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-missing
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IPB Immagine
Claudio Orlando
Un B.N. che mi piace molto e uno sguardo che la racconta lunga sui passati (o presenti rolleyes.gif ) del tipo.
Negativodigitale
Preferisco questa all'altra, anche se qui sembra + vecchio e - viveur! rolleyes.gif

Complimenti, Ciao!
Paolo
robydg
Un B/N che mi piace buono anche taglio stretto bravo

ciao

Roberto
schluca
adoro i close up.
hai gestito la pdc in modo egregio secondo me
gli occhi e l'espressione sono al centro della scena e la pelle è meravigliosa secondo me
guru.gif
Luca
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Grazie a voi per esservi soffermati.
alessandro.sentieri
Molto molto bella Paolo, espressione, inquadratura, taglio, pdc e un bellissimo bienne....tutto a posto, insomma.
Complimenti. Pollice.gif
-missing
Grazie a te, Alessandro.
PAS
Ciao Paolo
La forza di questo ritratto è l’espressione tra il nostalgico ed il malizioso.
A questo proposito il titolo indirizza bene la lettura.
Il bianco e nero nitido e deciso fa il resto.
Una bella foto, complimenti
_Lambretta_
Guardando questa immagine mi è venuta in mente la canzone di Aznavour "L'Istrione"... complimenti al fotografo e al modello... wink.gif
-missing
Grazie a voi, anche a nome del modello, gran compare di antiche bisbocce.
In effetti costui ha un glorioso passato, ma i 70 anni si avvicinano... un velo di malinconia c'è.
marcofranceschini
Ciao Paolo
sinceramente avrei curato maggiormente la PP ed avrei attenuato (o forse addirittura eliminato) le venuzze presenti sul naso.
Trovo eccessivo (sicuramente è una tua scelta) il contrasto...
L'inquadratura molto classica, cosa in assoluto non negativa, ma...facciamoci venire qualche idea mentre scattiamo!
Marco
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Grazie, Marco.
Non gli avrei mai tolto le venuzze. Lasciamo che - almeno a quell'età - uno possa tenersi la faccia che ha (e che racconta la sua vita).
giannizadra
Viva, intensa, BW magistrale. guru.gif
E' un piacere rivederla qui.
Ciao !!!
ringhiobd
Un simpatico "brigante" fotografato e restituito in modo egregio.
L'unica cosa che posso dire è che vorrei averla nel mio portfolio.
Complimenti

Un simpatico "brigante" fotografato e restituito in modo egregio con un ottimo b.n.
L'unica cosa che posso dire è che vorrei averla nel mio portfolio.
Complimenti
nonnoGG
Questa è semplicemente stupenda, quella "sigarettaccia" tra i denti non m'era proprio piaciuta.

Complimenti ad entrambi, ma attenti al colesterolo! laugh.gif

Salutoni .

nonnoGG, nikonista!

marcofranceschini
QUOTE(paolodes @ Oct 5 2007, 10:15 PM) *
Grazie, Marco.
Non gli avrei mai tolto le venuzze. Lasciamo che - almeno a quell'età - uno possa tenersi la faccia che ha (e che racconta la sua vita).

Ciao Paolo
non sono d'accordo che "la decisione" di tenersi la faccia che ha , possa spettare al soggetto fotografato.
La decisone di rappresentare spetta al fotografo...quindi sei tu che gli lasci la faccia che ha.
Ma aggiungo un' altra variabile a complicare ancora di più il discorso, quindi un terzo protagonista...lo spettatore inconsapevole.

Credi che allo spettatore possa sempre piacere vedere la faccia che un soggetto ha? ovvero pensi che vedere certi inestetismi in fotografia siano sempre graditi al pubblico?
In generale credo di no ,così ti confermo la mia idea riguardo al fatto di attenuare quei particolari in PP.

un saluto

Marco
salvatore_
Gran foto.
Ottimo contrasto ...
non toccherei una virgola ...
non serve introdurre davvero
alcuna variabile ad un ritratto che
parla da solo, ad un'espressione splendida,
ad una foto insomma riuscita alla perfezione.
parere personale, come sempre.

compliments!
Michele Festa
Un bianco e nero che lascia a bocca aperta!
Michele
marcofranceschini
QUOTE(salvatore_ @ Oct 6 2007, 09:05 AM) *
non serve introdurre davvero
alcuna variabile ad un ritratto che
parla da solo
compliments!

beh Salvatore, affermare che non serva la componente spettatore (che ho precedentemente definito variabile in quanto di elemento di natura non costante) sia quantomeno criticabile.

