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terri2
Salve a tutti, ho una D40, che ho sempre usato con il 18-70, e nei pochissimi scatti che ho fatto non ho mai riscontrato problemi riguardo l'esposizione.
Oggi mi è arrivato un 55-200VR e ho notato che la macchina tendeva a sovraesporre.
Allora ho voluto fare una prova: macchina sul treppiede, stesse impostazioni (55mm, 1/4 di secondo a f8), esposizione manuale con misurazione matrix, ho scattato in RAW e riportato alla normalità i livelli di nitidezza, saturazione, contrasto e modo colore, stesso bilanciamento del bianco.
Lo scatto eseguito con il 55-200 è sovraesposto di 1/2 di stop rispetto a quello effettuato con il 18-70.

Ora mi chiedo: la misura dell'esposizione dipende anche dall'obiettivo usato? Devo preoccuparmi che il 55-200 non funzioni a dovere?

Grazie,

Mattia
Marco Senn
Non dovrebbe però in realtà il sistema legge qualcosa che passa per la lente e quindi la lente influisce certamente. 1/2 stop mi sembra però tanto...
nippokid (was here)
Ci possono essere differenze dovute alla precisione di chiusura del diaframma, forse mezzo stop è un pò troppo...sei sicuro?

bye

P.S. Magari un quarto di diaframma per obiettivo, uno in eccesso e uno in difetto...
terri2
Grazie per le risposte...

QUOTE(nippokid @ Jan 16 2008, 09:20 PM) *
forse mezzo stop è un pò troppo...sei sicuro?

Per misurare la differenza non ho fatto altro che prendere l'immagine sottoesposta e alzare la correzione dell'esposizione finchè l'istogramma non si spostava all'incirca nella stessa posizione dell'istogramma della foto sovraesposta, ed è uscito +0.5 EV...
Se nella correzione dell'esposizione di Capture 0.5 EV corrispondono a 1/2 stop "fotografico" allora sì,sono sicuro...

già che ci sono allego un'immagine della "situazione": sopra c'è lo scatto fatto con il 18-70, sotto quello con il 55-200...

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Comunque non è un problema, mi basta solo correggere un po' dalla macchina, era solo per sapere se aveva un problema l'obiettivo.

Grazie ancora per le risposte,

Mattia
nippokid (was here)
Sembrerebbe un mezzo stop o giù di li... rolleyes.gif

Per una verifica di massima della precisione del diaframma di un ottica, puoi provare a fare uno scatto della stessa scena con tutti i diaframmi disponibili e verificare se ci sono delle differenze di esposizione tra uno scatto e l'altro, con l'accortezza ovviamente di essere in condizioni di luce stabile e (meglio) con macchina su cavalletto.
Opportuno anche settare la macchina per incrementi EV a stop interi se si scatta a priorità di diaframmi o scattare in M muovendosi di stop interi.
In linea di massima gli errori possono essere attribuiti al diaframma dato che gli otturatori hanno raggiunto una ottima precisione con il controllo elettronico.

bye.
Moua
Ciao, senti potresti indicare i dati di scatto per entrambi i fotogrammi e le luminosità degli obiettivi?
Denis Calamia
Salve Terri2...potrei pensare a un malfunzionamento del diaframma,ma se l'ottica è nuova,potremmo escluderlo...Ho notato però che hai usato l'esposizione Matrix (tiene conto di molti parametri)...prova con una lettura spot !
Fra ottiche una differenza d'esposizione potrebbe evidenziarsi,ma quella manifestata a te mi sembra eccessiva.
Disattiva il VR quando scatti su treppiedi..
nippokid (was here)
QUOTE(Moua @ Jan 16 2008, 10:33 PM) *
Ciao, senti potresti indicare i dati di scatto per entrambi i fotogrammi e le luminosità degli obiettivi?



QUOTE(Denis Calamia @ Jan 16 2008, 10:35 PM) *
...Ho notato però che hai usato l'esposizione Matrix (tiene conto di molti parametri)...prova con una lettura spot !


Dice che ha scattato in Manuale a "55mm, 1/4 di secondo a f8".....

Moua
QUOTE(nippokid @ Jan 16 2008, 10:43 PM) *
Dice che ha scattato in Manuale a "55mm, 1/4 di secondo a f8".....


Non capisco, ha scattato in manuale con due obiettivi diversi ma con gli stessi parametri di esposizione?
Se è così è chiaro che abbiamo risultati diversi.


Moua
Forse ho intuito cosa intende l'autore del post con la sua domanda.

Lui chiede se cambiando l'obiettivo la coppia tempo diaframma varia. O detto in altre parole, se leggo la corretta esposizione con un obiettivo, per esempio 1/4 sec f/8 e cambio l'obiettivo, perchè con 1/4 ed F/8 la foto viene esposta diversamente?

giodic
QUOTE(Moua @ Jan 16 2008, 10:56 PM) *
Non capisco, ha scattato in manuale con due obiettivi diversi ma con gli stessi parametri di esposizione?
Se è così è chiaro che abbiamo risultati diversi.


Se i parametri di esposizione (tempo, diaframma e ISO) sono gli stessi, indipendentemente dall'obiettivo usato l'esposizione dovrebbe essere la stessa e quindi anche i risultati ......

Se i risultati sono diversi, visti i tempi a controllo elettronico dei moderni otturatori, l'unico imputato rimane il diaframma ........
nippokid (was here)
QUOTE(Moua @ Jan 16 2008, 10:56 PM) *
Non capisco, ha scattato in manuale con due obiettivi diversi ma con gli stessi parametri di esposizione?
Se è così è chiaro che abbiamo risultati diversi.


Eeeeeeeeeeeeeh? ohmy.gif

No dai, l'esposizione è indipendente dall'ottica...è una misurazione della luce presente sulla scena, nel caso della misurazione on camera è la misura della luce riflessa, poi ok il matrix ci fa su il suo ragionamento, ma...

Se faccio la misurazione con un esposimetro esterno a luce incidente, la coppia tempo diaframma che ottengo la potrò utilizzare con qualsiasi ottica, aspettandomi ragionevolmente gli stessi risultati...salvo "starature" wink.gif

bye.

Moua
QUOTE(giodic @ Jan 16 2008, 11:09 PM) *
Se i parametri di esposizione (tempo, diaframma e ISO) sono gli stessi, indipendentemente dall'obiettivo usato l'esposizione dovrebbe essere la stessa e quindi anche i risultati ......

Se i risultati sono diversi, visti i tempi a controllo elettronico dei moderni otturatori, l'unico imputato rimane il diaframma ........


