetti, alcune piccole borgate, così svaniscono con la demolizione a Rocca le borgate di Giuliàt, Cèsa, Cabalàu, Carèr, la chiesa e il cimitero, si salva solo il campanile... La chiesa viene ricostruita in località Coied il cimitero ai piedi del Col della Rocca; il Monumento ai Caduti viene demolito e disperso. Il lago si affaccia sulle Località di Arsiè, Mellame, Rivai, Rocca ed i paesini pittoreschi di Incino e Corlo. Molti gli abitanti costretti ad andarsene; quella che era stata per molto tempo una valle dove coltivare ogni sorta di frutta e ortaggi spariva per sempre. Vengono sommersi case, mulini e la storia di vita di centinaia di persone, che con la loro fatica, la fatica delle braccia e i calli sulle mani avevano creato un futuro per i loro figli.

Si si è la storia che più o meno sapevo io ....ma non esattamente la fine della chiesa....Ma così non vale però...
dovevi andare in loco (a piedi...magari) e chiedere agli anziani del luogo...era più divertente....!!!
Grazie....alcune di queste cose non le sapevo nemmeno io....

QUOTE (sergio3 @ 06 Giugno 2013 10:31)
Ciao Piera.

E' quello che penso o quello che dovrebbe essere? Perché se così fosse la foto sarebbe centrata in pieno!

Una primadonna...protagonista assoluta della scena...avvolta in una cappa di crepe di seta(per questo la scelta della trama granulosa) con un 'occhio di bue' puntato ad esaltare tutta la sua eleganza....questo mi ispirava l'immagine...ma mica sono tutta normale io......:-) Ciao
che la illumina....ecco cosa

luisgio 11 anni fa
Trovato


Il lago di Corlo, da molti chiamato lago di Arsiè è un lago artificiale nato nel 1954, quando con lo sbarramento del torrente Cismon, grazie alla diga presente nei pressi della frazione di "Corlo" l'acqua cominciò a salire fino a coprire come da progetti, alcune piccole borgate, così svaniscono con la demolizione a Rocca le borgate di Giuliàt, Cèsa, Cabalàu, Carèr, la chiesa e il cimitero, si salva solo il campanile... La chiesa viene ricostruita in località Coied il cimitero ai piedi del Col della Rocca; il Monumento ai Caduti viene demolito e disperso. Il lago si affaccia sulle Località di Arsiè, Mellame, Rivai, Rocca ed i paesini pittoreschi di Incino e Corlo. Molti gli abitanti costretti ad andarsene; quella che era stata per molto tempo una valle dove coltivare ogni sorta di frutta e ortaggi spariva per sempre. Vengono sommersi case, mulini e la storia di vita di centinaia di persone, che con la loro fatica, la fatica delle braccia e i calli sulle mani avevano creato un futuro per i loro figli.

luisgio 11 anni fa
Bel lavoro, brava sembra un dipinto.
Speravo Tu lo sapessi, io sono di Genova non è molto che sono da queste parti.
Mi informo.
Giorgio

Etoile