Può sicuramente succedere che un fotografo scatti eclusivamente per se stesso o per il soggetto ripreso, ma dal momento in cui rendo pubblico uno scatto , all'interno di una piattaforma nella quale è possibile espicitare un giudizio personale (ma se non fosse possibile sarebbe lo stesso), bisogna sicuramente consierare la componente spettatore.

Quindi si dovrebbero cominciare a considerare tutta una serie di aspetti tecnici che riguardano la comunicazione visiva...l'ho scritto altre volte..una fotografia non si guarda , si legge , se esistono elementi di disturbo (che possono anche essere di origine culturale , ad esempio gli "inestetismi"), il messaggio risulta compromesso.

Se vogliamo cominciare a pensare sul serio alla fotografia, credo sia necessario imparare a progettare un'immagine considerando soprattutto la "variabile" spettatore, quindi bisogna sapere oltre che di tecnica , anche un po' (non poco) di percezione visiva, bisogna leggersi qualche libro di critica fotografica, andare per mostre a ricercare gli elementi tecnico-percettivi che si sono appresi durante lo studio e provare a riportarli sul proprio sensore , sperando di averci capito qualcosa...

Poi se lo spettatore non ti interessa o sei terrorizzato dal suo giudizio...è possibile continuare a scattare guardando le immagini sul proprio computer...non c'è problema, noi non lo sapremo mai, ma pensandoci bene neanche la cosa neanche ci interessa...a noi spettatori inconsapevoli!

Marco
Claudio Orlando
Ciao Marco,
ho letto le tue osservazioni sull'importanza che tu presumi debba avere per chi scatta la figura terza dello spettatore. Pur trovando ottimi i consigli sulla importanza di leggere libri di critica fotografica e di confrontarsi quando possibile su questo argomento, non trovo altrettanto importante, per mia concezione personale, la finalizzazione che tu dai dello scatto.
Mi riuscirebbe davvero difficile per carattere pensare a che, quanto e soprattutto come, sto inquadrando o interpretando un soggetto finalizzandolo alla visione dello spettatore inconsapevole. Sono certo che queste considerazioni, che sottolineo sono del tutto personali, scaturiscano dal fatto che io interpreto la foto come passione personale e dalla quale voglio trare soddisfazioni del tutto personali. Trovo l'interpretazione che tu dai, molto attinente invece a colui il quale si preoccupa del giudizio del fruitore finale che, in questo caso, non è lui stesso ma lo spettartore incosapevole cui si rivolge.
Per farla breve, alcuni fotografano con lo scopo di far vedere le loro foto a terzi, altri fotografano solo per se stessi.
Perchè cercare da che parte sta la ragione, se ragione c'è?
FALCON200
mamma mia che Bn !!!
hai colto un'espressione intensa e la sfumatura di un carattere ancora giocoso
bravo Paolo !
ciao
M.

marcofranceschini
QUOTE(Claudio Orlando @ Oct 6 2007, 12:40 PM) *
.
Per farla breve, alcuni fotografano con lo scopo di far vedere le loro foto a terzi, altri fotografano solo per se stessi.
Perchè cercare da che parte sta la ragione, se ragione c'è?

Infatti la scelta è libera...ma se si sceglie di mostrare, bisognerebbe farlo considerando soprattutto lo spettatore, perchè a quel punto è lui che fruisce dell'immagine ed è lui che la deve leggere.
Condiderarlo secondario o non consideralo per nulla è quantomeno criticabile come atteggiamento.

marco
-missing
Bene, grazie a tutti.
Questa storia di calarsi nei panni dello spettatore l'ho applicata per tanti anni nel mio specifico campo, che sarebbe la fotografia attraverso il tubo di un microscopio. Non ci avevo mai pensato per tutto il resto. Ci mediterò sopra.
Arrivederci.
Bruno L
Complimenti Paolo! La foto è bella, espressiva e in un buon BN, riesce a trasmettere in maniera efficace il carattere del personaggio. Pollice.gif