No scusa l'autore ha scattato in manuale e ha dato per i due scatti lo stesso tempo e lo stesso diaframma con obiettivi diversi (io ho capito cosi).Se i due obiettivi alla stessa focale hanno luminosità diverse è chiaro che l'esposizione non poteva essere la stessa. O sbaglio?
L'esposimetro legge a tutta apertura e dipende quindi dal ìl'obiettivo.
Provate a mettere un velo davanti al vostro obiettivo, l'esposizione cambia? si. Tempo e/o diaframma cambiano. QUando cambi obiettivo cambi la luminosità e la quantità di luce che entra e quindi necessariamente la coppia tempo diaframma
giannizadra
Un errore di taratura del diaframma di 1/2 stop non è così raro, anzi.
A me è capitato di riscontrarlo più di una volta anche con ottiche ben più blasonate, facendo strisce di file-test con lo stesso obiettivo ai vari diaframmi e ad esposizione (teoricamente) costante.

Moua
QUOTE(giannizadra @ Jan 16 2008, 11:19 PM) *
Un errore di taratura del diaframma di 1/2 stop non è così raro, anzi.
A me è capitato di riscontrarlo più di una volta anche con ottiche ben più blasonate, facendo strisce di file-test con lo stesso obiettivo ai vari diaframmi e ad esposizione (teoricamente) costante.


Scusa gianni, ti dispiace chiarirmi le idee, leggendo il mio ultimo post per favore. Mi dici dove sto sbagliando?


nippokid (was here)
QUOTE(Moua @ Jan 16 2008, 11:15 PM) *
No scusa l'autore ha scattato in manuale e ha dato per i due scatti lo stesso tempo e lo stesso diaframma con obiettivi diversi (io ho capito cosi).Se i due obiettivi alla stessa focale hanno luminosità diverse è chiaro che l'esposizione non poteva essere la stessa. O sbaglio?
L'esposimetro legge a tutta apertura e dipende quindi dal ìl'obiettivo.
Provate a mettere un velo davanti al vostro obiettivo, l'esposizione cambia? si. Tempo e/o diaframma cambiano. QUando cambi obiettivo cambi la luminosità e la quantità di luce che entra e quindi necessariamente la coppia tempo diaframma


Mi spiace Moua....ma sbagli.... smile.gif ...leggi il mio precedente.. rolleyes.gif
Moua
QUOTE(nippokid @ Jan 16 2008, 11:23 PM) *
Mi spiace Moua....ma sbagli.... smile.gif ...leggi il mio precedente.. rolleyes.gif



Non mi hai convinto! L'esposimetro da la corretta esposizione attraverso le lenti (TTL) e a Tutta apertura. Se cambi obiettivo e cambi le lenti e cambi la TA necessariamente dovrai cambiare anche la coppia tempo diaframma. E' come mettersi un paio di occhiali da sole.
A parità di luce riflessa ciò che arriva al sensore gli arriva dall'obiettivo che se è meno trasparente farà passare meno luce e quindi dovrai aumentare il tempo o aprire il diaframma.
giodic
QUOTE(Moua @ Jan 16 2008, 11:15 PM) *
No scusa l'autore ha scattato in manuale e ha dato per i due scatti lo stesso tempo e lo stesso diaframma con obiettivi diversi (io ho capito cosi).Se i due obiettivi alla stessa focale hanno luminosità diverse è chiaro che l'esposizione non poteva essere la stessa. O sbaglio?
L'esposimetro legge a tutta apertura e dipende quindi dal ìl'obiettivo.
Provate a mettere un velo davanti al vostro obiettivo, l'esposizione cambia? si. Tempo e/o diaframma cambiano. QUando cambi obiettivo cambi la luminosità e la quantità di luce che entra e quindi necessariamente la coppia tempo diaframma


Se il diaframma è lo stesso (ad es. f/8) a parità di ISO e tempo di scatto l'esposizione è la stessa con qualunque obiettivo ........
Altrimenti non si potrebbero usare né la modalità manuale di scatto, né gli esposimetri esterni .....

L'esposimetro che "legge a tutta apertura" significa che del diaframma impostato (ad es. f/8) ne tiene conto comunque nella misurazione ........ indipendentemente dalla luminosità massima della lente che non c'entra niente.

Non ho capito il discorso del velo ....... e se ci metto un muro ??? smile.gif
giannizadra
QUOTE(Moua @ Jan 16 2008, 11:21 PM) *
Scusa gianni, ti dispiace chiarirmi le idee, leggendo il mio ultimo post per favore. Mi dici dove sto sbagliando?


Stai sbagliando, in quanto il sistema esposimetrico della macchina è informato dell'apertura massima dell'obiettivo, e quindi "sa" a quale valore f/ corrisponde la luminosità dell' immagine che "vedono" i sensori preposti alla lettura.

Se non fosse così, la lettura esposimetrica TTL a TA sarebbe impossibile, e bisognerebbe leggere in stop-down (chiudendo effettivamente il diaframma).

Per rendere possibile tale informazione, Nikon è passata dalla "forchetta" sugli obiettivi (Nikon F e Nikkormat), alla tacca AI (F2A e successive), alla trasmissione per via elettrica (chip dei contatti).
giodic
QUOTE(Moua @ Jan 16 2008, 11:15 PM) *
No scusa l'autore ha scattato in manuale e ha dato per i due scatti lo stesso tempo e lo stesso diaframma con obiettivi diversi (io ho capito cosi).Se i due obiettivi alla stessa focale hanno luminosità diverse è chiaro che l'esposizione non poteva essere la stessa. O sbaglio?
L'esposimetro legge a tutta apertura e dipende quindi dal ìl'obiettivo.
Provate a mettere un velo davanti al vostro obiettivo, l'esposizione cambia? si. Tempo e/o diaframma cambiano. QUando cambi obiettivo cambi la luminosità e la quantità di luce che entra e quindi necessariamente la coppia tempo diaframma


Se il diaframma è lo stesso (ad es. f/8) a parità di ISO e tempo di scatto l'esposizione è la stessa con qualunque obiettivo ........
Altrimenti non si potrebbero usare né la modalità manuale di scatto, né gli esposimetri esterni .....

L'esposimetro che "legge a tutta apertura" significa che del diaframma impostato (ad es. f/8) ne tiene conto comunque nella misurazione ........ indipendentemente dalla luminosità massima della lente che non c'entra niente.

