non so se questo post si trova nella sezione giusta, ma...
avete visto il vincitore del World Press Photo Award 2007???
Eccolo: Tim Hetherington

http://www.worldpressphoto.org/
http://www.timh-images.com/

A me lo scatto piace molto, con quei colori un po' tetri...ma la cosa che colpisce di più è l'espressione del soldato....!
Ciao a tutti

se la fotografia non è solo estetica allora:
"This image represents the exhaustion of a man - and the exhaustion of a nation," says jury chairman Gary Knight, and adds "We're all connected to this. It's a picture of a man at the end of a line." Fellow juror MaryAnne Golon commented: "I use all my energy to have people notice bad things. There's a human quality to this picture. It says that conflict is the basis of this man's life."

questo commento lo trovo veramente ipocrita. La giuria è tutta americana, inglese e del sudafrica.. il loro punto di vista direi è alquanto "parziale".
Avrei preferito una analoga foto dalla parte degli afgani... e ovviamente lo stesso giudizio.
Comunque sia, trovo la foto altamente espressiva e la conferma he la storia (anche per immagini) la scrivono i vincitori!

trovo un pochino fuori luogo il tuo commento....
magari sarebbe sata tanto espressiva anche una foto di un ragazzino che muore di eroina tra le braccia della madre....( dimenticavo ..il 90 per cento di oppio arriva dagli amici afgani...)
se ci si infila in questo modo di ragionare non se ne esce piu' fuori.....il soldato rappresenta ...un soldato qualsiasi...in quella condizione disumana che e' guerra...
un saluto

la guerra e' anche responsabilita' di chi la fa.
stop war.

Questa non l'ho proprio capita...


Riguardo alla foto vincitrice io sono molto daccordo con questo premio e mi spiego:
Oggi il fotogiornalismo si trova in una fase di profondo cambiamento. In primo luogo perchè con la proliferazione dell'informazione veloce (tv e poi web), manca l'aspetto riflessivo e analitco delle notizie e per assurdo quella capacità di prevenire e anticipare i fatti; inoltre il bacino di utenza e partecipazione fotografica si allarga in maniera ampia e capillare (date un'occhiata a tutti i forum di fotografia, non solo italiani).
Detto ciò l'aver assegnato l'"oscar della fotografia" a quell'immagini significa usare la fotografia, appunto, per uno scopo politico, per dare un chiaro messaggio: e cioè che dietro a tutta l'informazione, alle breaking news su Al-Quaeda, disastri, dichiarazioni, c'è l'esasperazione delle persone e dei ragazzi che combattono. E come è quasi sempre accaduto nella storia dei conflitti e proprio chi muore ad essere totalmente fuori dalle logiche dei conflitti.
Infine, quell'immagine testimonia un momento storico ben preciso degli Stati Uniti (..i democratici vinceranno le prossime presidenziali)

Ho avuto modo di vedere la mostra di Hetherington a Lucca lo scorso dicembre.

Si tratta di immagini scattate in un piccolo avamposto di pochi soldati americani atterrati con un elicottero sul cocuzzolo a presidio di una vallata.

Alcune sono molto dure, esprimono forzatamente la visione del conflitto da quella parte del fronte , anche perchè il fotografo in quel contesto non sarebbe sopravvissuto un minuto fuori da lì, dal momento che il presidio era bersagliato quotidianamente dalla guerriglia.

Nelle giornate successive mi sono interrogato molto sulla forza di quelle immagini (e solo questo dovrebbe dirla lunga riguardo alle doti del fotografo),esse "ti portano "per un attimo lì dentro e ti fanno venir voglia di scappare.
La figura del reporter di guerra dovrebbe secondo me avere questo ruolo riprodurre la realtà ,che in un conflitto non può che avere degli aspetti raccapriccianti ,allo scopo di far riflettere la gente su quanto possano essere assurdi i proclami di chi ad esempio vuole esportare la democrazia o fare guerre preventive.Scusate se nel finale l'ho buttata in politica comunque le immagini valgono la pena . Ciao Alessandro