QUOTE(mmfr @ Oct 6 2007, 11:38 AM) *
..Quindi si dovrebbero cominciare a considerare tutta una serie di aspetti tecnici che riguardano la comunicazione visiva...l'ho scritto altre volte..una fotografia non si guarda , si legge , se esistono elementi di disturbo (che possono anche essere di origine culturale , ad esempio gli "inestetismi"), il messaggio risulta compromesso.
Tutta la questione è interessante, ma pongo questo punto, in parte corretto, in un altro senso:
E se l'intento dell'autore, fosse quello di presentare il personaggio con la sua faccia caratteristica, vissuta, comprensiva di imperfezioni?
Nella pittura fiamminga e del rinascimento, non mancano raffinati ritratti di nobiluomini, personaggi illustri e potenti, sul cui viso, in maniera realistica, sono riprodotti minuziosamente i difetti: nei, verruche, ecc.
Proprio in considerazione della lettura dell'immagine e della comunicazione visiva, bisogna considerare le "finalità" del messaggio, gli interventi e le tecniche variano in funzione di queste e non possono essere applicate indistintamente per ogni tipo di immagine: personalmente non realizzerei allo stesso modo un ritratto glamour e uno "realista" a sfondo sociale o di strada; un ritratto da regalare alla fidanzata e uno in cui esprimessi una mia libera ricerca creativa.

ps .... dimenticavo, per me il primo spettatore di un opera ... è l'autore.

un saluto
Bruno
marcofranceschini
QUOTE(Bruno L @ Oct 6 2007, 08:11 PM) *
E se l'intento dell'autore, fosse quello di presentare il personaggio con la sua faccia caratteristica, vissuta, comprensiva di imperfezioni?
Nella pittura fiamminga e del rinascimento, non mancano raffinati ritratti di nobiluomini, personaggi illustri e potenti, sul cui viso, in maniera realistica, sono riprodotti minuziosamente i difetti: nei, verruche, ecc.
Proprio in considerazione della lettura dell'immagine e della comunicazione visiva, bisogna considerare le "finalità" del messaggio, gli interventi e le tecniche variano in funzione di queste e non possono essere applicate indistintamente per ogni tipo di immagine: personalmente non realizzerei allo stesso modo un ritratto glamour e uno "realista" a sfondo sociale o di strada; un ritratto da regalare alla fidanzata e uno in cui esprimessi una mia libera ricerca creativa.

ps .... dimenticavo, per me il primo spettatore di un opera ... è l'autore.

un saluto
Bruno

...in parte d'accordo con te Bruno.

Tornando all' immagine di Paolo, nel mio intervento di "critica" alla foto ho considerato l'attenuazione del "difetto" come una possibilità di intervento, con un dubbio sulla sua eliminazione, ed ho parlato dell'eccessivo contrasto generale che mette in rilievo i dettagli del viso esaltando quindi anche i difetti.

D'accordo con te che possa esserci una scelta del fotografo (non del soggetto ripreso) di eseguire un'immagine "realista" , ma enfatizzare con una scelta post-produttiva ciò che andrebbe attenuato non la vedo una strada corretta.

Recentemente ho eseguito un ritratto ad un uomo di circa 70 anni. Nonostante abbia utilizzato una luce molto diffusa, sul mento risultava ben evidente una cicatrice.
La mia scelta non è stata quella di eliminarla, ma di attenuarla, riportando (questa almeno la mia idea) il difetto estetico ad una percezione visiva più reale. In effetti parlando con la persona prima degli scatti la cicatrice non l'avevo neanche notata...

un saluto
Marco

ps: dimenticavo anch'io...simpaticamente non sono d'accordo con te sul fatto che l'autore possa assumere anche il ruolo di spettatore , credo che per poterlo fare dovrebbe distaccarsi talmente tanto dalla sua opera fino quasi al punto da non ricordare più di esserne l'autore!
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Interessante discussione.
Una domanda: come verrebbe giudicata, oggi, un'immagine simile? Esteticamente passabile?
E dal punto di vista della composizione?
E lo sfondo tutto a fuoco? Distraente?
Continuate pure, son tutt'orecchi.