Non ho capito il discorso del velo ....... e se ci metto un muro ??? smile.gif
Moua
Be' ragazzi, allora vi ringrazio infinitamente perchè avete sradicato una convinzione che mi porto dietro da tempo. Che altro dire cerotto.gif

nippokid (was here)
QUOTE(Moua @ Jan 16 2008, 11:30 PM) *
Non mi hai convinto! L'esposimetro da la corretta esposizione attraverso le lenti (TTL) e a Tutta apertura. Se cambi obiettivo e cambi le lenti e cambi la TA necessariamente dovrai cambiare anche la coppia tempo diaframma. E' come mettersi un paio di occhiali da sole.
A parità di luce riflessa ciò che arriva al sensore gli arriva dall'obiettivo che se è meno trasparente farà passare meno luce e quindi dovrai aumentare il tempo o aprire il diaframma.



Però se te lo avesse detto giannizadra...ci avresti creduto smile.gif

Puoi fidarti, la misurazione della luce esprime un valore di luminosità assoluta che poi viene tradotta in una coppia tempo diaframma. Prescinde dall'ottica. L'unica variabile con una misurazione in luce riflessa è, appunto, la quantità di luce che viene riflessa dal soggetto che è correlata al colore dello stesso.


Pensaci un attimo, non avrebbe senso la misurazione della luce incidente. wink.gif



Ooops. ogni volta trovo risposte e domande nuove...che casiiino..
giannizadra
QUOTE(nippokid @ Jan 16 2008, 11:39 PM) *
Però se te lo avesse detto giannizadra...ci avresti creduto smile.gif

Puoi fidarti, la misurazione della luce esprime un valore di luminosità assoluta che poi viene tradotta in una coppia tempo diaframma. Prescinde dall'ottica. L'unica variabile con una misurazione in luce riflessa è, appunto, la quantità di luce che viene riflessa dal soggetto che è correlata al colore dello stesso.

Pensaci un attimo, non avrebbe senso la misurazione della luce incidente. wink.gif


Facciamo una distinzione, Nippokid.
L'esposimetro delle DSRL (e SRL) Nikon legge la luce sull'immagine a TA sul vetrino di messa a fuoco.
Per tradurla in una coppia corretta tempo/diaframma, deve sapere qual'è l'apertura di diaframma cui la luminosità di quell'immagine corrisponde.
In questo senso, la lettura TTL a TA non prescinde dall'ottica.
Per questo è necessario che sia informato dell'apertura max. dell'obiettivo montato.
Da cui nel tempo la forchetta, l'intaglio AI, il chip dei contatti elettrici.

Se Moua mi avesse creduto... non avrebbe sbagliato. smile.gif
Moua
QUOTE(nippokid @ Jan 16 2008, 11:39 PM) *
Però se te lo avesse detto giannizadra...ci avresti creduto smile.gif

Puoi fidarti, la misurazione della luce esprime un valore di luminosità assoluta che poi viene tradotta in una coppia tempo diaframma. Prescinde dall'ottica. L'unica variabile con una misurazione in luce riflessa è, appunto, la quantità di luce che viene riflessa dal soggetto che è correlata al colore dello stesso.
Pensaci un attimo, non avrebbe senso la misurazione della luce incidente. wink.gif
Ooops. ogni volta trovo risposte e domande nuove...che casiiino..


A parte che me lo ha detto giannizadra messicano.gif
Scherzi a parte, ho iniziato ad avere dei dubbi quando mi hai parlato degli esposimetri a luce incidente, ma non volevo pensare a quelli, e devo dirti anche che conosco anche il significato di EV, confermato da quello che hai scritto, ma l'errore che commettevo era quello del velo davanti all'obiettivo, ragionamento molto terra terra ma che sino a due minuti fa girava bene.

Be' ed ora dopo questa figura di.....posso andarmene a dormire contento rolleyes.gif
nippokid (was here)
QUOTE(giannizadra @ Jan 16 2008, 11:46 PM) *
Facciamo una distinzione, Nippokid.
L'esposimetro delle DSRL (e SRL) Nikon legge la luce sull'immagine a TA sul vetrino di messa a fuoco.
Per tradurla in una coppia corretta tempo/diaframma, deve sapere qual'è l'apertura di diaframma cui la luminosità di quell'immagine corrisponde.
In questo senso, la lettura TTL a TA non prescinde dall'ottica.
Per questo è necessario che sia informato dell'apertura max. dell'obiettivo montato.
Da cui nel tempo la forchetta, l'intaglio AI, il chip dei contatti elettrici.

Lo so, lo so...d'accordissimo. Tentavo di rispondere "in diretta" (inutilmente peraltro) e semplificavo i concetti. rolleyes.gif
Comunque intendevo che la lettura della luce incidente prescindeva...

QUOTE
Se Moua mi avesse creduto... non avrebbe sbagliato. smile.gif


Assolutamente no...è che quando ho iniziato a scrivere, il tuo post ancora non c'era..poi è apparso....mah....e poi volevo fare una battuta, tra un diaframma e un esposizione...smile.gif

bye.
giannizadra
QUOTE(nippokid @ Jan 17 2008, 12:02 AM) *
Lo so, lo so...d'accordissimo. Tentavo di rispondere "in diretta" (inutilmente peraltro) e semplificavo i concetti. rolleyes.gif
Comunque intendevo che la lettura della luce incidente prescindeva...
Assolutamente no...è che quando ho iniziato a scrivere, il tuo post ancora non c'era..poi è apparso....mah....e poi volevo fare una battuta, tra un diaframma e un esposizione...smile.gif

bye.


Pollice.gif
La tua disamina della logica dell'esposimetro era (ed è) del tutto condivisibile.
La lettura della luce incidente (e anche di quella riflessa) prescinde dall'obiettivo.
La misurazione TTL a TA (in luce riflessa) non può prescindere dall'apertura max. dell'obiettivo, perché senza quel dato non avrebbe una essenziale base di calcolo.

Gemma D70S
Io la questione me la ricordavo più semplice, nella lettura esposimetrica TTL a T.A. è il simulatore di diaframma che si occupa di simulare appunto la chiusura virtuale del diaframma, l'alternativa alla lettura a T.A. è la lettura Stop Down ovvero alla reale chiusura del diaframma...

Sostanzialmente è molto facile o almeno dovrebbe esserlo, verificare se al diaframma impostato sulla fotocamera corrisponde quello realmente che si chiude nell'obiettivo... e basta il solo obiettivo, fatta salva la precisione dell'otturatore si scatta la prima volta a T.A. e poi mano, mano chiudendo il diaframma di un terzo, di mezzo o di uno stop intero si varia di conseguenza il tempo di scatto...

Per esempio obiettivo f/2,8 di luminosità massima...

Con la luce che c'é (e sarebbe preferibile che la luce sia costante) l'esposimetro mi da 1/125 come tempo di posa...