IPB Immagine
Andrea Lapi
Grande scatto! Buca lo schermo! Complimenti!
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Chi, il mio o quello di Piero della Francesca? laugh.gif laugh.gif
Grazie e buona serata.
Andrea Lapi
QUOTE(paolodes @ Oct 6 2007, 09:47 PM) *
Chi, il mio o quello di Piero della Francesca? laugh.gif laugh.gif
Grazie e buona serata.


Il tuo, il tuo... biggrin.gif laugh.gif

Quello di "Piero" non buca perché si è scordato di dirgli di guardare verso il fot... pittore!
giannizadra
QUOTE(paolodes @ Oct 6 2007, 09:31 PM) *
Interessante discussione.
Una domanda: come verrebbe giudicata, oggi, un'immagine simile? Esteticamente passabile?
E dal punto di vista della composizione?
E lo sfondo tutto a fuoco? Distraente?
Continuate pure, son tutt'orecchi.


Lo ritengo un capolavoro (e non sono in ciò per nulla originale).
Mi piace pensare che il Montefeltro, soggetto del dipinto, ove gli fosse stato proposto un maquillage photoshoppesco avrebbe messo ai ferri l'artista e il pedagogo di corte... rolleyes.gif
morgan
QUOTE(Bruno L @ Oct 6 2007, 08:11 PM) *
Complimenti Paolo! La foto è bella, espressiva e in un buon BN, riesce a trasmettere in maniera efficace il carattere del personaggio. Pollice.gif

Tutta la questione è interessante, ma pongo questo punto, in parte corretto, in un altro senso:
E se l'intento dell'autore, fosse quello di presentare il personaggio con la sua faccia caratteristica, vissuta, comprensiva di imperfezioni?
Nella pittura fiamminga e del rinascimento, non mancano raffinati ritratti di nobiluomini, personaggi illustri e potenti, sul cui viso, in maniera realistica, sono riprodotti minuziosamente i difetti: nei, verruche, ecc.

un saluto
Bruno


Sono in perfetta sintonia con Bruno, non vedo l'utilità di cambiare i "connotati" ad un ritratto che ha come punto di forza proprio quello di rappresentare il personaggio fotografato così com'è, e quindi il più possibile vicino alla realtà.
Dicasi lo stesso anche per quanto riguarda il primo spettatore di un'opera...i primi critici siamo proprio noi stessi, credo che nessuno abbia mai pensato di postare, stampare, o salvare un'immagine senza analizzarla al fine di migliorarla e renderla più gradevole agli occhi degli altri.

Complimenti Paolo, un ottimo lavoro

Franco
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Grazie per l'apprezzamento, Franco.
havana59
Un ritratto davvero notevole, sia per esecuzione che per PP: sinceramente non vedo proprio l'utilità o la necessità di interventi artificialmente "estetizzanti".
Complimenti Paolo
Fabio_Porcelli
Il ritratto mi piace e forse non modificherei nulla, ma ritengo che non sia stato recepito il messaggio di Marco. Il problema non è fare interventi estatizzanti in un soggetto come questo ma cercare di rendere lo scatto maggiormente fruibile all'osservatore attenuando gli elementi che portano incosciamente l'occhio e la mente a perdersi in particolari in cui si soffermerebbe inutilmente, parrticolari che nell'osservazione della realtà spesso l'occhio e la mente trascurano.
marcofranceschini
QUOTE(morgan @ Oct 7 2007, 10:29 AM) *
Dicasi lo stesso anche per quanto riguarda il primo spettatore di un'opera...i primi critici siamo proprio noi stessi, credo che nessuno abbia mai pensato di postare, stampare, o salvare un'immagine senza analizzarla al fine di migliorarla e renderla più gradevole agli occhi degli altri.
Franco

Vedi il problema è proprio questo, lo spettatore vive la fotografia con sentimento, l'autore invece come un "problema", un tema da affrontare e proporre...
Lo spettatore ha il privilegio di rimanere distaccato da un opera rispetto all'autore.
Lo spettatore è inconsapevole del lavoro che c'è dietro una fotografia.

Queste due componenti non potrebbero convivere se non rimuovendo il "problema", che significa dimenticare l'origine e quindi lo sviluppo dell'opera.
Credo che sia un banale luogo comune considerare l'autore il primo spettatore dell'opera, questa almeno è la mia opinione.

Marco
gciraso
QUOTE(mmfr @ Oct 6 2007, 12:48 PM) *
Infatti la scelta è libera...ma se si sceglie di mostrare, bisognerebbe farlo considerando soprattutto lo spettatore, perchè a quel punto è lui che fruisce dell'immagine ed è lui che la deve leggere.
Condiderarlo secondario o non consideralo per nulla è quantomeno criticabile come atteggiamento.

marco

Sinceramente non capisco l'affermazione. Perchè l'autore non potrebbe del tutto prescindere da quello che desidera vedere lo spettatore?
Concordo che non si debba considerarlo secondario, ma secondo me è l'autore che deve decidere cosa fare vedere o meno e che lettura prospettare dell'immagine.

Giovanni
zico53
A me non è mai successo di scattare una fotografia pensando a chi dopo la dovesse guardare; sarebbe un pò come scrivere quelle canzonette che tutti detestiamo (quelle su misura intendo). Lo spettatore in un secondo momento avrà solo il diritto di dire mi piace, non mi piace; sarà poi il gradimento degli spettatori a farme più o meno un artista famoso.
marcofranceschini
QUOTE(zico53 @ Oct 7 2007, 08:34 PM) *
A me non è mai successo di scattare una fotografia pensando a chi dopo la dovesse guardare; sarebbe un pò come scrivere quelle canzonette che tutti detestiamo (quelle su misura intendo). Lo spettatore in un secondo momento avrà solo il diritto di dire mi piace, non mi piace; sarà poi il gradimento degli spettatori a farme più o meno un artista famoso.

E ti è mai successo di scrivere una lettera senza pensare a chi dopo la dovrà leggere? Penso proprio di no. Credo che quando scrivi un periodo (anche in questo post) l'idea principale è che il tuo messaggio sia chiaro, comprensibile , almeno a chi conosce la tua lingua.

Vedi Pino, prendo come esempio banalmente due frasi da te scritte proprio nel post che hai inviato...quando scrivi "sarebbe un pò come scrivere quelle canzonette" c'è un evidente errore grammaticale dal momento che tutti sappiamo che "po'" si scrive con l'apostrofo e non con l'accento (per ‘poco’ si ha po’ con l’apostrofo, l’unica forma, sia chiaro, codificata e ammessa dall’ortografia attuale e indicata dalle grammatiche) ...questo errore può dipendere da motivi culturali, non sai come si scrive, oppure può dipendere da motivi tecnici, nella tua tastiera non funziona o non c'è il tasto con l'apostrofo, oppure più semplicemente nella fretta ti sei sbagliato.
Ancora...l'ultimo periodo che hai scritto contiene un banale errore di battitura..."sarà poi il gradimento degli spettatori a farme più o meno un artista famoso."

Bene, sono assolutamente convinto che se te ne fossi accorto prima di inviare il messaggio avresti corretto ambedue gli errori, ed avresti eliminato attraverso una sorta post-produzione quei piccoli errori, che non compromettono la comprensione del tuo messaggio, ma che comunque rovinano la "bellezza" e l'"armonia" (è un esempio paradossale naturalmente) del messaggio da te scritto ed inviato ad un potenziale lettore!

La fotografia è un mezzo di comunicazione, su questo penso che saremo tutti d'accordo...si dice "scrivere con la luce", esistono delle tecniche di ripresa, delle regole compositive la cui comprensione è determinata dalla modalità di lettura dello spettatore, e quindi dalla sua predisposizione "culturale" a comprendere messaggi più o meno complessi.

Se in noi manca questo concetto fondamentale, cioè l'idea di comunicare qualcosa agli altri attraverso la fotografia, non abbiamo capito nulla e non ha senso stare qui!

un saluto

Marco
zico53
Vedi Marco, secondo me l'errore di fondo è che la lettera la scrivo a te mentre la foto non la scatto per te. C'è una bella differenza.
sergiobutta
anche a "un opera" si mette l'apostrofo ...
marcofranceschini
QUOTE(zico53 @ Oct 7 2007, 10:31 PM) *
Vedi Marco, secondo me l'errore di fondo è che la lettera la scrivo a te mentre la foto non la scatto per te. C'è una bella differenza.