Se abbiamo la digicamera con esposizione regolata a terzi di stop imposteremo

f/3,2 1/100 di sec
f/3,6 1/80 di sec
f/4,0 1/60 di sec
f/4,5 1/50 di sec
f/5,0 1/40 di sec
f/5,6 1/30 di sec e così via

Se abbiamo la digicamera con esposizione regolata a mezzo stop imposteremo

f/3,4 1/90 di sec
f/4,0 1/60 di sec
f/4,8 1/45 di sec
f/5,6 1/30 di sec e così via

Se il diaframma è "perfetto" e il tempo di otturazione pure con luminosità costante avremo l'esposizione sempre uguale, per ovviare alla variabile messa a fuoco, scattiamo sfocando al massimo e inquadrando una superficie piana magari bianca o ancora meglio grigia al 18% di riflettanza, ovviamente nella realtà essendo il diaframma un dispositivo meccanico per quanto preciso possa essere non lo sarà mai al 100%...

Ipotesi un obiettivo a f/8,0 chiude "realmente" a f/8,2 un altro a f/7,8 la differenza tra i due diaframmi anche se abbiamo impostato per entrambi gli scatti f/8,0 sulla digicamera è appunto di circa mezzo stop... ecco che l'esposizione finale può differire... tra l'altro l'apertura e la chiusura del diaframma è una questione legata a vari fattori, magari un obiettivo nuovo si deve ancora rodare e quindi magari ha una certa "pigrizia" oppure un obiettivo molto anziano che ha fatto innumerevoli battaglie dove è subentrata una certa "stanchezza" e quindi si chiuderà alla maniera sua... anche la temperatura influisce sulla precisione del diaframma, l'umidità, la pulizia dei contatti della fotocamera e dell'obiettivo, un sacco di variabili insomma... alla fine c'è da stupirsi se le foto vengono uguali, non se vengono leggermente diverse... però il dubbio è lecito è bene ha fatto l'autore del thread a chiedere...
terri2
Grazie a tutti, non pensavo che la discussione sarebbe cresciuta così, e sono contento che abbia dato modo di rispondere a un po' di dubbi, non solo miei...
QUOTE(nippokid @ Jan 16 2008, 10:22 PM) *
Per una verifica di massima della precisione del diaframma di un ottica, puoi provare a fare uno scatto della stessa scena con tutti i diaframmi disponibili e verificare se ci sono delle differenze di esposizione tra uno scatto e l'altro, con l'accortezza ovviamente di essere in condizioni di luce stabile e (meglio) con macchina su cavalletto.
Opportuno anche settare la macchina per incrementi EV a stop interi se si scatta a priorità di diaframmi o scattare in M muovendosi di stop interi.
In linea di massima gli errori possono essere attribuiti al diaframma dato che gli otturatori hanno raggiunto una ottima precisione con il controllo elettronico.

bye.


In effetti ieri sera ho provato, più che altro per vedere un attimo com'era la nitidezza e tutto il resto, a fare un altro test: macchina sul cavalletto, luce controllata, priorità di diaframma e ho scattato a incrementi di uno stop partendo da f/4 e arrivando a f/22...E non capivo perchè le foto avessero luminosità diversa (tra lo scatto più chiaro e quello più scuro di nuovo un mezzo stop), poi ho letto il tuo post e ho capito che può essere il diaframma...

QUOTE(Gemma D70S @ Jan 17 2008, 12:54 AM) *
...tra l'altro l'apertura e la chiusura del diaframma è una questione legata a vari fattori, magari un obiettivo nuovo si deve ancora rodare e quindi magari ha una certa "pigrizia" oppure un obiettivo molto anziano che ha fatto innumerevoli battaglie dove è subentrata una certa "stanchezza" e quindi si chiuderà alla maniera sua... anche la temperatura influisce sulla precisione del diaframma, l'umidità, la pulizia dei contatti della fotocamera e dell'obiettivo, un sacco di variabili insomma... alla fine c'è da stupirsi se le foto vengono uguali, non se vengono leggermente diverse... però il dubbio è lecito è bene ha fatto l'autore del thread a chiedere...


può essere anche quello, in effetti il 55-200 è nuovo nuovo, il 18-70 ha qualche anno e circa 6-7000 scatti...

QUOTE(giannizadra @ Jan 16 2008, 11:19 PM) *
Un errore di taratura del diaframma di 1/2 stop non è così raro, anzi.
A me è capitato di riscontrarlo più di una volta anche con ottiche ben più blasonate, facendo strisce di file-test con lo stesso obiettivo ai vari diaframmi e ad esposizione (teoricamente) costante.


Se mi dici che succede anche a ottiche di qualità più alta allora mi tranquillizzo, anche perchè non vorrei doverlo riportare indietro (anche se è in garanzia dovrei rispedirlo in Inghilterra, e non voglio aspettare due mesi per riaverlo...)

Grazie a tutti...ora, compatibilmente con il tempo a disposizione, non mi resta che uscire e scattare...

Saluti,

Mattia
archi71
QUOTE(giannizadra @ Jan 16 2008, 11:46 PM) *
Facciamo una distinzione, Nippokid.
L'esposimetro delle DSRL (e SRL) Nikon legge la luce sull'immagine a TA sul vetrino di messa a fuoco.
Per tradurla in una coppia corretta tempo/diaframma, deve sapere qual'è l'apertura di diaframma cui la luminosità di quell'immagine corrisponde.
In questo senso, la lettura TTL a TA non prescinde dall'ottica.
Per questo è necessario che sia informato dell'apertura max. dell'obiettivo montato.
Da cui nel tempo la forchetta, l'intaglio AI, il chip dei contatti elettrici.

Se Moua mi avesse creduto... non avrebbe sbagliato. smile.gif


Io pensavo che funzionasse in questo modo.
L'esposimetro misura la luce incidente sul vetro di messa a fuoco a tutta apertura e indipendentemente da quella che è l'apertura massima dell'obiettivo.
Per calcolare la giusta esposizione in base al diaframma impostato a questo punto basta sapere che per ogni scatto del simulatore di diaframma la luce incidente si dimezza.
In questo modo il sistema non deve conoscere l'apertura effettiva dell'obiettivo, ma solamente quella relativa.

Questo è come pensavo che funzionasse, qualcuno può invece spiegarmi come funziona realmente.
Grazie.

P.S.
Per l'autore del 3D, hai mica provato a verificare se tra i 2 obiettivi cambia la lettura dell'esposimetro.
Se la lettura cambia potrebbe voler dire che un obiettivo è meno trasparente dell'altro, altrimenti l'imputato dovrebbe essere il diaframma come già detto.

Ciao.
Marco Senn
In ogni caso, diaframma diverso a parte, la misurazione viene fatta a TA e siccome le lenti sono diverse è diversa la misurazione. La lente in qualche modo introduce una variazione altrimenti, diaframma massimo a parte, non avrebbe senso parlare di "timbro". Inoltre se usiamo due lenti molto diverse, diciamo un f1.4 e un f5.6 a TA, il secondo a f8 è quasi a TA, il primo è un bel pò di stop chiuso e l'approssimazione del calcolo del diaframma teorico, rispetto al reale, potrebbe diventare rilevante (magari non è che mi sono espresso troppo chiaramente...).
giannizadra
QUOTE(archi71 @ Jan 17 2008, 10:16 AM) *
Io pensavo che funzionasse in questo modo.
L'esposimetro misura la luce incidente sul vetro di messa a fuoco a tutta apertura e indipendentemente da quella che è l'apertura massima dell'obiettivo.
Per calcolare la giusta esposizione in base al diaframma impostato a questo punto basta sapere che per ogni scatto del simulatore di diaframma la luce incidente si dimezza.
In questo modo il sistema non deve conoscere l'apertura effettiva dell'obiettivo, ma solamente quella relativa.

Questo è come pensavo che funzionasse, qualcuno può invece spiegarmi come funziona realmente.
Grazie.

P.S.
Per l'autore del 3D, hai mica provato a verificare se tra i 2 obiettivi cambia la lettura dell'esposimetro.
Se la lettura cambia potrebbe voler dire che un obiettivo è meno trasparente dell'altro, altrimenti l'imputato dovrebbe essere il diaframma come già detto.

Ciao.


Riprendiamo dall'inizio.
Le cellule esposimetriche della DSRL misurano la luce riflessa (non incidente) sul vetrino di messa a fuoco.
Per riportare il tutto a una coppia tempo/diaframma da impostare, il sistema esposimetrico dell'apparecchio deve "sapere" a quale valore di diaframma gli EV misurati corrispondono (siamo a TA).
A questo provvedono: i contatti elettrici nelle ottiche AF; l'intaglio AI nelle ottiche AI (che non è praticato a caso nel barilotto, ma in una posizione precisa variabile con l'apertura max. dell'obiettivo; la "forchetta" nei pre-AI, anch'essa non messa a caso , ma in corrispondenza di f/5,6.
Per informare l'esposimetro dell'apertura max, il sistema a "forchetta" prevedeva, nei primi "Photomic", una doppia rotazione della ghiera dei diaframmi, fino al valore di massima apertura.

Fermo restando quanto sopra, il seguito funziona esattamente come spieghi tu (simulatore di valore f/).
Gemma D70S
In "teoria" la luce si misura in valori EV che poi uno stop equivalga a un valore EV èiù che una conseguenza è una necessità...

In sostanza la luminosità relativa di un obiettivo non dovrebbe cambiare se uno è più luminoso e un altro è meno luminoso... e in effetti è così a f/8,0 tutti gli obiettivi del mondo devono far passare la stessa luce... il trasferimento del contrasto è una cosa invece variabile e quindi eventuali discrepanze possono essere scambiate per differente esposizione... uno chiude le ombre l'altro no...

Quindi partendo dallo stop come punto fermo, inteso come coppia tempo/diaframma ipotesi a EV 10 con supporto fotosensibile 100 iso, la coppia tempo diaframma è mettiamo 1/125 di sec f/8,0 ora abbiamo 2 modi per variare di uno stop in sottoesposizione cioè facciamo entrare meno luce, scattiamo o a 1/250 di sec sempre f/8,0 oppure scattiamo a 1/125 di sec a f/11... per sovraesporre il contrario...

Non esiste un diaframma "sicuro" perché per esempio anche se l'obiettivo è di targa f/2,8 potrebbe essere che nella realtà non sia precisamente f/2,8 magari è f/2,7 o f/2,9... diciamo che la T.A. si prende come riferimento sui cui valutare poi la precisione degli altri diaframmi, quest'ultima è e resta la questione più critica, per essere "perfetto" il diaframma dovrebbe essere circolare, una volta i diaframmi non erano dei dispositi meccanici, ma delle vere e proprie lastre bucate a hoc dove a f/8,0 corrispondeva un buco rotondo e non poligonale come è il diaframma attuale... poiché il tempo di esposizione può essere servocontrollato elettronicamente, il diaframma resta la componente "random" di tutto il sistema...
stefanocucco
QUOTE(Moua @ Jan 16 2008, 11:30 PM) *
... dall'obiettivo che se è meno trasparente farà passare meno luce e quindi dovrai aumentare il tempo o aprire il diaframma.

Ciao..la luminosità < o > di un obiettivo non è dovuto ad una < o > trasparenza delle lenti dell'ottica, ma dal diametro delle lenti.. wink.gif
altri aspetti tecnici di costruzione delle ottiche che incidono sulla luminosità non li conosco..anche perchè piuttosto complicati.. dry.gif
giannizadra
QUOTE(stefanocucco @ Jan 17 2008, 12:47 PM) *
Ciao..la luminosità < o > di un obiettivo non è dovuto ad una < o > trasparenza delle lenti dell'ottica, ma dal diametro delle lenti.. wink.gif


Pollice.gif
Per l'esattezza, dal diametro (interno) dell'obiettivo in funzione della lunghezza focale.
Lunghezza focale : (diviso) diametro = valore f/ di luminosità max. dell'obiettivo.
rayced
Ma non è che ha scattato le due foto in ISO-AUTO?
...Hai visto mai...
cashcb
è tutto nella norma, se ne era discusso un annetto fa, si eran fatti un sacco di test con programmi appositi....forse ho ancora degli screenshot....trovati......alcune lenti son più luminose di altre, alcuni diaframmi funzionan in modo più preciso di altri, insomma, più o meno le foto sono uguali anche se "dovrebbero" esser identiche....


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come vedi con il 50 il valore del grigio medio è appena appena sottoesposto (di pochissimo) , la macchina era in mod. "A" su cavalletto. Come vedi l'esposizione è ballerina.....

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più costante il diaframma del 18-55, ma allo stesso tempo più sottoesposizione congenita....(lo tengo a +0,3 sempre e comunque)


ad ogni modo le foto la mia d50 le fa stupende, con entrambe le lenti rolleyes.gif
terri2
QUOTE(archi71 @ Jan 17 2008, 10:16 AM) *
...
Per l'autore del 3D, hai mica provato a verificare se tra i 2 obiettivi cambia la lettura dell'esposimetro.
Se la lettura cambia potrebbe voler dire che un obiettivo è meno trasparente dell'altro, altrimenti l'imputato dovrebbe essere il diaframma come già detto.