Certo Pino, ma questo vale solo se te la tieni a casa chiusa in un cassetto e non la mostri a nessuno, nel momento in cui la pubblichi o la mostri , la tua fotografia ha la stessa valenza comunicativa di uno scritto.
E l'approccio percettivo di uno spettatore inconsapevole, non potrà mai essere paragonabile, per quello che ho provato a spiegare un po' più sopra, con quello dell'autore, che è sì spettatore, ma della scena reale vista attraverso il mirino della fotocamera, produttore, con lo scatto che la riproduce, di un processo comunicativo contenuto in un'immagine pseudo-realistica...la fotografia.

marco
marcofranceschini
QUOTE(sergiobutta @ Oct 7 2007, 10:35 PM) *
anche a "un opera" si mette l'apostrofo ...
grazie Franco per la segnalazione non me n'ero proprio accorto...se potessi interverrei in PP per correggere l'errore, ma ormai...pazienza!
Spero che l'esempio sia stato chiaro...e correttamente interpretato!

zico53
E quindi, per assurdo, Dante Alighieri avrebbe dovuto preoccuparsi del fatto che a me non piace il suo stile? E quindi avrebbe dovuto tenersi la "commedia" in un cassetto? oppure adeguarla a quello che piace a me?
Io penso che se tu vai in libreria troverai tanti libri tra cui scegliere; che non sono stati scritti necessariamente in funzione di chi li avrebbe letti.
Che la fotografia sia comunicazione è fuori discussione, ma deve comunicare l'idea dell'autore non l'idea del fruitore. Il fruitore può solo scegliere, criticare, ma non imporre all'autore.
Claudio Orlando
Perdonami Marco, non capisco perchè ti ostini a pensare che ciò che per te è la fotografia debba trovare corrispondenza anche nella mente altrui. Perchè vuoi per forza che ognuono che scatta una foto si debba preoccupare del giudizio altrui. Intanto le foto non sempre si pubblicano su un forum o su qualsiasi altro luogo che sia visibile ad altri. Capita spessissimo anzi che le foto vengano tenute per se stessi e basta. In un mondo dell'apparire quale è quello di oggi, può sembrare davvero strano a qualcuno o a molti ma ti assicuro che sono tantissime le persone che scattano foto semplici, in modo semplice, solo per il gusto di avere un ricordo. A loro (e sono molti), del percepire dello spettatore terzo non può interessare di meno. E' giusto? Per te forse no ma anche di questo aspetto, ti assicuro, quelli che io ritengo fotografi quanto te, se ne fregano altamente (e scusa il francesismo).

Ma anche quando volessero, in un consesso di amici, quale può essere un Club fotografico od un forum, porre all'attenzione degli altri i loro scatti, pensi davvero che nel momento in cui hanno scattato pensassero a questo? Secondo me chi si preoccupa di questo aspetto, la finalizzazione, è come quelle donne che non contente della misura di reggiseno, si sottopongono a mastoplastica accrecitiva perchè, nonostante non lo ammetteranno mai, procedono al cambiamento, preoccupate del giudizio degli altri. (Vale ovviamente anche per noi maschietti che so per certo si sottopongono ad altre pratiche accrescitive per vedere alla fine chi ce l'ha più l....)

Lecito? Ma certo che lo è. Purchè si lasci liberi gli altri di pensarla diversamente.
_Lambretta_
QUOTE(Claudio Orlando @ Oct 7 2007, 11:49 PM) *
Lecito? Ma certo che lo è. Purchè si lasci liberi gli altri di pensarla diversamente.


A 'sto punto non so neanche più su che cosa ma non sono d'accordo con te... tongue.gif
giannizadra
QUOTE(mmfr @ Oct 7 2007, 10:50 PM) *
E l'approccio percettivo di uno spettatore inconsapevole, non potrà mai essere paragonabile, per quello che ho provato a spiegare un po' più sopra, con quello dell'autore, che è sì spettatore, ma della scena reale vista attraverso il mirino della fotocamera, produttore, con lo scatto che la riproduce, di un processo comunicativo contenuto in un'immagine pseudo-realistica...la fotografia.