Ho provato, questa volta esposizione spot sullo stesso punto, e la lettura è la stessa...
Ciao...

QUOTE(rayced @ Jan 17 2008, 01:16 PM) *
Ma non è che ha scattato le due foto in ISO-AUTO?
...Hai visto mai...

No, ho scattato a ISO 200...

QUOTE(cashcb @ Jan 18 2008, 10:51 AM) *
è tutto nella norma, se ne era discusso un annetto fa, si eran fatti un sacco di test con programmi appositi....forse ho ancora degli screenshot....trovati......alcune lenti son più luminose di altre, alcuni diaframmi funzionan in modo più preciso di altri, insomma, più o meno le foto sono uguali anche se "dovrebbero" esser identiche....

come vedi con il 50 il valore del grigio medio è appena appena sottoesposto (di pochissimo) , la macchina era in mod. "A" su cavalletto. Come vedi l'esposizione è ballerina.....

più costante il diaframma del 18-55, ma allo stesso tempo più sottoesposizione congenita....(lo tengo a +0,3 sempre e comunque)
ad ogni modo le foto la mia d50 le fa stupende, con entrambe le lenti rolleyes.gif

Molto bello questo test...Ma lo avete fatto voi o si trovano da qualche parte? Sai, per un prossimo acquisto sarebbe un'informazione in più smile.gif

Grazie mille

Mattia
archi71
QUOTE(giannizadra @ Jan 17 2008, 12:19 PM) *
Riprendiamo dall'inizio.
Le cellule esposimetriche della DSRL misurano la luce riflessa (non incidente) sul vetrino di messa a fuoco.
Per riportare il tutto a una coppia tempo/diaframma da impostare, il sistema esposimetrico dell'apparecchio deve "sapere" a quale valore di diaframma gli EV misurati corrispondono (siamo a TA).
A questo provvedono: i contatti elettrici nelle ottiche AF; l'intaglio AI nelle ottiche AI (che non è praticato a caso nel barilotto, ma in una posizione precisa variabile con l'apertura max. dell'obiettivo; la "forchetta" nei pre-AI, anch'essa non messa a caso , ma in corrispondenza di f/5,6.
Per informare l'esposimetro dell'apertura max, il sistema a "forchetta" prevedeva, nei primi "Photomic", una doppia rotazione della ghiera dei diaframmi, fino al valore di massima apertura.

Fermo restando quanto sopra, il seguito funziona esattamente come spieghi tu (simulatore di valore f/).


Scusa se torno a parlare delle tacche.
Ho solo 2 obiettivi non G, il Nikkor 85 1,4 ed il sigma 400 5,6 entrambi AF.
Questi 2 obiettivi presentano 2 "tacche" sulla ghiera dei diaframmi, quella che si accoppia con il simulatore di diaframma della mia D200 corrisponde al diaframma 8-11 sull'85 e a diaframma 22 sul 400 e quindi sembra indicare la posizione relativa della ghiera dei diaframmi rispetto alla posizione di tutta apertura.

La seconda tacca ha invece posizione diversa tra i 2 obiettivi e quindi probabilmente serve ad indicare la massima apertura. Quest'ultima tacca però non si accoppia con niente sulla D200 e nemmeno (per quanto ricordi) con la F601.

Ho anche provato, smontando l'biettivo dalla D200, a muovere il simulatore di diaframma ed a guardare cosa indicava la macchina. In quel caso veniva inizialmente indicato un diframma 5,6 che aumentava man mano che spostavo il sumulatore stesso.

A questo punto ritengo che l'espsimetro in modalità spot o medio a prevalenza centrale (per i vari matrix probabilmente valgono accorgimenti diversi) si limiti a misurare la luce che passa attraverso l'obiettivo a tutta apertura indipendentemente da quale essa sia, e che il simulatore di diaframma non fornisca altro che un contatore del numero di stop che vengono chiusi rispetto alla massima apertura e non in valore assoluto.

Questo dovrebbe anche spiegare perchè su D200 si possono utilizzare, con gli obiettivi AI, quasi tutte (ma non tutte) le modalità esposimetriche senza bisogno di indicare l'apertura massima del diaframma. Quest'ultima va indicata solamente per la misurazione matrix 3D mi sembra.

Che ne pensi?

Ciao.
cashcb
QUOTE(terri2 @ Jan 18 2008, 11:32 AM) *
Molto bello questo test...Ma lo avete fatto voi o si trovano da qualche parte? Sai, per un prossimo acquisto sarebbe un'informazione in più smile.gif

Grazie mille

Mattia


è un programma scritto da un utente del forum (non ricordo più chi) quello postato è fatto con la mia d50 e le mie due lenti in oggetto...purtroppo come si vede la variabilità è congenita, ma non così alta da inficiarne l'uso....

tanto per dire....se si fa lo stesso test con una coolpix le righine vengon tutte perfettamente allineate............otturatore elettronico wink.gif , niente parti in movimento.
giannizadra
Per Archi71:
ti rispondo qui sotto, in grassetto, per punti sotto quelli corrispondenti del tuo post.
Dimmi se la mia ipotesi ti sembra convincente.
Ciao !

"Scusa se torno a parlare delle tacche.
Ho solo 2 obiettivi non G, il Nikkor 85 1,4 ed il sigma 400 5,6 entrambi AF.
Questi 2 obiettivi presentano 2 "tacche" sulla ghiera dei diaframmi, quella che si accoppia con il simulatore di diaframma della mia D200 corrisponde al diaframma 8-11 sull'85 e a diaframma 22 sul 400 e quindi sembra indicare la posizione relativa della ghiera dei diaframmi rispetto alla posizione di tutta apertura."


Parzialmente esatto, ma serve anche a indicare alla macchina qual'è il valore di tutta apertura...

"La seconda tacca ha invece posizione diversa tra i 2 obiettivi e quindi probabilmente serve ad indicare la massima apertura. Quest'ultima tacca però non si accoppia con niente sulla D200 e nemmeno (per quanto ricordi) con la F601."

Se è la tacca rientrante nel corpo della baionetta, è quella che serviva per il program sulla FA e altri vecchi corpi.

"Ho anche provato, smontando l'biettivo dalla D200, a muovere il simulatore di diaframma ed a guardare cosa indicava la macchina. In quel caso veniva inizialmente indicato un diframma 5,6 che aumentava man mano che spostavo il sumulatore stesso."

E' la conferma di quanto ho scritto nella prima frase. Con i pre-AI serviva una doppia rotazione della ghiera dei diaframmi per informare l'esposimetro del valore di apertura max.
Negli AI ci pensa automaticamente l'incastro intaglio sull'obiettivo-levetta sul corpo.


"A questo punto ritengo che l'espsimetro in modalità spot o medio a prevalenza centrale (per i vari matrix probabilmente valgono accorgimenti diversi) si limiti a misurare la luce che passa attraverso l'obiettivo a tutta apertura indipendentemente da quale essa sia, e che il simulatore di diaframma non fornisca altro che un contatore del numero di stop che vengono chiusi rispetto alla massima apertura e non in valore assoluto."

Come hai capito, la mia ipotesi è diversa.

"Questo dovrebbe anche spiegare perchè su D200 si possono utilizzare, con gli obiettivi AI, quasi tutte (ma non tutte) le modalità esposimetriche senza bisogno di indicare l'apertura massima del diaframma. Quest'ultima va indicata solamente per la misurazione matrix 3D mi sembra."

Se, come ritengo, la mia ipotesi è quella giusta, la tua osservazione non la contraddice.
A informare il sistema esposimetrico D200 sulla max apertura provvede l'innesto AI (la levetta del simulatore che si innesta nell'intaglio dell'ottica).
L'indicazione a menù serve solo per poter leggere gli exif.


"Che ne pensi?"

Che se la tua ipotesi fosse giusta, anche con le D40, D50, D70 e D80, prive della levetta del simulatore sarebbe possibile avere la lettura esposimetrica. Almeno quella corrispondente alla max. apertura di diaframma.
Ciao! wink.gif



archi71
Per Gianni Zadra.

Spero di non andare eccessivamente OT, ma questo è un problema che mi appassiona e finchè non riesco a sviscerarlo completamente non ci dormo.

Se è la tacca rientrante nel corpo della baionetta, è quella che serviva per il program sulla FA e altri vecchi corpi.

No la tacca è in rilievo e si trova più o meno sulla sinistra dell'obiettivo visto dalla lente posteriore.
La tacca che invece spinge il simulatore di diaframma si trova a destra.

"Ho anche provato, smontando l'biettivo dalla D200, a muovere il simulatore di diaframma ed a guardare cosa indicava la macchina. In quel caso veniva inizialmente indicato un diframma 5,6 che aumentava man mano che spostavo il sumulatore stesso."

E' la conferma di quanto ho scritto nella prima frase. Con i pre-AI serviva una doppia rotazione della ghiera dei diaframmi per informare l'esposimetro del valore di apertura max.
Negli AI ci pensa automaticamente l'incastro intaglio sull'obiettivo-levetta sul corpo.



Il mio problema è che sia con il 400 che con l'85, quando imposto tutta apertura, la levetta del simulatore di diaframma e nella stessa posizione, mentre se fosse come dici tu, nel caso del 400 dovrebbe trovarsi in una posizione più avanzata. E' per questo che forse c'è ancora qualcosa nell'accoppiamento ottica fotocamera che mi sfugge.

Che se la tua ipotesi fosse giusta, anche con le D40, D50, D70 e D80, prive della levetta del simulatore sarebbe possibile avere la lettura esposimetrica. Almeno quella corrispondente alla max. apertura di diaframma.
Ciao! wink.gif

Effettivamente ero convinto che con quelle fotocamere l'esposizione a tutta apertura fosse possibile. cerotto.gif

Quello che mi rende anche perplesso, è che per potetr usare il matrix 3D devi dire alla macchina l'apertura massima dell'obiettivo, mentre se fosse la tacca a dirglielo, questa non dovrebbe servire.

Ciao.
giannizadra
QUOTE(archi71 @ Jan 18 2008, 04:37 PM) *
No la tacca è in rilievo e si trova più o meno sulla sinistra dell'obiettivo visto dalla lente posteriore.
La tacca che invece spinge il simulatore di diaframma si trova a destra.

[i]"Ho anche provato, smontando l'biettivo dalla D200, a muovere il simulatore di diaframma ed a guardare cosa indicava la macchina. In quel caso veniva inizialmente indicato un diframma 5,6 che aumentava man mano che spostavo il sumulatore stesso."


Il mio problema è che sia con il 400 che con l'85, quando imposto tutta apertura, la levetta del simulatore di diaframma e nella stessa posizione, mentre se fosse come dici tu, nel caso del 400 dovrebbe trovarsi in una posizione più avanzata. E' per questo che forse c'è ancora qualcosa nell'accoppiamento ottica fotocamera che mi sfugge.


Quello che mi rende anche perplesso, è che per potetr usare il matrix 3D devi dire alla macchina l'apertura massima dell'obiettivo, mentre se fosse la tacca a dirglielo, questa non dovrebbe servire.

Ciao.


1) Credo di aver capito ora a quale tacca ti riferisci.
Non è quella che informa la macchina dell'apertura max dell'obiettivo.
Tant'è che nelle modifiche artigianali in AI quella tacca non veniva praticata per nulla (ci si limitava, e ci si limita all'intaglio AI) e gli obiettivi funzionano benissimo a TA con F2a, F3, F4, FM, FE ecc.

2) per "informare" la F Photomic FTN e la prima F2 (le ho...) dell'apertura max. dell'obiettivo, bisognava far ruotare il medesimo in modo che la forchetta (che agganciava il perno della macchina a f/5,6), lo "tirasse fino all'apertura max.
A quel punto, sul Photomic appariva l'indicazione della max. apertura dell'ottica in uso.
Non a caso, quando hai provato a togliere l'obiettivo, la levetta del simulatore indicava all'inizio f/5,6.
Al seguito pensa l'intaglio AI e l'incastro con la levetta del simulatore.
Osserva i tuoi due obiettivi, e vedrai che l'intaglio AI è posto in corrispondenza di due diversi valori di diaframma. E' quello il punto decisivo, non quello dove è posta la max apertura.

3) Ti assicuro che il matrix funziona benissimo anche senza indicare nulla a menù.
La sigla 3D si riferisce all'indicazione di distanza e alla regolazione "fine" dell'esposizione.
Verificato con il 35/1,4 AIS e con il 58/1,2 Noct.
Quello che non funziona se non imposti il menù sono i dati exif. E (forse) qualche parametro di affinamento dell'esposizione.

Ciao !!!
archi71
Probabilmente il mio errore è che ho sempre esaminato solo obiettivi AF. Dovrò procurarmi almeno un obiettivo AI e ricominciare lo studio.

Per quanto riguarda il matrix, hai ragione, forse era la F601 a cui non funzionava se l'obiettivo era un AI, ma non ne sono sicurissimo.