Ho cercato di dar fondo ai ricordi dei miei due esami biennali di filosofia teoretica, e ho tradotto in italiano quanto sopra:

"L'autore osserva una scena reale, la fissa filtrandola con la sua cultura e le sue sensazioni,ne condivide (se vuole) la sua interpretazione fotografica.
Nel caso, lo spettatore "vede"la rappresentazione, ma non ha prima visto la scena.
E' una cosa diversa."


Questo lo sapevamo tutti. E' una premessa ovvia.
E poi ?

Mi sfugge la connessione logica con la pretesa necessità di lisciare la pelle del soggetto di Paolodes.
Lo esige lo spettatore ? Quale spettatore ?
Io per esempio no, assolutamente.
Mi sta benissimo com'è.
E così a quasi tutti gli "spettatori" intervenuti nella discussione. Tranne te.
Perché l'autore avrebbe dovuto preoccuparsi proprio e solo dell'impatto su di un solo spettatore (MMFR) e non di tutti gli altri fruitori potenziali ?

La tua logica potrebbe avere un senso solo assumendo che l'unico giudizio attendibile sia il tuo.
Temo che saresti il solo a pensarlo... rolleyes.gif
Michele Festa
Dacchè mi capita di chiacchierare di fotografia in questo forum, si è sempre sottolineata la capacità del fotografo di saper con la sua foto, riprodurre l'emozione e le sensazioni che lui ha provato al momento dello scatto.
Pensare ad uno scatto completamente spersonalizzato da parte di chi ne è l'autore, per un servizio prettamente funzionale al fruitore, mi lascia un pochino perplesso e contrasta con tutto l'impianto delle discussioni che leggo da anni su queste pagine.
Sinceramente quando scatto una mia foto, penso al momento in cui essa mi darà piacere nel guardarla perchè sono riuscito a disegnare con la mia macchina fotografica, quello che avrei potuto dire con una poesia, un brano musicale, un disegno. Insomma io di una mia foto sono il primo ed esclusivo fruitore ed è quello il momento in cui provo il piacere maggiore. Quello di far piacer ad un altro con una propria foto è un'altra ambizione che sicuramente dà piacere, ma avviene sempre e solo in un secondo momento, secondo me.
Spero di non essermi perso nei meandri del mio ragionamento! messicano.gif

Un caro saluto a tutti
michele
marcofranceschini
QUOTE(giannizadra @ Oct 8 2007, 12:04 AM) *
Ho cercato di dar fondo ai ricordi dei miei due esami biennali di filosofia teoretica, e ho tradotto in italiano quanto sopra:

Perché l'autore avrebbe dovuto preoccuparsi proprio e solo dell'impatto su di un solo spettatore (MMFR) e non di tutti gli altri fruitori potenziali ?

La tua logica potrebbe avere un senso solo assumendo che l'unico giudizio attendibile sia il tuo.

non ho questa pretesa...naturalmente, anche se ho la convinzione che non sia l'unico a pensare in un certo modo la fotografia.
L'autore non si deve preoccupare dell'impatto su un solo spettatore , ma deve pensare al pubblico a cui l'immagine è destinata...rifaccio l'esempio della scrittura che è sicuramente più immediato, se in un forum italiano, scrivo un post in inglese chi potrà capire i concetti espressi?
Allo stesso modo se compongo male un'immagine o utilizzo degli schemi compositivi non comprensibili al pubblico al quale mi rivolgo, chi comprenderà il mio messaggio?

...non ho mai consigliato Paolo di "lisciare" la pelle al "Viveur 2" ho solo detto che secondo me si potevano attenuare gli inistetismi costituiti dalle venuzze presenti sul naso (è un inestetismo che si chiama telangectasia del naso), se poi Paolo vuole mostrare il suo amico così com'è è libero di farlo...anche se dovrebbe sapere che tante persone affette da questo problema si sottopongono a trattamenti estetici per eliminarlo...Paolo con un eccessivo contrasto lo ha evidenziato...poi fate voi

Marco
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OK.
Con 23 voti (compreso quello del viveur, che si piace così) a 1, la foto rimane immodificata.
Grazie a tutti gli intervenuti. Ad maiora.
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