Comunque ti ringrazio per la bella discussione e spero di poterne fare altre, io come fotografo non sono un gran che, ma ho una vera passione per la tecnica. smile.gif

Ciao.
TeoVen
Domanda banale: ma il VR l'hai disattivato sul 55-200?
terri2
QUOTE(TeoVen @ Jan 20 2008, 01:26 PM) *
Domanda banale: ma il VR l'hai disattivato sul 55-200?


Sì,certo...Mi hanno detto tutti che il VR sul cavalletto va disttivato, non so perchè, ma in effetti non serve a molto...
Per curiosità ho provato a fare anche uno scatto sul cavalletto con il VR inserito, ma non ho notato particolari differenze, a parte un cambio di inquadratura dato dalle lenti del VR che "lavorano"...

Ciao
archi71
Ho capito ho capito!!! biggrin.gif

Spero hmmm.gif

Sta sera sono passato dal mio solito spacciatore di generi fotografici ed ho visto che nella vetrina dell'usato aveva un buon numero di vetri AI.

Ho cercato di esaminarli da vicino ed notato 2 cose.

1 Effettivamente la forcella AI (quella che dovrebbe accoppiarsi con il perno), è in posizione fissa sul diaframma 5,6 indipendentemente dall'apertura massima dell'obiettivo.

2 La tacca di accoppiamento al simulatore di diaframma invece è posizionata a 5 stop dall'apertura massima.

Questo cosa vuol dire?

1 Sicuramente Gianni ha ragione quando dice che una fotocamera AI che si accoppia con la forcella conosce l'esatto valore del diaframma.

2 La D200 non si accoppia con la forcella, e quindi non conosce il valore assoluto del diaframma. ma solamente il valore relativo, cioè di quanti stop è stata impostata la chiusura rispetto all'apertura massima.

In fondo ad un esposimetro di una fotocamera, la reale apertura dell'biettivo non dovrebbe interessare, lui si limita a misurare la luce che attraversa le lenti. Questa misura dovrà poi essere divisa per 2 ogni stop in più su cui è regolata la chiusura del diaframma ed il gioco è fatto, ad esempio se l'obiettivo fosse 1,4 e fosse impostato 5,6, la macchina dovrebbe vedere solo che l'biettivo su chiuderà di 4 stop dall'apertura massima e che quindi la lettura della luce andrà divisa per 16.

Che ne pensate, può essere o sono ancora fuori strada?

Ciao.
giannizadra
QUOTE(archi71 @ Jan 24 2008, 12:18 AM) *
Che ne pensate, può essere o sono ancora fuori strada?

Ciao.


Direi di sì.
Se la leva di accoppiamento AI incontra la tacca in una posizione prefissata (+ 5 stop) rispetto alla massima apertura, se ne deduce logicamente che essa in tal modo informa la DSRL di qual'è la massima apertura, non ti sembra ovvio ? rolleyes.gif
Fa cioè in altro modo esattamente ciò che fa la forchetta innestandosi nel perno e ruotando il diaframma. Ma lo fa da sola.
archi71
QUOTE(giannizadra @ Jan 24 2008, 03:02 PM) *
Se la leva di accoppiamento AI incontra la tacca in una posizione prefissata (+ 5 stop) rispetto alla massima apertura, se ne deduce logicamente che essa in tal modo informa la DSRL di qual'è la massima apertura, non ti sembra ovvio ? rolleyes.gif


No, mi sembra che indichi alla macchina quando l'biettivo è impostato sulla massima apertura, qualunque essa sia.

In pratica la forcella AI mi dice esattamente il valore del diaframma, perchè so che il riferimento corrisponde al diaframma 5,6.

Nell'altro caso so solo che l'obiettivo è impostato ad un determintato numero di stop in più rispetto l'apertura massima e credo che all'esposimetro TTL serva solo quello.

Ciao.
giannizadra
QUOTE(archi71 @ Jan 24 2008, 03:34 PM) *
Nell'altro caso so solo che l'obiettivo è impostato ad un determintato numero di stop in più rispetto l'apertura massima e credo che all'esposimetro TTL serva solo quello.

Ciao.


Per misurare in astratto, sì.
Ma per misurare l'immagine attraverso l'obiettivo sul vetrino di messa a fuoco e per tradurla in coppia tempo-diaframma, deve sapere a quale diaframma è stata acquisita.
Se sai a quale numero di stop l'obiettivo è impostato rispetto alla max. apertura, e sai a che valore f/ sei, sai anche qual'è la max apertura, no ?
archi71
QUOTE(giannizadra @ Jan 24 2008, 03:48 PM) *
Per misurare in astratto, sì.
Ma per misurare l'immagine attraverso l'obiettivo sul vetrino di messa a fuoco e per tradurla in coppia tempo-diaframma, deve sapere a quale diaframma è stata acquisita.
Se sai a quale numero di stop l'obiettivo è impostato rispetto alla max. apertura, e sai a che valore f/ sei, sai anche qual'è la max apertura, no ?


In realtà so qual'è la luce che passa alla massima apertura, indipendentemente da quale essa sia e da quali e quanti filtri io abbia montato sull'obiettivo.

Forse però stiamo dicendo la stessa cosa senza riuscire a capirci smile.gif

Tu dici che l'esposimetro della macchina deve fornire una coppia tempo diaframma in base alla luce letta, esattamente come fa un esposimetro interno, io invece penso che l'esposimetro interno fornisca solo il tempo ph34r.gif

Ora cerco di spiegarmi:
Se l'obiettivo è a diaframma fisso (tipo il Lens Baby), la macchina non è informata sul diaframma o sulla quantità di luce che colpisce la lente anteriore dell'obiettivo, ma solamente della luce che attraversa l'obiettivo stesso. A qesto punto il sistema sa che a quella quantità di luce misurata e a quella determinata sensibilità, corrisponde un determinato tempo di otturazione.

Per gli obiettivi con simulatore di diaframma il discorso non cambia, si aggiunge solamente la posizione del simulatore ad indicare di quante volte deve essere diviso il valore di luce letto per "simulare" correttamente la luce che passerà attraverso l'obiettivo quando il diaframma sarà chiuso al valore impostato.

Alla fine il discorso è questo, io non credo che ad esempio la D200 (ma credo valga anche per D2 e D3) sia in grado di distinguere se un obiettivo a tutta apertura sia F2.8 o F1.4 o simili, cioè non credo che conosca quel valore numerico. Io penso che conosca la luce che attraversa l'obiettivo a tutta apertura e la posizione della ghiera dei diaframmi rispetto alla posizione di tutta apertura. Questo metodo tra l'altro consente di compensare automaticamente l'utilizzo di un filtro come ad esempio il polarizzatore.

Che ne dici?

Ciao.
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